Che cosa significa ‘nascere di nuovo’
UN MINISTRO dei testimoni di Geova bussò alla porta di una casa in una città del Kentucky, negli Stati Uniti. Presentava un breve messaggio biblico, ma il padrone di casa, dopo aver udito solo la sua introduzione, chiese: “Mi scusi, ma mi dica: ‘Lei è nato “di nuovo”? Ha lo Spirito Santo?’”
Se foste stato al posto di quel ministro ordinato, che cosa avreste detto? Egli rispose con calma: “Certo che ho lo spirito di Dio. Per questo sono qui a parlarle della Bibbia”.
Notate che egli non disse semplicemente “Sì” o “No”. Talvolta non si può rispondere alle domande in questo modo se si vuole dare onestamente il giusto significato. Che dire se vi chiedessero: “Crede nell’Onnipotente Dio che ha nome Satana?” Dovreste dare una risposta specifica, indicando che ‘sì’ credete nell’Onnipotente Dio, ma che egli non è Satana. Ora analizziamo ciò che il padrone di casa può aver pensato e ciò che aveva in mente il Testimone nella sua risposta.
CHI È ‘NATO DI NUOVO’?
Una sera, dopo la Pasqua del 30 E.V., un governante giudeo di nome Nicodemo andò da Gesù. Il racconto in Giovanni 3:3-5 dice: “Gesù gli disse: ‘Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio’. Nicodemo gli disse: ‘Come può nascere un uomo quando è vecchio? Non può entrare nel seno di sua madre una seconda volta e nascere, non è vero?’ Gesù rispose: ‘Verissimamente ti dico: A meno che uno non nasca d’acqua e di spirito, non può entrare nel regno di Dio’”.
In base a questo racconto molti frequentatori di chiesa pensano che se si vuole ottenere la salvezza si debba ‘nascere di nuovo’, ‘nascere d’acqua e di spirito’. Credono che la vita eterna si ottenga andando in cielo. In questo hanno ragione solo in parte. È vero che coloro che faranno parte del regno di Dio come creature spirituali vivranno in eterno. Ma Geova rende chiaro nella sua Parola che la maggioranza degli uomini che ottengono la vita eterna e la felicità vivranno proprio qui sulla terra. (Sal. 37:29) Tali persone non hanno bisogno di ‘nascere di nuovo’. Perché no?
L’originario proposito di Dio per il genere umano fu che vivesse per sempre nel paradiso sulla terra. Nessuno dei suoi fedeli servitori prima del tempo del ministero terrestre di Gesù ebbe la speranza di andare in cielo, né vi andarono alla morte. Per esempio, riguardo al re Davide l’apostolo Pietro disse: “Effettivamente Davide non ascese ai cieli”. (Atti 2:34) Ciò avvenne anche se lo spirito di Dio era su di lui. Davide disse: “Lo spirito di Geova parlò mediante me”. — 2 Sam. 23:2.
Anche il caso di Giovanni Battista lo illustra. La Bibbia dice che egli fu “ripieno di spirito santo sin dal seno di sua madre”. (Luca 1:15) Inoltre, egli non ‘nacque di nuovo’ e non fu chiamato per essere nel futuro regno celeste. Gesù stesso lo mostrò dicendo: “Fra i nati di donna non è stato suscitato uno maggiore di Giovanni Battista; ma la persona che è la minore nel regno dei cieli è maggiore di lui”. — Matt. 11:11.
Come i cittadini di un Paese potrebbero avere alcuni uomini scelti che servissero quali loro rappresentanti, formando il loro governo, così Dio ha determinato di scegliere dal genere umano 144.000 uomini che facciano parte del regno dei cieli. Questi domineranno con Gesù sulla terra paradisiaca. (Riv. 5:9, 10; 14:1-3; 20:6) Dio cominciò a sceglierli solo dopo che Cristo era morto e aveva aperto la via alla vita celeste. (Ebr. 10:19, 20) Ma che cosa fu necessario perché questi imperfetti figli umani di Adamo divenissero figli spirituali di Dio? Gesù lo commentò parlando a Nicodemo.
