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  • w69 1/2 pp. 72-78
  • Il Libro delle veraci date storiche

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  • Il Libro delle veraci date storiche
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
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  • CAMBIAMENTI NEI CALENDARI
  • LA DATA ASSOLUTA DEL 539 A.E.V.
  • DISTRUTTA GERUSALEMME, 607 A.E.V.
  • La testimonianza della Cronaca di Nabonedo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
  • La caduta di Babilonia cambia il corso della storia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
  • Ciro
    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Ciro
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 1/2 pp. 72-78

Il Libro delle veraci date storiche

1. Quali avvenimenti della storia conosciamo personalmente?

NON v’è dubbio nella nostra mente su dove siamo in questo momento, e naturalmente sappiamo come ci siamo arrivati. Siamo anche ben consapevoli del tempo in relazione ad avvenimenti della nostra vita personale. Sappiamo, ad esempio, dov’eravamo e che cosa facevamo un’ora fa, un giorno fa, una settimana fa. La maggioranza di noi sappiamo quanti anni abbiamo, e possiamo raccontare con notevole accuratezza alcuni dei grandi avvenimenti verificatisi durante la nostra vita.

2, 3. Quali sono alcune importanti domande circa passati avvenimenti storici?

2 Ma che dire del lontano passato prima del nostro tempo? Che cosa sappiamo di date e avvenimenti che non fecero parte della nostra esperienza personale? Per esempio, sappiamo in che anno nacque Gesù o, soprattutto, la data della sua morte? Dopo tutto, fu il più grande uomo che vivesse su questa terra. Sappiamo in che anno Gerusalemme fu distrutta dai Babilonesi? Questa particolare data è molto importante se vogliamo capire perché si sono verificati certi avvenimenti durante la nostra vita. Dove siamo oggi nel corso del tempo? Sappiamo che tra circa sei anni terminerà il 6º millennio da quando fu creato Adamo? E se vivremo fino a quell’anno 1975, che cosa dovremmo aspettarci che accada?

3 Queste sono per certo domande interessanti e importanti, ma dove possiamo trovare veraci risposte ad esse? Poiché gli avvenimenti che si verificarono molto tempo prima della nostra nascita hanno notevole effetto su queste cose, come possiamo conoscere i fatti? Quali registrazioni scritte del passato possiamo considerare effettive e veraci?

4. Quale incoraggiamento ci è d’aiuto per trovare le risposte alle nostre domande?

4 Colui che cerca onestamente la verità non dovrebbe sentirsi nell’imbarazzo cercando le risposte a queste domande, pensando che sia un’impresa disperata. In realtà ha a sua disposizione il più antico libro di storia e, soprattutto, un libro in cui si può aver fiducia e che si può considerare la suprema autorità, un libro mediante il quale si possono valutare e giudicare tutte le altre testimonianze. Fortunatamente, questo documento storico è ora tradotto nella lingua che l’indagatore può leggere. Questo libro è la Sacra Bibbia, l’ispirata e santa Parola di Geova Dio. Solo Geova conosce sia la fine che il principio. — Isa. 46:10.

5. Che valore ha la Bibbia come libro di storia?

5 Gli storici secolari che vanno a ritroso nel tempo per narrarci del lontano passato, ma che sprezzantemente ignorano il racconto della Bibbia, sono costretti a colmare le lacune tra le loro scarse e frammentarie scoperte archeologiche con inattendibili tradizioni, fantastici calcoli e vere e proprie congetture. D’altra parte, gli onesti investigatori, che sono numerosi, riconoscono il merito veramente genuino della Bibbia quale inconfutabile testimonianza, confermata da tutte le scoperte fatte. Messa alla prova, la Bibbia ha veramente mostrato d’essere il più completo racconto di antichi avvenimenti e un libro del tutto accurato. Siamo perciò preparati, con questo libro di veraci date storiche in mano, a risalire con poca difficoltà tutto il cammino fino alla creazione di Adamo, colmando le lacune della storia secolare con dati sicuri. Soprattutto, possiamo far questo rapidamente e con poco sforzo.

