BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w69 15/5 pp. 300-305
  • La felicità della “nazione il cui Dio è Geova”

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • La felicità della “nazione il cui Dio è Geova”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • MORTE E RINASCITA DELLA NAZIONE
  • GEOVA DIO NON È FRUSTRATO
  • La rinascita della nazione felice
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • Ragioni di felicità per la nazione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • Nascita della nazione reale in un nuovo paese
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
  • La guarigione della nazioni è vicina
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1958
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 15/5 pp. 300-305

La felicità della “nazione il cui Dio è Geova”

“Felice è la nazione il cui Dio è Geova, il popolo che egli ha scelto come sua eredità”. — Sal. 33:12.

1. (a) Le persone anziane che cosa potrebbero pensare del mondo prima del 1914? (b) Qual è stata la situazione da quell’anno?

FELICITÀ oggi? C’è sulla terra alcuna nazione che sia oggi felice? In realtà, quale nazione potrebbe essere felice quando il mondo è nella situazione in cui si trova oggi? Le persone anziane potrebbero ripensare alle condizioni della terra prima che scoppiasse la guerra mondiale nell’estate del 1914 ed esclamare: “Quelli sì che erano giorni felici!” E, veramente, avanti che scoppiasse quel primo conflitto mondiale alcune nazioni nel complesso erano portate ad essere felici, o almeno liete. Ma oggi non è così. Poiché dal 1914 E.V. le nazioni si son trovate continuamente in uno stato di agitazione, turbamento, incertezza, sospetto e timore, e crescente afflizione, coi governanti politici e i capi religiosi che non sanno come uscire dalla confusione internazionale e da problemi umanamente insolubili. Per la generazione giovane d’oggi, le cui speranze dovrebbero essere legate al futuro, la prospettiva si fa sempre più disperata. Il piacere che possono trarre dalla vita essi pensano di doverlo trarre al presente, e così ora è per loro il tempo di godersela!

2-4. (a) Malgrado i problemi del mondo, c’è oggi una nazione davvero felice, e alcuni chi possono aver pensato che fosse quella nazione? (b) Quali problemi ha affrontato quella particolare nazione da quando il suo trentaquattresimo presidente assunse i poteri?

2 Malgrado tutto ciò, per quanto possa sembrare incredibile, si può trovare una nazione felice, e la sua felicità e gioia aumentano mentre la situazione mondiale va verso il suo inevitabile culmine. Le persone che ora si uniscono a tale nazione favorita trovano ora la felicità. Qual è questa nazione, e qual è la ragione della sua felicità?

3 No, non è la più potente e più prospera nazione che vi sia oggi sulla terra. Comunque, che fosse e che dovesse essere una nazione felice può essere stato suggerito da ciò che avvenne il giorno in cui uno dei suoi presidenti assunse i poteri nella capitale della nazione, Washington, Distretto di Columbia, il 20 gennaio 1957. Il trentaquattresimo presidente della nazione assumeva i poteri per il secondo periodo di carica. Secondo l’usanza, veniva insediato giurando con la mano destra appoggiata sulla Bibbia aperta. Questa Bibbia non era la Versione Inglese del Re Giacomo o Versione Autorizzata della Bibbia, ma era l’American Standard Version della Bibbia pubblicata nell’anno 1901 E.V. Questa particolare copia gli era stata data dalla madre, timorata di Dio, quando stava per diplomarsi all’Accademia Militare della nazione a West Point, New York, nel 1915, secondo anno della prima guerra mondiale. Egli aveva intenzionalmente la mano appoggiata su Salmo 33:12, che, nell’American Standard Version, dice quanto segue: “Benedetta è la nazione il cui Dio è Geova, il popolo che ha scelto per sua propria eredità”. Nella versione pubblicata in seguito, An American Translation, del 1939, questo versetto inizia dicendo: “Com’è felice la nazione . . .” Si veda il Times di New York del 21 gennaio 1957.a

