BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w68 15/6 pp. 364-370
  • La giusta norma dell’Iddio che non cambia

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • La giusta norma dell’Iddio che non cambia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • L’UOMO HA BISOGNO DELLA GIUSTA NORMA
  • VIENE DATA LA NORMA SCRITTA
  • NESSUNO È ESONERATO DALLA NORMA DI DIO
  • LE NAZIONI SONO GIUDICATE SECONDO LA NORMA DI DIO
  • NON INFLUENZATI DALLA MOLTITUDINE
  • Moralità cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
  • Il Creatore si rivela, per il nostro beneficio
    Esiste un Creatore che si interessa di noi?
  • La sfida della “buona notizia”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • Regno di Dio
    Ausiliario per capire la Bibbia
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 15/6 pp. 364-370

La giusta norma dell’Iddio che non cambia

“Io sono Geova; non sono cambiato”. — Mal. 3:6.

1. Qual è l’attitudine e il proposito di Geova rispetto a ogni disordine?

IL Sovrano Governatore dell’intero universo è Geova Dio, e come tale egli sostiene la pace e l’ordine. (1 Cor. 14:33) Con questa funzione egli ha il fermo proposito di mantenere l’ordine, e, dove sorge disordine, di correggere la situazione e ristabilire la pace. Egli può ‘tollerare con molta longanimità’ quelli che non apprezzano il valore dell’ordine. (Rom. 9:22) Ciò nondimeno, a questi non sarà permesso di ostacolare indefinitamente il suo proposito. Coloro che si rifiutano di conformarsi alle sue disposizioni per l’universale buon ordine soffriranno irrimediabilmente.

2, 3. (a) Che cosa dovrebbe meravigliarci nelle inanimate creazioni di Dio sopra di noi? (b) Quale sarebbe probabilmente il risultato se il controllo delle leggi di Geova venisse meno?

2 Scrutando i cieli intorno al nostro pianeta dovremmo essere profondamente meravigliati dall’ordine e dall’armonia ovunque manifesti. Leggi meravigliose, molte delle quali sono ancora sconosciute agli uomini, tengono unite le innumerevoli stelle nelle loro galassie in un solo vasto sistema nel quale non c’è nessuna discordante nota di indipendenza. Ogni stella rimane al suo posto nell’orbita stabilita per essa, e tutte insieme compiono la volontà del Creatore. Egli ha impartito a ciascuna la straordinaria energia necessaria per continuare a ruotare sul suo asse e nello stesso tempo per continuare velocemente il suo volo orbitale. Il profeta Isaia addita Geova come “Colui che ne fa uscire l’esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino a nome. A motivo dell’abbondanza dell’energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna”. — Isa. 40:26.

3 Potete immaginare che cosa accadrebbe se le leggi divine che governano i movimenti delle sue immense creazioni inanimate in cielo venissero meno? Senza dubbio seguirebbero disordinatamente rotte di collisione il che causerebbe una fine disastrosa. Felicemente per noi che viviamo su questa piccola sfera, non ci sarà mai tale eventualità, per la ragione stessa che Geova sostiene l’ordine.

4, 5. (a) Perché i corpi celesti hanno per noi più che superficiale interesse? (b) Quali aspetti hanno in comune le creazioni astrali e le creazioni umane?

4 Nella sua Parola scritta il grande Creatore ha fatto paragonare le stelle agli uomini. Daniele, per esempio, scrive: “Quelli che hanno perspicacia splenderanno come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla giustizia, come le stelle a tempo indefinito”. (Dan. 12:3) Il pronipote di Abraamo, Giuseppe, ricevette in sogno una visione di stelle che rappresentavano i componenti della sua propria famiglia. (Gen. 37:9) E fu profetizzato che la progenie di Abraamo sarebbe divenuta innumerevole come le stelle. — Gen. 22:17.

