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  • Cercate le cose che contribuiscono alla reciproca edificazione

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  • Cercate le cose che contribuiscono alla reciproca edificazione
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
w61 15/11 pp. 684-688

Cercate le cose che contribuiscono alla reciproca edificazione

“Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione”. — Rom. 14:19.

1, 2. (a) Come venne all’esistenza la terra, e perché è molto adatta per le creature umane? (b) Perché essa non è oggi un paradiso?

IL GRANDE Creatore dell’universo è senza principio e senza fine. Si chiama Geova. Egli esistette per innumerevoli milioni d’anni prima della creazione dell’universo o d’ogni sua creatura. In quel tempo Geova era completo; egli non provava sentimenti di solitudine benché fosse solo. Geova si compiacque di cominciare a creare o di edificare un universo, facendo in esso molte creature viventi. Ogni cosa che Geova fece in relazione con la creazione dell’universo è stata benefica per altri. La terra è un notevole esempio di come la creazione ha recato beneficio ad altri. La terra fu fatta in vista di creature che l’abitassero in condizioni di giustizia, felicità e libertà. L’uomo divenne la più alta forma di creazione vivente che si potesse vedere e tutte le cose che vennero create furon fatte in modo da essere per l’uomo molto varie, piacevoli e benefiche. La terra fu fatta per essere la comoda e felice dimora dell’uomo ed è evidente che il grande Creatore prestò attenzione e considerazione a ciò che sarebbe stato benefico per l’uomo, rendendo piacevole la sua vita sulla terra. — Gen. 1:28; Sal. 115:15, 16.

2 Il motivo di tutta questa considerazione di Geova fu incontestabilmente l’amore. Geova è amore, la sua grande personificazione, e fu la manifestazione del suo amore ad indurre Geova a provvedere tante buone cose per il beneficio e la gioia delle sue creature. La manifestazione di vero amore è sempre edificante e benefica. In 1 Corinzi 8:1 l’apostolo Paolo mostra che l’amore edifica. Se il genere umano, rappresentato sulla terra da Adamo ed Eva, avesse in principio mostrato amore al Creatore, edificando per Lui il dovuto rispetto e la dovuta adorazione, e nel suo amore avesse mostrato ubbidienza al Creatore, oggi tutto il genere umano godrebbe pienamente le numerose benedizioni e i benefici dell’opera di edificazione che Geova compì facendo la terra e tutto ciò che è su di essa. Ma con la ribellione di Satana e la disubbidienza del primo uomo e della prima donna ebbe inizio un processo demolitore. Tutta la razza umana cadde così sotto la condanna a causa del peccato di Adamo ed Eva. Geova intervenne quindi per mostrare il suo amore e compiere una campagna di riedificazione. Geova concepì un nuovo sistema di cose e si propose di edificare un nuovo mondo. — Gen. 3:15; Ebr. 11:3, 39, 40; 2 Piet. 3:13.

3. (a) Quale provvedimento prese Geova per edificare un mondo armonioso? (b) Che specie di opera di edificazione spirituale è stata compiuta dalla morte di Cristo?

3 Un forte edificio ha solide fondamenta, e nel suo nuovo programma di edificazione Geova provvide una solida pietra di fondamento. L’illimitato amore di Geova è mostrato dall’offerta del suo prezioso possesso, il suo unigenito Figlio Cristo Gesù, quale sacrificio per i peccati degli uomini. Rimossa l’incapacità per mezzo del sacrificio di riscatto di Cristo Gesù, il genere umano ottenne dall’opera di edificazione di Geova dei benefici, poiché sul fondamento di Cristo Gesù, Geova cominciò a edificare una casa spirituale fatta di pietre viventi e destinata a compiere una particolare opera secondo il proposito di Geova. Quindi dalla morte e risurrezione di Cristo Gesù è stata svolta una grande campagna di edificazione. L’apostolo Paolo si riferisce a questo in 1 Corinzi 3:9, dicendo: “Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio”. Geova edifica dunque un’organizzazione spirituale sul fondamento di Cristo Gesù, impiegando come suoi cooperatori sulla terra dedicati uomini cristiani. — Giov. 3:16; 1 Piet. 2:4-10.