4 Con questo gesto il presidente, al momento della nuova assunzione dei poteri, poté far pensare che gli Stati Uniti d’America fossero quella nazione benedetta o felice o che ne fosse presidente per renderla tale. Ma durante i suoi due periodi di carica come presidente condusse egli la nazione allo stato di benedizione o felicità di cui si parla in Salmo 33:12? Ebbene, durante il suo primo periodo di carica la nazione fu coinvolta nelle lotte politiche del Vietnam del Nord e del Vietnam del Sud. (Si veda The Americana Annual, 1956, pagina 356, riguardo all’Indocina e al sottotitolo “Principali avvenimenti, 1955”). Né cessarono le difficoltà con la Corea del Nord. Le altre difficoltà della nazione, interne ed esterne, nazionali ed estere, si sono moltiplicate da allora. Perché, dunque, lo stato di benedizione e felicità che il presidente auspicò quando assunse i poteri per la seconda volta nel 1957 non è da allora divenuto realtà? Perché la nazione non si è mostrata idonea per tale felicità?

5. (a) Qual è il segreto della nazione della cui felicità si parla in Salmo 33:12, e quali pertinenti domande sono dunque rivolte? (b) C’è alcun altro governo terrestre che sia qualificato come felice nazione di Dio?

5 È stata trascurata o ignorata qualche fondamentale esigenza. Se riesaminiamo Salmo 33:12 possiamo facilmente vedere qual è il vero segreto della felicità di una nazione. Il segreto è il suo Dio e l’essere il possedimento da lui scelto. Il versetto dice chiaramente non: ‘Felice è la nazione più prospera e militarmente più potente’, ma: “Benedetta [o: Felice] è la nazione il cui Dio è Geova, il popolo che ha scelto per sua propria eredità”. (SA) Del tutto appropriatamente chiediamo dunque: Il trentaquattresimo presidente della nazione guidò la sua nazione a scegliere Geova come proprio Dio? Questa nazione è stata designata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America come “nazione cristiana”, ma ha essa adorato Geova come suo Dio e si è dimostrata “il popolo che ha scelto per sua propria eredità”? Dove sono i fatti favorevoli a una risposta affermativa, anche se gli Stati Uniti d’America sono la principale nazione della cristianità? Tali fatti non si possono trovare. Né si possono trovare per alcun’altra delle 200 nazioni nelle quali il nome di Geova è stato proclamato per molti anni dai suoi testimoni, nemmeno per la Repubblica d’Israele.

6. Secondo Salmo 33:10, 16, 17, da che cosa non dipende la “felice” nazione di Dio, per cui chi è eliminato dall’essere la “felice” nazione di Dio?

6 Se esaminiamo i versetti vicini al Salmo 33:12, notiamo questi ulteriori rimarchevoli particolari circa la nazione felice: “Geova stesso ha infranto il consiglio delle nazioni; ha frustrato i pensieri dei popoli. Non c’è re salvato dall’abbondanza delle forze militari; lo stesso uomo possente non è liberato dall’abbondanza della potenza. Il cavallo è un inganno per la salvezza, e con l’abbondanza della sua vitale energia non offre scampo”. (Sal. 33:10, 16, 17) Questo significa che la nazione “felice” non dipendeva dalle forze militari di questo mondo, ma che la sua liberazione dall’ostile consiglio delle nazioni e dai malvagi pensieri dei popoli era dovuta al suo Dio Geova, non a potenti uomini militari né a vigorosi cavalli da guerra. Tali caratteristiche non distinguono le nazioni e i popoli di questo mondo in questo periodo di massimi armamenti della storia umana. Le nazioni e i popoli gemono sotto il peso che grava su di loro a causa delle spese e delle richieste dei loro reparti militari, navali e dell’aviazione. Indipendentemente dalle preghiere dei loro papi, dei loro sacerdoti, e di altri ecclesiastici religiosi e ordini, non riscontrano che senza militarismo Geova Dio li liberi.

