La croce è d’origine pagana
LA CROCE che vedete sul campanile di una chiesa del vicinato, sul suo altare e al collo di molti vostri vicini è effettivamente un simbolo religioso pagano. Fu riverita in tutto il mondo pagano per molto tempo prima dell’avvento del cristianesimo. Questo è ammesso da molte autorità religiose e storiche, come vedremo.
Nell’edizione del 1908, The Catholic Encyclopedia dichiara nel Volume 4, pagina 517: “Il segno della croce, rappresentato nella sua forma più semplice da due linee incrociate ad angoli retti, è di data molto anteriore, sia in Oriente che in Occidente, all’avvento del cristianesimo. Risale a un remotissimo periodo della civiltà umana”. Il libro The Ancient Church dell’ecclesiastico W. D. Killen è della stessa opinione, dicendo, a pagina 316: “Dalla più remota antichità la croce era venerata in Egitto e in Siria; era tenuta in ugual onore dai buddisti dell’Oriente; e, ciò che è ancora più straordinario, quando gli Spagnoli visitarono per la prima volta l’America, il ben noto segno fu trovato fra gli oggetti di adorazione nei templi di idoli di Anahuac. È pure rimarchevole che, verso l’inizio della nostra èra, i pagani erano abituati a fare il segno della croce sulla fronte celebrando qualcuno dei loro sacri misteri”.
Se appartenete a una chiesa della cristianità, la chiesa vi ha mai detto che la croce è un simbolo pagano? Se no, vi ha nascosto la verità. Vi ha incoraggiato a riverire un simbolo riconosciuto pagano. “Ma”, potete dire, “i primi cristiani non considerarono la croce come simbolo del cristianesimo?” No, non la considerarono tale. Solo verso la metà del terzo secolo della nostra Èra Volgare i professanti cristiani cominciarono a usarla come tale. An Expository Dictionary of New Testament Words di W. E. Vine dichiara a pagina 256 del primo volume: “Verso la metà del III secolo d.C. le chiese si erano allontanate da certe dottrine della fede cristiana, o le avevano alterate. Per accrescere il prestigio dell’apostata sistema ecclesiastico i pagani furono accettati nelle chiese indipendentemente dalla rigenerazione mediante la fede, e fu loro permesso in larga misura di ritenere i loro segni e simboli pagani. Quindi il Tau o T, nella sua forma più frequente, con la parte trasversale abbassata, venne adottato per rappresentare la croce di Cristo”.
All’inizio del terzo secolo Minucio Felice scrisse ai pagani in Ottavio e rivelò l’attitudine che i primi cristiani avevano verso la croce fino a quel tempo. Egli disse: “Le croci, inoltre, noi non le adoriamo né le desideriamo. Voi, in verità, che consacrate gli dèi di legno, forse adorate delle croci di legno quali parti dei vostri dèi. . . . I vostri vittoriosi trofei non soltanto hanno l’aspetto di una semplice croce, ma imitano anche quello di un uomo crocifisso”. (The Ante-Nicene Fathers, Vol. 4. pag. 191) I veri cristiani non riverirono mai la croce né la considerarono simbolo del vero cristianesimo.
Molti sostengono che la croce fosse usata dalle chiese perché Cristo morì su una di esse. Questo è ciò che dicono le chiese, ma non è la verità. Ammettendo incertezza riguardo al fatto che Cristo morisse sulla croce, il giornale ecclesiastico della Chiesa Evangelico–Luterana di Stato dello Schleswig-Holstein, Die Kirche der Heimat (La Chiesa della Patria), osservò nel numero del 2 agosto 1951: “È quasi impossibile determinare ora se la croce sul Golgota avesse un pezzo trasversale o no o se fosse un semplice palo, se avesse la forma di T o se avesse un pezzo messo di traverso al palo diritto”.
Che la parola “croce” ricorra in molte traduzioni italiane della Bibbia non prova che lo strumento di morte di Cristo avesse la forma pretesa dalle chiese. La parola “croce” indica varie forme. C’è il semplice palo diritto, chiamato in latino crux simplex; la crux commissa, che aveva la forma della lettera “T”; la crux decussata, che aveva la forma della lettera “X”, e la crux immissa, che era come la lettera “T” ma con il pezzo trasversale abbassato. Quando dunque la parola italiana “croce” è usata in traduzioni bibliche fatte dalle chiese, come potete sapere quale di queste forme si intende?
La parola greca da cui è tradotta la parola italiana “croce” dalle chiese è staurosʹ, ma per gli scrittori della Bibbia essa non rappresentava la croce che le chiese additano come simbolo del cristianesimo. Significava un semplice palo diritto. Su questo il libro An Expository Dictionary of New Testament Words di W. E. Vine dichiara a pagina 256 del primo volume: “Stauros indica, primariamente, un palo diritto. I malfattori vi erano inchiodati per l’esecuzione. Sia il nome che il verbo stauroō, legare a un palo, sono in origine da distinguere dalla forma ecclesiastica della croce a due bracci. La forma di quest’ultima ebbe origine nell’antica Caldea, ed era usata come simbolo del dio Tammuz”.
Notate anche ciò che dice The Companion Bible, pubblicata dalla Oxford University Press. A pagina 186 delle “Appendici” si legge: “Omero usa la parola stauros per un comune palo, o un solo pezzo di legno. E questo è il significato e l’uso della parola in tutti i classici greci. Non significa mai due pezzi di legno messi l’uno di traverso all’altro ad alcun angolo, ma sempre un solo pezzo. Di qui l’uso della parola xulon [che significa legno] in relazione alla maniera della morte di nostro Signore, e resa albero in Atti 5:30; 10:39; 13:29; Gal. 3:13; 1 Piet. 2:24. . . . Non c’è nulla nel N.T. greco nemmeno per significare due pezzi di legno. . . . C’è pertanto la completa evidenza che il Signore fu messo a morte su un palo diritto, e non su due pezzi di legno posti ad alcun angolo”.
La croce usata dalle chiese della cristianità non ha il più lontano legame col cristianesimo. È invece un simbolo sacro appartenente alle antiche religioni pagane, religioni che l’Iddio di verità aborriva e contro le quali avvertì la nazione d’Israele. (Deut. 7:16, 25, 26) Era un simbolo riconosciuto nella religione dell’antico Egitto.
La croce egiziana, chiamata crux ansata, era sormontata da un cerchio. Questa combinazione rappresentava gli organi maschile e femminile della procreazione. Riferendosi al simbolo femminile di questa croce — il cerchio — col termine indù yoni, il libro Sex and Sex Worship di O. A. Wall dichiara a pagina 359: “La crux ansata (croce col manico) era usata in tutto il mondo dall’India, Assiria, Babilonia ed Egitto, alla Svezia e alla Danimarca (antica Runic) e nel Continente Occidentale. . . . È l’ankh degli Egiziani, il simbolo della vita, perché rappresenta lo yoni femminile in unione con la croce tau maschile”.
In vista di questi fatti, se la vostra chiesa ha la croce su di essa e la usa nelle funzioni religiose, ciò indica che l’adorazione praticata lì è pagana. Come può l’adorazione paganizzata ottenere l’approvazione del vero Dio? Dovete separarvi da tutte queste babiloniche forme di adorazione e associarvi a coloro che adorano il Creatore con verità. — Riv. 18:4.