‘NASCERE D’ACQUA E DI SPIRITO’
Ciò che disse Gesù fu in parte citato dal padrone di casa del Kentucky: “A meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio”. (Giov. 3:3) Chi è scelto per far parte del regno celeste un tempo era ‘nato dalla carne’ e non può entrare nel regno del cielo col suo corpo di carne e sangue. (Giov. 3:6; 1 Cor. 15:50) Quindi dopo che Dio ha perdonato i suoi peccati in base alla sua fede nel riscatto di Cristo e considera la persona come una creatura umana perfetta, Geova la genera e le concede un’eredità spirituale. Quest’ultima azione avvenne anche nel caso di Gesù così che potesse andare in cielo. Dopo che era stato battezzato in acqua, Geova versò il suo spirito su Gesù. Fu così generato dallo spirito col diritto d’essere figlio spirituale di Dio; egli ‘nacque di nuovo’. — Matt. 3:16, 17.
In maniera simile, i cristiani che sono chiamati a far parte del regno dei cieli devono fare questi passi; devono ‘nascere d’acqua e di spirito’. Nicodemo, come Giudeo, sapeva che lo spirito santo è letterale, l’attiva forza di Dio. E Gesù riconobbe che il governante giudeo avrebbe capito che anche l’“acqua” era letterale. Nicodemo probabilmente sapeva che Giovanni Battista aveva battezzato in acqua, poiché “i Giudei gli mandarono da Gerusalemme sacerdoti e Leviti” a investigare quello che faceva Giovanni. (Giov. 1:19; Matt. 3:5) Inoltre, i discepoli di Gesù battezzavano in acqua. (Giov. 3:22; 4:1, 2) Quindi la menzione dell’“acqua” da parte di Gesù avrebbe avuto un certo significato per Nicodemo. Ma che dire del nascere di spirito santo? Questo passo gli sarebbe stato difficile da capire poiché non era ancora cominciato neppure per i discepoli di Gesù.
Giovanni Battista aveva promesso che Gesù avrebbe ‘battezzato nello spirito santo’, e il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Gesù fece questo. Egli versò lo spirito santo sui discepoli che si erano già sottoposti al battesimo in acqua. (Giov. 1:33; Atti 2:1-4, 33, 38) Pertanto, quei cristiani ‘nacquero di nuovo’, ricevendo il diritto simile a quello della nascita a prospettive di vita spirituale in cielo, la quale vita avrebbero ricevuta essendo fedeli fino alla morte ed essendo risuscitati. Sapevano d’essere ‘nati di nuovo’, perché avevano la testimonianza dello spirito. In seguito l’apostolo Paolo scrisse: “Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che noi siamo figli di Dio”. — Rom. 8:16, 17; 2 Cor. 1:22.
Tuttavia, come Giovanni Battista e Davide ebbero una porzione dello spirito di Dio ma non furono chiamati a far parte del regno celeste, così avviene oggi a molti cristiani. Essi hanno dedicato la loro vita a Dio e si sono battezzati in acqua. Comunque, riconoscono di non avere ricevuto la speranza di vivere in cielo. Dio non li rende consapevoli della speranza della vita spirituale in cielo come per nascita perché ha stabilito che, se gli sono fedeli, vivano in eterno nel paradiso terrestre. Il ministro che visitò quella casa nel Kentucky si attende di vivere in quel paradiso.
Significa questo che essi non abbiano ora il favore di Dio? Assolutamente no! Hanno l’approvazione di Dio proprio come l’ebbe Giovanni Battista. Un’evidenza di ciò è il fatto che Geova dà loro lo spirito santo, che permette loro di mostrare i suoi frutti nonché di compiere il ministero cristiano. (Gal. 5:22, 23; Luca 12:11, 12) Quindi, possiamo apprezzare quanto fu accurata e giusta la risposta del ministro alla domanda del padrone di casa.
Se volete sapere di più intorno al messaggio biblico che egli portava riguardo al celeste regno di Dio e al paradiso terrestre avvenire, vi invitiamo a cogliere le opportunità che avete di considerare la Bibbia coi testimoni di Geova che sono nella vostra zona.