CAMBIAMENTI NEI CALENDARI

6. Quando fu adottato il nostro attuale calendario, e quanto è accurato?

6 Oggi misuriamo il tempo col calendario gregoriano, ma questa pietra di paragone ha meno di 400 anni. Fu papa Gregorio XIII che, nel 1582, tolse di mezzo il calendario giuliano, che quell’anno era in ritardo di una decina di giorni rispetto al sole. Per correggere la disparità il papa ordinò che fossero soppressi dieci giorni del mese di ottobre. Il 5 ottobre divenne dunque il 15 ottobre 1582. Il presente calendario è così accurato che vi sono soltanto 26,3 secondi circa di differenza fra esso e il vero anno solare, e questa differenza aumenta al piccolissimo ritmo di 0,53 secondi ogni secolo. Questa è una differenza inferiore a nove minuti ogni centomila anni, meno di un giorno ogni sedici milioni di anni.

7. Quando andò in vigore il calendario giuliano, e quale disparità corresse?

7 Il calendario giuliano, che fu sostituito dal calendario gregoriano, era stato istituito da Giulio Cesare nel 46 a.E.V., detto “anno della confusione”. Questo avvenne perché a quel tempo i vecchi calendari erano in anticipo di circa tre mesi rispetto al sole, per cui fu necessario che l’anno 46 a.E.V. avesse 445 giorni così che il sole, per così dire, potesse mettersi a pari col calendario.

8. Com’erano datati gli avvenimenti nella Bibbia, e quale problema presenta questo volendone fissare la data col nostro presente calendario?

8 Se gli avvenimenti riportati nella Bibbia fossero datati secondo il calendario giuliano o altri precedenti calendari, sarebbe piuttosto semplice convertire tali date in date del calendario gregoriano. Ma non è così. La Bibbia parla di particolari periodi e avvenimenti spesso isolati, ed essi sono datati nel loro proprio speciale modo, indipendenti gli uni dagli altri. A volte sono datati secondo l’inizio del regno di un certo re (Neem. 2:1; Ester 1:1-3; Dan. 9:1, 2; Luca 3:1), o secondo una vittoria militare o la distruzione di una grande nazione (1 Re 6:1; Ezec. 1:1, 2; 8:1; 20:1; 40:1), oppure sono datati in relazione a un insolito avvenimento come il diluvio del giorno di Noè. (Gen. 9:28, 29) Il difficile compito, quindi, è di determinare quando si verificarono questi avvenimenti biblici calcolando il tempo col nostro presente calendario.

9, 10. (a) Come si può illustrare il problema? (b) Qual è la prima cosa che il nostro viaggiatore dovrebbe fare per risolvere il suo problema?

9 Il problema si può illustrare con il seguente racconto. Un viaggiatore inglese, visitando un luogo storico del continente europeo, uscì una mattina dal suo albergo e si incamminò lentamente in mezzo ai boschi, fermandosi lungo il cammino nei punti panoramici e presso rinfrescanti laghetti. Nel pomeriggio attraversò un ruscello e seguì il sentiero sulla montagna. Verso la fine della giornata si chiese fin dove fosse arrivato. Rammentò che al principio della giornata le distanze fra i luoghi dove si era fermato erano chiaramente indicate in metri sulle pietre miliari, ma dopo aver attraversato il ponte le pietre miliari erano cessate.

10 Per sapere la distanza percorsa, non era sufficiente che il nostro viaggiatore tornasse indietro e convertisse in piedi le distanze indicate in metri della prima parte del suo viaggio. Anzitutto avrebbe dovuto misurare la distanza dalla sua presente posizione, di là del monte e del ponte, fino all’ultima pietra miliare. Determinata questa distanza, il resto sarebbe stato comparativamente facile, essendo sufficiente fare assegnamento sui numeri delle pietre miliari.

11. (a) Qual è dunque la prima cosa da fare per imparare dove ci troviamo nel corso del tempo? (b) Che cosa si intende per “data assoluta”, e che valore ha tale data?

11 Anche per determinare dove si trova il genere umano nel corso del tempo, non si risolverà dunque il problema convertendo semplicemente gli antichi calendari negli attuali sistemi. Si deve prima calcolare il tempo per colmare l’abisso che separa il presente dall’antica testimonianza biblica del passato, fino a un punto fermo nella storia, a una data fissa del passato, a una data assoluta, se volete. Questa dev’essere una data nella quale avvenimenti storici sacri e secolari coincidano e siano collegati in perfetto accordo con gli attuali metodi di calcolare i periodi di tempo. Fissata tale data secondo il calendario gregoriano sapremo quanto siamo lontani da quel punto e dove siamo al presente. Poi da questo punto possiamo anche calcolare il tempo e stabilire la data di altri avvenimenti della storia biblica verificatisi prima o dopo benché in origine la loro data fosse stabilita con un sistema diverso.

