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  • Perché vi sono stati cambiamenti nei governi del mondo dal 1914?

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  • Perché vi sono stati cambiamenti nei governi del mondo dal 1914?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
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  • LA MARCIA DELLE POTENZE MONDIALI
  • GEOVA CONTROLLA LA SOVRANITÀ MONDIALE
  • IL REGNO NON FU MAI RISTABILITO IN GIUDA
  • DURATA DEI FISSATI TEMPI DELLE NAZIONI
  • L’INTRONIZZAZIONE DI SCILOH SCUOTE LE NAZIONI
  • Preannunciato il tempo del Dominio Mondiale
    Il nostro prossimo Governo Mondiale: Il Regno di Dio
  • “Sia fatta la tua volontà in terra”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
  • Il Re regna!
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    Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
w65 1/6 pp. 339-344

Perché vi sono stati cambiamenti nei governi del mondo dal 1914?

1. (a) Che cosa è avvenuto ai governi dal 1914? (b) Che cosa hanno detto del 1914 gli osservatori di storia?

OGGI siamo in un tempo in cui le istituzioni più fermamente stabilite crollano o cambiano radicalmente i loro princìpi e la loro struttura per evitare la caduta completa. Osservate il declino del sistema di governo coloniale e l’agitazione e instabilità create da crescenti ondate di socialismo e comunismo. Acuti osservatori di storia e delle condizioni del mondo riscontrano che la svolta decisiva nelle cose degli uomini, specialmente in quanto al governo, fu contrassegnata dal 1914. Espressionia come “svolta decisiva nel nostro tempo”, “momento critico nella storia”, “dall’‘età d’oro’ a un’epoca vulcanica”, “L’ultimo anno completamente normale nella storia fu il 1913”, “Dal 1914 il mondo barcolla come un ubriaco verso il disastro” sono tutte citazioni di questi uomini circa l’anno 1914.

2. V’è modo di sapere perché avvengono questi cambiamenti radicali, e si ha conforto trovando la risposta?

2 Queste parole sarebbero poco consolanti se non fosse per il fatto che Geova, l’Iddio d’ogni conforto, ci ha dato una completa risposta alle domande che sorgono in merito alla causa di questi cambiamenti, sia circa il fatto che avvengano per uno scopo o no, che in quanto al risultato. Non è solo per ragioni storiche che egli preservò il racconto del regno di Giuda con la sua triste fine. Lo preservò affinché avessimo la risposta corretta a queste stesse domande ed una sicura, fidata guida in un tempo in cui null’altro è certo.

3. (a) In che modo il trono di Davide era il “trono di Geova”? (b) Il trono di Davide a Gerusalemme doveva forse essere la sede del permanente governo mondiale?

3 I rapporti di Dio con Giuda rappresentavano cose che si sarebbero verificate in proporzioni molto maggiori. Egli stabilì il trono di Davide a Gerusalemme ed esso venne chiamato “trono di Geova”. Ma era puramente tipico, poiché nessun trono terreno poteva essere veramente quello del sovrano Governante dell’universo, Dio stesso. Ciò indicava che uno molto più grande di Davide avrebbe occupato permanentemente il trono del dominio mondiale. Questo è corroborato da Davide stesso, che parla profeticamente del Regno avvenire. — Sal. 110:1, 2; Luca 20:41-44; Atti 2:32-36.

4. (a) Se il trono della discendenza di Davide a Gerusalemme era stato stabilito da Geova, perché fu abbattuto? (b) Quale fu l’effetto della caduta di Gerusalemme sui nemici e sugli amici di Dio? (c) Come fu espresso dai Giudei prigionieri a Babilonia il sentimento di quelli che desideravano il governo di Dio?

4 Geova Dio aveva nelle proprie mani la sovranità o il dominio mondiale. Finché i re di Giuda furono fedeli, nessun governo del mondo poté abbatterli, ma giunse il tempo in cui Geova decretò la caduta di Giuda perché era divenuto malvagio come le nazioni pagane e non rispecchiava più le giuste qualità della Sua sovranità. Questo, naturalmente, recò biasimo sul nome di Dio e diede alle nazioni un’apparente ragione per diffamarlo. (Ezech. 36:20) Quelli che desideravano realmente vivere sotto il giusto governo sovrano di Dio furono compunti nel cuore a motivo della schiavitù che Dio permise a Babilonia di esercitare su Giuda e del biasimo che ne derivò. Questa triste condizione fu sentitamente espressa dal loro salmista:

“Là presso i fiumi di Babilonia, sedevamo ed anche piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici delle sponde avevamo appese le nostre cetre. Poiché là quelli che ci avevan menati in cattività ci chiedevano dei canti, e quelli che ci predavano, delle canzoni d’allegrezza, dicendo: Cantateci delle canzoni di Sion! Come potremmo noi cantare le canzoni dell’Eterno in terra straniera? Se io ti dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue funzioni, resti la mia lingua attaccata al palato se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al disopra d’ogni mia allegrezza. . . . O figliuola di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto! Beato chi piglierà i tuoi piccoli bambini e li sbatterà contro la roccia!” — Sal. 137:1-9, VR.