4. Chi partecipa all’opera di edificazione spirituale, e che cosa li spinge a compierla?

4 Paolo e Apollo parteciparono all’edificazione. Vi parteciparono similmente altri, come spiegò Paolo in Primo Corinzi, al terzo capitolo. Tutti quelli che partecipano a quest’opera di edificazione cooperano con Dio nell’adempimento del suo proposito, e c’è da aspettarsi che tutti sian mossi dalla medesima forza, cioè dall’amore. Il cooperatore di Dio dev’essere simile a lui nei motivi, quantunque abbia capacità molto più limitate. Egli deve capire pienamente la relazione che ha con Geova. Geova, l’Onnipotente Creatore, è assai grande in paragone col piccolo cooperatore che ha il privilegio di partecipare all’adempimento dei propositi di Geova. — 2 Cor. 6:1; Efes. 5:1.

5. Quale esempio ci ha mostrato Geova nel trattare i deboli, e quindi che cosa dobbiamo fare noi?

5 Ciascuno di questi cooperatori ha il privilegio di servire solo perché il grande Geova provvede i mezzi per superare la sua debolezza mediante il sacrificio di Cristo Gesù. Geova, il Forte, prende in considerazione le debolezze della creatura umana. Questo è l’esempio che ci pone dinanzi e il nostro punto di vista dovrebbe perciò essere lo stesso verso quelli che non possono essere così forti spiritualmente come lo siamo divenuti noi. La forza spirituale deriva dal conoscere la Parola di Dio e dall’applicarla, osservando i princìpi di Dio e insegnandoli, con l’aiuto di Geova e del suo spirito. Per questo studio e ammaestramento ci vuole anche tempo. Alcuni che hanno dedicato anni allo studio della Parola di Dio son divenuti più forti di altri. Quelli che si applicano maggiormente divengono più forti degli altri. L’apostolo Paolo fu uno di quelli che si applicarono diligentemente per divenire spiritualmente forti, e in Romani 15:1-3 egli consiglia: “Però, noi che siamo forti dobbiamo sostenere le debolezze di quelli che non sono forti e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al suo prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione. Poiché neanche Cristo compiacque a se stesso”. Cristo Gesù considerò le debolezze e i bisogni spirituali di altri, aiutando quelli che lo circondavano.

6. Come è mostrata l’influenza dell’amore sull’edificatore cristiano che diffonde la buona notizia?

6 Bisogna considerare gli interessi del nostro prossimo, di quelli che ci son vicini, e non compiacere solo a noi stessi. Così si esprime vero amore. Il vero cristiano cercherà ciò che è bene per l’edificazione del suo prossimo. È un’opportunità di pensare e agire in maniera altruistica. Quindi i propri desideri e la propria persona non sono esaltati né magnificati come se avessero grande importanza, ma della massima importanza è considerato l’adempimento della volontà di Dio. Questo significa mostrare considerazione ad altri per amore dell’opera di Dio. L’edificatore è un lavoratore che deve attuare un progetto. Egli deve lavorare in modo da portare a compimento la sua impresa. Quindi la sua volontà si volge al compimento della sua grande opera relativa alla diffusione della buona notizia. Paolo ne è uno splendido esempio. “Infatti, benché io sia libero da tutti, mi sono reso schiavo di tutti, per poter guadagnarne la maggior parte. E così per i Giudei divenni come un Giudeo, per poter guadagnare i Giudei; per quelli che sono sotto la legge divenni come uno che è sotto la legge, benché io stesso non sia sotto la legge, per poter guadagnare quelli che sono sotto la legge. Per quelli senza legge divenni come uno senza legge, benché io non sia senza legge verso Dio ma sotto la legge di Cristo, per poter guadagnare quelli che sono senza legge. Per i deboli divenni debole, per poter guadagnare i deboli. Sono divenuto ogni cosa per gente d’ogni specie, per poter con tutti i mezzi salvarne alcuni. Ma faccio tutte queste cose per amore della buona notizia, per poterla condividere con altri”. (1 Cor. 9:19-23) Sì, è necessario aiutare altri ed evitar d’irritare con intenzione quelli che ci sono accanto o d’essere incuranti delle cose che li contristano anziché edificarli nell’apprezzamento delle cose spirituali.

TOLLERANZA VERSO LE ABITUDINI

7, 8. (a) Perché nessuno dovrebbe essere criticato a causa delle sue abitudini dietetiche? (b) Come il cristiano può porre un ostacolo dinanzi ad un altro mediante ciò che mangia o beve?

7 Gli uomini hanno molte abitudini. Hanno i loro modi di mangiare, bere, vestirsi, parlare e fare il proprio lavoro. Il mondo è diviso oggi dal nazionalismo e da varie concezioni del modo di vivere. Ma da tutte queste persone delle nazioni Geova Dio ha detto di radunare i suoi lodatori. Che uno acquisti una certa conoscenza di Geova Dio e dei suoi propositi e decida di servire Dio non significa che cambi completamente tutte le sue abitudini. Che acquisti conoscenza della verità non significa che cambi le sue abitudini di mangiare. Per esempio, un uomo può attenersi ad una dieta vegetale. Che mangi carne o vegetali non ha niente a che fare col servizio di Geova. L’uomo può mangiare e bere come meglio crede per il suo benessere fisico. Fare una questione per il mangiare o il bere significherebbe distogliere l’attenzione dall’importante attività di servire il Creatore e potrebbe condurre a dispute e difficoltà. Sarebbe errato da parte dell’edificatore cristiano operare in tal modo contro altri che partecipano ora al grande programma di edificazione diretto da Geova. Ogni edificatore è un cooperatore di Dio, un servitore di Dio, ed è dinanzi a Dio. Dio è il Giudice. “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio padrone. Veramente egli starà in piedi, perché Geova può farlo stare in piedi”. — Rom. 14:4.

8 In questo quattordicesimo capitolo di Romani, l’apostolo Paolo dice di mostrare considerazione ad altri e di tollerare il loro modo di vivere. Egli fa l’illustrazione del cibo per mostrare come evitare disunione e divisione per il disaccordo sul modo di mangiare o bere. Il punto principale, il regno di Dio, è ciò che merita seria considerazione da parte di tutti gli edificatori di Dio. Mentre uno può notare che un altro individuo non mangia certi cibi, perché dovrebbe farne una questione? Oltre a ciò uno potrebbe avere la tendenza a offendersi contro chi mangia o beve certi cibi. Infatti, si potrebbe porre una pietra d’inciampo dinanzi ad una persona che non è forte nella fede, mangiando un certo cibo in una particolare parte della terra. Vi sono uomini abituati dai genitori a credere che sia male mangiar carne di vitello. Altri si astengono dal mangiare carne di maiale. In una parte del mondo è molto comune bere vino o bevande alcooliche, ma in un’altra parte della terra sareste guardati con riprovazione o potreste perfino esser considerati malfattori se beveste qualche bevanda alcoolica.

9. Tenendo presente il suo obiettivo, quale condotta dovrebbe tenere il maturo ministro cristiano circa il mangiare o il bere?