LA DATA ASSOLUTA DEL 539 A.E.V.

12. Quale data assoluta abbiamo in relazione alla caduta di Babilonia ad opera di Ciro?

12 Una simile data fissa o assoluta è in relazione agli avvenimenti narrati nel quinto capitolo di Daniele, versetti da uno a trentuno. Era inerente al tempo in cui i Medi e i Persiani sotto Ciro il Grande interruppero la famosa gozzoviglia di Baldassarre, presero la città di Babilonia, e rovesciarono il Terzo Impero Mondiale. L’anno era il 539 a.E.V. del calendario gregoriano, quattro anni dopo che era cominciata in India l’Èra Buddista.

13, 14. Su quale importante scoperta si basa la determinazione del 539 a.E.V. come anno della caduta di Babilonia?

13 Il 539 a.E.V. è stabilito come anno in cui si verificò questo avvenimento storico in base a un documento di pietra chiamato cronaca di Nabonedo (Nabunaid). Questa importante scoperta fu fatta nelle rovine vicino alla città di Bagdad nel 1879, ed è ora conservata nel Museo Britannico. La traduzione di questo ritrovamento fu pubblicata da Sidney Smith in Babylonian Historical Texts Relating to the Capture and Downfall of Babylon, a Londra, nel 1924. Il documento dice in parte:

14 “Nel mese di Tashritu [Tishri, 7º mese ebraico], quando Ciro attaccò l’esercito di Accadia a Opi sul Tigri, gli abitanti di Accadia si ribellarono, ma egli (Nabonedo) massacrò i confusi abitanti. Il 14º giorno, Sippar fu presa senza combattimento. Nabonedo fuggì. Il 16º giorno [11-12 ottobre, 539 a.E.V., c. giuliano, o 5-6 ottobre, c. gregoriano] Gobria (Ugbaru), governatore di Gutio e l’esercito di Ciro entrarono in Babilonia senza combattere. In seguito Nabonedo fu arrestato a Babilonia quando (vi) tornò. . . . Nel mese di Arahshamnu [Heshvan, 8º mese ebraico], il 3º giorno [28-29 ottobre, c. giuliano], Ciro entrò a Babilonia, verdi ramoscelli furono stesi davanti a lui: lo stato di ‘Pace’ (Sulmu) fu imposto sulla città”. — Ancient Near Eastern Texts Relating to the Old Testament (Princeton; 1955); James B. Pritchard, pag. 306.

15, 16. Come si spiega il fatto che la cronaca di Nabonedo non fa menzione di Baldassarre relativamente alla caduta di Babilonia?

15 Vogliate notare che la cronaca di Nabonedo fornisce precisi particolari circa il tempo in cui si verificarono questi avvenimenti. Questo, a sua volta, permette agli studiosi moderni, con la loro conoscenza dell’astronomia, di convertire questi dati nei termini dei calendari giuliano e gregoriano. Spiegando perché questa cronaca non fa nessun particolare riferimento a Baldassarre relativamente alla conquista di Babilonia da parte di Ciro, e confermando anche la data del 539, notate ciò che dice il professor Jack Finegan in Light from the Ancient Past (1959) (Luci del lontano passato), pagine 227-229:

16 “Nabunaid (Nabonedo) divise il regno col suo figlio maggiore Belsazzar. Belsazzar è chiamato principe della corona nelle iscrizioni babilonesi. . . . Perciò, dato che Belsazzar tenne effettivamente la co-reggenza a Babilonia e può bene aver continuato a tenerla sino alla fine, il libro di Daniele (5:30) non ha torto di considerarlo ultimo re di Babilonia. Nel diciassettesimo anno di re Nabunaid, Babilonia cadde nelle mani di Ciro il Persiano. La cronaca di Nabunaid fornisce date esatte. Nel mese di Tashritu, il quattordicesimo giorno, 10 ottobre 539 a.C., le forze persiane presero Sippar; il sedicesimo giorno, 12 ottobre, ‘l’esercito di Ciro entrò in Babilonia senza battaglia’; e nel mese di Arahsamnu, il terzo giorno, 29 ottobre, Ciro stesso entrò nella città”.