LA MARCIA DELLE POTENZE MONDIALI

5. (a) Perché il succitato salmista poté dire che Babilonia doveva essere distrutta? (b) Come raffigurò Dio la marcia delle potenze mondiali? (c) L’antica Babilonia sarebbe forse caduta per mano del regno di Dio? (d) Quale sarebbe stata l’unica potenza mondiale duratura, e da che cosa fu rappresentata in Daniele 2:44, 45?

5 Questi Giudei sapevano dalle profezie di Isaia e Geremia che Babilonia sarebbe stata rovesciata. (Isa. 47:1-3; Ger. 51:1-4) Le profezie di Daniele fornivano ulteriori particolari. Daniele era uno dei giovani prigionieri giudei portati in esilio nel 617 a.C. col re Joiakin. Daniele e tre suoi compagni, dopo tre anni di speciale addestramento, furono trovati particolarmente qualificati quando vennero condotti dinanzi al re Nabucodonosor per servire come consiglieri. (Dan. 1:1-21) Ciò avvenne nel dodicesimo anno del regno di Nabucodonosor, o nel 614 a.C. Nel secondo anno dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 607 a.C., e cioè il ventesimo anno del suo regno su Babilonia ma il secondo anno che esercitava il dominio mondiale, egli fece un sogno che era una profezia di Dio. (Dan. 2:1) In sogno egli vide un’enorme immagine con la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di rame e le gambe di ferro, coi piedi di ferro e di argilla. Daniele, interpretando il sogno, spiegò che questa testa d’oro rappresentava Nabucodonosor (che includerebbe la sua dinastia) nella posizione di dominio mondiale, ma disse anche: “Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo”. (Dan. 2:37-39, VR) Era chiaro che Babilonia sarebbe caduta, ma non mediante il regno di Dio, che era predetto doveva colpire l’immagine ai piedi e frantumare l’immagine. La caduta di Babilonia sarebbe avvenuta per opera di una potenza mondiale rappresentata dal petto e dalle braccia dell’immagine, che sarebbe succeduta come potenza mondiale a Babilonia. Tutte queste potenze mondiali, in numero di quattro dopo Babilonia, non sarebbero state permanenti, ma sarebbero state seguìte da un governo permanente, il regno stabilito dall’Iddio del cielo.b Daniele disse:

“E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo, nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz’opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l’argilla, l’argento e l’oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n’è sicura”. — Dan. 2:44, 45, VR.

6. Quale secondo significativo sogno fece Nabucodonosor, e, come venne dichiarato, quale fu l’intento o lo scopo del sogno?

6 Il sovrano Dio che governa questi tempi e avvenimenti ci ha forse dato informazioni così che possiamo dire il tempo stabilito in cui doveva verificarsi tutto questo cambiamento che scuote il mondo? Sì, grazie all’Iddio di conforto, abbiamo una chiara e precisa rivelazione che reca il massimo conforto agli studiosi della Bibbia. Lo stesso profeta Daniele racconta un altro sogno di Nabucodonosor in cui egli vide un immenso albero che un angelo del cielo aveva comandato di abbattere. Quindi il suo ceppo fu messo in legami di ferro e rame e doveva rimanere legato nell’erba del campo finché fossero passati su di esso “sette tempi”. “Gli sia mutato il cuore; e invece d’un cuor d’uomo, gli sia dato un cuore di bestia; e passino su di lui sette tempi”. A quale scopo? “Affinché i viventi conoscano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, ch’egli lo dà a chi vuole”. — Dan. 4:1-18, VR.

GEOVA CONTROLLA LA SOVRANITÀ MONDIALE

7. (a) Chi simboleggiava l’albero? (b) Come sappiamo che l’albero rappresentato dal re di Babilonia simboleggiava la sovranità o il dominio mondiale? (c) Come si doveva adempiere in Nabucodonosor il sogno?

