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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
w61 15/6 p. 371

Il mare di Galilea

UNA parte preminente ebbe, nel ministero terreno del Figlio di Dio, Gesù Cristo, il bel mare di Galilea. Esso fu anche chiamato “mare di Tiberiade” perché Erode Antipa costruì presso la sua riva la propria capitale, in onore di Cesare Tiberio. Al tempo di Mosè si chiamava “mare di Cinneret”. I Maccabei gli cambiarono il nome, chiamandolo “mare di Gennezaret” secondo l’omonima pianura straordinariamente fertile. Il dotto ed esperto medico Luca non si riferisce mai nei suoi scritti a questo lago come a un mare, poiché era in realtà il “lago di Gennezaret”. — Matt. 4:12, 13; Giov. 6:1; Num. 34:11; Luca 5:1.

Il mare di Galilea ha forma ovale, lungo circa 22-26 chilometri e largo circa 13 chilometri. La provincia di Galilea si estende ad ovest e a nord d’esso e la Perea ad est, al di là del Giordano, e a sud. La sua superficie è circa 200 metri al di sotto di quella del Mar Mediterraneo e ha la profondità di 45-60 metri. Il fiume Giordano lo attraversa, nel suo corso dai monti settentrionali del Libano al mar Morto. A causa dei colli che si ergono a est e a ovest del mare di Galilea, forti venti provenienti dai monti settentrionali si riversano su di esso causando violenti tempeste.

Come belle isole sono gemme di verde nel mare blu che le circonda, così il mare di Galilea è una gemma di acquamarina in un ambiente verdeggiante. Esso è stato ben definito il “Lago di blu”. I Giudei dei giorni di Gesù lo chiamavano “l’ingresso del Paradiso”, mentre il Talmud si riferisce ad esso come alla “corona di Galilea”. Il clima della costa non lasciava nulla a desiderare; la primavera giungeva presto e il gelo era sconosciuto. Era un preferito luogo di villeggiatura dei Romani.

Ai giorni di Gesù il mare di Galilea dava luogo a una fiorente industria della pesca, notevole per la quantità e per la qualità del pesce. Questo si distingueva per aspetto e sapore, secondo lo storico Giuseppe Flavio, che fu governatore della Galilea dopo la morte di Gesù Cristo. Il mare sosteneva anche un’industria di spedizione: 230 imbarcazioni di varia grandezza.

Un buon numero di città erano sparse lungo la costa, compresa la massima città galilea e residenza di Gesù dopo l’inizio del suo ministero, Capernaum; Corizin, ricco luogo di villeggiatura; Tiberiade, la capitale; Magdala, dimora di Maria Maddalena; e Betsaida, il cui nome significa “casa della pesca”. — Matt. 11:20-24; Giov. 6:23; Matt. 15:39.

Sulla riva di questo mare di Galilea Gesù iniziò il suo ministero e reclutò i suoi primi quattro discepoli. In almeno due occasioni Gesù calmò violenti tempeste che agitavano le sue acque. In esso si gettò un branco di porci allorché una legione di demoni se ne impossessarono. In esso Gesù insegnò inoltre da un battello, a causa della pressante folla; e in quel tempo fece, fra l’altro, la sua illustrazione del seminatore. — Matt. 4:18-22; 8:24-27; 13:1-8.

Fu anche sulla superficie di questo mare di Galilea che Gesù camminò una volta per unirsi di nuovo ai suoi discepoli, quando imperversò una tempesta nel mezzo della notte; e su di esso Pietro fece alcuni timidi passi, solo per cominciare ad affondare a motivo della sua mancanza di fede. Fu pure in questo mare che Pietro, per comando di Gesù, prese un pesce nella cui bocca trovò una moneta d’argento, mediante cui pagò la tassa del tempio. E infine, qui, dopo la sua risurrezione, Gesù incontrò i discepoli e diede per tre volte ordine a Pietro di pascere le sue pecore. — Matt. 14:24-31; 15:29; 17:27; Giov. 21:1-17.

Veramente il mare di Galilea fu incomparabile per bellezza e ricchezza e in particolar modo perché Gesù vi compì il suo ministero terreno.

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