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  • Incoraggiate con la lode
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 1/11 pp. 643-644

Incoraggiate con la lode

LE PAROLE sono di poco valore quando sono necessarie le opere. (Giac. 2:15, 16; 1 Giov. 3:17, 18) Ma sarebbe uno sbaglio concludere che le parole eccellenti siano inutili. Niente affatto! A volte le parole eccellenti sono proprio ciò che ci vuole, come mostra pure l’ispirato proverbio: “Come mele d’oro in cesellature d’argento è la parola pronunciata a suo tempo”. — Prov. 25:11.

Il valore delle parole eccellenti può essere illustrato con l’esperienza di una madre di cinque figli che lavora duramente. Con diligenza ella faticava per mantenere puliti gli abiti e la casa della sua famiglia e, quel che più conta, cucinava ottimi pasti. Ma pensò mai la sua famiglia di farle un complimento per il fatto che manteneva pulita la loro casa e per i gustosi pasti che preparava di giorno in giorno? No. Quando una volta lo fece notare loro, risposero: “Oh mamma, dovresti sapere che finché non ci lamentiamo, ogni cosa va benissimo!”

Questo è tipico di moltissime famiglie! Tuttavia come sono sconsiderati, non saggi e privi di amore! La vita è così piena di cose che tendono a deprimere o scoraggiare. “Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano” a tutti noi; diveniamo vittime delle circostanze delle quali abbiamo poco o nessun controllo. (Eccl. 9:11) Delusione e insuccesso personale tendono a produrre pensieri negativi. Quanto è apprezzata, quindi, una parola di lode ogni qualvolta può essere pronunciata! Cercate dunque le opportunità di lodare invece di trovar da ridire sulle debolezze e sulle mancanze.

In tutto questo il cristiano apostolo Paolo diede un esempio davvero eccellente. Scrivendo alle varie congregazioni cristiane del suo giorno diede molti consigli, ma quasi invariabilmente cominciava le sue lettere dando incoraggiante lode. Così ai cristiani di Roma scrisse: “Prima di tutto, rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla in tutto il mondo”. (Rom. 1:8) Similmente ai cristiani di Filippi scrisse: “Ringrazio il mio Dio tutte le volte . . . a causa del contributo che avete reso alla buona notizia dal primo giorno fino a questo momento”. (Filip. 1:3, 5) E nella sua prima lettera ai cristiani di Tessalonica dedicò tutto quello che ora è il primo capitolo a lodarne la fede, la perseveranza e lo zelo. L’apostolo Giovanni manifestò la stessa amorevole considerazione. Quando scrisse a certi individui, alla “signora eletta” e a Gaio, cominciò in maniera simile con parole di lode. — 2 Giov. 1, 4; 3 Giov. 3, 4.

Chi non può ricevere una lezione dagli apostoli Paolo e Giovanni a questo riguardo? Siete datore di lavoro o capo operaio? Pensate di rivolgere incoraggiante lode quando un lavoratore ha compiuto un lavoro diligente e coscienzioso, forse facendo uno sforzo speciale a causa di circostanze insolite? O siete un lavoratore che siete stato favorito con più della solita comprensione e considerazione dal vostro datore di lavoro o dal vostro capo operaio? In tal caso, avete espresso per questo qualche apprezzamento? Oppure, voi genitori, quando i vostri figli si mostrano rispettosi, resistendo alle tentazioni di seguire la egoistica, sviata condotta di altri e, invece, riportano da scuola buoni voti per i loro studi e per la loro condotta, rivolgete loro un’incoraggiante lode?

Che dire di voi giovani? Avete mai pensato di esprimere apprezzamento a vostro padre e a vostra madre per tutto quello che fanno per voi? Dopo tutto, vostra madre avrebbe potuto lasciarvi da bambini in qualche ospizio di trovatelli o vostro padre avrebbe potuto abbandonare la propria famiglia, come hanno fatto molte migliaia di padri e madri. Avete mai pensato di sorprenderli con una cartolina o una nota di “ringraziamento” per posta? Di recente un paio di ragazze di Brooklyn fecero questo alla loro madre vedova, e quale felicità le recò!

L’apostolo Paolo ci diede pure un altro esempio nel suo uso di parole eccellenti per incoraggiare altri. Fece questo impiegando una forma del verbo greco (il tempo presente) che non significa semplicemente di fare qualche cosa ma di continuare a farla. Potrebbe paragonarsi alla popolare espressione: “Continua l’opera buona!” La maggior parte delle traduzioni della Bibbia non rendono questa sfumatura di significato, che è nota come il presente continuativo, ma la Traduzione del Nuovo Mondo è una versione che esprime con cura le parole di Paolo scelte con attenzione. Troviamo dunque che Paolo scrisse: “Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesù”. “Continuate a operare la vostra salvezza con timore e tremore”. “Tutte le cose vere, . . . giuste, . . . caste, . . . amabili, . . . continuate a considerare queste cose”. “Infine, continuate ad acquistar potenza nel Signore e nella possanza della sua forza”. — Filip. 2:5, 12; 4:8; Efes. 6:10.

Come sarebbe saggio se tutti quelli che hanno la responsabilità della sorveglianza o che hanno altri sotto la loro cura, come insegnanti, genitori, sorveglianti, capi operai e datori di lavoro, prendessero a questo riguardo una pagina dell’apostolo Paolo. “Continuare l’opera buona” è incoraggiante in due modi. L’aggettivo “buono” mostra apprezzamento per ciò che è stato fatto e dicendo di “continuare” ciò che si fa si offre l’incentivo o l’ammonizione a fare ulteriormente la stessa cosa. Molte sono le opportunità di pronunciare tali parole eccellenti alle adunanze della congregazione dei cristiani, come è indicato pure dall’ammonizione dell’ispirato apostolo: “Riteniamo la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Ebr. 10:23-25.

Le parole eccellenti, le incoraggianti parole di lode, hanno invero il loro posto nella vita di noi tutti, e, in particolar modo, nella vita di tutti quelli che professano d’esser cristiani!

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