7 Chi simboleggiava l’albero? Nabucodonosor! Come disse Daniele: “Sei tu, o re; tu, che sei divenuto grande e forte, la cui grandezza s’è accresciuta e giunge fino al cielo, e il cui dominio s’estende fino alle estremità della terra”. Al tempo del sogno, Nabucodonosor esercitava il dominio mondiale ed era stato usato come strumento o “coppa” di giudizio di Geova. Quindi l’albero rappresentato da questo re della Terza Potenza Mondiale raffigurava la sovranità o il dominio mondiale. A sostegno di questa spiegazione, Daniele 4:26 (VR) dice: “Quanto all’ordine di lasciare il ceppo delle radici dell’albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito”. Doveva essere scacciato dal trono e mandato a mangiare erba nei campi come i tori. Ma, come il ceppo di quell’albero, il suo regno doveva essergli riservato finché avesse trascorso “sette tempi” in mezzo all’erba dei campi come un toro. Quindi sarebbe ritornato in sé e avrebbe dovuto confessare che l’Altissimo Dio domina supremo e dà il regno del genere umano a chi vuole.

8. (a) Un anno dopo, in che modo l’atteggiamento del re verso Babilonia fece adempiere il sogno? (b) In che modo una pazzia simile a quella che caratterizza la licantropia colpì ora il re, e per quanto tempo? (c) Quando ritornò in sé, che cosa disse egli circa l’Altissimo Dio?

8 Questa predizione si avverò effettivamente un anno dopo sul re Nabucodonosor. Una volta che Nabucodonosor si vantava delle opere che aveva fatte a Babilonia, dal cielo una voce annunciò che ora il sogno dell’albero si sarebbe adempiuto in lui. Fu preso da pazzia come quella che caratterizza la malattia della licantropia. Anziché volersi sedere sul trono, uscì nei campi a mangiare erba. Il suo trono non fu occupato da un usurpatore, ma gli venne riservato mediante il potere di Dio fino al suo ritorno dopo “sette tempi” o sette anni letterali. Quando fu ristabilito sul suo trono, egli riconobbe Dio come Sovrano universale e disse: “Colui che vive in eterno, il cui dominio è un dominio perpetuo, e il cui regno dura di generazione in generazione. Tutti gli abitanti della terra son da lui reputati un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non v’è alcuno che possa fermare la sua mano o dirgli: — Che fai?” Poi disse: “Egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente”. — Dan. 4:19-37, VR.

9. (a) Il ritorno di Nabucodonosor al regno significò forse l’istituzione del regno di Dio? Spiegate. (b) Quali opere di costruzione compì egli, e sostenne egli in questo modo anche la religione di Babilonia?

9 Questo ritorno al regno non fu l’istituzione del regno di Dio, poiché Nabucodonosor non era mai stato adoratore del vero Dio, ma adorava gli dèi idolatri babilonesi, come fu indicato dal suo tentativo di costringere i tre fedeli compagni di Daniele, Sidrac, Misac e Abed-Nego, ad adorare un grande idolo d’oro che aveva eretto nella pianura di Dura. Poiché essi sostennero la sovranità di Geova e rifiutarono di inchinarsi all’idolo, li gettò in una fornace surriscaldata, ma riscontrò che Geova era superiore, poiché Egli protesse questi tre adoratori del vero Dio che non si erano compromessi. (Capitolo 3 di Daniele) Nabucodonosor non costruì mai un tempio a Geova Dio neppure quando si riprese dopo i sette anni di pazzia, ma costruì effettivamente cinquantaquattro templi a Babilonia per tutti i falsi dèi, dèi che simboleggiavano semplicemente gli attributi di Bel e di suo figlio Marduk, o Merodac. Egli fece anche grandi opere pubbliche. Rese Babilonia la città più meravigliosa del mondo antico e, per soddisfare la sua regina della Media che soffriva di nostalgia, costruì i famosi Giardini Pensili di Babilonia che vennero considerati una delle sette meraviglie del mondo antico.

IL REGNO NON FU MAI RISTABILITO IN GIUDA

10. (a) In che modo aveva Geova esercitato la sua sovranità in modo rappresentativo prima del 607 a.C.? (b) Quale trasferimento del dominio mondiale ebbe luogo nel 607 a.C.? (c) Quando nel 537 a.C. fu restaurata Gerusalemme, esercitò Dio nuovamente la sua sovranità mediante Giuda? Spiegate. (d) Come mostrarono i Leviti radunati, 152 anni dopo la distruzione di Gerusalemme, che la sovranità era ancora nelle mani dei governi Gentili?