5 Il paragone è anche molto appropriato! Gli uomini, come le stelle, hanno il loro proprio posto o ruolo nella vita da occupare. Come le multiformi stelle, gli uomini differiscono gli uni dagli altri nell’aspetto e nelle caratteristiche. (1 Cor. 15:41) Anche gli uomini possono riflettere accuratamente, se vogliono, la gloria del loro Creatore, come le stelle. E gli uomini stolti che si rifiutano ostinatamente di conformarsi alla giusta norma di Dio per gli uomini sono appropriatamente descritti come “stelle senza corso stabilito, alle quali è per sempre riservata l’oscurità delle tenebre”, non avendo nessuna opportunità di collidere con le utili creazioni di Dio. — Giuda 13.

L’UOMO HA BISOGNO DELLA GIUSTA NORMA

6. (a) Che cosa apprendiamo dunque dal fatto che leggi immutabili regolano la creazione inanimata? (b) Com’è questo confermato dal racconto stesso del proposito di Dio?

6 Ora, cominciate a capire il bisogno che Dio stabilisca la sua giusta norma per guidare ogni uomo vivente? Non per privare qualcuno di alcuna cosa essenziale alla vera felicità. Non per essere arbitrario o mostrare la sua autorità. Non perché egli voglia negare ad alcuno vera libertà, poiché lo spirito di Geova è lo spirito della libertà. (2 Cor. 3:17) Piuttosto, il suo grande proposito è quello di avere un’assemblea di creature perfette in cielo e sulla terra, come i miliardi di stelle nel cielo, che cooperino tutte insieme nella pace, senza neppure la traccia di usurpazione dei diritti le une delle altre. Leggete intorno a questo proposito di Dio, se volete, in Efesini, capitolo 1 primo, versetti da 8 fino a 10.

7. Che cosa possiamo notare nelle persone che insistono per avere illimitata libertà di decisione e d’azione?

7 Alle persone che non possono sopportare il controllo, qualsiasi specie di esigenza può sembrare irritante. Vogliono essere libere di fare come preferiscono. Non vogliono dover rendere conto all’autorità. Sono come lo scrittore popolare al quale si attribuiscono queste parole: “Devo poter vivere come voglio altrimenti non voglio vivere affatto”. Non è che vogliano essere trattate come tutti gli altri. Vogliono essere trattate come eccezioni, come casi speciali. Eppure sanno molto bene che, se tutti insistessero a voler fare esattamente ciò che esse vorrebbero fare, le condizioni sulla terra sarebbero anche più caotiche di quelle che sono. Rifiutandosi di tener conto dei limiti imposti dai diritti delle altre creature, in effetti, son dedicate a compiacere se stesse.

8. Quale attitudine contaminò presto la famiglia umana, e con quali risultati?

8 La storia antica offre molti esempi di persone che pretesero di avere il diritto di determinare la loro propria condotta. Eva trascurò il comando di Dio, la quale azione trascinò egoisticamente in difficoltà suo marito. Ella permise che i suoi occhi e il suo cuore la conducessero nella via del peccato. Anche Adamo decise che preferiva non vivere se non poteva avere la vita con la sua compagna bella ma colpevole. Pure il loro primogenito, Caino, rivelò d’essere un uomo che voleva fare a modo suo. Sebbene Dio gli desse un avvertimento, rifiutò ostinatamente il consiglio e finì come assassino condannato. Non fu semplicemente perché Caino aveva ereditato l’imperfezione. No, poiché anche Abele visse con tale svantaggio, eppure piacque a Dio. Caino fu indipendente, e tale attitudine è stata condivisa da moltitudini dei posteri di Adamo da quei giorni. — 1 Giov. 3:12.

