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  • La conoscenza del tempo aiuta i veri adoratori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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  • INCORAGGIATI DALLA CONOSCENZA
  • IL TEMPO GIUSTO
  • CARATTERISTICHE DEL TEMPO
  • CALCOLO DEI PERIODI DI TEMPO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 15/9 pp. 552-558

La conoscenza del tempo aiuta i veri adoratori

1. Perché la conoscenza del tempo ci aiuta nella vita quotidiana?

NELLA nostra vita quotidiana abbiamo spesso bisogno di sapere che tempo è. È tempo di alzarsi la mattina? tempo di andare a lavorare? tempo di mangiare? tempo di prepararsi per assistere a un’adunanza? tempo d’andare a letto? Parecchie volte ogni giorno la maggioranza di noi ha bisogno di misurare il tempo per passare da una fase all’altra della nostra attività quotidiana. È come dichiara la Bibbia in Ecclesiaste capitolo 3, versetto 1: “Per ogni cosa c’è un tempo fissato, pure un tempo per ogni affare sotto i cieli”. Se non ci prefiggiamo d’essere consci del tempo, molto rapidamente la nostra vita diverrebbe disorganizzata. Potremmo facilmente sciupare troppo tempo e non dedicarne abbastanza a un’attività produttiva, a un’attività che sostenga la nostra vita fisica e spirituale.

2. In relazione ai propositi di Geova, come ci incoraggia la conoscenza del tempo?

2 A parte il bisogno di regolare dovutamente la nostra vita, la conoscenza delle cose che riguardano il tempo può essere fonte di grande incoraggiamento per i cristiani, poiché molti propositi di Dio verso la terra e l’uomo implicano il fattore del tempo. In relazione ad alcuni avvenimenti predetti nella Bibbia, Geova ha rivelato il fattore del tempo implicato per aiutare i veri adoratori. Che tale specie di rivelazione ispiri i veri adoratori fu notato da Gesù quando esclamò: “Io ti lodo pubblicamente, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e agli intellettuali e le hai rivelate ai bambini”. — Matt. 11:25.

INCORAGGIATI DALLA CONOSCENZA

3. Quali elementi degni di nota erano implicati nel periodo di tempo concernente la desolazione di Giuda e Gerusalemme?

3 Un esempio dell’incoraggiamento tratto dalla conoscenza dell’elemento del tempo circa la profezia fu in relazione al tempo in cui Giuda e Gerusalemme rimasero desolate per settant’anni. A causa della loro apostasia i Giudei furono tenuti prigionieri da Babilonia, la potenza mondiale di quel tempo. Sotto ispirazione dello spirito santo di Dio il profeta Geremia aveva predetto questo periodo di settant’anni. Riguardo a Giuda e a Gerusalemme, e anche ad altre nazioni vicine, Geremia profetizzò: “Tutto questo paese deve divenire un luogo devastato, un oggetto di stupore, e queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni”. (Ger. 25:11) Ma oltre a questa desolazione la parola di Geova per mezzo di Geremia predisse qualche cos’altro, la restaurazione che sarebbe avvenuta allo scadere del periodo di tempo: “Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e senz’altro adempirò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’”. — Ger. 29:10.

4, 5. Come la conoscenza di questo elemento del tempo incoraggiò i Giudei?

4 Secondo la Parola di Geova, sopraggiunse la cattività babilonese. Il paese di Giuda rimase desolato. Passarono gli anni. Infine, sessantotto anni dopo, gli eserciti alleati dei Medi e dei Persiani conquistarono la presuntuosa Babilonia, entrando nella città le cui porte erano state con negligenza lasciate aperte. Quasi senza combattere Babilonia fu rovesciata. Così, fu risparmiata ai Giudei che erano in città la devastazione di un lungo assedio. Uno di questi Giudei che aveva subìto questa lunga cattività babilonese fu Daniele, fedele adoratore di Dio. Egli venne ora a trovarsi sotto il dominio esercitato su Babilonia dal re dell’Impero Medo-Persiano, Dario il Medo. — Dan. 5:31.