17. Quali altre autorità confermano giorno, mese e anno della caduta di Babilonia?

17 Altri investigatori dicono: “La cronaca di Nabunaid . . . dichiara che Sippar cadde di fronte alle forze persiane il 14/VII/17a (10 ott. 539),b che Babilonia cadde il 16/VII/17 (12 ott.), e che Ciro entrò in Babilonia il 3/VIII/17c (29 ott.). Questo stabilisce la fine del regno di Nabunaid e l’inizio del regno di Ciro. In modo abbastanza interessante, l’ultima tavoletta che porta la data di Nabunaid a Uruk ha la data del giorno successivo a quello in cui Babilonia cadde nelle mani di Ciro. La notizia della sua cattura non era ancora giunta nella città meridionale distante circa 200 chilometri”. — Brown University Studies, Vol. XIX, Babylonian Chronology 626 B.C.—A.D. 75, Parker e Dubberstein, 1956, pag. 13.

18. (a) Su quale data sono d’accordo circa venti storici e commentatori? (b) È questo un accordo raggiunto solo di recente?

18 Insigni autorità d’oggi accettano senza alcun dubbio il 539 a.E.V. quale anno in cui Babilonia fu rovesciata da Ciro il Grande. Oltre alle suddette citazioni, quelle che seguono sono un piccolo saggio di libri di storia che rappresentano sia generali opere di consultazione che elementari libri di testo.d Queste brevi citazioni mostrano pure che questa non è una data suggerita di recente, ma una data investigata a fondo e accettata in genere negli scorsi sessant’anni.

“Ciro entrò in Babilonia nel 539 a.C.” (Encyclopædia Britannica, 1946, Vol. 2, pag. 852) “Quando Ciro sconfisse l’esercito di Nabonedo, Babilonia stessa si arrese, nell’ott. del 539, al generale persiano Gobria”. — Ibid., Vol. 6, pag. 930.

“Nel 539 a.C. Babilonia cadde senza combattere nelle mani del persiano achemenide Ciro il Grande”. — The Encyclopedia Americana, 1956, Vol. III, pag. 9.

“Babilonia fu presa da Ciro nel 539 a.C.” — Yale Oriental Series. Researches. Vol. XV, 1929, Nabonidus and Belshazzar, Dougherty, pag. 46.

“I Persiani presero la città nel 539 a.C.” (The World Book Encyclopedia, 1966, Vol. 2, pag. 10) “Nel 539 a.C., i Persiani conquistarono Babilonia”. (Ibid., pag. 13) “Nabonedo, l’ultimo re della Babilonia caldea, che regnò dal 555 al 539 a.C.” — Ibid., pag. 193.

“La caduta della Lidia preparò il terreno per l’attacco persiano a Babilonia. La conquista di quel paese fu inaspettatamente facile. Nel 539 a.C. la grande città di Babilonia aprì le porte alle schiere persiane”. — Ancient History, Hutton Webster, 1913, pag. 64.

“Nel 539 a.C. anche Babilonia fu presa da Ciro”. — The Story of the Ancient Nations, W. L. Westermann, 1912, pag. 73.

“Nel 539 a.C., comunque, Ciro mosse alla conquista di Babilonia. . . . Sippar fu presa senza colpo ferire e, due giorni dopo, l’avanguardia dell’esercito di Ciro entrò in Babilonia”. — History of the Hebrews, F. K. Sanders, 1914, pag. 230.

“Non è probabile che ci fosse un lungo intervallo tra la sua morte [di Nabucodonosor] e la caduta dell’Impero Caldeo di fronte all’attacco di Ciro nel 539”. — The Biblical Period, W. F. Albright, ristampa di The Jews; Their History, Culture and Religion, edito da Louis Finkelstein, 1955, pag. 49.

“Ciro entrò in Babilonia il 29 ottobre 539 a.C. e si presentò nel ruolo di liberatore del popolo”. — The Zondervan Pictorial Bible Dictionary, 1965, pag. 193; si vedano anche le pagine 93, 104, 198, 569.

“Nabucodonosor aveva cinto Babilonia di enormi mura, ma dopo la sconfitta dell’esercito di Belsazzar la città si arrese nel 539 a.C. con poca resistenza”. — World History at a Glance, Reither, 1942, pagg. 28, 29.

“Quando l’Impero Neo-Babilonese cadde nelle mani dei Persiani, Babilonia aprì le porte a Ciro nel 539 a.C. senza opposizione”. — The Interpreter’s Dictionary of the Bible, 1962, pag. 335.

