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  • Benefici derivanti dal vivere per il Nuovo Mondo di Dio

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  • Benefici derivanti dal vivere per il Nuovo Mondo di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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  • PRINCÌPI SUL MATRIMONIO E SULLA CONDOTTA MORALE
  • COME SI CAMBIA PER VIVERE SECONDO I PRINCÌPI DEL NUOVO MONDO
  • Seguite una condotta “degna della buona notizia”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • “Il matrimonio sia onorevole fra tutti”
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/10 pp. 620-626

Benefici derivanti dal vivere per il Nuovo Mondo di Dio

1. Che dicono Giacomo e Paolo su ira, contese e cattivo uso della lingua?

NON è forse vero che oggi le persone di questo mondo si inquietano presto, perdendo la padronanza di sé? Questo conduce spesso a parole aspre e offensive, perfino a discorsi impuri e sordidi. Questa specie di discorso mostra mancanza di benignità e considerazione per gli altri e non è che una prova dell’amarezza, delle gelosie e delle contese che fanno parte delle cattive condizioni che ci circondano. Perciò lo scrittore biblico Giacomo domanda: “Chi è saggio e ha intendimento fra voi? Mostri le sue opere mediante la retta condotta con la mansuetudine propria della sapienza. Ma se avete amara gelosia e spirito di contesa nei vostri cuori, non vi vantate e non mentite contro la verità. Questa non è la sapienza che scende dall’alto . . . Poiché dove sono gelosia e spirito di contesa, ivi sono disordine ed ogni cosa malvagia”. (Giac. 3:13-16) Perciò Paolo dice appropriatamente in Efesini 4:29-32: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualunque parola sia buona ad edificare secondo il bisogno, affinché impartisca ciò che è favorevole agli ascoltatori. . . . Ogni maligna amarezza e rancore ed ira e clamore e discorso oltraggioso sia tolto via da voi con ogni cosa dannosa. Ma siate gentili gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri come anche Dio vi ha liberamente perdonati per mezzo di Cristo”.

2. Quale consiglio bisogna seguire quando si è temporaneamente sopraffatti dall’ardore dell’ira?

2 Anche quando può essere necessario impartire la correzione o rimproverare, come fa il genitore col figlio, o il sorvegliante cristiano con la congregazione, il discorso non dovrebbe riflettere uno spirito incontrollato. Se la persona è momentaneamente sopraffatta dall’ardore dell’ira, questo è tempo di stare in silenzio finché l’ira non sia passata e non si possa parlare della questione col dovuto equilibrio. In tali circostanze, essa dovrebbe esser ‘lenta a parlare’, ricordando piuttosto che “l’uomo adirato suscita contesa”. Per ottenere l’approvazione di Dio dobbiamo imparare a vivere in pace, ad essere pacifici, perché son “felici i pacifici, poiché saranno chiamati ‘figli di Dio’”. — Giac. 1:19; Prov. 15:18; Matt. 5:9.

3, 4. Quali sono alcune altre cose che non trovano posto nella società del Nuovo Mondo?

3 Vi sono circostanze nelle quali uno potrebbe essere giustamente indignato contro ciò che è errato ed empio. Ma indignarsi contro ciò che è errato per amore di Geova e per ciò che è giusto, e perché si vede vituperare il Suo nome e il Suo popolo, è diverso dall’adirarsi perché sono stati offesi i propri sentimenti personali di orgoglio o per odio contro un’altra persona o per nascondere il timore che venga scoperta qualche violazione.

4 Qualunque cosa contraria all’ordine e alla pace della disposizione di vita stabilita da Dio per il suo popolo non può trovar posto nella sua società del Nuovo Mondo ora in formazione. Questo significa che le cose come le liti e l’ubriachezza (che molto spesso conducono alle contese) non fanno parte della vita del nuovo mondo. — Rom. 13:13.

PRINCÌPI SUL MATRIMONIO E SULLA CONDOTTA MORALE

5. Per quale scopo Dio fece i due sessi, e quale limite fu posto al privilegio dell’unione sessuale?

5 Quando Dio pose originalmente l’uomo e la donna nel giardino paradisiaco dell’Eden fu Suo proposito che si riproducessero e moltiplicassero formando una società di persone che avrebbero infine popolato la terra di una razza giusta. Affinché si moltiplicassero Dio li creò col potere di riprodursi, e per questo creò i due sessi, maschio e femmina. Con l’unione sessuale, l’uomo e la donna avrebbero generato figli “secondo la loro specie”. Essi avrebbero potuto giustamente e appropriatamente far questo, senza provare vergogna, poiché era stato stabilito che procurasse loro un’esperienza piacevole. Ma Dio pose alcuni limiti al privilegio dell’unione sessuale. Doveva esser praticata solo nel matrimonio: il marito con la propria moglie, la moglie col proprio marito.