5 Daniele conosceva la profezia di Geremia. Egli aveva pure conoscenza del tempo, essendo in grado di misurarlo e calcolarlo correttamente. Con quale risultato? Al capitolo 9, versetti 1 e 2, del libro di Daniele leggiamo: “Nel primo anno di Dario figlio d’Assuero il seme dei Medi, che era stato fatto re sul regno dei Caldei; nel primo anno del suo regno io stesso, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta, per compiere le devastazioni di Gerusalemme, cioè settant’anni”. Che incoraggiamento dovette essere quello per Daniele e per gli altri prigionieri giudei, poter discernere che il tempo della loro cattività era quasi finito e che il tempo predetto per la liberazione e la restaurazione era vicino!

6, 7. Come l’intendimento dei “fissati tempi delle nazioni” aiutò i veri adoratori?

6 Un altro esempio simile in cui si comprese il tempo dell’adempimento riguardo ai propositi di Geova e si trasse incoraggiamento implica quel periodo di tempo menzionato da Gesù in relazione al “termine del sistema di cose”. Com’è scritto in Luca capitolo 21, versetto 24, Gesù disse: “E Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. Comprendendo che cos’erano questi “fissati tempi delle nazioni”, ed essendo in grado di misurare e calcolare la durata del periodo di tempo implicato, i servitori di Dio sulla terra avrebbero potuto discernere quando doveva essere stabilito in cielo il regno di Dio. Questo meraviglioso avvenimento avrebbe coinciso con la fine dei “fissati tempi delle nazioni”, e l’inizio del “tempo della fine”. — Dan. 11:27, 40; Matt. 24:3; 2 Tim. 3:1.

7 Quel periodo di tempo fu di 2.520 anni. Cominciò con la caduta di Gerusalemme nell’anno 607 a.E.V. Esso terminò nell’anno 1914 E.V., e il popolo di Dio sulla terra poté calcolare la data anche prima che ciò avvenisse, sebbene i particolari di ciò che sarebbe accaduto non fossero chiari. Ma essendo in grado di capire l’uso da parte di Geova degli aspetti del tempo, i suoi adoratori sulla terra si resero conto che gli “ultimi giorni” predetti nella Parola di Dio erano veramente cominciati. E il fatto che il “tempo della fine” fosse cominciato significava che il regno di Dio era stato stabilito nei cieli sotto Cristo. Tutto questo fu di grande incoraggiamento in quegli anni critici, particolarmente quando i veri adoratori erano perseguitati. E com’è incoraggiante questo per i veri adoratori d’oggi, poiché sappiamo che, nell’autunno del 1967 E.V., cinquantatré anni erano passati da quando erano cominciati gli “ultimi giorni”, da quando erano finiti i “fissati tempi delle nazioni”! Questo significa che la fine di questo sistema di cose malvagio verrà tra brevissimo tempo. Come disse Gesù, la fine sarebbe venuta nella stessa generazione che aveva visto l’inizio degli “ultimi giorni” nel 1914. — Matt. 24:34.

IL TEMPO GIUSTO

8. In quale altro modo la conoscenza del tempo è utile?

8 La conoscenza del tempo è utile anche in un altro modo. I cristiani devono sapere non solo che cosa fare, ma quando farlo. Certo i servitori di Dio vogliono fare la cosa giusta nel tempo giusto. Si può seguire una data condotta nel tempo giusto, ma non serve a nulla se la condotta è sbagliata. Inoltre, può anche essere inutile seguire una certa condotta che normalmente sarebbe considerata giusta, se fosse seguita nel tempo sbagliato. Nessuno potrebbe dire che non sia corretto dormire in media otto ore al giorno. Ma che dire se la persona dormisse le otto ore quando dovrebbe lavorare? Allora, naturalmente, non sarebbe corretto. Può essere edificante riservare del tempo per lo svago, la ricreazione della famiglia. Ma se questo avvenisse sempre la sera in cui dovrebbero frequentare un’adunanza cristiana, non sarebbe corretto.

