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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 1/3 pp. 149-153

Nuovo libretto dei cantici!

Con 128 pagine e molte nuove liriche e melodie

QUELLA di cantare cantici è parte integrale dell’adorazione di Geova Dio, e come ne siamo lieti! Questo è a un tempo un dovere e un piacere. Riconoscendo l’obbligo dei cristiani di cantare cantici alla lode di Geova, lo strumento editoriale dei testimoni di Geova ha sin dalla sua prima infanzia prodotto libretti dei cantici, a cominciare dall’anno 1879, lo stesso anno che si cominciò a pubblicare La Torre di Guardia.

Nel 1896 comparve un numero speciale de La Torre di Guardia consistente interamente di cantici cristiani musicati. Il successivo numero di quel periodico, commentando la cosa, dichiarò fra l’altro: “Quello di cantare la verità è un buon modo per inculcarla nella mente e nel cuore del popolo di Dio. Ringraziamo Dio per il talento musicale e poetico concesso ad alcuni del suo” popolo. Fra gli altri libretti dei cantici di cui il popolo di Geova si servì fin d’allora ci furono Inni dell’Aurora Millenniale, pubblicato in inglese nel 1905, e Cantici alla lode di Geova, che uscì in inglese nel 1928. Con quest’ultimo libretto dei cantici si fece uno sforzo speciale per sbarazzarsi del sentimentalismo babilonico e dell’adorazione della creatura.

Si fece ulteriore progresso con il Libretto Cantici del Servizio del Regno pubblicato in inglese nel 1944. In modo incomparabile non attribuiva nessun credito ad autori e compositori; ragione per cui non conteneva alcun cantico per usare il quale si dovesse ottenere un permesso. Dei suoi sessantadue cantici, più di un terzo erano stati composti da testimoni di Geova.

Dopo che erano stati pubblicati e distribuiti circa mezzo milione di questi libretti dei cantici, nel 1950 esso fu sostituito da Cantici alla lode di Geova, contenente in inglese novantuno cantici. Esso significò ulteriore progresso, poiché aveva molti temi aggiornati, aveva eliminato l’arcaico linguaggio della versione del Re Giacomo e cominciava a far uso della terminologia della Traduzione del Nuovo Mondo, di cui erano state pubblicate lo stesso anno le Scritture Greche Cristiane. Il cantico N. 49, per esempio, si basava su Matteo 6:33, ‘Continuate a cercare prima il Regno’. Quasi metà delle liriche e delle melodie di questo libretto dei cantici erano state composte dal popolo di Geova. Comunque, alcuni pezzi scelti dal campo della musica seria o “classica” erano inclusi e avevano ricevuto temi scritturali, come il N. 24 (Von Weber), il 46 (Chopin) e l’87 (Beethoven). Questo libretto dei cantici fu tradotto in diciotto lingue e ne vennero stampate e distribuite circa tre milioni di copie.

Proverbi 4:18 ci dice che “il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito”. Questo principio scritturale ha reso opportuna la pubblicazione di un nuovo libretto dei cantici, poiché con la sempre crescente luce ci sono nuove verità, nuovi temi, più chiaro intendimento e diversa enfasi. E così, nel 1966, dopo sedici anni, lo strumento editoriale del popolo di Geova, la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, produsse un nuovo libretto dei cantici in inglese intitolato ‘Cantate e accompagnatevi con musica nei vostri cuori’.

Il titolo del libretto dei cantici è tratto dalle parole dell’apostolo Paolo in Efesini 5:18, 19, dove si legge: “Continuate ad esser pieni di spirito, parlando a voi stessi con salmi e lodi a Dio e cantici spirituali, cantando e accompagnandovi con musica nei vostri cuori a Geova”.

I SUOI TESORI SPIRITUALI

Naturalmente, sono le parole a rendere un libretto dei cantici adatto per i cristiani. E affinché fossero nella più piena misura appropriate per i dedicati ministri cristiani, non solo sono state tutte basate su temi scritturali e per quanto è possibile su espressioni della Traduzione del Nuovo Mondo, ma sono state eliminate tutte le liriche su cui c’era il dubbio che avessero origini babiloniche. Qualsiasi somiglianza delle liriche di questo nuovo libretto dei cantici con parole di altri libretti dei cantici sarà puramente casuale, essendo dovuta per esempio al fatto che entrambi si basano sugli stessi versetti delle Scritture.

Il fatto stesso che le parole di questo libretto dei cantici si attengono per quanto è possibile alla Traduzione del Nuovo Mondo contribuisce a distinguerlo, e solo questo ha causato alcuni cambiamenti, come noterà qualsiasi attento studioso della Bibbia. Così, per fare solo un esempio, il cantico N. 21 cominciava con le parole: “Signore, Dio di benignità, tu nostro cantico e forza sarai”; e si basava sulle parole di Isaia 12:2 nella Versione Autorizzata (inglese). Ma ora comincia dicendo: “Geova, fonte di vitalità, da te potenza e forza”, poiché questo è in armonia con ciò che in primo luogo Isaia disse effettivamente.