6. (a) Ebbe Dio il proposito di far praticare la poligamia in Israele? (b) Che disse Gesù sul matrimonio e sul divorzio in Matteo 19:4-9?

6 Benché per un certo tempo Dio permettesse agli Israeliti di praticare la poligamia, questo non era il proposito di Dio a loro riguardo, né egli comandò loro di seguire questa pratica. Istituendo il matrimonio, Dio diede in principio ad Adamo una sola moglie. E Gesù disse perciò in seguito della pratica giudaica della poligamia e del divorzio: “‘Non avete letto che colui che li creò in principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo motivo l’uomo lascerà il padre e la madre e si terrà unito alla moglie, e i due saranno una sola carne”? Dunque non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha congiunto l’uomo non lo separi’. Essi gli dissero: ‘Perché dunque Mosè prescrisse di darle un certificato di ripudio e di divorziare da lei?’ Egli disse loro: ‘Mosè, in considerazione della durezza del vostro cuore, vi fece la concessione di divorziare dalle vostre mogli, ma non è stato così dal principio. Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie se non a causa di fornicazione e ne sposa un’altra commette adulterio’”. — Matt. 19:4-9.

7. (a) Solo con chi l’uomo o la donna può avere rapporti sessuali? (b) Qual è il solo motivo per il divorzio che consente di risposarsi?

7 I princìpi biblici relativi al matrimonio sono veramente semplicissimi. Il cristiano può avere una sola moglie vivente, e la cristiana può avere solo un marito vivente. L’uomo può avere rapporti sessuali solo con la moglie e non con altre donne; la moglie può avere rapporti sessuali solo col marito e non con altri uomini. I due son divenuti una sola carne. Se un coniuge muore, questo, naturalmente, pone fine al matrimonio e l’altro coniuge si può risposare. (Rom. 7:2, 3) Ma mentre i due sono ancora viventi la sola base scritturale per il divorzio che permette di risposarsi è data quando l’uomo o la donna viola i limiti del matrimonio e ha rapporti sessuali con qualche altra persona, divenendo in tal modo una sola carne con tale altra persona e commettendo così adulterio. Avere rapporti sessuali con qualsiasi altra persona eccetto il proprio coniuge significa per chiunque violare e contaminare la legge di Dio riguardo al matrimonio. (Ebr. 13:4) Quindi la Bibbia non permette che il matrimonio abbia termine con un divorzio ottenuto per altre ragioni, come quelle di non generare figli, diversità di religione, infermità o malattie, crudeltà, ecc. Se una persona ottiene il divorzio per una qualsiasi di queste ultime ragioni non è scritturalmente libera di risposarsi, e se si risposasse commetterebbe quindi adulterio.

8. Quale condotta dovrebbero seguire le persone non sposate o le coppie di fidanzati?

8 Poiché i rapporti sessuali sono permessi solo nello stato matrimoniale, questo significa che le persone non sposate non possono averli. Le coppie che promettono di sposarsi, cioè i fidanzati, devono pertanto badare alla loro condotta e trattenersi dovutamente, attendendo d’essere sposati prima di avere rapporti intimi che si possono giustamente avere solo dopo il matrimonio. Ogni indebita relazione sessuale delle persone non sposate è fornicazione ed è condannata da Geova Dio. Perciò Paolo scrisse agli Efesini che avevano voltato le spalle al vecchio mondo e alle sue vie: “La fornicazione e l’impurità d’ogni specie . . . non siano neppure menzionate fra voi . . . Poiché voi stessi sapete . . . che nessun fornicatore o impuro o avaro — il che vuol dire essere idolatra — ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio”. — Efes. 5:3-5.

9. Qual è stata la conseguenza della mancanza di rispetto di questo mondo per i princìpi di Dio sul matrimonio? In che modo la società del Nuovo Mondo si mantiene pura dalle pratiche errate?