7. Come possiamo essere aiutati a determinare chi è la felice nazione di Salmo 33:12, e che cosa riscontriamo che ci dice la Bibbia al riguardo?

7 In questi giorni in cui il nazionalismo e l’orgoglio patriottico sono sentiti in tutta la terra, quale nazione può additare se stessa come la nazione e il popolo in cui si adempie oggi Salmo 33:12? Qual è, in realtà, la nazione “felice”, il popolo “scelto”? Per saperlo, ci sarà di aiuto guardare la nazione di cui fu membro l’ispirato scrittore di Salmo 33, poiché egli scrisse circa la sua propria nazione. Dal principio della sua storia nazionale era stata favorita con miracolose liberazioni da questo Dio che solo ha il nome di Geova. Quale drammatica liberazione fu quella che si verificò alla medesima nascita della nazione, quando fu liberata dalla cattività e schiavitù d’Egitto dopo la sua celebrazione della Pasqua nell’anno 1513 a.E.V., seguìta non molti giorni dopo da quella sbalorditiva liberazione attraverso il letto prosciugato del mar Rosso verso la penisola del Sinai, nel quale le forze militarizzate degli Egiziani affogarono come roditori nelle ricadenti acque del mare! Nessun’altra nazione della storia antica o moderna può additare tale liberazione o alcuna cosa di simile nella propria storia nazionale. La sponda orientale del mar Rosso fu la scena di grande felicità per la nazione miracolosamente liberata. Invero Geova Dio l’aveva scelta! — Eso. 12:1 fino a 15:21.

8. Quando fu organizzato come nazione il popolo sotto Mosè, e quale fu il primo comando dato loro da Dio?

8 Il terzo mese dopo la loro liberazione dall’Egitto, questo popolo sotto la guida del profeta Mosè si radunò ai piedi del monte Sinai nella penisola araba. Ivi furono realmente organizzati come nazione, separata e distinta da tutte le altre nazioni della terra. Ivi ebbero il favore di udire la voce da Dio che dichiarò i famosi Dieci Comandamenti, dopo di che quei Dieci Comandamenti furono scritti su tavolette di pietra non dal profeta Mosè, ma dal “dito di Dio”. Questi Dieci Comandamenti furono le prime leggi del contratto o patto legale stipulato fra la nazione e il suo celeste Liberatore. Il primo di questi Dieci Comandamenti sosteneva che Egli doveva essere il loro Dio. Esso diceva: “Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa degli schiavi. Non devi avere altri dèi contro la mia faccia”. Nessun altro dio aveva preso parte alla loro liberazione e Geova aveva dunque il diritto di esigere la loro esclusiva devozione. — Eso. 19:1 fino a 20:18.

MORTE E RINASCITA DELLA NAZIONE

9. Come poté questa nazione continuare ad essere felice, e Geova come l’aiutò?

9 Finché la nazione si attenne a Geova come suo Dio essi furono resi felici. Finché adempirono il contratto o patto nazionale stipulato per mezzo del profeta Mosè, prosperarono nel paese dove scorreva latte e miele in cui il loro Dio li aveva portati, nel 1473 a.E.V. Quando violarono le leggi e i comandamenti del loro patto nazionale e si volsero all’adorazione dei falsi dèi delle nazioni circonvicine, si trovarono in difficoltà. Fedele al proprio patto, Geova Dio suscitò speciali giudici per liberarli dalla mano dei loro nemici. Fece sorgere i suoi intrepidi, espliciti profeti per avvertirli della stoltezza della condotta sbagliata e delle terribili conseguenze che ne sarebbero derivate. Poiché oscillarono fra l’adorazione del solo vivente e vero Dio e i falsi dèi demonici, la nazione ebbe i suoi alti e bassi. A causa della bontà di Dio verso la nazione, il loro secondo re, vale a dire Davide figlio di Iesse da Betleem, scrisse: “Felice è il popolo il cui Dio è Geova!” — Sal. 144:15.

