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  • Sopravviviamo mediante la fede

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  • Sopravviviamo mediante la fede
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 15/1 pp. 52-58

Sopravviviamo mediante la fede

“Chi s’accosta a Dio deve credere . . . che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebr. 11:6.

1. A chi è promessa la ricompensa della sopravvivenza, e che cosa devono fare?

MOLTI asseriscono di credere in Dio, ma credono in lui come Dio, Geova? Guardano ‘attentamente la ricompensa’, come fece quell’intrepido difensore del nome di Geova che fu il profeta Mosè? (Ebr. 11:26) Solo agli “umili della terra”, a quelli che ‘cercano Geova’ con tutto il cuore, insieme alla giustizia e alla mansuetudine, è promessa la ricompensa della sopravvivenza durante il “giorno dell’ira dell’Eterno [Geova]” per entrare nel suo nuovo mondo di pace. (Sof. 2:3, VR) Devono cercare Dio premurosamente mediante la sua Parola, la Bibbia, e associarsi ai suoi testimoni. Devono rendersi conto che, benché la creazione sia una prova dell’esistenza di Dio, solo la Bibbia, la sua rivelazione all’umanità mediante i profeti, fa conoscere il suo Nome eterno, la pienezza del suo amore traboccante, e il suo glorioso proposito di liberare quelli che lo amano, in rivendicazione del suo Nome. — 1 Piet. 1:25.

2. Mediante chi gli uomini devono cercare Geova, e perché?

2 In modo straordinario, Dio “alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale fece i sistemi di cose”. (Ebr. 1:2) Questo Figlio, chiamato anche la Parola, è Cristo Gesù. Essendo stato il compagno di lavoro di Geova nella creazione, è ben qualificato per parlare di tutte le glorie delle imprese di Geova. “E la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi, e noi abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene a un figlio unigenito da parte di un padre; ed egli era pieno d’immeritata benignità e di verità”. (Giov. 1:14) Tutti coloro che cercano il Padre, Geova, devono cercarlo mediante Suo Figlio, poiché egli sparse il suo vitale sangue umano per redimere l’uomo dal peccato, e che è così in grado di intercedere presso Geova a favore degli uomini peccatori. — Giov. 14:6; Ebr. 9:11-14.

3. In che modo è egli il Profeta simile a Mosè, e perché è maggiore di Mosè?

3 Il Figlio non è solo Mediatore tra Dio e l’uomo, ma è anche il più grande profeta. È colui del quale parlò Mosè: “Jahve mi rispose: ‘. . . In mezzo ai loro fratelli susciterò per loro un profeta come te, porrò le mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro tutto ciò che io gli ordinerò. Se alcuno non ascolterà le parole che egli proferisce in mio nome, io stesso domanderò conto a costui’”. (Deut. 18:17-19, Ga) In seguito Pietro identificò questo profeta di cui Mosè era stato una figura nel “Cristo che vi ha costituito, Gesù”. (Atti 3:19-24) Nel nome di chi profetizzò egli? Nel suo proprio nome, Gesù? No, ma nel nome del Dio che lo aveva mandato, Geova. Così rese testimonianza riguardo al Padre suo, Geova: “Io non posso fare una sola cosa di mia propria iniziativa; come odo, giudico; e il giudizio che rendo è giusto, perché cerco non la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. (Giov. 5:30) Insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”, ed egli stesso pregò nell’ora della prova: “Padre, glorifica il tuo nome”. (Matt. 6:9; Giov. 12:28) Essendo il Profeta più grande di Mosè, Gesù dichiarò e glorificò il nome di Geova anche più di Mosè. Verso la fine della sua vita terrena, poté dire in preghiera a Geova: “Io ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. . . . Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità”. — Giov. 17:6, 17.

4. Quali grandi profezie pronunciò Gesù che sono di vitale interesse in quest’èra nucleare?

4 Nel nome di Geova Dio, il profeta Gesù pronunciò una profezia che è di vitale interesse per gli uomini che vivono sulla terra in quest’èra nucleare. Nei capitoli 24 e 25 di Matteo, egli predisse le guerre mondiali, le carestie, i terremoti, l’aumento dell’illegalità, la predicazione del Regno, l’ascesa dell’ONU a una posizione eminente, il diffondersi del materialismo, e molte altre prove indicanti che quest’epoca è il “termine del sistema di cose”. Portando al culmine questa grande profezia, Gesù parlò di sé dicendo che sarebbe venuto nella gloria del Regno per separare le nazioni come pecore e capri. Alle pecore dice: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. Queste persone simili a pecore sono descritte mentre mostrano buona volontà verso i fratelli di Cristo. (Matt. 24:3, 7, 12, 14, 15, 37-39; 25:31-46) Oggi, quelli che cercano premurosamente la ricompensa di Geova mediante la fede fanno bene ad associarsi e a servire con la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova.