10 Da quando era stato fatto il patto per il regno con Davide e con la sua linea di discendenza, vi era sempre stato qualcuno che aveva governato per diritto di Geova sul trono di Gerusalemme, e per le potenze mondiali Gentili, quindi, il regno di Giuda era un ostacolo al completo dominio mondiale. Ma quando Giuda fu abbattuto e andò in esilio nel 607 a.C., il dominio mondiale simboleggiato in modo tipico dal regno di Giuda passò nelle mani dei governanti Gentili, a cominciare da Nabucodonosor. Nel caso di Giuda, comunque, il regno non fu ristabilito alla fine di sette anni, né fu ristabilito anni dopo, nel 537 a.C., al tempo della liberazione e del ritorno da Babilonia, poiché anche questo avvenne sotto l’autorità di un’altra potenza Gentile, la Persia, che era succeduta a Babilonia come potenza mondiale e che nell’immagine del sogno di Nabucodonosor, nel secondo capitolo di Daniele, era rappresentata dal petto e dalle braccia dell’immagine, e veniva dopo la testa d’oro. I Giudei stessi lo ammisero in seguito, 152 anni dopo che i Babilonesi avevano distrutto Gerusalemme, cioè nel 455 a.C. I Leviti, in una pubblica preghiera rivolta a Geova Dio dinanzi al popolo radunato presso il tempio ricostruito, dissero:

“Tu li desti nelle mani de’ popoli de’ paesi stranieri. Però, nella tua immensa compassione, tu non li sterminasti del tutto, e non li abbandonasti, perché sei un Dio clemente e misericordioso. . . . E oggi eccoci schiavi! eccoci schiavi nel paese che tu desti ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. Ed esso moltiplica i suoi prodotti per i re ai quali tu ci hai sottoposti a cagion dei nostri peccati, e che son padroni de’ nostri corpi e del nostro bestiame a loro talento; e noi siamo in gran distretta”. — Neem. 9:4, 5, 30-37, VR.

11. (a) Come mostrò Gesù che ai suoi giorni i “fissati tempi delle nazioni” erano ancora in corso? (b) Come si poteva dire che Gerusalemme era “calpestata” dato che a quel tempo esisteva?

11 Il lungo periodo del dominio mondiale dei Gentili è chiamato nelle Scritture “fissati tempi delle nazioni”. Oltre cinquecento anni dopo che i Giudei erano stati liberati da Babilonia e si erano ristabiliti a Gerusalemme, Gesù disse: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:24) Benché a quel tempo Gerusalemme esistesse ancora, il regno nelle mani di un re della discendenza di Davide non era stato ristabilito. I Giudei erano sotto l’oppressiva mano della Sesta Potenza Mondiale, l’Impero Romano, poiché la loro nazione sarebbe stata distrutta in seguito, nel 70 d.C., da questa potenza mondiale. Perciò il diritto del regno, rappresentato da Gerusalemme, era certamente calpestato e la nazione era nelle mani di governanti Gentili.

12. (a) Perché sappiamo che vi è un maggiore adempimento dei “sette tempi”? (b) Che cosa sarebbe accaduto alla fine dei “sette tempi”?

12 Nabucodonosor, pagano che non fu mai adoratore di Geova Dio, non era in se stesso importante, e benché il regno gli fosse restituito dopo sette anni di pazzia, questo dramma non venne rappresentato per suo beneficio. Inoltre, Giuda era solo un regno tipico e la sua sovranità non fu mai ristabilita. Perciò vi è un grande, maggiore adempimento. Questo avrebbe significato che i “sette tempi” avrebbero avuto un significato maggiore e più esteso, e alla fine di questi “tempi” sarebbe stato stabilito il regno di Dio retto da Sciloh. Qual è la durata di un “tempo” simbolico e dei “sette tempi”?

DURATA DEI FISSATI TEMPI DELLE NAZIONI

13. (a) Qual è la durata di un “tempo” biblico simbolico o profetico? (b) Com’è questo corroborato nel libro di Rivelazione?

13 L’anno del calendario giudaico e babilonese variava in durata da 354 giorni come minimo a 385 giorni come massimo. Ma nel “tempo”, o anno, simbolico o profetico della Bibbia il numero dei giorni è fissato a 360. Sette di tali anni equivarrebbero a 7 × 360 = 2.520 giorni. Questo è corroborato dalla dichiarazione di Rivelazione 12:6, 14, dove si parla di “un tempo e dei tempi e la metà di un tempo”, o tre tempi e mezzo, come di 1.260 giorni. Se dividiamo 1.260 per tre e mezzo (3,5), otteniamo trecentosessanta (360) giorni per un “tempo” o anno.

