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  • Il principio di un mistero biblico

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  • Il principio di un mistero biblico
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
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  • L’UOMO È RESPONSABILE DAVANTI A DIO DEL SANGUE SPARSO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
w64 1/10 pp. 596-599

Il principio di un mistero biblico

GEOVA è un Dio di luce. Nell’adempimento dei suoi propositi egli ha sacri segreti, tuttavia non li tiene sempre per sé, ma li rivela pienamente al tempo da lui fissato. Egli non è un Dio di inspiegabili misteri, ma il lettore del suo Libro, la Bibbia, troverà che, cominciando dal primo libro di Genesi e finendo con l’ultimo libro di Rivelazione, egli spiega, passo per passo, un grande mistero, non di sua fattura, ma da lui permesso. Alla fine della Bibbia la soluzione è rivelata come alla piena luce del giorno. Se seguite il filo di questo mistero nella Bibbia, riscontrate che la rivelazione che Dio dà è più avvincente e interessante di qualsiasi mistero da romanzo e sarete molto più assorti in esso, poiché non solo le situazioni e i personaggi sono reali, ma la vostra stessa vita dipende dal comprenderne la soluzione. Non vi potete permettere di tralasciare qualcuno degli indizi presentati, altrimenti ne avrete un intendimento poco chiaro e non potrete così seguire la vitale condotta che Dio rivela mentre il mistero giunge al culmine.

Qual è il tema di questo mistero? È la caduta di “Babilonia la Grande”. La ragione per cui ciò è tanto importante per il lettore è che questa caduta è strettamente collegata al regno di Dio. Infatti, la sua caduta significa che il regno di Dio governa. Essa doveva giungere con tale sbalorditiva subitaneità che la grande maggioranza dell’umanità sarebbe stata sorpresa e ne avrebbe subìto le conseguenze mondiali. L’intendimento di questo mistero permetterà alla persona di cuore onesto di unirsi ad altri che per secoli hanno pregato per questo avvenimento, sapendo che esso significa la liberazione da un’oppressione durata tanto a lungo.

Se Babilonia è condannata, ci troviamo davanti a una scelta che dobbiamo affrontare onestamente e con coraggio. Avendo a nostra disposizione la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, non dobbiamo rimanere nell’ignoranza in merito a tale scelta. Attraverso le pagine di questo Libro udiamo l’imperioso comando rivolto a quelli che desiderano essere il popolo di Dio di uscire da Babilonia. Ciò indica che tutti costoro sono in qualche modo in cattività come schiavi di Babilonia. Dobbiamo sapere che cos’è Babilonia la Grande e anche che cos’è il regno di Dio, poiché la scelta è questa: Rimanere nella Babilonia condannata e morire o uscire da essa e mettersi sotto il dominio del regno di Dio per avere la vita.

Per avere un completo intendimento di che cos’è Babilonia la Grande, dobbiamo prima considerare la Babilonia dell’antichità, che cadde in modo sensazionale nel 539 prima dell’Èra Cristiana. Abbiamo molte informazioni riguardo a Babilonia, sia mediante l’archeologia che mediante la storia, specialmente ora, dato che dal 1899 le sue imponenti rovine sono state portate alla luce e poiché la Bibbia ci narra molta della storia dell’antica Babilonia. Perché la Bibbia contiene tante informazioni in merito all’antica Babilonia? Romani 15:4 ci dice: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. Il mistero di Babilonia la Grande è ora quasi finito. È perciò importante, anzi, più che mai urgente capire la storia dell’antica Babilonia, la sua caduta e la distruzione finale, facendo così luce sulla sua controparte, Babilonia la Grande, che secondo il libro di Rivelazione esercitava autorità governante molto tempo dopo che la città di Babilonia aveva perduto il suo mondiale impero politico.

UN OPPOSITORE DI DIO COSTRUISCE BABILONIA

La prima menzione di Babilonia nella Bibbia è fatta nel decimo capitolo di Genesi, versetto dieci, che dice: “E il principio del suo regno fu Babel”. (VR) Gen. 10:10 Babilonia e Babele sono la stessa cosa, poiché la prima traduzione scritta delle Scritture Ebraiche in una lingua straniera è la Versione dei Settanta greca, e gli Ebrei di lingua greca che fecero il lavoro tradussero Babele con Babilonia. Anche la versione Vulgata latina usa il nome Babilonia, come fanno altre traduzioni. È interessante il fatto che la Bibbia è il solo racconto storico che ci informa sull’origine e sul fondatore di Babele o Babilonia. Ci dice che il fondatore di Babele fu un uomo chiamato Nimrod, discendente di Cush, figlio di Cam. Perciò era un pronipote di Noè. Ci informa anche che Nimrod fu il primo re umano. La Versione Riveduta della Bibbia presenta il racconto con queste parole: “Questa è la posterità dei figliuoli di Noè: Sem, Cam e Jafet; e a loro nacquero de’ figliuoli, dopo il diluvio. . . . I figliuoli di Cam furono Cush, Mitsraim, Put e Canaan. . . . E Cush generò Nimrod, che cominciò a esser potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno; perciò si dice: ‘Come Nimrod, potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno’. E il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria ed edificò Ninive, Rehoboth-Ir e Calah; e, fra Ninive e Calah, Resen, la gran città”. — Gen. 10:1-12.

