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  • Natanaele era un apostolo?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
w63 1/10 p. 605

Natanaele era un apostolo?

TRA le numerose, caratteristiche informazioni che Giovanni scrisse per noi nel suo Vangelo vi sono i riferimenti a Natanaele. Nessun altro scrittore dei Vangeli, chiamati sinottici, menziona questo nome; eppure egli occupa un posto preminente nel primo capitolo di Giovanni, e nel ventunesimo capitolo di Giovanni egli è menzionato insieme agli apostoli di Gesù sulle spiagge del Mare di Tiberiade o Mare di Galilea. Chi era Natanaele?

Giovanni presenta Natanaele sin dall’inizio del ministero di Gesù, subito dopo che Gesù aveva chiamato Filippo perché fosse suo seguace: “Ora Filippo era di Betsaida, della città di Andrea e Pietro. Filippo trovò Natanaele”, il che indica che Filippo cercò subito il suo amico particolare per parlargli della buona notizia: “‘Abbiamo trovato colui del quale scrissero Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret’. Ma Natanaele gli disse: ‘Può qualche cosa di buono venire da Nazaret?’ Filippo gli disse: ‘Vieni e vedi’”.

È evidente che Gesù riconobbe prima Natanaele, poiché gli disse: “Ecco di certo un Israelita, in cui non è nessun inganno”. Questo saluto fece meravigliare Natanaele, che chiese: “‘Come fai a conoscermi?’ Gesù rispose, dicendogli: ‘Prima che Filippo ti chiamasse, mentre eri sotto il fico, io ti vidi’. Natanaele gli rispose: “Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele’. Gesù rispose, dicendogli: ‘Perché ti ho detto che ti vidi sotto il fico, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste’”. — Giov. 1:43-50.

Natanaele doveva essere un eminente Israelita se Gesù gli parlò in questo modo. Che egli fosse versato nelle Scritture è evidente anche dal commento di Filippo.

Natanaele è conosciuto soprattutto per la sua domanda: “Può qualche cosa di buono venire da Nazaret?” Dopo tutto, egli potrebbe aver pensato, la città di Nazaret non era menzionata nelle sue Scritture. Ma era di mente aperta, come mostra la sua prontezza a ‘venire e vedere’. E dopo aver visto e udito personalmente, Natanaele ammise subito: “Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele”: essendo senza dubbio il primo ad ammetterlo.

È degno di nota il fatto che, quando parla di quelli che erano con Gesù sulle spiagge del Mare di Tiberiade una mattina dopo la risurrezione, solo Giovanni menziona Natanaele insieme ad altri quattro che sono apostoli, e aggiunge che Natanaele era “di Cana di Galilea”. Dalla Galilea vennero undici apostoli di Gesù, e ricordate che Gesù incontrò Natanaele al principio del suo ministero, quando chiamava quelli che divennero suoi apostoli. — Giov. 21:2.

Se Natanaele fu davvero un apostolo, con quale nome lo menzionano gli altri scrittori dei Vangeli, dato che essi non accennano a Natanaele? Tutte le prove additano Bartolomeo, opinione condivisa da quasi tutte le principali opere di riferimento biblico italiane. Perché? Dal racconto di Giovanni risulta chiaro che Filippo e Natanaele erano intimi amici, ed è significativo il fatto che gli altri scrittori dei Vangeli menzionano sempre Filippo e Bartolomeo insieme quando parlano dei dodici. Inoltre, notiamo che, come essi non menzionano Natanaele, così Giovanni non menziona Bartolomeo. — Matt. 10:3; Mar. 3:18; Luca 6:14.

Come spieghiamo dunque i due nomi, Natanaele e Bartolomeo? Natanaele è evidentemente il suo nome proprio, il nome datogli dai genitori, mentre Bartolomeo è il nome col quale era chiamato di solito. Perché? Perché Bartolomeo significa letteralmente “figlio di Tolmai”. Questo è in armonia col modo in cui qualche volta Gesù si rivolse a Pietro, chiamandolo “Simone figlio di Giona” o “Simone, figlio di Giovanni”. Si noti anche il modo in cui il racconto presenta il compagno di viaggi di Paolo: “Giuseppe, dagli apostoli soprannominato Barnaba [o bar di Nabas], che tradotto significa: ‘Figlio di Conforto’”. Né si deve trascurare il fatto che Matteo era chiamato anche Levi e Tommaso era chiamato Didimo o Il Gemello. — Matt. 16:17; Giov. 21:15; Atti 4:36.

È dunque chiaro che Natanaele era un apostolo, quello che compare in tutti gli elenchi degli apostoli, compreso quello di Atti 1:13, col nome di Bartolomeo.

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