In quanto ai temi delle ottanta nuove liriche e più che appaiono in questo libretto dei cantici, esse sono certo al passo con l’accresciuta luce e abbracciano una gran quantità di soggetti. Come anche i 150 salmi del libro dei Salmi non sono soltanto cantici di lode a Geova ma contengono pure storia accurata, princìpi divini e ammonizione nonché profezia ispirata, così anche i cantici di questo nuovo libretto dei cantici contengono storia sacra, ammonizione e profezia. Fra i nuovi temi o titoli vi sono: “Dichiarate l’eterna Buona Notizia!” “Di casa in casa”, “Uscite da Babilonia la Grande!” “Il leale amore di Dio”, “‘Geova regna!’” “Volgi l’occhio al premio!” “‘Sia Dio trovato verace!’” “Non trascuriamo ‘la Casa del nostro Dio’”, “Versate le ultime Sette Piaghe” e “‘È impossibile che Dio menta’”.

In armonia con l’accresciuta luce, in questo libretto vi sono due cantici sul tema della risurrezione, ciascuno interamente diverso dall’altro sia per le parole che per lo spirito. Ciascuno dei nove frutti dello spirito menzionati dall’apostolo Paolo in Galati 5:22, 23 è rappresentato da uno o più cantici, e un cantico dice qualche cosa riguardo a ciascuno di questi frutti dello spirito. Vi sono anche vari cantici specialmente appropriati per la celebrazione della Commemorazione, compreso uno dal titolo “Il pasto serale del Signore”, le cui parole iniziali dicono:

“Dio Geova, o nostro Signore,

In questo quattordici Nisan

Si vide la gloria del tuo grande amor,

Sapienza, giustizia, poter”.

Vi sono alcuni entusiasmanti nuovi cantici che esortano al coraggio e all’intrepidezza, come “Guerrieri cristiani”, “Mostriamo lealtà!” “‘Geova è il nostro rifugio!’” “Predichiamo con baldanza!” “L’armata di Geova” e “Noi siamo Testimoni di Geova!” il cui coro dice:

“Siam di Geova’l Creator

Testimoni e servitor,

La sua parola è verità,

Certo si avvererà!”

Un altro tema a cui è data importanza in questo nuovo libretto dei cantici è quello dell’amore fraterno e dell’unità. Il precedente libretto dei cantici aveva alcuni cantici con questo tema, che erano fra i cantici più popolari, e questi sono stati conservati. Gliene sono stati aggiunti altri che trattano in modo più specifico i vari aspetti dell’amore, come: “Perdonate!” “Siate longanimi!” “La prova d’esser discepoli”, “Potere della benignità”, ecc. Quello che mette in risalto l’unità, basato sul Salmo 133, dice nella prima strofa:

“È buono che i fratelli

Dimorino insiem;

Rugiada è sui colli,

Sollievo ne avrem.

Se cadde pure sull’Ermon,

Ristoro ricevè;

Dio la mandò sul monte Sion,

L’amore suo ci diè”.

Inoltre, moltissimi favoriti versetti biblici sono divenuti il tema di interi cantici o vi sono stati incorporati. C’è pertanto un cantico sulla determinazione di Giosuè, “In quanto a me e alla mia casa” (Gios. 24:15), uno intitolato “Siate risoluti come Rut!” che narra la risoluzione di Rut (Rut 1:16, 17), un altro che dice come si sente la vergine Sulammita riguardo al suo amore per l’innamorato, “Il ‘Rimanente’ Sulammita” (Cant. di Sal. 8:6), e un altro basato sulle confortanti parole di Gesù che si trovano in Matteo 11:28-30, detto “‘Prendete il mio giogo!’”

Fra altri tesori di questo libretto dei cantici c’è quello che mette in risalto la fedele condotta dei servitori di Dio. Fra questi vi sono: “Fede come quella di Abraamo”, “Siate come Geremia!” “Ricordate Esdra!” “Cristo nostro Esempio”, e l’esempio di Neemia, “Non trascuriamo ‘la Casa del nostro Dio’”, scrittura dell’anno del 1966. Veramente cantare questi cantici sarà non solo rimuneratore ma anche piacevole!

NUOVE MELODIE!

Gli ispirati musicisti–poeti, i figli di Cora, scrissero molto tempo fa: “Innalzate melodie a Dio, innalzate melodie. Innalzate melodie al nostro Re, innalzate melodie. Poiché Dio è Re di tutta la terra; innalzate melodie, agendo con discrezione”. E il musicista–poeta Davide scrisse: “Cantate a Dio, innalzate melodie al suo nome; elevate un canto a Colui che cavalca per le pianure del deserto come Iah, che è il suo nome; e giubilate dinanzi a lui”. — Sal. 47:6, 7; 68:4.

Queste istruzioni degli ispirati musicisti di Dio di tanto tempo fa sono state seguite in relazione al nuovo libretto dei cantici in senso letterale, poiché in esso vi sono circa settanta nuove melodie oltre a una decina adattate dallo spartito dell’orchestra “Musica per le Assemblee di Distretto”. D’altra parte, tutta la musica che si sapeva aveva avuto origine da Babilonia la Grande è stata eliminata, come le poche rimanenti melodie di fonti secolari o “classiche”, a causa dei loro legami mondani. Da qualsiasi somiglianza delle melodie del nuovo libretto dei cantici con melodie mondane sareste distolti dalle differenze che la contrastano.

Inutile dirlo, tutto questo ha significato l’eliminazione di alcune melodie che forse erano care a molti; ma è bene ricordare che sono le parole a rendere questo libretto dei cantici un libretto di cantici alla lode di Geova ed è preferibile che queste parole siano esenti da qualsiasi associazione col mondo, religiosa o secolare. Per esempio, nel precedente libretto dei cantici c’erano melodie frequentemente usate in certi circoli religiosi o confraternite. La persona che un tempo era associata ad esse, divenendo cristiana avrebbe ricordato la sua associazione di un tempo ogni volta che si fossero cantate queste melodie. Ora questo non avverrà più. Ogni volta che udrete la melodia di un “cantico del Regno” sarà un cantico del Regno!

Comunque, crediamo fiduciosamente che quando saranno state imparate le nuove melodie, tendenti all’idioma moderno, esse diverranno per il loro proprio merito anche più care ai Testimoni di quelle eliminate, e questo a motivo delle preziose liriche che le accompagnano. Per aiutare a imparare questi cantici, l’intero libretto dei cantici è stato registrato da un’ottima orchestra consistente soprattutto di strumenti a corda e a fiato.

Le melodie furono provvedute da Testimoni di molte nazioni oltre a quelle composte da fratelli che lavoravano direttamente alla produzione del libretto dei cantici. Alcune di esse sono tipiche del paese da cui provennero, come il cantico N. 19 dalle Hawaii, e il cantico N. 53, svolto su un tema proveniente dal Libano. Fra altri Paesi e nazioni da cui i Testimoni hanno apportato un contributo alle melodie del libretto dei cantici vi sono Australia, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Messico e Repubblica Sudafricana, oltre a un buon numero dagli Stati Uniti. Pure interessante è il fatto che molte melodie furono composte da Testimoni mentre erano in prigione o in un campo di concentramento.

IL LAVORO NECESSARIO

Apprezzerete di più questo nuovo libretto dei cantici sapendo qualcosa del lavoro che è stato necessario per produrlo. Mentre parecchie melodie sono state ricevute, quasi invariabilmente richiedevano molto lavoro prima d’essere adatte per cantarle nelle congregazioni. Dopo che era stato dato il tocco finale alle parole e alla musica, le parole furono divise in sillabe e se ne fece la composizione tipografica con la linotype. Dapprima per comporre un solo cantico ci vollero a una persona 8 ore e mezzo. In seguito fu ideato un sistema con cui si potevano comporre sei cantici in una giornata lavorativa di 8 ore e mezzo, ma questo sistema richiese considerevole lavoro extra da parte di altri, come compositori e artisti. Le bozze delle parole furono quindi inviate insieme ai manoscritti della musica al responsabile della musica, e la musica stessa fu scritta in corrispondenza delle parole, in modo molto simile a come fa una dattilografa che scrive lettere con la macchina da scrivere.

Successivamente, le parole stampate vennero incollate fra i righi musicali e il risultato fu quindi fotografato. Da queste fotografie furono incise lastre di zinco e da queste, a loro volta, si stamparono alla pressa “matrici”, che vennero usate per fondere le lastre stereotipiche, dopo di che si passò alla stampa e alla rilegatura. Per ottenere maggiore opacità, che permette di leggere le note con più facilità, fu prodotta una carta speciale.

Il nuovo libretto dei cantici, a motivo della sua grande varietà di vigorose liriche e belle melodie, è motivo di grande allegrezza. Cantando tali cantici non solo rendiamo lode a Geova Dio ma possiamo anche fare ‘pubblica dichiarazione della nostra speranza e incitarci gli uni gli altri all’amore e alle opere eccellenti’. Cantando questi cantici imprimeremo sul nostro cuore e sulla nostra mente importanti verità e ci rafforzeremo nella determinazione di servire Geova e d’essere leali a Lui e ai conservi cristiani. — Ebr. 10:23-25.

Per aiutare coloro che frequentano le adunanze di congregazione a imparare meglio questi cantici, alcuni li vorranno forse suonare, coi dischi o al piano, prima e dopo le regolari adunanze di congregazione, badando, comunque, di non suonarli troppo forte. Ascoltate questi cantici anche a riunioni in casa o altrove. E mentre voi che siete dedicati cristiani imparate bene questi cantici, cantateli con tutto il cuore, ‘ammonendovi gli uni gli altri con salmi, lodi a Dio, cantici spirituali con grazia, cantando nei vostri cuori a Geova’. — Col. 3:16.

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