9. Sebbene il tempo fosse giusto, quale condotta sbagliata seguì Israele?

9 Quando la nazione d’Israele fu condotta fuori d’Egitto, Geova disse al suo popolo che avrebbe posseduto il paese di Canaan, paese in cui scorreva latte e miele. (Eso. 3:15-17) Ma dopo aver esplorato il paese, il popolo, salvo poche eccezioni, si rifiutò di entrarvi perché ne temeva gli abitanti. Mormorò e voleva tornare in Egitto. Era il tempo giusto per andare nella Terra Promessa, particolarmente per il fatto che avevano l’evidenza che Dio era con loro. Ma gli Israeliti fecero la cosa sbagliata. Non vollero andarvi. Per questo, Geova decretò che la generazione ribelle avrebbe vagato nel deserto per un periodo di tempo di quarant’anni, finché, eccetto alcuni, sarebbero morti. Sarebbe stata la nuova generazione a entrare nella Terra Promessa. — Num. 13:31-33; 14:1-4, 28-34.

10. Perché le preghiere del re Saul non furono esaudite?

10 Un esempio di ciò che sarebbe normalmente considerata un’azione giusta, ma compiuta nel tempo sbagliato, fu quando il re Saul ebbe paura dei Filistei. Primo Samuele capitolo 28, versetto 6, mostra che Saul fece ciò che in altre occasione sarebbe stata considerata la cosa giusta, poiché dice: ‘Saul interrogò Geova’. Ma egli interrogò Geova nel tempo sbagliato! Lo interrogò dopo che aveva violato i comandi di Dio e dopo che Geova aveva ritirato il suo spirito da Saul. (1 Sam. 16:14) Avrebbe dovuto interrogarlo in preghiera molto tempo prima che il suo cuore s’indurisse così da violare i comandi chiaramente espressi di Dio. Poiché si volse a Dio in preghiera nel tempo sbagliato, quando era troppo tardi, non servì a nulla. Come aggiunge il versetto 6 di I Samuele capitolo 28: “Geova non gli rispondeva mai né mediante sogni né mediante gli Urim né mediante i profeti”.

11. In che modo i veri adoratori possono piacere a Geova?

11 Mentre oggi i servitori di Dio, i veri adoratori, studiano dunque la sua Parola di verità e comprendono ciò che il loro Padre celeste vuole che facciano e quando vuole che lo facciano, la loro ubbidienza a tale espressa volontà permette loro di piacere a Geova e ricevere la sua benedizione. Significa avanzare di pari passo con la volontà progressivamente rivelata di Geova e con la sua progressiva organizzazione visibile, cooperando con essa nella sua attività negli anni che rimangono prima che venga la fine di questo sistema di cose.

CARATTERISTICHE DEL TEMPO

12. (a) Quali sono alcune cose che possiamo sapere in merito al tempo? (b) Che cosa non possiamo sapere?

12 Poiché la conoscenza del tempo aiuta i cristiani in parecchi modi, vediamo quali sono alcune cose che possiamo sapere in merito ad esso. Parecchie importanti considerazioni sono le seguenti: (1) Come trascorre; (2) come misurarlo; (3) come calcolarlo. Ma c’è riguardo al tempo qualche cosa che non sappiamo e che non possiamo sapere? Sì, non sappiamo dove cominciò il tempo e dove andrà per tutta l’eternità. Solo Geova ha tale conoscenza al presente, quindi non ce ne dovremmo preoccupare. Sarebbe come se una formica cercasse di comprendere l’inizio dell’uomo e il proposito per cui Dio pose gli uomini sulla terra. Tale conoscenza è di gran lunga al di là della comprensione di quel piccolo insetto.