10. Quando giunse al culmine la felicità di questa nazione, ma quali avvenimenti condussero alla sua caduta da “felice” nazione di Dio?

10 Questa felicità dell’eletto popolo di Dio giunse al culmine durante il regno del figlio e successore di Davide, il re Salomone di Gerusalemme. (1 Re 4:20-25) Questa felicità della nazione fu perduta perché i governanti e il popolo si abbandonarono all’adorazione di idoli e di demoni. Le brevi riprese da tali ricadute nella falsa adorazione non furono abbastanza complete da salvare la nazione dal disastro di cui Geova Dio li aveva preavvertiti con i termini del suo solenne patto con la nazione. Nel tempo che aveva stabilito egli stesso fece in modo che la sua scelta discendenza di re fosse rovesciata, la città capitale di Gerusalemme fosse distrutta e il suo territorio nazionale fosse desolato, il suo rinomato tempio edificato dal re Salomone di Gerusalemme fosse distrutto e un rimanente di superstiti fosse deportato nel lontano paese di Babilonia.

11. Quali sforzi fece Geova per salvare il suo popolo, ma che attitudine assunsero?

11 Geova non può essere schernito per un tempo illimitato, nemmeno dalla nazione e dal popolo che professa di averlo come suo Dio. Questo fatto è messo in risalto in II Cronache 36:15-21, che descrive gli ultimi giorni della nazione libera e indipendente. Ivi leggiamo: “E Geova l’Iddio dei loro antenati mandava avvertimenti contro di essi per mezzo dei suoi messaggeri, mandava più volte, perché provò compassione del suo popolo e della sua dimora [il tempio]. Ma essi si facevano continuamente beffe dei messaggeri del vero Dio e disprezzavano le sue parole e schernivano i suoi profeti, fino a che il furore di Geova salì contro il suo popolo, fino a che non ci fu alcuna guarigione.

12. Descrivete la fine della nazione che aveva la benedizione di Dio.

12 “Egli fece dunque salire contro di loro il re dei Caldei, che uccideva i loro giovani con la spada nella casa del loro santuario, né provò compassione di giovane o vergine, vecchio o decrepito. Diede tutto nella sua mano. E tutti gli utensili, grandi e piccoli, della casa del vero Dio e i tesori della casa di Geova e i tesori del re [Sedechia] e dei suoi principi, ogni cosa portò a Babilonia. E bruciava la casa del vero Dio e abbatteva le mura di Gerusalemme; e bruciò col fuoco tutte le sue torri di dimora e anche tutti i suoi oggetti desiderabili, in modo da causar rovina. Per giunta, portò prigionieri a Babilonia quelli che rimanevano dalla spada, ed essi furono servitori suoi e dei suoi figli finché cominciarono a regnare i reali di Persia; per adempiere la parola di Geova per bocca di Geremia, finché il paese [di Giuda] non ebbe scontato i suoi sabati. Tutti i giorni che giacque desolato osservò il sabato, per adempiere settant’anni”. — Si paragoni con II Re 24:20 fino a 25:26.

13. Che effetto ebbe la distruzione di Gerusalemme sul nome di Geova e sul popolo di Dio?

13 Con tale rovesciamento del loro regno, la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio di adorazione, la desolazione di tutto il paese di Giuda, e la deportazione del rimanente di superstiti in esilio a Babilonia, la nazione morì. Poiché il suo Dio era stato internazionalmente noto come Geova, il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, questo disastro nazionale recò grande biasimo sul nome e sulla reputazione di Geova. In quanto agli esiliati a Babilonia, le loro speranze divennero come una valle piena di scheletri secchi, a pezzi, senza alcuna potenza umana di risurrezione. (Ezec. 37:1-12) La loro patria nazionale in Giuda e Gerusalemme non era più il “paese” di un popolo con una entità nazionale che avesse conformemente il nome del “paese di Giuda”. Divenne un paese interdetto, evitato dai superstiziosi abitanti di fuori, covo di animali e uccelli selvatici, deserto e giungla. Questo era stato predetto nei messaggi di avvertimento dei profeti Geremia e Michea. — Ger. 32:43; 33:10, 12; Mic. 3:9-12; Ger. 26:18.