14. Quale regola applichiamo per sapere la durata dei “sette tempi” nel loro adempimento, e che cosa lo sostiene?

14 In quanto al periodo di tempo più lungo raffigurato da questi 2.520 giorni, troviamo la regola di “un giorno per ogni anno” in una profezia di Ezechiele, che profetizzò contemporaneamente a Daniele, e che ebbe pure dei “legami” in relazione con la sua profezia. Secondo gli studiosi della Bibbia, la stessa regola si applica a un’altra profezia di Daniele relativa alla prima venuta del Messia, cioè la profezia delle “settanta settimane”. — Ezech. 4:6; Dan. 9:24, 25. Vedere anche Numeri 14:34, che tratta un periodo di punizione o disfavore.

15. (a) Quanto sono lunghi in realtà i “sette tempi”? (b) Come sappiamo che nell’adempimento gli anni non sono anni di 360 giorni, ma devono essere calcolati come anni solari?

15 Perciò, i 2.520 giorni dei “sette tempi” sarebbero nell’adempimento 2.520 anni. Questi anni, nell’adempimento, non sarebbero semplicemente di 360 giorni ciascuno, ma interi anni secondo il calendario da noi calcolato. Poiché dobbiamo ricordare che la variazione del calendario giudaico veniva fatta per mettere l’anno lunare in armonia con l’anno solare. Lo si poteva chiamare anno “lunisolare”. Giorni, o mesi, erano inseriti ad intervalli per compensare la differenza di circa undici giorni fra l’anno lunare e l’anno solare. In questo modo le stagioni cadevano sempre nel punto giusto del calendario.c Perciò il loro calendario sarebbe stato quasi esattamente in armonia col calendario gregoriano usato comunemente. Così dobbiamo calcolare i 2.520 anni come anni solari.

16. (a) Da quale avvenimento si cominciarono a contare i 2.520 anni? (b) Perché si può dire che i Tempi dei Gentili o “fissati tempi delle nazioni” cominciarono allora?

16 Questi 2.520 anni cominciarono a contarsi nel 607 a.C., quando Dio abbandonò il dominio mondiale rappresentato dal suo regno tipico sulla terra. Ciò avvenne quando Geova si servì di Nabucodonosor per distruggere Gerusalemme e il suo tempio, scacciare il re Sedechia dal “trono di Geova” e condurlo in esilio, dopo di che il timore dei Caldei indusse le persone umili lasciate nel paese a fuggire in Egitto, lasciando desolato il territorio di Giuda, senza nessun governatore, e senza possibilità che Giuda fosse d’ostacolo. Così Nabucodonosor ‘abbatté’ l’“albero” che rappresentava il dominio mondiale, ora trasferito a Babilonia. In tal modo la desolazione fu compiuta nel settimo mese lunare del 607 a.C. Allora per la prima volta Gerusalemme, che rappresentava il regno di Dio, cominciò ad essere calpestata, e così cominciarono i Tempi dei Gentili, “i fissati tempi delle nazioni”. Il dominio dei Gentili, senza ostacoli da parte del regno di Dio, esercitò allora la sua influenza sulla terra. Inoltre, le potenze mondiali Gentili agirono in modo bestiale, come Nabucodonosor durante i suoi “sette tempi” di pazzia.

17. (a) Quando sarebbero finiti i “sette tempi”? (b) Che cosa contrassegnò questa data?

17 Contando dal settimo mese lunare (tishri) del 607 a.C., i 2.520 anni sarebbero finiti a metà del mese di tishri (o verso il 1º ottobre) del 1914 d.C. Questo fu un anno indimenticabile, poiché nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale e da allora il sistema di cose dei Gentili non è più stato lo stesso.

18. (a) Che cosa fu raffigurato dal ceppo dell’albero lasciato in terra? (b) Che cosa fu raffigurato dai legami di rame e ferro posti intorno al ceppo? (c) Che cosa rappresentava il togliere questi legami?