9 La mancanza di rispetto mostrata da questo vecchio mondo per i giusti princìpi di Dio che regolano il matrimonio ha condotto ad ogni sorta di difficoltà: matrimoni falliti, famiglie divise e figli che si comportano male perché sono privi della guida dei genitori, di ammaestramento e di esempio. Quelli che desiderano vedere la vita nel nuovo mondo di Dio, dove il matrimonio esisterà soltanto in armonia con la legge divina, non si possono permettere di imitare in queste cose le pervertite vie di questo mondo. Sin da ora, mentre viviamo in questo mondo, quelli che vivono per il nuovo mondo devono seguire i princìpi di Geova sul matrimonio e sulla condotta morale. Perciò è giusto e appropriato che le congregazioni cristiane siano deste nel mantenere pura la loro associazione, cacciando dal loro mezzo quelli che praticano volontariamente tali peccati. — 1 Cor. 5:11, 13; 6:9, 10.

10. Perché è bene che il matrimonio sia legalmente registrato?

10 A causa della serietà del matrimonio e per guardarci da ogni abuso dei suoi diritti e privilegi è bene che il matrimonio dell’uomo con la donna sia dovutamente registrato e riconosciuto dalla comunità. Nel maggior numero dei paesi il matrimonio dev’essere registrato dalla locale autorità governativa, e così diviene ufficialmente noto, e la coppia riceve un certificato di matrimonio.

11. Qual è la base del matrimonio che abbia successo, e quali cambiamenti potrebbero essere necessari perché la famiglia viva insieme in armonia con i princìpi biblici?

11 La base del matrimonio che ha successo è l’amore e non l’egoistica soddisfazione della passione carnale. In alcune comunità vi è stata l’abitudine fra gli uomini di guardare con disprezzo le donne come se fossero molto inferiori a loro, fino al punto che la moglie è considerata più come una proprietà che come compagna e coniuge. In tali circostanze non vi è partecipazione di vita comune nel modo in cui Dio intese il matrimonio. Per osservare le esigenze della vita del nuovo mondo bisogna cambiare completamente attitudine verso il matrimonio e verso le responsabilità coniugali. Il marito deve riconoscere che la moglie non è una schiava o una donna di servizio. Ella pure può ricevere da Geova Dio le stesse benedizioni di vita che sono offerte a lui, e la sua adorazione e il suo servizio Gli sono ugualmente accettevoli e graditi. Allorché l’uomo e la moglie apprendono la speranza del nuovo mondo, hanno qualche cosa da condividere, qualche cosa a cui mirare insieme. L’uomo incoraggerà la moglie, parlerà con lei delle loro speranze e della loro opera cristiana. Invece di trascurare la propria moglie per essere con amici mondani, l’uomo comprenderà il bisogno d’imparare a vivere con sua moglie e con i suoi figli come una famiglia, ammaestrandoli nella casa mediante lo studio biblico e nella vera adorazione di Dio. La moglie mostrerà d’altra parte amore e dovuto rispetto al marito, cooperando con lui nell’allevare i figli secondo ‘la disciplina e l’autorevole consiglio di Geova’. In questo modo il marito, la moglie e i figli si uniscono strettamente insieme nell’amore e nella comprensione, nella benignità e nella cooperazione, vivendo e operando insieme per il nuovo mondo. — Efes. 5:22, 23, 28, 33; 6:1-4.

12. Perché è necessario che oggi i cristiani ‘lottino strenuamente per la fede’?

12 Ogni sorta d’immoralità è oggi praticata in questo empio mondo: dissoluti rapporti sessuali fra giovani non sposati, uomini e donne sposati che hanno rapporti sessuali con estranei e in alcuni casi coppie di sposi che convengono perfino di scambiarsi le mogli e i mariti per soddisfare i loro desideri egoistici. Le menti di alcuni sono così pervertite che cercano d’ingannare altri, facendo compiere loro tali pratiche sotto il manto del falso insegnamento religioso. Tutte queste cose sono empie e violano i princìpi di Dio sul matrimonio. Non c’è dunque da meravigliarsi se l’apostolo scrisse che tali persone sono “mentalmente nelle tenebre, e alienate dalla vita che appartiene a Dio . . . Essendo andati oltre ogni senso morale, essi si abbandonarono a condotta dissoluta per commettere impurità d’ogni sorta con avidità”. (Efes. 4:18, 19) E il discepolo Giuda avverte il popolo di Dio che alcuni di tali uomini si sarebbero perfino “infiltrati” fra loro, “uomini empi, che volgono l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per tenere condotta dissoluta”. E Giuda ammonisce quindi i cristiani, ai quali scrisse di “impegnare strenuamente una lotta per la fede”. — Giuda 3, 4.