14. Quali domande sono ora rivolte circa questa nazione, e che cosa diceva la profezia biblica?

14 Questo biasimo contro il nome di Geova quale Dio nazionale sarebbe mai cessato e il suo nome quale Sovrano Universale sarebbe stato ancora ricoperto di gloria? La nazione associata al suo nome e al suo dominio sarebbe mai rinata? Il paese proibito, evitato, divenuto una selva abbandonata sarebbe mai stato riportato dal suo stato di rovina e desolazione a quello internazionalmente noto come paese di Giuda? Per quanto questa rinascita del paese, della nazione e dell’adorazione nel tempio di Geova potesse sembrare quasi impossibile alle nazioni pagane, specialmente a Babilonia, essa era nei propositi di Geova Dio! Era scritta nelle profezie bibliche di Geova Dio!

15, 16. Isaia che cosa fu spinto a predire riguardo a Gerusalemme, e quale promessa fece Geova riguardo al suo popolo?

15 Il profeta Isaia fu ispirato a predire in termini espliciti la miracolosa rinascita. Per la consolazione del piccolo rimanente che si era mantenuto fedele alla pura adorazione di Geova Dio, il profeta Isaia fu spinto a preannunciare come Dio sedendo quale Giudice nel 607 a.E.V. avrebbe fatto riempire Gerusalemme e il suo tempio del tumulto dell’invasione e della distruzione e avrebbe ripagato così tutti i nemici israeliti della sua adorazione con ciò che avevano meritato, ma poi, in modo rimarchevole, la nazione e il paese distrutti sarebbero rinati. Isaia disse:

16 “Udite la parola di Geova, voi che tremate alla sua parola: ‘I vostri fratelli che vi odiano, che vi escludono a motivo del mio nome, dissero: “Sia glorificato Geova!” Egli deve anche apparire con allegrezza da parte vostra, ed essi son quelli che saranno svergognati’. C’è il suono di un clamore dalla città, un suono dal tempio! È il suono di Geova che ripaga ai suoi nemici ciò che è meritato. Prima che avesse i dolori del parto ella partorì. Prima che le venissero le doglie, pure diede alla luce un maschio. Chi ha udito una cosa come questa? Chi ha visto cose come queste? Sarà un paese dato alla luce con dolori di parto in un giorno? O nascerà una nazione in una volta? Poiché Sion [Gerusalemme] ha avuto i dolori di parto e ha partorito i suoi figli”. — Isa. 66:5-8.

17, 18. Quando ebbe luogo la “rinascita”, e come fu questo simile al miracolo di partorire senza dolori di parto?

17 Con sorpresa di tutte le nazioni pagane che odiavano Sion o Gerusalemme, questa meravigliosa “rinascita” ebbe luogo nell’anno 537 a.E.V., o settant’anni esatti dopo la desolazione del paese di Giuda e di Gerusalemme o Sion. La rinascita avvenne molto rapidamente come non preceduta da alcun dolore di parto, come se avvenisse prima che il corpo della madre fosse preso dalle doglie. Come?

18 Babilonia, che si rifiutò di rilasciare i Giudei dall’esilio, mantenne il proprio dominio mondiale fino alla notte del 16 Tishri (o 5-6 ottobre) dell’anno 539, il sessantanovesimo anno dei predetti settant’anni di desolazione di Giuda e Gerusalemme o Sion. Nella prima metà del settantesimo anno, verso la primavera, Ciro il Grande, conquistatore persiano di Babilonia, emanò il suo decreto che permetteva ai Giudei esiliati di tornare nella loro precedente patria e li incoraggiava a riedificare il tempio di Geova in una città ricostruita di Gerusalemme o Sion. Alla fine di quel settantesimo anno, al principio dell’autunno del 537 a.E.V. [1º Tishri 537 = 28-29 settembre 537 a.E.V.], il fedele rimanente era tornato e si era stabilito nella sua diletta patria, nei luoghi di molte precedenti città. — Esd. 1:1 fino a 3:6.