13. In che senso trascorre il tempo?

13 Delle cose che possiamo sapere del tempo, una è come trascorre. Esso trascorre solo in un senso, in avanti. È come il traffico su una strada a senso unico. Esso trascorre inesorabilmente in quell’unico senso e nessuna creatura può invertirne il processo. Per questo non possiamo ricuperare il passato, perché non possiamo mai andare indietro nel tempo per eliminare il presente come se non ci fosse mai stato. No, il tempo trascorre in avanti, e noi viviamo sempre nel presente, non nel passato. Sappiamo che c’è un futuro a un minuto da ora o ad un anno da ora e che avanzeremo sempre dal presente al futuro, ma che non possiamo mai tornare indietro.

14, 15. Quali misure del tempo provvide Geova?

14 Un’altra caratteristica del tempo è l’apparente ritmo a cui fluisce, cioè la velocità a cui va dal presente al futuro. Il ritmo con cui fluisce si può misurare. In verità, Geova sapeva che l’uomo avrebbe avuto bisogno di sapere come misurare il tempo, specialmente perché i suoi propositi includono il fattore del tempo. Dotò dunque l’uomo della capacità di far questo, di misurare il tempo, capacità che l’inferiore creazione animale non ha. Geova provvide anche i mezzi mediante i quali l’uomo poteva accuratamente misurare il tempo. Genesi 1:14 dichiara: “E Dio proseguì, dicendo: ‘Si facciano dei luminari nella distesa dei cieli per fare una divisione fra il giorno e la notte: ed essi dovranno servire come segni e per le stagioni e per i giorni e gli anni’”. Geova rese dunque possibile all’uomo di seguire il corso del tempo, poiché ogni volta che la terra completa una rivoluzione attorno al sole, passa un anno solare. Durante quel tempo passiamo per il ciclo delle stagioni. E ogni volta che la terra completa una rotazione sul suo proprio asse, passa un giorno.

15 La Bibbia, in Deuteronomio 5:13, 14, parla di un’altra misura del tempo: “Devi rendere servizio, e devi fare tutta la tua opera in sei giorni. Ma il settimo giorno è il sabato a Geova tuo Dio”. Questo stabilì il ciclo settimanale fatto di sette giorni, ciclo che usiamo ancor oggi. Comunque, anche prima di quel tempo, è detto che Noè usava un ciclo di sette giorni, e anche un mese di trenta giorni. — Gen. 7:4, 11, 24; 8:4.

16. Quali sono tre impieghi della parola giorno nella Bibbia?

16 Per capire la suddivisione del tempo chiamata giorno come viene usata nella Bibbia, si deve determinare il contesto del materiale. Questo è dovuto al fatto che ci sono diversi significati che si applicano alla parola giorno (yom in ebraico, hēme’ra in greco), secondo l’uso delle Sacre Scritture. Un impiego di questa parola si trova in Genesi 1:5, dove dice: “E Dio chiamava la luce Giorno”. Il giorno a cui si fa riferimento qui è il periodo diurno di circa dodici ore. Giovanni 20:19 si riferisce a un secondo impiego della parola giorno, che questa volta significa un periodo di ventiquattro ore: “Perciò, quando si fece sera quel giorno, il primo della settimana”. Un terzo impiego della parola giorno è in relazione a un periodo di tempo nel quale visse qualche persona notevole. Ne abbiamo un esempio in Isaia 1:1, dove si legge: “La visione di Isaia figlio di Amoz che egli ebbe in visione riguardo a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda”.

17. In quale altro modo è impiegata nella Bibbia la parola giorno?

17 La Parola giorno può riferirsi a un periodo di tempo più lungo. In II Pietro 3:8 ci è detto: “Un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno”. E questa parola può includere un periodo di tempo anche più lungo, poiché Esodo 20:11 afferma: “Poiché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposava il settimo giorno”. Questo si riferisce ai periodi di tempo creativi, ciascuno dei quali, a giudicare dal settimo, risulta di 7.000 anni. Comunque, la parola biblica giorno può significare un periodo di tempo anche più lungo, che include tutti i giorni creativi insieme. Genesi 2:4 dichiara: “Questa è la storia dei cieli e della terra nel tempo in cui furono creati, nel giorno che Geova Dio fece la terra e il cielo”. La parola usata in questo senso include dunque evidentemente un periodo di tempo molto più lungo di ciascun giorno creativo.