5. In che modo Gesù mise in risalto di perseverare con gioia, sia nelle parole che con le opere?

5 In relazione alla fine di questo mondo, Gesù disse anche: “Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Matt. 24:13) Perseverare con fede è importante per tutti quelli che vogliono sopravvivere e ottenere la ricompensa. Gesù è il supremo esempio di perseveranza, per cui siamo tutti ammoniti a guardare “attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlar contrario dei peccatori a discapito dei loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime”. (Ebr. 12:2, 3) “Per la gioia che gli fu posta dinanzi”! Così anche noi possiamo perseverare in tutte le prove, “come vedendo Colui che è invisibile”, e nella gloriosa prospettiva delle benedizioni del nuovo mondo di Geova! — Ebr. 11:27.

6. Quali ricompense sono in serbo per il “piccolo gregge” e per la “grande folla”? Perché?

6 Per quale ricompensa siamo ammoniti a sforzarci premurosamente? Ai suoi coeredi del regno del cielo, Gesù disse: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. “Cercate di continuo il suo regno”. (Luca 12:32, 31) Ancora, Paolo dice: Dio “renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che cercano gloria e onore e incorruttibilità con perseveranza nell’opera che è buona”. (Rom. 2:6, 7) Perciò il premio per il “piccolo gregge” dei 144.000 seguaci di Gesù Cristo è la gloria del Regno con la vita eterna. Dopo aver descritto il gregge dell’Israele spirituale in Rivelazione 7:4-8, il profeta Gesù prosegue dando la visione di “una grande folla, che nessun uomo poteva numerare”, tratta da tutte le tribù del genere umano. Anche questi cercano la ricompensa di Dio con fede, rendendogli “sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. Rimarranno delusi? No, poiché la profezia prosegue dicendo che “l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. (Verss. Rivelazione 7:9-17) Sia che la ricompensa sia la vita eterna con l’Agnello, Cristo Gesù, nel suo Regno celeste, o la vita eterna nel reame di questo regno, come vale la pena sforzarsi per ricever tale ricompensa con fede salda, e con perseveranza!

PROVE DELLA PERSEVERANZA

7, 8. (a) Che cosa risulta dal mantenere l’integrità con fede? (b) Qual è un aiuto inestimabile per perseverare?

7 Considerate dovutamente, le prove a cui vanno incontro gli uomini di fede sono causa di allegrezza. Perché? Per il fatto che, se dovutamente superate, recano soddisfazione, e con essa la forza che deriva dal mantenere l’integrità. Per tale ragione Pietro scrive: “Di questo fatto voi vi rallegrate grandemente, essendo al presente per poco tempo, se necessario, addolorati da varie prove, onde la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 1:6, 7) Come i fedeli profeti dell’antichità, come Gesù, come i coraggiosi testimoni di Geova dei nostri giorni che superano le prove, continuino tutti con allegrezza la battaglia della fede!

8 Come aiuto per perseverare con fede salda, dobbiamo sempre considerare prezioso il nostro inestimabile privilegio di tener alto il glorioso Nome di Geova Dio. (Salmo 145) A causa della malvagia sfida di Satana alla supremazia di Geova, gli è stato permesso di mettere alla prova e perseguitare i servitori di Geova fino a questo giorno. (Eso. 9:16) Perseverando con integrità possiamo partecipare alla rivendicazione di Geova. Che profondo amore nutriamo per il santo Nome di Geova! Questo Nome significa per noi più di qualsiasi altro nome del vasto universo! Solo mantenendo l’integrità a Geova possiamo mostrare il nostro sincero apprezzamento per tutto ciò che ha creato e fatto, il nostro apprezzamento per il dono della vita, sì, il nostro apprezzamento per la sua sovrabbondante e amorevole benignità nel provvedere la via della vita eterna mediante suo Figlio, Cristo Gesù. Perciò, esultando nella fede rispondiamo all’invito: “Cantate a Jahve, benedite il suo nome, annunciate giorno per giorno la sua salvezza!” — Sal. 96:2, Ga.