18 Nel sogno dell’albero, il ceppo era stato lasciato in terra, mostrando che Geova non aveva abbandonato il suo patto per il regno con la discendenza di Davide e non aveva lasciato per sempre il proprio dominio universale. Intorno al ceppo erano stati posti robusti legami di rame e ferro, che rappresentavano la forza restrittiva di Geova, il suo autocontrollo nel non assumere il dominio universale e nel non mettere il proprio re sul trono durante i “sette tempi” durante i quali avrebbe permesso di dominare alle nazioni dei Gentili. Nel 1914 giunse il tempo di togliere questi legami, e il ceppo dell’albero simbolico doveva nuovamente germogliare mediante la sovranità di Geova esercitata nel prendere il dominio universale e stabilire il suo regno teocratico. — Riv. 11:15-18; Luca 21:24.

L’INTRONIZZAZIONE DI SCILOH SCUOTE LE NAZIONI

19. (a) Quando Nabucodonosor tornò sul trono dopo la sua pazzia, significò questo che Geova riprendeva il dominio universale? (b) Quale fu la differenza nel 1914? (c) Chi è Sciloh e come ha egli riconosciuto la sovranità di Geova? (d) L’hanno riconosciuta le potenze Gentili?

19 Quando Nabucodonosor ritornò sul trono Dio non riprese il dominio universale ma ottenne semplicemente da Nabucodonosor la confessione che Geova era l’Altissimo ed esercitava il diritto nel regno del genere umano. Ma il governo stabilito nel 1914 non era una cosa temporanea, figurativa o tipica, ma era il vero Regno retto da Sciloh, al quale appartiene. Egli è il discendente reale di Davide che ha il diritto legale al regno, secondo il patto fatto da Geova col re Davide per un regno eterno. Dal 1914, Sciloh, come Nabucodonosor, ha riconosciuto pubblicamente Geova quale “Re del cielo”. Tuttavia, le potenze Gentili hanno continuato la loro condotta bestiale sulla terra, ad un ritmo più distruttivo che mai. — Gen. 49:10; Ezech. 21:27.

20. (a) Quando Cristo ascese al cielo, perché non assunse allora il suo regno di dominio mondiale? (b) Qual è stato il risultato dell’inizio del suo dominio in mezzo ai suoi nemici, e ora che cosa dovrebbero fare tutte le persone? (c) Che cosa causerà la venuta della ‘pietra staccatasi dal monte senz’opera di mano’? (d) Qual è dunque il significato delle attuali cattive condizioni del mondo?

20 Geova aveva invitato questo Sciloh, Gesù Cristo, quando fu risuscitato 1900 anni fa, a sedersi alla sua destra nel cielo finché venisse il tempo da lui stabilito per fare di tutti i nemici di Sciloh uno sgabello per i suoi piedi. Essendo stato intronizzato nel 1914, e avendo assunto il dominio mondiale, ora egli governa in mezzo ai suoi nemici. (Sal. 110:1, 2) I nemici, occupati a mantenere il governo politico e a cercare di conservare illegalmente il dominio mondiale, non si arrenderanno senza combattere. Ma sono terribilmente scossi. Cristo fa dichiarare in tutto il mondo il messaggio che Geova Dio ha di nuovo assunto il suo dominio sovrano e che il regno è stabilito. Egli invita tutti a riconoscere questo regno, poiché esso si è già staccato dal monte, “senz’opera di mano”, e si muove verso la grande immagine dei governi del mondo per distruggerli e desolarli nella guerra di Armaghedon. Ciò eliminerà completamente qualsiasi possibilità di intervento da parte del dominio Gentile. L’esercizio della sovranità di Dio mediante il suo regno eliminerà ogni bestialità da parte degli oppressivi governi mondiali e significherà per il genere umano sanità senza fine nel governo e benedizioni di vita eterna e pace. È di conforto per gli amanti della giustizia avere tale chiara rivelazione del significato degli avvenimenti mondiali e vedere che le attuali instabili condizioni del mondo significano che Dio esercita la sua sovranità mediante il regno istituito retto da Cristo e che il dominio politico degli uomini imperfetti sta per finire. In quanto alle profezie che ci danno un’ulteriore assicurazione del completo controllo di Dio del dominio mondiale nei tempi da lui decretati, vogliate vedere le prossime varie edizioni di questa rivista.

[Note in calce]

a Vedere le fonti ne La Torre di Guardia del 15 agosto 1955, pagina 494.

b Vedere “Sia fatta la tua volontà in terra”, pubblicato in italiano dalla Watchtower Bible and Tract Society nel 1961, che contiene una particolareggiata considerazione dei capitoli 2 e 4 di Daniele.

c Vedere The Jewish Encyclopedia, alla voce “Calendario”.

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