9. Quali contrastanti attitudini furono evidenti poco prima del grande Diluvio?

9 Col passar del tempo angeli egoisti “abbandonarono il proprio luogo di dimora” in cielo, si materializzarono come uomini e si diedero a traviare la razza umana. (Giuda 6; Gen. 6:1-8) Eppure Noè “si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei”. Mantenne il dovuto controllo sulla sua famiglia, proteggendola dalle immorali corruzioni di un mondo malvagio. Rifiutò di seguire la condotta delle altre creature illegali che ignoravano la norma divina di giusta condotta e pagarono con la vita per la loro ostinazione. — Gen. 6:9.

10. Quale particolare punto di vista dell’Iddio che non cambia fu messo in risalto dal rovesciamento di Sodoma e delle altre città?

10 Quando Lot, nipote di Abraamo, dimorava nella città di Sodoma, ed era “grandemente afflitto dalla condotta dissoluta di persone che sfidavano la legge”, Geova Dio stabilì di esprimere il suo odio per le impure pratiche sessuali in modo decisivo. Mentre Lot e la sua famiglia erano frettolosamente allontanati dalla scena, “Geova fece piovere zolfo e fuoco”, rovesciando completamente Sodoma e le città vicine e togliendo la vita ai loro abitanti. (2 Piet. 2:7; Gen. 19:1-28) Il racconto di quella terribile punizione dovrebbe ricordare a tutti che Dio insiste sulla purezza sessuale e morale di coloro che vogliono avere il suo favore.

11. Giuseppe come considerò la giusta norma di Dio per la condotta umana, e contro quali potenti influenze prese la sua determinazione?

11 In un paese dove le donne occupavano un posto preminente e influente nella società, Giuseppe, figlio di Giacobbe, fu venduto schiavo. Di fronte alle allettanti insistenze della moglie del suo datore di lavoro, quale condotta scelse? Dovette veramente scegliere. Avrebbe potuto pensare che non c’era nulla di male se faceva quello che la sua padrona chiedeva, lasciando a lei la piena responsabilità. Invece, tenne conto di una considerazione molto più importante. Notate le parole della sua decisione allorché fuggì dalla presenza della seduttrice: “Come potrei dunque commettere questa grande empietà e peccare effettivamente contro Dio?” — Gen. 39:9.

12. Come la condotta di Esaù e Giacobbe rivelò le loro rispettive attitudini verso le esigenze di Dio?

12 I nipoti di Abraamo, Esaù e Giacobbe, manifestarono attitudini contrastanti verso la norma di condotta umana che Dio aveva comunicata agli uomini. Esaù crebbe, divenendo “un uomo che sapeva cacciare, un uomo del campo, ma Giacobbe un uomo irriprovevole, che dimorava in tende”. (Gen. 25:27) È sottinteso che Esaù non fu irriprovevole. Può darsi che fosse perché il suo amore per la caccia lo teneva lontano dalla regolare sorveglianza di una casa devota? La sua successiva condotta provò che era un uomo sfrenato e indipendente, che preferiva la libertà per soddisfare se stesso alla quieta, laboriosa vita del guardiano di greggi. Compiacendo se stesso prese mogli tra le figlie di Het, con grande vessazione per sua madre. — Gen. 27:46.

13. Quale errata condotta Mosè avrebbe potuto esser tentato di seguire, se non avesse unito la sua sorte a quella dell’eletto popolo di Dio?

13 Mosè, d’altra parte, è un eccellente esempio di coloro che si interessarono di attenersi all’eccellente norma di Dio per i suoi servitori terrestri. Egli avrebbe potuto rimanere nel lusso come principe egiziano, facendo e avendo tutto quello che il suo cuore e i suoi occhi desideravano. Ma il racconto dice che “rifiutò d’esser chiamato figlio della figlia di Faraone, scegliendo d’essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato”. — Ebr. 11:24, 25.