19. Che cosa accadde a Gerusalemme dopo alcuni mesi soltanto di liberazione?

19 Non ci fu pertanto nessun lungo periodo di doglie nella forma di qualche penosa ribellione da parte dei “figli” di Sion (o Gerusalemme) per liberarsi dall’esilio babilonese e aprirsi la via del ritorno al loro paese desolato perché vi si ristabilissero come nazione. Alcuni mesi dopo il decreto di liberazione di Ciro il Grande un rimanente di veri adoratori di Geova Dio eran tornati nel paese, che non era più soggetto alla proibizione di Geova. Divenne il paese di un popolo con un governo locale, che aveva un discendente del giudeo re Davide come suo governatore e un sommo sacerdote autorizzato da Geova Dio. In questo modo, col suo proprio territorio e con il suo proprio governo territoriale, la nazione degli adoratori del solo vivente e vero Dio era rinata. Ci fu di nuovo una Sion o Gerusalemme come governo nazionale, e questa Sion ebbe i suoi “figli” o abitanti e sudditi che ne sgombrarono e ricoltivarono il territorio, il paese di Giuda. L’adorazione del suo Dio vi fu ripristinata.

GEOVA DIO NON È FRUSTRATO

20, 21. “In un giorno” e “in una volta”, che cosa aveva compiuto Geova, e a rivendicazione di che cosa?

20 Chi aveva mai udito una cosa come questa? Chi aveva mai visto cose come quegli sviluppi nazionali e religiosi? Tutto accadde così all’improvviso, così inaspettatamente, e senza precedenti. Infatti, senza la difficoltà dei dolori di parto, Sion, la terrestre organizzazione di Geova, diede alla luce nel reame della realtà il figlio “maschio” nella forma di un corpo nazionale di persone. Presto, come “in un giorno”, un paese con una designazione nazionale fu generato dalla desolazione. “In una volta” l’Onnipotente Dio Geova fece nascere un’organizzata nazione di persone in un patto con lui, sì, la fece rinascere. Come nel medesimo tempo che dovevano cominciare le doglie Sion l’organizzazione di Geova partorì i “suoi figli”, quelli che formarono il “maschio” della nazione. Che cos’altro era questo se non l’adempimento della profezia di Geova, a rivendicazione della sua parola che non viene mai meno? Egli era responsabile di questa nascita da parte della sua organizzazione terrestre di Sion. Essa doveva avvenire, senza aborto o nascita di bambino morto, esattamente come aveva predetto, dicendo:

21 “‘In quanto a me, farò io rompere e non farò partorire?’ dice Geova. ‘O faccio partorire ed effettivamente faccio chiudere?’ ha detto il tuo Dio”.

22. Chi apparve effettivamente sulla scena a questo sorprendente avvenimento, e per la benedizione di chi?

22 In armonia con queste parole di Isaia 66:9 non doveva esserci nessuna frustrazione dell’Onnipotente Dio Geova all’ultimo momento critico. E la storia documentata dà prova che non ce ne fu. A questo sorprendente avvenimento nessun’altra persona che Geova apparve sulla scena degli affari internazionali per l’allegrezza di quelli ‘che tremano alla sua parola’. Mentre i loro ostili persecutori religiosi erano svergognati, quale vera causa d’indicibile felicità ebbe la rinata nazione “il cui Dio è Geova”! La “gioia di Geova” fu la loro fortezza. — Neem. 8:10.

[Nota in calce]

a Si veda l’opuscolo pubblicato nel 1957 intitolato “La guarigione delle nazioni è vicina”, pagina 5, paragrafo 4.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi