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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
w63 15/5 p. 318

Imparate a memoria il canone biblico

OGNI amante della Bibbia e, in particolare, ogni ministro cristiano risparmierà molto tempo imparando a memoria l’ordine in cui appaiono i libri della Bibbia. Osservare le naturali divisioni del canone, il contenuto e la data di composizione dei vari libri contribuirà senza dubbio a imparare questo elenco a memoria.

Dei sessantasei libri, trentanove costituiscono le Scritture Ebraiche e ventisette le Scritture Greche Cristiane.

Nel canone delle Scritture Ebraiche vengono prima i cinque libri di Mosè: GENESI comincia con la creazione e contiene la storia del genere umano da Adamo alla morte di Giuseppe. Poi vi sono ESODO, LEVITICO, NUMERI e DEUTERONOMIO, che trattano la storia d’Israele dalla schiavitù in Egitto alla morte di Mosè. Questi cinque libri sono chiamati anche Pentateuco, che significa “cinque libri”. In alcune traduzioni, come in quella di Lutero, questi libri sono chiamati semplicemente 1, 2, 3, 4, 5 Mosè. Poi, come Giosuè successe a Mosè, così il libro di GIOSUÈ segue quelli di Mosè. E come dopo Giosuè vi furono altri giudici che governarono Israele, così dopo il suo libro vi è quello di GIUDICI, che parla del loro governo. RUT narra alcuni avvenimenti del tempo dei giudici e logicamente viene dopo.

Poi vi sono tre gruppi di due libri ciascuno: 1 e 2 SAMUELE, che completano il periodo dei giudici e introducono quello dei re; 1 e 2 RE, che completano la storia dei re; e 1 e 2 CRONACHE, che fanno una narrazione parallela della storia dei re, a cominciare dal dominio del re Davide, e anche un riassunto della genealogia biblica da Adamo al tempo in cui furono scritti. Successivamente vi sono ESDRA, NEEMIA ed ESTER, che narrano gli avvenimenti che ebbero luogo a Gerusalemme e nella Media-Persia entro un secolo dal ritorno dei Giudei da Babilonia nel 537 a.C. Questo completa i diciassette libri cosiddetti “storici”.

Seguono cinque libri che contengono saggi detti e sublime poesia: GIOBBE, SALMI (la metà dei quali sono attribuiti a Davide), PROVERBI, ECCLESIASTE e il CANTICO DEI CANTICI. Gli ultimi tre furono scritti da Salomone, ad eccezione degli ultimi due capitoli di Proverbi.

I rimanenti diciassette libri delle Scritture Ebraiche sono essenzialmente profetici. ISAIA, il cui scrittore profetizzò nell’ottavo secolo a.C.; GEREMIA, il cui scrittore cominciò a profetizzare nel secolo successivo, quarant’anni prima della caduta di Gerusalemme nel 607 a.C.; LAMENTAZIONI, in cui Geremia fa cordoglio per la desolazione di Gerusalemme; EZECHIELE, il cui scrittore profetizzò a Babilonia, durante la desolazione di Gerusalemme, e DANIELE, il cui scrittore servì come profeta di Geova prima, durante e dopo i settant’anni di desolazione.

Il resto dei libri profetici sono chiamati profeti “minori” per la loro lunghezza, benché queste dodici profezie non siano affatto minori né per il contenuto né per il tempo, dato che alcune vengono prima dei profeti “maggiori”. Questi dodici libri non seguono uno scrupoloso ordine cronologico. Cominciano con OSEA, GIOELE (che in effetti fu il primo ad essere messo per iscritto dei diciassette), AMOS e ABDIA; GIONA, MICHEA, NAHUM e ABACUC (con l’accento sull’ultima sillaba); SOFONIA, AGGEO, ZACCARIA e MALACHIA. Quindi abbiamo tre gruppi di quattro libri ciascuno; Giona comincia il secondo gruppo di quattro, e Sofonia, da non confondersi con Zaccaria, che segue Aggeo, il terzo gruppo.

Ora consideriamo le Scritture Greche Cristiane. Prima vi sono cinque libri principalmente storici, cioè i quattro Vangeli, MATTEO, MARCO, LUCA e GIOVANNI, e gli ATTI DEGLI APOSTOLI. Poi vi sono ventun lettere, tra cui quattordici di Paolo, che, per impararle a memoria più facilmente, possiamo dividere in questo modo: tre delle lettere più lunghe: ROMANI, 1 e 2 CORINZI; poi vi sono quattro lettere quasi uguali per lunghezza, stile e contenuto: GALATI, EFESINI, FILIPPESI e COLOSSESI. Ve ne sono quindi altre cinque che cominciano con la lettera “T”: 1 e 2 TESSALONICESI, 1 e 2 TIMOTEO e TITO. FILEMONE ed EBREI completano le lettere di Paolo. Così abbiamo imparato quali sono le lettere di Paolo, nove alle congregazioni, quattro a singoli individui, e una a un gruppo di cristiani, a quelli ebrei per nascita. Ci restano altre sette lettere: GIACOMO, 1 e 2 PIETRO, 1, 2 e 3 GIOVANNI e GIUDA. E infine vi è la profezia in simboli: l’APOCALISSE, che è l’ultimo libro della Bibbia ma che non fu l’ultimo ad essere messo per iscritto, poiché fu scritto verso il 96 d.C., mentre pare che le altre opere di Giovanni fossero scritte nel 98 d.C.

Con un piccolo sforzo si può imparare a memoria l’elenco di questi libri. Ciò risulterà non solo assai utile nei propri studi della Bibbia ma raccomanderà anche l’individuo come ministro cristiano.

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