VIENE DATA LA NORMA SCRITTA

14. Come fu ricompensato Mosè, e Geova che cosa fornì ora per guidare la sua nazione tipica?

14 Poiché non compiacque se stesso, ma confidò nell’invisibile Dio per avere la guida e la forza di perseverare, Mosè fu molto favorito essendo costituito come mediatore per mezzo del quale Dio diede un codice scritto alla nazione che acquistò per sé dall’Egitto. Alcuni fondamentali statuti di questo codice sono i seguenti: “Non devi avere altri dèi contro la mia faccia. Onora tuo padre e tua madre onde i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che Geova tuo Dio ti dà. Non devi assassinare. Non devi commettere adulterio. Non devi rubare. Non devi attestare il falso come testimone contro il tuo prossimo. Non devi desiderare” nulla di ciò che appartiene al tuo simile. — Eso. 20:3, 12-17.

15. Quali fondamentali princìpi di condotta sono incorporati nelle leggi basilari date a Israele al monte Sinai?

15 È degno di nota il fatto che l’Israelita che avesse insistito a voler giudicare da sé il bene e il male, in effetti, si sarebbe innalzato come dio. Era richiesta sottomissione all’autorità familiare. Privare il prossimo del diritto di vivere, di avere il corpo pulito, di conservare la sua proprietà e di avere un buon nome sono azioni che Dio proibisce. Infine, andando alla radice di ogni difficoltà, la scritta norma di Dio avverte di non coltivare nel cuore desideri illegali e di concupiscenza. Affinché nessun Israelita potesse addurre il pretesto dell’ignoranza di queste giuste esigenze, ai genitori era comandato di inculcarle nei loro figli sin dall’infanzia. — Deut. 6:6-9.

16. Specialmente contro quale errata condotta Geova avvertì il suo popolo, se voleva continuare ad avere il suo favore?

16 Furono messi in guardia contro gli impuri, immorali riti dell’adorazione pagana: “Poiché tu non ti devi prostrare a un altro dio, perché Geova, il cui nome è Geloso, è un Dio geloso; affinché tu non concluda patto con gli abitanti del paese, giacché essi avranno per certo rapporti immorali coi loro dèi e sacrificheranno ai loro dèi, e qualcuno certo t’inviterà, e tu per certo mangerai del suo sacrificio. Quindi dovrai prendere alcune delle loro figlie per i tuoi figli, e le loro figlie avranno certo rapporti immorali coi loro dèi e faranno avere ai tuoi figli rapporti immorali coi loro dèi”. — Eso. 34:14-16.

17. Perché furono proibite le comuni cortesie sociali coi popoli delle nazioni che li circondavano?

17 Geova conosceva bene il modello delle cose da aspettarsi. Sarebbe cominciato con cortesie sociali apparentemente innocue. Solo accettare l’ospitalità di quei pagani. Quindi, prima che la vittima se ne renda conto, ha accettato un po’ di cibo sacro offerto all’idolo pagano, e ha assunto l’obbligo di conformarsi ad altre esigenze della falsa religione, per quanto possano ben essere immorali e degradanti. Nei tempi antichi, mangiando pane alla tavola di un uomo si assumeva l’obbligo di rimanere in termini amichevoli, di alleanza con l’ospite. Nello stesso modo, mangiando alla tavola di un falso dio il partecipante stringeva una relazione amichevole con tale dio. Geova, comunque, esigeva esclusiva devozione dai suoi adoratori.

18. In che modo Geova eliminò ogni base per fare ciò che fanno tutti gli altri?

18 Sapendo che nel tempo avvenire il suo popolo avrebbe osservato le usanze delle nazioni vicine le quali stabilivano le loro proprie indipendenti norme, e che gruppi di maggioranza avrebbero cercato di spingerli sulla via sbagliata, Geova comandò: “Non devi seguire la folla per fini empi; e non devi attestare in una controversia in modo da volgerti con la folla per pervertire il diritto”. (Eso. 23:2) Egli non lasciò loro nessuna base per fare il male e quindi giustificarsi, asserendo: ‘Tutti gli altri lo fanno’.

