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  • Domande dai lettori (1)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
w66 15/4 p. 255

Domande dai lettori

● Giacché quelli distrutti nel Diluvio e quelli che perirono a Sodoma e Gomorra sono menzionati insieme in 2 Pietro 2:4-6 e in Luca 17:26-30, potrebbe questo indicare che quelli che perirono nel Diluvio saranno risuscitati? — J. B., Inghilterra.

Per determinare se questo è ciò che vuol dire 2 Pietro 2:4-6 e Luca 17:26-30, sarebbe bene leggere con attenzione questi versetti e considerare il contesto.

Quando esaminiamo Secondo Pietro capitolo due riscontriamo che l’apostolo Pietro avvertiva che sarebbero apparsi falsi cristiani nelle congregazioni. (2 Piet. 2:1-3) Questi “falsi maestri” avrebbero trascinato via alcuni dalla vera fede, ma la loro propria distruzione sarebbe venuta sicuramente. Per stabilire il punto che Dio li avrebbe puniti, l’apostolo si riferì a parecchi esempi. Egli mostrò che “Dio non si trattenne dal punire gli angeli che peccarono” e che “non si trattenne dal punire il mondo antico” nel giorno di Noè. Inoltre, punendo Sodoma e Gomorra con la distruzione, Dio pose “per gli empi un modello di cose avvenire”. (2 Piet. 2:4-6) Quindi l’apostolo dava esempi per mostrare che Dio punisce gli empi per il male che fanno. Non erano considerate le prospettive della risurrezione.

Similmente, Gesù, com’è mostrato in Luca 17:26-30, usò come esempi le persone che perirono nel Diluvio e quelli che morirono quando fu distrutta Sodoma. Esempi di che cosa? Esempi per mostrare che le persone in generale non si sarebbero accorte della sua seconda presenza perché sarebbero state completamente assorte nelle cose quotidiane della vita: mangiare, bere, sposarsi, comprare, vendere, piantare e costruire. Questo sarebbe stato “come avvenne ai giorni di Noè” e “come accadde ai giorni di Lot”. Gesù concluse: “Lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. Gesù usò un’illustrazione simile in Matteo 24:37-39, sebbene lì menzionasse solo il giorno di Noè. Né nell’uno né nell’altro di questi versetti egli considerava se le persone menzionate sarebbero state risuscitate o no.

Comunque, in Secondo Pietro capitolo tre l’apostolo rivolse l’attenzione alla distruzione che verrà durante la seconda presenza di Cristo. Egli fece questo ragionamento: “Il mondo [la società umana fuori dell’arca di Noè] di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua. Ma mediante la stessa parola i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. (2 Piet. 3:6, 7) Si noti che egli dice che il mondo antidiluviano “subì la distruzione”. Che cosa significa ciò? Ebbene, dice la Bibbia in qualche altro posto che quelli che perirono nel Diluvio riceveranno la risurrezione? Dice forse che saranno presenti il Giorno del Giudizio? No! Ma qui in Secondo Pietro la distruzione che subirono nel Diluvio è paragonata a quella degli “uomini empi” che sono distrutti alla fine di questo presente sistema di cose, circa i quali Gesù disse che saranno simbolici “capri” e “andranno allo stroncamento eterno”. Evidentemente dunque quelle persone che furono distrutte nel giorno di Noè furono stroncate in eterno. — Matt. 25:31-46.

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