“Nel diciassettesimo anno di Nabonedo (539 a.C.), Ciro prese Babilonia”. — The Popular and Critical Bible Encyclopædia and Scriptural Dictionary, Fallows, 1913, Vol. 1, pag. 207.

“Ciro il Grande, nel 539 a.C., aggiunse l’impero babilonese agli altri che aveva conquistati e unificati con magica facilità e rapidità”. — A New Standard Bible Dictionary, 1926, pag. 91.

“La città [Babilonia] fu occupata di sorpresa nel 539 a.C.” — The Universal Bible Dictionary, Peloubet, 1912, pag. 69.

“Il 539 a.C. segnò il crollo dell’egemonia semitica nell’antico Oriente, e l’introduzione della supremazia ariana che durò almeno mille anni. La conquista di Babilonia da parte di Ciro pose il fondamento per tutti i successivi avvenimenti sotto il dominio greco e romano”. — Darius the Mede, Whitcomb, 1959, Introduzione, pag. 2.

“Fu Ciro, inoltre, a conquistare Babilonia nell’anno 539 a.C. e a divenire così signore della Mesopotamia e della Siria”. — Ancient and Medieval History, Hayes e Moon, 1930, pag. 92.

“Nabonedo (Nabunaid) . . . fu l’ultimo re di Babilonia (555-539 a.C.)”. — The Catholic Encyclopedia, 1907, Vol. 2, pag. 184.

“Nel 539 il regno di Babilonia cadde nelle mani di Ciro”. — The New Funk & Wagnalls Encyclopedia, 1952, Vol. 10, pag. 3397.

“L’Impero Caldeo, con la sua capitale a Babilonia (Secondo Impero Babilonese) durò, . . . fino al 539 a.C., quando crollò per l’attacco di Ciro”. — The Outline of History, H. G. Wells, 1921, pag. 140.

“Ciro conquistò Babilonia nel 539 a.C.” — The International Standard Bible Encyclopedia, 1960, Vol. 1, pag. 367.

“Nell’anno 539 Ciro conquista la città di Babilonia, Babilonia diviene una provincia dell’Impero Persiano”. — Tradotto dal Bibel-Lexicon tedesco, edito da Herbert Haag insieme ai suoi colleghi, stampato in Svizzera, nel 1951. Si veda pagina 150 sotto Babilonia.

19. Quanto tempo, dunque, è passato dalla caduta di Babilonia nelle mani dei Persiani?

19 Essendo la data del 539 a.E.V. così fermamente stabilita e accettata da tanti studiosi, siamo pienamente sicuri su dove ci troviamo oggi in relazione con la caduta di Babilonia avvenuta venticinque secoli fa. Il 6 ottobre 1968 scaddero 2.506 anni dalla caduta di quel terzo impero mondiale.e Le date di altri importanti avvenimenti accaduti prima del 539 si possono ora stabilire con molta accuratezza. Se si accettano le date indicate nella Bibbia, questo è piuttosto facile, e si eviteranno alcune delle erronee trappole in cui sono caduti i tradizionali cronologisti della cristianità.

DISTRUTTA GERUSALEMME, 607 A.E.V.

20. (a) Ricorre il nome “Dario” nelle iscrizioni cuneiformi? (b) Ma di che cosa siamo sicuri?

20 Coloro che credono nell’Iddio di Daniele, Geova, sanno che l’accuratezza storica della Bibbia non dipende da sconosciuti, incompleti, imperfetti documenti mondani non ispirati. Il semplice fatto che nelle iscrizioni cuneiformi pagane scoperte finora non si trova da nessuna parte il nome “Dario” non altera in alcun modo la veracità della testimonianza biblica. I fatti storici scritti sotto ispirazione divina sono chiari: “In quella medesima notte Baldassarre il re Caldeo fu ucciso, e Dario il Medo stesso ricevette il regno, avendo circa sessantadue anni”. (Dan. 5:30, 31) Alcuni investigatori credono e sostengono vigorosamente che Dario fosse lo stesso Gubaru, il governatore di Ciro, che entrò con lui in Babilonia e che costituì governatori nella città.f Comunque, Daniele parla ripetutamente di Dario il Medo, non come di governatore, ma come di re, rivolgendoglisi anche personalmente come tale. — Dan. 6:1, 6-9, 12-25.