9 Il maturo cristiano, che edifica con Dio, deve tener presente in ogni tempo il suo obiettivo. Qual è la ragione per cui è in una comunità o in associazione con qualcuno? Quale servitore dedicato a Geova Dio deve compiere l’opera stabilita da Dio per questo tempo, cioè la predicazione della buona notizia del Regno. Se egli ha l’ordine di predicare la buona notizia del Regno dev’essere in grado di parlare alle persone, ammaestrandole ed edificandole. Perché, dunque, dovrebbe suscitare una disputa e porre dinanzi ad alcuno un ostacolo insormontabile, bevendo o mangiando qualche cosa che offende la comunità? Prendete per esempio una comunità dove chi beve alcoolici sarebbe considerato un peccatore. Se un ministro cristiano va in tale comunità da un paese dove è assai comune bere vino, dovrebbe egli persistere nel bere vino benché esso offenda le persone della comunità e susciti in esse pregiudizio contro di lui e contro il messaggio che porta? Ovviamente la risposta è che il ministro farebbe meglio a bere del tè o altre bevande ottenibili nella comunità, giacché desidera promuovere il programma di edificazione cristiana. Egli non sarà ferito né ucciso se non beve vino, perché vi sono molte altre cose che si possono bere.

10. In che modo il maturo cristiano assoggetta i suoi gusti personali per amore della congregazione, come dice Romani 14:13-21?

10 La stessa cosa può dirsi di chi viene in una comunità e si associa con la congregazione dei suoi fratelli. Se in quel paese non ve n’è l’abitudine, o se in quella parte del mondo non si beve vino, il visitatore non dovrebbe andare in pubblico a bere vino, creando difficoltà all’intera congregazione. Paolo dice, in Romani 14:13-21 (Na): “Ma pensate piuttosto a non mettere inciampo, né a dare scandalo al vostro fratello. Io so e son persuaso nel Signore Gesù che niente è impuro in sé, ma per chi una cosa è ritenuta impura, per lui è impura. Se dunque un tuo fratello è contristato per un dato cibo, tu non cammini più secondo la carità: non causare, per il tuo cibo, la perdita del fratello per il quale Cristo è morto. Non sia dunque oggetto di calunnia il vostro bene. Il regno di Dio non è certo mangiare e bere, ma la giustizia, la pace e il gaudio nello Spirito Santo. Chi serve a Cristo in tal maniera, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. Cerchiamo dunque quel che giova per la pace e per l’edificazione scambievole; e non voler a causa d’un cibo distruggere l’opera d’Iddio. Certo tutte le cose sono pure, ma diventano un male per l’uomo che le mangia, provocando lo scandalo. È bene non mangiar carne, né bere vino, né fare altra cosa in cui il tuo fratello trovi inciampo”.

11. Perché possiamo dire che questa condotta è cristiana?

11 Ecco un altro esempio di uno che non si pone al di sopra della propria opera nel servizio di Dio. Subito dopo questo, Paolo dichiarò: “Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso”. Ed egli mostrò che noi dobbiamo avere la stessa attitudine mentale che ebbe Cristo.

12. Secondo Primo Corinzi, decimo capitolo, quale attitudine deve avere il maturo edificatore cristiano?

12 Una persona può desiderar di sostenere che mangerà o berrà ciò che vuole, se non è illegale dinanzi a Dio bere vino o mangiare certi cibi. Ma anche se dinanzi a Dio una cosa è legale, è essa edificante? Paolo fa questa considerazione in Primo Corinzi, al decimo capitolo, che contiene un simile riferimento al cibo e alle bevande, dicendo: “Tutte le cose sono lecite; ma non tutte le cose edificano. Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma l’altrui. Perciò, sia che mangiate o beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio. Evitate di divenire causa d’inciampo ai Giudei come ai Greci e alla congregazione di Dio, come anch’io mi rendo gradito a tutti in ogni cosa, non cercando il mio vantaggio ma quello di molti, affinché possano essere salvati”. — 1 Cor. 10:23, 24, 31-33.

13. Chi imitiamo seguendo questa altruistica condotta?

13 Questa forma di considerazione verso altri per amore della buona notizia è l’atteggiamento corretto di tutti i cristiani. Esso mostra la giusta attitudine mentale come la mostrò Cristo. Perciò Paolo dice in 1 Corinzi 11:1: “Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. Noi dobbiamo sempre cercare il vantaggio altrui per amore della buona notizia.

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