13. Descrivete le condizioni che prevarranno sulla terra quando l’empietà sarà stata completamente eliminata.

13 Che tempo benedetto sarà quello in cui la terra verrà purificata una volta per sempre da tali perversità; in cui onestà, integrità e rettitudine fioriranno, e la menzogna, il furto e l’inganno non esisteranno più; in cui gli uomini agiranno gli uni con gli altri fiduciosamente, non con dubbi e sospetti; in cui invece di aspre espressioni d’ira, lotte e parlar offensivo si godrà la calma e felice atmosfera dell’amore, della benignità e della considerazione; in cui la vita familiare fiorirà nella purezza morale e i figli saranno allevati con affetto e sano insegnamento, onde godano le benedizioni di una terra paradisiaca! Che cambiamento sarà questo rispetto al mondo d’ora! Descrivendo quel tempo, Apocalisse 21:3, 4 dice: “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano, ed egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né ci sarà più lutto, né grido, né dolore. Le cose di prima sono passate”.

14, 15. (a) Perché è saggio scegliere ora di vivere per il nuovo mondo promesso da Dio? (b) Se vogliamo vivere per il nuovo mondo, a quali comandi dichiarati da Pietro e Paolo dovremmo ubbidire?

14 Non desiderate vivere in tale mondo? Se sì, vorrete cominciare a vivere per tale mondo sin da ora. Che si ottiene dedicando tutto il nostro tempo e la nostra energia alle cose di questo vecchio mondo? Il saggio Salomone rispose a questa domanda: “E allora che cosa rimane all’uomo di tutta la sua fatica e di tutto l’affanno del suo cuore in cui si è affaticato nella vita? di tutti i suoi giorni pieni di dolori, delle sue occupazioni piene di molestie, delle sue notti insonni? Anche questo quale vanità!” (Eccl. 2:22, 23, Na) Non è vano vivere per il nuovo mondo, anzi si ottiene la ricompensa della vita eterna con vera contentezza e felicità.

15 Il tempo che ci rimane per allontanarci dal modo di vivere delle nazioni e per vivere secondo i giusti princìpi del nuovo mondo è breve. Riguardo a chi vuol seguire questa condotta l’apostolo Paolo scrive che deve vivere “per il resto del suo tempo nella carne, non più per i desideri degli uomini, ma per la volontà di Dio”. Questo è un comando molto esplicito, ma quanti lo osservano? Chiedetevi: Lo osservo io? L’apostolo pone ulteriormente in risalto la sua istruzione dicendo: “Poiché basta il tempo che è passato nel fare la volontà delle nazioni”. Questo è il pensiero che Paolo esprimeva nella sua lettera agli Efesini: “Badate dunque scrupolosamente che il modo in cui camminate non sia da stolti ma da persone sagge, riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. Perciò cessate di essere irragionevoli, ma continuate a discernere qual è la volontà di Geova”. — 1 Piet. 4:2, 3; Efes. 5:15-17.

COME SI CAMBIA PER VIVERE SECONDO I PRINCÌPI DEL NUOVO MONDO

16. Solo in che modo possiamo imparare a vivere per il nuovo mondo e continuare a seguire tale condotta?

16 Non possiamo fare questo cambiamento dal modo di vivere del vecchio mondo a quello secondo i princìpi del nuovo mondo con i soli nostri sforzi. L’apostolo avverte che abbiamo un grande avversario, Satana il Diavolo, che con i suoi empi spiriti demonici inganna le nazioni e cerca di fare tutto ciò che è male, non ciò che è bene. Per superare tutti questi inganni e insidie abbiamo bisogno di più di un semplice desiderio che ci spinga a fare ciò che è giusto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Geova ed egli lo dà liberamente a quelli che in realtà desiderano adorarlo e servirlo. Per mezzo della sua Parola, la Bibbia, egli fornisce accurata conoscenza e studiando la Bibbia comprendiamo la Sua volontà e il Suo proposito. Mediante il suo spirito santo, che è l’invisibile forza attiva di Dio, ci rafforza e ci dà il potere di adempiere la sua volontà. Servendosi della sua organizzazione visibile composta dei suoi fedeli testimoni sulla terra, ci guida e ci mostra come usare in modo pratico la conoscenza acquistata, facendoci unire ad altri che ora vivono per il nuovo mondo. Studiando con diligenza la Parola di Dio, cercando l’aiuto dello spirito santo e della Sua organizzazione, noi possiamo indossare “la completa armatura di Dio” e resistere così alla malvagia influenza di Satana e di questo empio mondo. — Efes. 6:10-18.