CALCOLO DEI PERIODI DI TEMPO

18, 19. Quali cose ci aiutano a calcolare il tempo?

18 Dopo che l’uomo ebbe acquistato conoscenza di come dividere il tempo in periodi, si vide il bisogno di calcolarlo in lunghe epoche, così vennero introdotti i calendari. Uno di questi calendari fu quello ebraico, un altro quello giuliano, introdotto da Giulio Cesare nell’anno 46 a.E.V. Un altro ancora fu il gregoriano, introdotto nel 1582 E.V. da papa Gregorio XIII. Questo calendario era più accurato di quello giuliano ed è quello che si usa ora nella maggioranza dei paesi.

19 Per calcolare lunghi periodi di tempo, sono molto utili certe date chiamate “date assolute”. Queste date sono state confermate dalla storia secolare, date effettive di avvenimenti che sono narrati anche nella Bibbia. Cominciando da una di queste date specifiche possiamo stabilire, con l’uso della fidata cronologia interna della Bibbia stessa, quando si verificarono molti altri avvenimenti biblici.

20. Come si calcolano le date delle Scritture Ebraiche?

20 Per calcolare le date delle Scritture Ebraiche, è essenziale la data assoluta del 5-6 ottobre dell’anno 539 a.E.V. Quell’anno i Medi e i Persiani rovesciarono Babilonia ed esso fu definitamente stabilito nella storia secolare quando venne trovata una registrazione del re Nabonedo, padre e coreggente del re Baldassarre. Questo rimarchevole documento d’argilla stabilì che Babilonia cadde il 5-6 ottobre dell’anno 539 a.E.V. secondo il calendario gregoriano. Da questa data si possono calcolare tutte le altre date delle Scritture Ebraiche.

21. (a) Come sappiamo che Gerusalemme cadde nel 607 a.E.V.? (b) Quale problema sorge riguardo ai “fissati tempi delle nazioni”?

21 Uno dei più importanti calcoli di un lungo periodo di tempo riguarda i “fissati tempi delle nazioni” menzionati precedentemente. Secondo la profezia di Ezechiele (Ezec. 21:25-27), cominciò quando il tipico regno di Dio che dominava a Gerusalemme fu rovesciato da Babilonia. Quando avvenne questo? Ebbene, gli storici secolari sono d’accordo che Babilonia stessa cadde nel 539 a.E.V. al principio del nostro mese di ottobre. Due anni dopo, nel 537 a.E.V., i Giudei furono rimandati in patria a Gerusalemme, il che pose fine al loro periodo della desolazione di Gerusalemme per settant’anni. Andando indietro nel tempo per settant’anni dal 537 a.E.V. arriviamo alla data del 607 a.E.V. Così, Gerusalemme rimase desolata al principio di ottobre del 607 a.E.V. Cominciarono i “fissati tempi delle nazioni”. Essi finirono con l’istituzione del celeste regno di Dio e l’inizio degli “ultimi giorni”. Questo periodo di tempo, come già sanno molti studenti della Bibbia, fu lungo 2.520 anni, come indica Daniele 4:16, 17, 31, 32 e Rivelazione 11:2, 3; ed Ezechiele 4:6. Ma come si calcola? Se aggiungiamo semplicemente 1.914 anni a 607 anni, abbiamo 2.521 anni, non 2.520 anni.

22. Quanto tempo passò fra l’ottobre del 607 a.E.V. e la fine dell’1 a.E.V.?

22 Un modo per calcolarlo in maniera corretta è il seguente: Cominciando dal 1º ottobre dell’anno 607 a.E.V., contiamo altri tre mesi sino alla fine dell’anno. Questo ci porta al 1º gennaio 606 a.E.V. (il numero degli anni prima dell’Èra Volgare diminuisce man mano che si avvicina al tempo di Cristo). Aggiungendo i 606 anni interi arriviamo alla fine dell’anno 1 a.E.V., e fino a questo punto abbiamo in tutto 606 anni e tre mesi.

