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  • Cantiamo con esultante armonia!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2012
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
w62 1/9 pp. 517-520

Cantiamo con esultante armonia!

ERA una magnifica esecuzione. Il ragazzo osservava rapito i musicisti, assorto nei movimenti dei molti strumentali. “Questo, sì che mi piace! Non è meravigliosa questa musica, nonna?” “Sì, Andrea, è uno dei preziosi doni fatti all’uomo dal Creatore, il dono e la capacità della melodia e dell’arte di esprimere nella musica e nel canto tutte le proprie emozioni. Ma, come ogni talento umano, anche se innato deve essere coltivato e ammaestrato. Oggi nella cerchia familiare ci si dedica molto meno alla musica e al canto; è tanto più facile accendere la radio o mettere un disco e ascoltare dei suonatori di professione, anziché ascoltare il dilettante in casa”.

“Penso che la gente abbia sempre cantato, ma chissà quando ha cominciato a comporre musica, nonna?”

“Sì, sembra che nel corso dei secoli musica e canto abbiano avuto un ruolo preponderante nelle principali occasioni di gioia. La Bibbia abbonda di riferimenti al canto, al suono e agli strumenti musicali; vediamo dunque che cosa possiamo trovare!

“È più che naturale presumere che il primo uomo, Adamo, e sua moglie Eva abbiano espresso nel canto la loro gioia di vivere nella perfezione, accompagnandosi col mormorio dell’acqua e col canto degli uccelli. I figli di Adamo ed Eva, benché imperfetti, avranno facilmente imparato l’arte di combinare insieme i vari suoni in composizioni di struttura e significato definito secondo le leggi della melodia, dell’armonia e del ritmo. Grazie alla capacità inventiva dell’uomo e all’impulso delle sue emozioni, egli era in grado di comprendere le infinite possibilità di combinare i suoni in armoniose melodie.

“In tal modo l’uomo imparò presto l’arte di costruire strumenti per segnare il ritmo e accompagnare le melodie di sua creazione, poiché leggiamo di Jubal, all’inizio della storia umana: ‘Fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra ed il flauto’. (Gen. 4:21, VR) Labano parla di canti, timpano e arpa. (Gen. 31:27) Un grande evento storico associato al canto fu la liberazione di Israele al Mar Rosso. Sembrava che gli Israeliti stessero per essere presi in trappola al Mar Rosso dall’avanzante nemico egiziano, ma Dio aprì miracolosamente una strada per il suo popolo in modo che potesse camminare sull’asciutto e salvarsi. Essi furono testimoni della potenza del braccio di Geova in mezzo a loro. Con indicibile stupore e gratitudine eruppero in un meraviglioso canto di trionfante lode: ‘Allora Mosè e i figliuoli d’Israele cantarono questo cantico all’Eterno, e dissero così: Io canterò all’Eterno, perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. E Maria . . . prese in mano il timpano, e tutte le donne usciron dietro a lei con de’ timpani, e danzando. E Maria rispondeva ai figliuoli d’Israele: Cantate all’Eterno, perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere’. — Eso. 15:1, 20, 21, VR.

“Questo è il cantico più antico scritto e preservato per noi nella Bibbia; il secondo in ordine di tempo è il cantico di Debora e Barak, scritto nel quinto capitolo del libro di Giudici. Questo canto magnifica Geova, descrive una grande liberazione operata da Dio e si serve della musica e del canto per indicare il legame tra Dio e l’uomo.

“Considerando la musica e il canto nella Bibbia, invariabilmente ci viene alla mente Davide. Egli fu uno dei primi musicisti, poiché compose, suonò e cantò cantici, organizzando magistralmente un corpo di musici e un coro per l’adorazione di Dio nel santuario”.

“Chissà, nonna, quali strumenti adoperavano i musici in quel tempo lontano!”

STRUMENTI MUSICALI NELLA BIBBIA

“Possiamo dare uno sguardo ai vari strumenti. Dividiamoli in tre categorie: strumenti a percussione, a fiato e a corda. Alcuni erano veramente rudimentali, altri di singolare bellezza. L’archeologia ha riportato in luce molte cose interessanti dal lontano passato.