I cacciatori famosi, anche oggi, sono soprannominati Nimrod. Ma fu questo Nimrod un semplice cacciatore di animali? Che genere di cacciatore fu? The Jewish Encyclopedia, Volume 9, edizione del 1909, pagina 309, dice che Nimrod, negli scritti dei rabbini giudei, “è il prototipo di un popolo ribelle, e il suo nome è interpretato come ‘colui che rese tutte le persone ribelli a Dio’”.

Alexander Marlowe, nella sua opera “Il Libro degli inizi”, rende Genesi 10:8, 9 come segue: “E Cus generò Nimrod; egli cominciò ad essere un potente tiranno nel paese. Egli fu un terribile soggiogatore, insolente davanti alla faccia di Geova: perciò è detto, come anche Nimrod, il gigantesco cacciatore, presuntuoso al posto di Geova”.a

La preposizione ebraica liphnei è la parola tradotta “davanti” nell’espressione “davanti a Geova”. La Cyclopædia di M’Clintock e Strong, Volume VII, edizione del 1894, pagina 109, dice:

La preposizione לפני ha spesso, come ammette [il lessicografo] Gesenius, un senso ostile — davanti a, allo scopo di opporsi (Numeri 16:2; 1 Cronache 14:8; 2 Cronache 14:10); e la Versione dei Settanta le dà tale senso nel versetto che stiamo considerando — ἐναντίον Κυρίου — “contro il Signore”. I Targum [ebrei] e [lo storico] Giuseppe Flavio danno alla preposizione questo significato ostile. Anche il contesto ci fa pensare che sia così. Che la potente caccia non fosse limitata agli animali è evidente dalla sua stretta relazione con la costruzione di otto città. . . . Ciò che Nimrod fece nella caccia come cacciatore fu il primo segno di ciò che fece come conquistatore. Poiché nell’antichità la caccia e l’eroismo erano specialmente e naturalmente associati, . . . Anche i monumenti assiri raffigurano molte gesta di caccia, e la parola è spesso usata per indicare le campagne. . . . Il significato dunque sarà che Nimrod fu il primo dopo il diluvio a trovare un regno, a unire i frammenti del disperso dominio patriarcale, e a consolidarli sotto di sé come solo capo e padrone; e tutto ciò sfidando Geova, poiché questa fu la violenta intrusione del potere camitico in un territorio semitico.

In armonia con questo intendimento delle cose, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, edizione del 1961, traduce Genesi 10:8-10 come segue: “E Cus divenne padre di Nimrod. Egli cominciò a divenire potente sulla terra. Si mostrò come potente cacciatore in opposizione a Geova. Per questo vi è il detto: ‘Come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova’. E il principio del suo regno fu Babele ed Erec ed Accad e Calne, nel paese di Scinear”.

L’UOMO È RESPONSABILE DAVANTI A DIO DEL SANGUE SPARSO

Quando Noè e la sua famiglia misero i piedi sulla terra asciutta dopo aver trascorso un anno solare nell’arca, avevano un solo spirito o disposizione mentale. La loro prima azione, dice il racconto, fu il ristabilimento della vera adorazione sulla terra mediante la costruzione di un altare e l’offerta di gradevoli, accettevoli sacrifici di ringraziamento al loro Creatore e Preservatore. In risposta Dio benedisse Noè e i suoi figli e dichiarò la legge che avrebbe ora regolato la relazione dell’uomo con la creazione animale e con i suoi simili. Egli permise agli uomini, per la prima volta, di mangiare la carne di animali, uccelli e pesci. Ma come Creatore e Padrone di tutte le cose, compresa la vita degli animali e degli uomini, in questo tempo Dio espresse giustamente a Noè il fatto che la vita gli è sacra. Ciò avvenne 1.657 anni dopo la creazione di Adamo (2369 prima dell’Èra Cristiana, calcolata secondo il calendario gregoriano).

Ivi Geova Dio spiegò a Noè che la vita, o anima, della carne è nel sangue e che, benché egli desse ora all’uomo la carne degli animali da mangiare per sostenere la vita, nessuno aveva il diritto di mangiare o bere il sangue della creatura, perché questo avrebbe significato prendere per sé la vita della creatura, vita o anima che appartiene al Datore della vita. (Gen. 9:3, 4) In che modo si doveva disporre di questo sangue? Doveva essere scolato quando l’animale veniva ucciso e versato sul suolo, sulla “madre” terra. (Lev. 17:13; Deut. 12:16; 15:23; Atti 15:20) Era come ridare la vita a Dio, prendendo solo la carne come una cosa concessa benignamente da lui. La Bibbia, perciò, non condanna che si dia la caccia agli animali per ottenere cibo, abiti o per difendersi, ma in realtà ne condanna la sfrenata uccisione per sport o divertimento, lo spargimento del sangue o della vita per uno scopo inutile o non decretato da Dio.

Più importante della vita delle creature animali inferiori è la vita dell’uomo, perché l’uomo fu fatto a immagine di Dio. Dio mise in risalto quanto consideri seriamente la cosa allorché disse a Noè e ai suoi figli: “E, certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale; e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello. Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a immagine sua”. — Gen. 9:5, 6, VR.

Perciò, dunque, il sangue o la vita dell’uomo era considerata molto più preziosa di quella degli animali, e Dio disse che avrebbe chiesto conto a chiunque togliesse la vita umana. Questi avrebbe dovuto pagare con la sua propria vita. Tutta l’umanità, poiché discende da Noè e dai suoi figli, è sotto questa legge di Dio.

COMPLETA VIOLAZIONE DEL COMANDO DI DIO SUL SANGUE

Ma Nimrod manifestò uno spirito diverso da Noè e Sem. Egli rivelò il cattivo, egoistico, ambizioso spirito assetato di sangue del grande oppositore di Dio, Satana il Diavolo. Essendo il pronipote di Noè, egli era certamente sotto la legge che regolava l’uso del sangue. Ma con la sua condotta mostrò assoluta indifferenza per la legge di Dio, non solo dando la caccia agli animali selvaggi in modo sfrenato per divenire un eroe, ma estendendo la sua caccia alla conquista in battaglia e all’uccisione delle creature umane. The Catholic Encyclopedia, Volume 10, pagina 741, dice riguardo a Nimrod come “potente cacciatore davanti al Signore”: “Quest’ultimo può esser preso in senso stretto: cacciatore di bestie selvagge, poiché sappiamo che i prìncipi babilonesi sono stati proprio questo; o nel senso di guerriero, avendo la parola originale gibbor il significato di ‘eroe’”. L’Encyclopedia Americana, Volume 20, edizione del 1929, pagina 350, è d’accordo con quest’ultima idea, e dice: “Egli è chiamato ‘potente cacciatore davanti al Signore’, espressione alquanto vaga, ma che si riferisce evidentemente tanto alla battaglia e alla conquista che alla caccia”. La Bibbia dice, in Genesi 10:11, 12 (VR): “Da quel paese [di Scinear] andò in Assiria ed edificò Ninive, Rehoboth-Ir e Calah; e, fra Ninive a Calah, Resen, la gran città”.

Al tempo di Nimrod la popolazione doveva essere cresciuta grandemente in ubbidienza al comando dato da Dio a Noè e ai suoi figli Sem, Cam e Iafet di ‘crescere e moltiplicare; spandersi sulla terra, e moltiplicare in essa’. (Gen. 9:1, 7, VR) Quindi vi erano persone su cui Nimrod poteva stabilirsi come re nella città di Babilonia (Babele) nel paese di Scinear.

Quindi, estendendo il suo impero da Babilonia all’Assiria, egli dovette invadere il territorio del figlio di Sem, poiché l’Assiria era il paese di Assur, figlio di Sem. (Gen. 10:22) Questa fu un’azione aggressiva, e senza dubbio venne accompagnata da spargimento di sangue, dall’uccisione di coloro ai quali egli prese il territorio per stabilire Ninive, capitale dell’Assiria. Così Nimrod fu un omicida, in misura ancora maggiore del primo omicida, Caino. La capitale di Nimrod, Babele, era responsabile, perché edificava il suo impero con lo spargimento di sangue. Non è strano che il paese dell’aggressiva Potenza Mondiale Assira sia chiamato, in Michea 5:5, 6 (VR), la “terra di Nimrod”. Quale modello Nimrod fece sì che Babele costituisse perché fosse seguìto dalla sua controparte, Babilonia la Grande! — Riv. 17:5, 6.

La Bibbia non ci dice come Dio richiese a Nimrod tutto il sangue che egli aveva sparso, ma nell’elenco delle linee genealogiche dei tre figli di Noè, non è menzionato che Nimrod avesse figli. Così la Bibbia lo elimina, non prendendo nota dei figli che potrebbe aver avuto. Leggende e tradizioni scritte da storici pagani indicano che Nimrod incontrò una morte violenta per mano di giustizieri.

Ma Nimrod non si fermò nemmeno alle guerre di aggressione e di omicidio in violazione della legge di Dio nella sua condotta di “opposizione a Geova”. Come vedremo nella prossima edizione di questa rivista, egli si servì della sua città, Babilonia, per andare ancora più oltre, fino al punto di sfidare la sovranità universale di Geova, fornendo così un altro indizio nel mistero di Babilonia la Grande.

[Nota in calce]

a Citato dall’edizione del 1938, della Casa Editrice Wm. B. Eerdmans, Grand Rapids, Michigan, U.S.A.

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