19. In che modo gli Israeliti dovevano badare di non trasgredire la giusta norma di Dio, e perché Zimri e altri Israeliti vennero meno?

19 Affinché il suo popolo fosse protetto dall’assalto dell’allettamento del peccato, Geova gli comandò: “Dovete . . . ricordarvi di tutti i comandamenti di Geova e metterli in pratica, e non dovete andare dietro ai vostri cuori e ai vostri occhi, che seguite in rapporti immorali”. (Num. 15:39) La loro sicurezza dipendeva dal rammentare di continuo la giusta norma di condotta di Dio e dal conformare ad essa la loro vita. Se Zimri, figlio di Salu, e 24.000 altri Israeliti avessero dato ascolto a questo consiglio, non sarebbero stati giustiziati per aver avuto relazione immorale con le degradate donne di Moab. — Num. 25:1-9.

NESSUNO È ESONERATO DALLA NORMA DI DIO

20. Quale esempio scritturale mostra la relazione che c’è spesso fra materialismo e dissolutezza morale, e perché Geova agì rapidamente in quel caso?

20 Avidità e mancanza di santo timore vanno di pari passo con la dissolutezza sessuale, come si può notare nel racconto intorno a Fineas e suo fratello Ofni, figli del sacerdote Eli che servivano nel tabernacolo di Dio a Silo. Non solo trattavano senza rispetto le offerte dei sacrifici del popolo a Geova, ma, approfittando del loro incarico di fiducia, “giacevano con le donne che servivano all’ingresso della tenda di adunanza”. (1 Sam. 2:17, 22, 34) Dio agì per sostenere la sua norma. Dopo che Eli ebbe ricevuto piena opportunità di disciplinare i suoi figli, apparve un uomo di Dio con un sorprendente messaggio: “In un solo giorno morranno entrambi [i tuoi figli]”. Questa sentenza fu presto eseguita quando i Filistei sconfissero gli Israeliti in battaglia e portarono via la sacra arca del patto. Né la posizione né il privilegio esonerò Eli dalla responsabilità paterna e i suoi figli dalla punizione per il sacrilegio.

21. Che cosa apprendiamo dalle amare esperienze del re Davide in seguito al suo peccato nella questione di Betsabea?

21 Nessun uomo o donna può pretendere dinanzi a Dio d’essere un caso speciale che richieda un allontanamento dalle severe regole che governano la giusta condotta. Neppure la posizione reale del re Davide poté scusarlo per aver desiderato la moglie di un altro e aver quindi causato la morte del marito così che il suo proprio desiderio fosse soddisfatto. Sebbene la sua propria vita venisse risparmiata, il figlio partoritogli da Betsabea morì ed egli fu destinato a soffrire per tutto il resto della sua vita a causa di continue angosce e afflizioni fomentate dai suoi propri figli e fidati servitori. Persino le sue mogli, le sue concubine, sarebbero state pubblicamente violate da un figlio ribelle della sua propria casa. — 2 Sam. 12:1-14; 16:21, 22.

22. In che modo Salomone meritò l’annuncio della futura calamità che si sarebbe abbattuta sul suo regno?

22 Nell’ultima parte del suo regno, Salomone, secondo figlio di Davide avuto da Betsabea, cominciò a ignorare la giusta norma stabilita da Dio. Moltiplicò le sue mogli, prendendo donne dalle nazioni pagane, donne che insistevano a importare l’adorazione dei loro falsi dèi nel paese d’Israele. Il racconto dice che egli soddisfece quelle femmine insubordinate le quali disprezzarono l’Iddio del loro marito, e che costruì templi per i loro idoli. Geova decretò che dopo la sua morte si sarebbe abbattuta una calamità sul suo regno. Dieci tribù si ribellarono al dominio di suo figlio e stabilirono un regno indipendente. Soltanto due tribù prestarono fedeltà al re in Gerusalemme.