21. Nel primo anno del regno di Dario quale emozionante scoperta fece Daniele?

21 Nei pochi mesi che Dario fu sul trono Daniele fece una sensazionale scoperta cronologica: “Nel primo anno di Dario figlio di Assuero del seme dei Medi, che era stato fatto re sul regno dei Caldei; nel primo anno del suo regno io stesso, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta, per compiere le devastazioni di Gerusalemme, cioè settant’anni”. (Dan. 9:1, 2) Senza dubbio la domanda su quando sarebbe scaduto questo limite di tempo di settant’anni tormentò la mente di Daniele. Fortunatamente, non dovette aspettare a lungo la risposta.

22. Per quanto tempo regnò Dario, e chi gli successe come re di Babilonia?

22 Il regno di Dario I fu breve; la menzione del “primo anno” del suo regno fa supporre che regnò almeno per un anno intero. (Dan. 9:1; 11:1) Ciro lo seguì sul trono alla fine del 538 e il profeta di Geova, Daniele, rimase nella sua alta carica. “In quanto a questo Daniele, egli prosperò nel regno di Dario e nel regno di Ciro il Persiano”. (Dan. 6:2, 28) Che ci fosse uno strettissimo legame fra questi due re e i loro regni è indicato dalla ripetuta espressione: “La legge dei Medi e dei Persiani”. — Dan. 6:8, 12, 15.

23. (a) Quale grande profezia stava per adempiersi? (b) Per quale data i Giudei erano di ritorno nel loro paese natale? A motivo di quali rapidi avvenimenti?

23 Due secoli prima, per bocca del suo profeta Isaia, Geova aveva dichiarato: “[Io sono] Colui che dico di Ciro: ‘Egli è il mio pastore, e tutto ciò in cui io mi diletto adempirà completamente’; perfino nel mio dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta”’. (Isa. 44:28) Senza ulteriore indugio questa profezia di duecent’anni prima stava per adempiersi. Ciro ascese al trono e nel “primo anno” del suo regno, almeno prima della primavera del 537, “Geova destò lo spirito di Ciro”. Egli emanò il famoso editto che permetteva ai Giudei di tornare a riedificare il tempio di Geova, editto di cui furono scritte e diffuse copie in tutto il reame. Questo diede ai Giudei il tempo sufficiente per ristabilirsi nel loro paese natale, ‘stabilire fermamente l’altare nel suo proprio posto’, e “dal primo giorno del settimo mese” cominciare a offrire sacrifici bruciati a Geova. Si calcola che questa data, il “primo giorno del settimo mese”, secondo le migliori tavole astronomiche disponibili,g fosse il 5 ottobre (c. giuliano) o il 29 settembre (c. gregoriano) del 537 a.E.V. — Esd. 1:1-4; 3:1-6.

24. Quando cominciarono dunque i settant’anni di desolazione, e quando finirono?

24 Ecco dunque stabilita in modo del tutto definitivo un’altra pietra miliare: il tempo in cui finirono i settant’anni di desolazione del paese di Giuda, verso il 1º ottobre del 537. (Ger. 25:11, 12; 29:10) Ora è semplice determinare quando cominciarono i settant’anni. Si deve solo aggiungere 70 a 537 per arrivare al 607. Verso il 1º ottobre 607 a.E.V. il paese di Giuda era stato completamente desolato e svuotato dei suoi abitanti.

25. La risposta a quale domanda è in relazione all’anno 607 a.E.V.?

25 L’importanza dell’anno 607 a.E.V. in questa cronologia biblica sarà più chiara nel seguente articolo, mentre cercheremo la risposta all’entusiasmante domanda: Quando fu creato Adamo?

[Note in calce]

a “14/VII//17”: 14º giorno, 7º mese ebraico di Tishri. 17º anno del regno di Nabonedo.

b Calendario giuliano.

c 8º mese ebraico di Heshvan.

d Sarebbe facile allungare la lista, ma servirebbe solo a confermare ulteriormente una data che non è messa in dubbio.

e Sommando 539 e 1968 sottraete 1 perché non ci fu anno zero tra a.E.V. ed E.V.

f Si veda Darius the Mede (Edizione americana del 1959), J. C. Whitcomb, jr., cap. 7; e Babylonian Problems (Edizione del 1923), W. H. Lane, pag. 201.

g Brown University Studies, Vol. XIX, Babylonian Chronology 626 B.C.—A.D. 75, (1956) Parker e Dubberstein, pag. 29.

[Immagine a pagina 75]

La potente Babilonia, apparentemente inespugnabile, cadde nel 539 a.E.V.

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