“Consideriamo prima gli strumenti a percussione. Abbiamo il timpano, o tamburello, che era un piccolo tamburello a mano con una sola maniglia. Era formato da un sottile cerchio di legno ricoperto di pelle da un solo lato, che si percuoteva con le dita o con la mano. È di origine molto antica. Era usato in molte festività domestiche ed era suonato per lo più dalle donne per accompagnare il canto e segnare il ritmo della danza. Questa è probabilmente la ragione per cui non lo troviamo usato dai musici nel tempio, dato che le donne rimanevano fuori, nella Corte delle Donne. Ma è probabilmente lo strumento usato da Maria e dalle sue compagne, così come dalla figlia di Jefte quando andò incontro al padre per festeggiare la sua vittoria sugli Ammoniti.

“Abbiamo poi i cembali. Fatti di due parti distinte, essi erano costituiti da piattelli concavi di ottone; ve n’era un tipo a superficie quasi piana e un altro fatto di coni concavi da percuotersi l’uno contro l’altro. Asaf, capo dei musici di Davide, era cembalista di professione. Sotto la guida di Esdra, 128 suonatori di cembalo della famiglia di Asaf tornarono dall’Esilio.

“Gli strumenti a fiato erano principalmente flauti o pipe e corni. La pipa a una canna si teneva verticalmente e terminava con una bocchetta per le labbra. Un altro tipo era tenuto e suonato come un flauto. Si usavano pipe a una, due o più canne. I musici se ne servivano per accompagnare canti di esultanza e di lode religiosa, ma i sacerdoti non le approvavano, per la loro provenienza pagana, e furono quindi eliminate dal tempio.

“La tromba e il corno erano pure strumenti a fiato, costruiti con corna di bue o di montone, o imitazioni di esse. Più tardi se ne fecero in argento e altri metalli. Venivano usati per radunare l’esercito o dare l’allarme; i sacerdoti li adoperavano per annunciare le festività. La tromba annunciava inoltre l’intronizzazione dei re e l’inizio dell’anno di giubileo. Alla dedicazione del tempio furono usate 120 trombe d’argento.

STRUMENTI A CORDA

“Ora consideriamo gli strumenti a corda. Consistevano di un corpo di legno e corde di budella, e si suonavano con le dita o pizzicando le corde con un plettro di legno, avorio o metallo. L’arpa era di uso generale. Era uno strumento le cui corde erano infisse in una specie di cornice triangolare aperta da un lato e tese fra la cassa armonica e un manico ricurvo; venivano pizzicate con le dita. Ve n’erano due tipi. Il più grande era all’incirca dell’altezza di un uomo, abilmente ed elegantemente elaborato e scolpito, e veniva suonato con le dita di entrambe le mani. Il più piccolo, portatile, era popolare in Israele. Poteva essere appeso al collo o appoggiato, per suonarlo, a uno sgabello. Questo era lo strumento suonato da Jubal. Davide era solito suonarlo magistralmente per placare gli accessi di furore di Saul. Era lo strumento che gli esuli Israeliti nella loro tristezza appendevano ai salici di Babilonia.

“Strumento affine era il salterio. Il salterio era intonato al registro di soprano, l’arpa un’ottava più bassa; in tal modo i due strumenti armonizzavano molto bene insieme. Le corde erano di budella e ve n’erano dieci in ciascun tipo. Una voce autorevole dice che il salterio era triangolare; un’altra che aveva la cassa armonica al disopra delle corde.

“Davide era chiamato il ‘dolce cantore d’Israele’. (2 Sam. 23:1, VR) Egli portò l’Arca del Patto nella città di Davide con accompagnamento di canti, lire, arpe, timpani, nacchere e cembali. Egli compose molti cantici di lode e preghiera. Essi sono ricordati per noi nei Salmi; venivano cantati con accompagnamento di arpa e salterio. Certamente nessuna raccolta di canti è stata mai meglio conosciuta e più letta. Tradotti in varie centinaia di lingue, sono stati cantati nel corso di più di tremila anni. Sanno rivelarci come nessun altro le più profonde emozioni del cuore; fede e fiducia, tristezza e disperazione, speranza e affidamento, esultanza e pentimento. Né Geova è stato mai altrimenti tanto riverito e benedetto, supplicato e implorato, lodato e adorato.

“Davide era assistito nel suo lavoro da Asaf, Eman e Idutun, tre maestri di musica. Durante il regno di Davide il coro dei cantori ed i musici raggiungeva il numero di quattromila. (1 Cron. 23:5) Di questi, 288 erano musici provetti, assistiti da musicisti di abilità inferiore. Erano divisi in 24 turni, ognuno dei quali disponeva di 12 musici addestrati. L’orchestra era costituita da strumenti a corda e cembali. Poco si sa del carattere della musica. Gli Ebrei avevano una scala di otto toni. I loro cori sacri cantavano probabilmente un’unica semplice melodia divisa in due parti, una di un’ottava più alta dell’altra, per rappresentare la voce maschile e quella femminile. Molti Salmi erano adattati in modo che le due voci si rispondessero”.

“Sarebbe stato interessante assistere a una delle grandi feste d’Israele, nonna, non è vero?”

“Sì, sarebbe stata un’esperienza proprio emozionante. Immagina l’inaugurazione del tempio di Salomone, come è narrata nel quinto capitolo di 2 Cronache. Ecco, c’è tutto Israele! La maggior parte degli adoratori forestieri ha disposto di passare la notte all’aperto, sul Monte degli Ulivi e intorno alla città. Sta per sorgere l’alba; lo squillo delle trombe d’argento echeggia tra le colline. Un fremito di pregustata esultanza percorre il campo che si desta e il popolo si leva e si prepara per questo giorno memorabile. L’Arca del Patto sta per essere portata nel Santissimo e quindi il nuovo tempio sarà dedicato. Da ogni parte una grande moltitudine converge verso il luogo del tempio, probabilmente cantando in coro nel salire, le donne e le fanciulle con timpani, molti uomini con arpe e liuti, flauti e pipe.

“L’orchestra e il coro hanno preso posto a destra dell’altare, in vesti di puro lino, con cembali e strumenti a corda, cetre, salteri, lire e arpe. Li sostengono 120 sacerdoti, ammantati dei loro sontuosi paramenti, e ognuno di essi regge una scintillante tromba d’argento. Silenzio! Le trombe d’argento squillano, il silenzio scende sulla folla in attesa, s’ode il clangore dei cembali mentre il capo dei musici intona l’accordo iniziale. L’imponente orchestra svolge il motivo. Le centinaia di cantori leviti elevano le voci in un glorioso cantico di lode, e appena ‘alzarono la voce al suon delle trombe, de’ cembali e degli altri strumenti musicali, e celebrarono l’Eterno . . . avvenne che . . . la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio’. — 2 Cron. 5:13, 14, VR.

GLORIFICHIAMO GEOVA OGGI

“Oggi i testimoni di Geova glorificano Geova cantando ‘il nuovo cantico’, che è la proclamazione di casa in casa dello stabilito regno di Dio. In tal modo i testimoni di Geova riconoscono che la cosa più essenziale è praticare la pura adorazione, da anteporsi a qualunque perfetta esecuzione di musica e cori. Essi evitano il formalismo e lo spirito settario nella loro lode, attenendosi al puro linguaggio della Bibbia. Nelle loro adunanze di congregazione e nelle più vaste assemblee cantano gioiosi cantici di lode a Geova con entusiasmo e semplicità. All’Assemblea Internazionale ‘Volontà Divina’ tenuta dai testimoni di Geova a New York, allo Yankee Stadium e al Polo Grounds, nel 1958, v’erano due orchestre, costituite ognuna da più di cento musicisti di professione. Ognuna disponeva di tutti i tipi di strumenti, a corda, a fiato e a percussione, compresi i timpani e le arpe.

“Ben presto Geova, mediante il suo Re Cristo Gesù, effettuerà in mezzo al suo popolo la sua opera di liberazione, come al Mar Rosso in quei lontani giorni. Sopravvissuti alla terribile e definitiva guerra di Armaghedon, i superstiti canteranno cantici di trionfante lode e gratitudine al loro onnipotente Liberatore”.

“In effetti, nonna, con una simile prospettiva vale la pena che ogni cristiano faccia qualsiasi sforzo!”

“Certo! E rivendicato così il nome del nostro grande Dio potremo esultare e cantare col salmista: ‘Lodatelo al suon della tromba, lodatelo su l’arpa e su la cetra. Lodatelo col timpano e con la danza, lodatelo su le corde e su i flauti. Lodatelo su i cembali armoniosi, lodatelo su i cembali sonori. Tutto ciò che respira lodi il Signore! Alleluia!’” — Sal. 150:3-6, Na.

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