23. (a) Perché Geova predisse e permise la triste caduta dei re d’Israele e di Giuda? (b) Quale lezione non avevano ancora capito bene i singoli esuli giudei al tempo di Esdra?

23 Successivi re di Giuda e d’Israele, salvo poche eccezioni, si dimostrarono anch’essi infedeli alle esigenze di Dio, immorali nei loro rapporti coi falsi dèi delle nazioni circonvicine, impuri nella loro pratica di indecenti riti religiosi. Infine Geova diede i loro regni nelle mani dei conquistatori assiro e babilonese, lasciando il paese di Giuda come una desolazione in rovina per settant’anni. Quindi li liberò misericordiosamente e li fece tornare al loro proprio paese. Ma quindi si assoggettarono essi alla sua norma di giusta condotta? No, poiché non si mantennero separati dai Cananei e da altri popoli misti intorno a loro. Lo scriba Esdra fu sbigottito apprendendo che avevano preso come mogli donne pagane e i loro figli. Senza perdere tempo diede l’avvertimento dell’avverso giudizio di Dio contro i malfattori. In seguito al suo serio ammonimento i Giudei acconsentirono a purificare immediatamente la loro impura condizione: “Concludiamo un patto col nostro Dio di mandar via tutte le mogli [pagane] e quelli nati da esse, secondo il consiglio di Geova”. (Esd. 10:3) La scelta fu vitale. Essi allontanarono le terribili conseguenze dell’ira di Geova.

LE NAZIONI SONO GIUDICATE SECONDO LA NORMA DI DIO

24. Agendo rigorosamente secondo la sua giusta norma, Geova limita forse la sua azione ai singoli individui che ignorano le sue esigenze? Fate esempi.

24 Non solo gli individui, ma intere nazioni in passato sussistettero o caddero secondo che onorarono o ignorarono la giusta norma dell’Iddio che non cambia. Moab, Ammon ed Edom, tutte nazioni semitiche che schernivano e odiavano Israele, bramavano il suo paese e assumevano un atteggiamento ostile contro Geova, furono ridotti in rovina e desolazione per decreto del giusto Dio. (Ezec. 25:1-14) I Fenici, dominati dall’avidità commerciale, ruppero il patto con Israele e cominciarono a vendere schiavi i Giudei prigionieri. L’Iddio d’Israele recò su di loro la calamità prima per mezzo di Nabucodonosor di Babilonia e successivamente per mezzo di Alessandro di Grecia.

25. Come operò la giustizia di Dio riguardo alle intere nazioni di Giuda e Israele, e perché?

25 Perfino i regni di Giuda e Israele insistettero a voler compiacere se stessi e a seguire la via delle nazioni pagane circonvicine. Per mezzo dei suoi profeti Geova li rimproverò a motivo delle loro pratiche impure e immorali. Egli li chiama “figlie di prostituzione” e dice che ‘bramavano quelli che le amavano appassionatamente’. Comunque, essi ignorarono i suoi avvertimenti, ed egli recò su loro il giudizio del massacro di cui li aveva minacciati: “Si farà venire una congregazione contro di loro e si farà di loro un oggetto spaventoso e qualche cosa da predare. E la congregazione le deve lapidare con pietre, e saranno abbattute con le loro spade. Uccideranno i loro figli e le loro figlie, e bruceranno le loro case col fuoco. E per certo farò cessare dal paese la condotta dissoluta”. (Ezec. 23:46-48) Come furono stolti quei popoli così favoriti a disprezzare la norma stessa che Geova aveva stabilita per il loro benessere e la loro felicità!

26. In che modo Geova, per mezzo del suo profeta Malachia, assicura al suo popolo tipico che egli non cambia rispetto alla sua giusta norma?