17. (a) Vivendo ora per il nuovo mondo, ci rendiamo forse liberi da ogni obbligo verso l’attuale sistema di cose? (b) Quali sono alcuni modi nei quali osserviamo il comando espresso da Gesù in Matteo 22:21 di “rendere a Cesare le cose di Cesare”? (c) Come rendiamo “a Dio le cose di Dio”?

17 Vivere per il nuovo mondo non significa che siamo automaticamente liberati da ogni obbligo verso le attuali disposizioni degli uomini di questo mondo. Il cristiano riceve molti benefici dai servizi compiuti dai governi umani. Per esempio, si fanno leggi per impedire agli empi di recare danno alle persone e alla proprietà, e vi è la polizia per far rispettare queste leggi, per proteggere il popolo dai delinquenti e per mantenere altrimenti l’ordine nella comunità. Ospedali, scuole e altri servizi sono provveduti tutti con nostro beneficio. Per tali servizi il governo esige il pagamento delle tasse. I cristiani sono pacifici, rispettano la legge e pagano le tasse. Essi non cercano di sottrarre ai governi di questo mondo ciò che giustamente loro appartiene. Seguono il principio espresso da Gesù in Matteo 22:21: “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare”. Conforme a questo principio i testimoni di Geova rispettano per esempio le leggi che stabiliscono come ottenere la proprietà per edificare Sale del Regno o per tenere grandi e ordinate assemblee. Ma essi non fanno compromesso rendendo a Cesare ciò che realmente appartiene a Dio, bensì rendono “a Dio le cose di Dio”. Perciò si attengono al comando biblico di predicare il regno di Dio anche dove i governi comunisti o totalitari cercano di impedirlo loro, e non violano la loro neutralità cristiana evitando d’immischiarsi nelle contese internazionali o interrazziali di questo vecchio mondo. Soprattutto, essi rendono la loro adorazione esclusivamente a Dio, poiché questa appartiene giustamente a lui e non agli uomini. — Atti 5:27-29.

18. (a) Anche se ora cominciamo a vivere per il nuovo mondo, perché questo non è motivo di orgoglio? (b) Con i nostri sinceri sforzi per fare ciò che è giusto di che cosa possiamo dar prova?

18 Vivendo per il nuovo mondo, non ci dobbiamo comportare così per orgoglio o per far mostra di giustizia. Non si tratta di cercar di provare che siamo migliori o più giusti di altri, in modo da poterci vantare. Non dovremmo misurare ciò che siamo o cerchiamo di fare con quello che fanno altri uomini imperfetti. Dovremmo piuttosto usare come nostra misura l’esempio perfetto di Cristo Gesù, che fece sempre la volontà del Padre suo e che fu perfetto, vivendo secondo i giusti princìpi del nuovo mondo. Noi veniamo notevolmente meno a tali esigenze, non è vero? Quindi non abbiamo nulla di cui vantarci. Noi non meritiamo il meraviglioso dono della vita eterna. Piuttosto, la vita eterna nel nuovo mondo si ottiene da Dio per immeritata benignità. (Efes. 2:8-10) Benché siamo imperfetti, possiamo dimostrare di avere il cuore retto. Sostenendo con tutto il cuore i propositi di Geova e il suo regno retto da Cristo Gesù, e con i nostri sinceri sforzi per cercar di praticare ora la giustizia, possiamo mostrare d’essere il genere di persone che apprezzano la bontà di Dio e i suoi princìpi di vita, e che continueremo a far ciò quando le condizioni del nuovo mondo saranno pienamente attuate sulla terra. È perciò giusto che ciascuno ora “cerchi la pace e la persegua. Poiché gli occhi di Geova sono sopra i giusti”. (1 Piet. 3:11, 12) Questo significa esser cristiani non solo di nome, né perché si è iscritti a qualche organizzazione, ma perché si adora veramente Dio in spirito e verità.

19. Quale invito viene rivolto a tutti gli amanti della giustizia?

19 Ecco dunque una rallegrante opportunità. Noi viviamo ora sulla soglia di un nuovo mondo di giustizia. Sarete voi uno di quelli che riceveranno le sue benedizioni di vita eterna? Noi lo speriamo. I testimoni di Geova sono molto grati di poter condividere con voi questa felice prospettiva. Essi vi invitano ad associarvi con loro, ad acquistare con loro accurata conoscenza della volontà di Dio, a mostrare la stessa sicura fede nella speranza del nuovo mondo, sì, ad unirvi con loro nel fare pubblica dichiarazione ad altri di tale speranza. Rendete la vostra vita veramente degna d’esser vissuta, vivendo ora per il nuovo mondo!

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