Domande dai lettori
● In Daniele 11:20 (VR) si parla di “uno che farà passare un esattore di tributi attraverso” il paese. In “Sia fatta la tua volontà in terra”, a pagina 248, paragrafo 57, questo versetto è applicato all’emanazione del decreto di censimento menzionato in Luca 2:1-7. Ma non vi è differenza fra queste due parole? Come si può definire esazione l’emanazione di un decreto di censimento? — W. B., U.S.A.
La parola “esattore” è usata in riferimento all’esazione di tributi o di tasse ed è impiegata in questo senso, per esempio, in 2 Re 23:35, dove si parla di Ioachim che tassò Giuda per poter pagare il tributo al faraone Neco d’Egitto. Il fatto che la parola “esattore” abbia questo significato non impedisce che venga applicata all’agente mandato da Cesare Augusto in tutto il paese all’epoca in cui Gesù stava per nascere. È vero che alcune traduzioni chiamano il decreto emanato da Cesare Augusto un’iscrizione del mondo, mentre la Traduzione del Nuovo Mondo lo chiama censimento, ma dobbiamo ricordare che questa iscrizione o questo censimento non fu fatto solo allo scopo di vedere quante persone vi fossero nell’Impero Romano o in una provincia dell’Impero Romano. Fu fatto per un altro scopo, e come indica il libro “Sia fatta la tua volontà in terra”, quest’altro scopo poteva essere la coscrizione di uomini per l’esercito o l’esazione delle tasse. Questa esazione sarebbe stata determinata e praticata in base al numero delle persone iscritte in ogni distretto o provincia dell’impero. Perciò il risultato finale è lo stesso benché la parola ebraica usata in Daniele 11:20 possa essere diversa da quella greca usata in Luca 2:1-7.