23. Quanto tempo passò fra l’inizio dell’Èra Volgare e l’ottobre del 1914? Quale totale otteniamo dal nostro calcolo?

23 Che cosa viene quindi? Che cosa viene dopo l’anno 1 a.E.V.? Viene l’anno zero? No, poiché i popoli antichi, compresi i Greci e i Romani, non avevano nessuna idea dello zero. Se a scuola avete studiato i numeri romani, avete imparato il simbolo dello zero? No, perché non l’usavano. Lo zero fu inventato dagli indù circa 150 anni dopo l’inizio dell’Èra Volgare e fu introdotto in Europa dagli Arabi alcuni secoli dopo. Quindi l’anno dopo l’1 a.E.V. fu non l’anno zero, ma l’1 E.V., il primo anno dell’Èra Volgare. Dal principio di quell’anno alla fine del 1913 E.V. ci sono 1.913 anni interi. Dal 1º gennaio al 1º ottobre del 1914 ci sono altri nove mesi. Sommando i 1.913 anni e nove mesi ai 606 anni e tre mesi prima dell’Èra Volgare abbiamo il periodo di 2.520 anni che va dal 1º ottobre 607 a.E.V. al 1º ottobre 1914 E.V. Questo è il periodo dei “tempi delle nazioni” di cui parlò Gesù. Che questo calcolo sia corretto è chiaramente confermato dai molti avvenimenti visibili che Gesù predisse e che si sono verificati dal 1914. Pertanto, sebbene tale calcolo sia alquanto difficile, è essenziale che i cristiani lo conoscano, poiché li aiuta a determinare il tempo in cui il regno di Dio doveva essere stabilito nei cieli e in cui il presente sistema di cose malvagio entrò nel suo “tempo della fine”.

24. Come si calcolano le date del ministero di Gesù?

24 Per calcolare le date dei vari avvenimenti del ministero terrestre di Gesù, è essenziale la data assoluta del 19 agosto dell’anno 14 dell’Èra Volgare. In quella data Cesare Augusto morì e gli successe Tiberio Cesare come imperatore di Roma. Ora notate ciò che afferma Luca capitolo 3: “Nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare . . . la dichiarazione di Dio fu rivolta a Giovanni figlio di Zaccaria nel deserto. Ed egli venne in tutto il paese intorno al Giordano, predicando il battesimo come simbolo di pentimento per il perdono dei peccati”. Il quindicesimo anno di Tiberio Cesare terminò alla fine di agosto dell’anno 29 E.V. Giovanni, che aveva sei mesi più di Gesù, cominciò la sua predicazione quella primavera. Sei mesi dopo, o nell’autunno dell’anno 29 E.V., Gesù fu battezzato e cominciò il suo ministero.

25. Perché possiamo confidare nei particolari inerenti al tempo contenuti nella Parola di Dio?

25 Un fatto di grande importanza per i cristiani è che la Bibbia è il solo racconto che elenca accuratamente tutti i periodi di tempo sino alla creazione dell’uomo, e anche oltre. Nessun altro documento fa questo. Per questo motivo i cristiani possono avere fiducia in tutte le cose della profezia biblica che contengono particolari inerenti al tempo. Geova è Colui che calcola il tempo. Egli ha un tempo fissato per ogni proposito. Quando promette un nuovo sistema di cose possiamo rallegrarci del fatto che tali profezie saranno adempiute con certezza, esattamente in tempo. Così oggi i veri adoratori non hanno l’ansietà di quelli del mondo, poiché sanno che il loro Dio, Geova, li guida in sentieri di giustizia, e che dice loro in anticipo che cosa aspettarsi e quando aspettarselo. Come dichiara Amos 3:7: “Il Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori i profeti”.

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