9, 10. (a) Che cosa occorre insieme all’amore per Geova? (b) Perché lo studio è tanto importante, e quali sono alcuni esempi scritturali?

9 Insieme all’amore per Geova e per la sua giustizia, dobbiamo nutrire profondo odio per ciò che è ingiusto, che reca biasimo o diffamazione sul nome di Geova, o che è contro i suoi giusti princìpi. In ciò, dobbiamo avere la stessa mente di Cristo Gesù, del quale fu scritto profeticamente: “Hai amato la giustizia e odiato l’iniquità, perciò ti unse Jahve tuo Dio con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni”. (Sal. 45:7, NM; 45:8, Ga) Possiamo anche noi essere partecipi di questa gioiosa esultanza odiando tutto ciò che è contro i giusti princìpi di Geova. Questo non significa che odieremo gli individui come tali, ma non vorremo certamente associarci a coloro che dicono di Geova: “Noi non ci curiamo di conoscer le tue vie!” (Giob. 21:14, VR) Trascorriamo piuttosto il tempo in compagnia di altri che hanno la stessa preziosa fede, studiando i pensieri di Geova. “Come son grandi le tue opere, o Eterno [Geova]! I tuoi pensieri sono immensamente profondi. L’uomo insensato non conosce e il pazzo non intende questo”. — Sal. 92:5, 6, VR.

10 Sì, lo studio! Che aiuto per perseverare! Come rafforza la fede, rivolgendo i cuori all’ottenimento della ricompensa! Apprezziamo tutti, e scaviamo profondamente per trarre pieno beneficio dalle ricche informazioni contenute in ogni edizione de La Torre di Guardia? Nella maggioranza dei paesi, oggi la religione è solo una convenienza sociale a cui ricorrere per i battesimi, i matrimoni e i funerali. Vi sono molte cerimonie, ma l’interesse per la dottrina o la profezia è praticamente nullo. Non c’è una fede viva, non c’è nulla della zelante ricerca della verità scritturale di cui diedero vigorosamente l’esempio i primi testimoni cristiani. Infatti, “di giorno in giorno erano con costanza e assidui nel tempio, di comune accordo” per ricevere istruzione biblica, e poiché predicavano ad altri le meravigliose verità che avevano imparate, questi ultimi “ricevettero la parola con la massima premura di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stessero così”. (Atti 2:46; 17:11) Era una cosa di tutti i giorni; era la loro vita. Così oggi quelli che cercano le ricompense della fede devono abbandonare le pigre abitudini della religione del vecchio mondo, volgere fiduciosamente lo sguardo al nuovo mondo di Geova e dedicarsi con tutto l’animo allo studio personale della Bibbia ogni giorno, e anche alla regolare partecipazione alle adunanze coi veri cristiani.

11, 12. (a) Quale esempio dei tempi moderni illustra l’apprezzamento per il provvedimento di Geova? (b) Perché lo studio e l’associazione sono essenziali in questo tempo particolare?

11 Un esempio moderno di vero zelo cristiano per la Bibbia e lo studio d’essa ci è dato dai testimoni di Geova che soffrirono nei campi di concentramento nazisti. Dopo essere stata liberata dal campo di concentramento, Genevieve De Gaulle, nipote del generale De Gaulle, attuale presidente di Francia, ebbe a dire quanto segue delle testimoni di Geova nel Campo Femminile di Ravensbruck: “In realtà, provo vera ammirazione per loro. Erano di varie nazionalità: tedesca, polacca, russa e cecoslovacca, e sopportarono grandi sofferenze per il loro credo. . . . Mostrarono tutte grande coraggio e il loro atteggiamento ispirò infine il rispetto delle S.S. Avrebbero potuto essere liberate immediatamente se avessero rinnegato la loro fede. Ma, al contrario, non smisero di resistere, riuscendo anche a introdurre libri e trattati nel campo, scritti per i quali parecchie di esse furono impiccate”.a

12 Pensate! È la nostra fede così salda che rischieremmo di essere impiccati per ottenere l’ultima edizione de La Torre di Guardia? Abbiamo rafforzato la nostra fede fino al punto che siamo fiduciosi di resistere a ogni prova che l’attacco finale di Gog di Magog può recare su di noi? Può venire il giorno in cui sia molto difficile radunarsi, come accadde ai nostri fratelli che ebbero tali prove nei campi di concentramento nazisti, e come accade ad altri che le incontrano oggi nei campi di concentramento sovietici. Ora, in questo intervallo di tempo di comparativa libertà di assemblea, abbiamo la preziosa opportunità di radunarci insieme regolarmente quattro o cinque volte la settimana, e godere l’associazione cristiana e assimilare le preziose verità bibliche che fortificheranno la nostra fede per sopravvivere ed entrare nel nuovo mondo di giustizia. “Ecco, ora è il tempo specialmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza”. — 2 Cor. 6:2.

13. Perché dovremmo guardarci dagli “occhi alteri”?

13 Altre prove della fede non sono il diretto attacco frontale della persecuzione. Sono l’attacco indiretto, gli agguati che Satana tende lungo la via, e possono giungere improvvisamente in qualsiasi momento. Anche in questo caso, la fede salda e il profondo apprezzamento per la giustizia di Geova vinceranno la battaglia. Come suggerisce Proverbi 6:16-19 (Ga), vi sono sette cose detestabili per l’anima di Geova. La prima di esse è data dagli “occhi alteri”. L’individuo potrebbe studiare duramente, acquistare buona conoscenza delle Scritture, e progredire fino a ottenere grandi privilegi di servizio nell’organizzazione di Geova. Tuttavia, a che cosa gli servirà questo se si gonfia e comincia a pensare di essere qualcuno? La sua superbia precederà solo una grande caduta. La sicurezza di sé lo esporrà completamente all’attacco di Satana, e il grande scudo della fede verrà meno quando un dardo infuocato del malvagio lo colpirà per umiliarlo. (Efes. 6:16) Anche Mosè, uomo di fede, inciampò una volta, per poi riprendersi e rimanere nel favore di Dio. (Num. 20:7-13) Malgrado avesse il glorioso privilegio di essere profeta di Dio, Mosè si mantenne ‘l’uomo più umile’, e facciamo bene a seguire il suo esempio al riguardo.

14. Da quali altre cose detestabili dobbiamo guardarci, e perché?

14 Vivendo in un mondo corrotto e malvagio, l’uomo di fede è circondato da molte cattive influenze, per cui deve stare in guardia in ogni momento. Vi sono altre ‘cose che Jahve odia’, e che noi dovremmo similmente odiare di un odio divino. Esse sono: “Lingua bugiarda, mani che spargono sangue innocente, cuore che trama disegni iniqui, piedi che corrono in fretta al male, falso testimone che soffia calunnia e chi semina discordie tra i fratelli”. Queste cose dannose fanno parte del mondo di Satana, e periranno col mondo di Satana. Con lo zelo della vera fede, dobbiamo badare che non si insinuino nella nostra vita e nella congregazione cristiana. Ricordate che “l’Eterno [Geova] è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno la sua faccia”. — Sal. 11:7, VR.

15. Quale meraviglioso privilegio accompagna la fede viva?

15 La fede viva non si accontenta di ricevere. È la fede che dà! Come si può dare la propria fede se non servendo regolarmente Geova ogni settimana, insieme ad altri della stessa fede? Sì, lavorate con un proposito, rivisitate le persone di buona volontà, studiate con loro, e partecipate in pieno ai gioiosi avvenimenti esposti in ordine in Romani 10:13-15: “Poiché ‘chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato’. Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati? Come è scritto: ‘Come sono piacevoli i piedi di quelli che dichiarano la buona notizia di cose buone!’” Sono davvero piacevoli agli occhi di Geova quelli che egli manda, e che accettano il meraviglioso privilegio di condividere la fede con altri!

16. Quale consiglio si applica alla generazione giovane di oggi?

16 Oggi, sta crescendo una nuova e giovane generazione nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Anche questi devono aver fede. Molti che si associano ora al popolo di Geova non hanno dovuto subire ardenti persecuzioni come quelle della seconda guerra mondiale. Non hanno avuto l’esperienza di assalti delle turbe, campi di prigionia, imprigionamento, bando e biasimo come i Testimoni più anziani. Ma anch’essi devono studiare per sviluppare la stessa fede genuina che ha distinto i servitori di Geova in tutte le epoche. Anch’essi devono prepararsi diligentemente con l’armatura della fede, dando ascolto all’ammonimento che Paolo diede al giovane Timoteo: “Combatti l’eccellente combattimento della fede, afferra fermamente la vita eterna per cui fosti chiamato e facesti l’eccellente dichiarazione pubblica dinanzi a molti testimoni”. — 1 Tim. 6:12.

17, 18. Perché questo è il tempo di essere “vigilanti in vista delle preghiere”?

17 La fede in Geova ci avvicinerà maggiormente a Geova, e avvicinarsi a Geova significa presentarsi a lui in preghiera. A questo proposito Pietro esorta: “Ma la fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere. Soprattutto, abbiate intenso amore gli uni per gli altri, perché l’amore copre una moltitudine di peccati”. (1 Piet. 4:7, 8) State vicini a Geova nella preghiera, poiché la preghiera della fede, unita all’amore, fa rimanere sulla via che conduce alla ricompensa della vita eterna nel nuovo mondo di Dio.

18 Veramente, “la fine di ogni cosa si è avvicinata”, e questo può essere ben compreso dal modo in cui le nazioni dell’umanità lottano in mezzo ai problemi della crisi nucleare che essi stessi hanno provocato. È tempo di essere completamente vigilanti, di mantenere la propria fede al più alto livello, per essere pronti a seguire qualsiasi direttiva di Geova e di suo Figlio, in questi giorni difficili che portano ad Armaghedon. Che giorno tremendo sarà quello, e possiamo noi tutti allora essere in grado di manifestare la provata qualità della nostra fede alla lode, alla gloria e all’onore della “rivelazione di Gesù Cristo” ad Armaghedon! — 1 Piet. 1:7.

19, 20. (a) Quale gloriosa promessa di protezione è contenuta nel 91º Salmo 91? (b) Perché Geova provvede tale protezione?

19 Ritornando al profeta Mosè, possiamo leggere nel suo salmo quanto sono grandi le ricompense per gli uomini di fede che cercano premurosamente Dio. Essi vengono a trovarsi sotto “la tutela dell’Altissimo” e “sotto l’ombra dell’Onnipotente”. Essi dicono a Geova: “Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”. A coloro che hanno fiducia, Geova assicura: “Non temi per terrore notturno, per saetta che vola di giorno; da peste che striscia nelle tenebre, da contagio che fa strage a mezzogiorno. Cadano anche al tuo fianco mille e diecimila alla tua destra: a te non si accosterà. Se solo tu guardi con gli occhi, vedrai il castigo degli empi. Poiché dicesti: ‘Jahve, mio rifugio!’ l’Altissimo hai fatto tua dimora. Non ti accadrà alcun male, piaga non si accosterà alla tua tenda. Poiché ai suoi angeli comanderà per te di custodirti in tutte le tue vie”. Che gloriosa promessa di protezione durante la tempesta di Armaghedon che si avvicina rapidamente!

20 Perché Geova promette tale protezione? Il salmo continua: “Lo solleverò perché conosce il mio nome”. È perché colui che cerca Dio diligentemente ha acquistato conoscenza di Geova, e di tutto ciò che il Suo glorioso nome rappresenta. È perché egli crede che Dio, Geova, esiste, e perché ha completa fiducia di ottenere da Geova le promesse ricompense. È perché egli invoca Geova con fede. “Mi invocherà e gli risponderò, con lui io sto nell’angustia; lo libererò e lo onorerò. Di lunghezza di giorni lo sazierò e gli farò vedere la mia salvezza”. — Sal. 91:1, 2, 5-11, 14-16, Ga.

21. (a) Di che cosa possono rallegrarsi i superstiti di Armaghedon? (b) Qual è la vittoria che vince il mondo, e con quale ricompensa?

21 Mentre la “lunghezza di giorni” si estenderà per un’eternità di gioioso servizio del Creatore e Dio, Geova, coloro che riceveranno le sue benedizioni nel nuovo mondo si rallegreranno per essere divenuti uomini di fede durante gli ultimi giorni di questo vecchio mondo. Si rallegreranno di aver creduto in Geova Dio, e nel suo potere di ricompensarli. Si rallegreranno perché la loro fede divenne una cosa vibrante e viva, e perché li rafforzò per resistere agli oltraggi del mondo di Satana durante l’agonia di quest’èra nucleare. Le ricompense di tale fede saranno della migliore qualità, un’eternità di ricompense, con esultanza dopo esultanza, man mano che l’uomo scruterà sempre più a fondo le gloriose opere di Geova, e si renderà conto sempre più della Sua paterna bontà. Quelli che mantengono salda la fede della vera religione durante i temporanei “ultimi giorni” di questo vecchio mondo saranno ampiamente ricompensati in un’eternità di gioiosa, pacifica vita nel nuovo mondo a venire! “E questa è la vittoria che ha vinto il mondo, la nostra fede”. — 1 Giov. 5:4.

[Nota in calce]

a I Testimoni di Geova nel proposito divino (inglese), pagina 174.

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