26 Anche dopo il giorno di Esdra di nuovo i Giudei scesero al basso livello morale dei popoli pagani che li circondavano. Per mezzo del suo profeta Malachia di nuovo Dio diede un solenne avvertimento del loro pericolo: “Mi avvicinerò a voi per il giudizio, e sarò pronto testimone contro gli stregoni, e contro gli adulteri, e contro quelli che giurano il falso, e contro quelli che agiscono fraudolentemente col salario del lavoratore salariato, con la vedova e con il ragazzo senza padre, e con quelli che respingono il residente forestiero, mentre non hanno temuto me. . . . Poiché io sono Geova; non sono cambiato”. (Mal. 3:5, 6) Il modo in cui Dio considera questi mali specificamente menzionati è lo stesso. Egli non è cambiato e non cambierà mai sotto questo aspetto. Non tollererà i trasgressori volontari della sua giusta norma.

NON INFLUENZATI DALLA MOLTITUDINE

27. Che cosa si deve dire del modo in cui la maggioranza degli uomini imperfetti considerano tutte queste cose?

27 La persona o nazione indebitamente influenzata dalla condotta della maggioranza degli uomini imperfetti e peccatori è presa in un laccio. Quelli che modellarono la loro vita secondo l’esempio della maggioranza al giorno di Noè, per esempio, fecero male e l’avverso giudizio di Dio venne su di loro. La sicurezza non fu nel numero. Il modo popolare e ortodosso di considerare le cose di rado è il modo che si conforma alla volontà di Dio.

28. Quale giusta attitudine mentale fu mostrata da tutti i fedeli uomini dell’antichità che sono lodati nella scritta Parola di Dio?

28 D’altra parte, coloro che considerarono con sospetto la facile strada della maggioranza scelsero di tenere la loro vita in armonia con la volontà di Dio. Noè, Abraamo, Giobbe, Giacobbe, Mosè e altri fedeli servitori di Geova seguirono la via della minoranza. Non furono influenzati dal numero preponderante. Sapevano che i pensieri e le vie del Creatore erano molto più alti e di molto maggior valore dei pensieri e delle vie degli uomini. (Isa. 55:9) Essi scelsero la futura, eterna ricompensa della vita in un puro Nuovo Ordine promesso da Dio, anziché avere “il temporaneo godimento del peccato”, o la soddisfazione di compiacere se stessi. (Ebr. 11:25) Presto tali fedeli riceveranno questa ricca ricompensa.

29. Quali sono alcune conclusioni a cui dovrebbero pervenire oggi le persone che temono Dio?

29 Oggi la condotta saggia è quella di vedere in questi racconti scelti di storia umana contenuti nella Bibbia i consigli e la guida così urgentemente necessari in questo giorno di crisi mondiale. Com’è saggio riconoscere che nessuna persona può giustamente pretendere di avere il diritto di regolare la propria vita come vuole, senza riguardo per l’interesse e il benessere delle altre creature simili a lei e senza rispetto per la giusta norma di condotta decretata dal Creatore! Le persone o le nazioni che presumono di agire indipendentemente dalla disposizione di Dio, che violano la norma morale che egli ha stabilita per guidare le sue creature, sono avviate al disastro.

30. Di che cosa possiamo essere sicuri in quanto al modo in cui Dio agì con le persone del passato?

30 Il modo in cui Dio agì con quelli che in passato onorarono o disprezzarono la sua giusta norma di condotta è di vitale importanza per noi che viviamo oggi. Perché? Paolo, apostolo di Gesù Cristo, risponde: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Rom. 15:4) Nel frattempo possiamo avere la certezza che la norma di Dio per la condotta umana non cambia, poiché Geova è giustamente descritto come “Padre delle luci celestiali, e presso di lui non vi è variazione di volgimento d’ombra”. (Giac. 1:17) Egli è veramente l’eterno Dio che non cambia.

“Il ricordo del giusto è per la benedizione, ma il nome medesimo dei malvagi marcirà”. — Prov. 10:7.

[Immagine a pagina 366]

Giuseppe fuggì per non essere sedotto

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi