Nei ricevimenti ci vuole moderazione cristiana
LE FESTE nuziali giudaiche dei tempi antichi erano occasioni gioiose, con musica, balli, mangiare e bere. Dal secondo capitolo di Giovanni apprendiamo che Gesù Cristo e i suoi discepoli assistettero a una tal festa a Cana di Galilea. Mentre la Bibbia non dice specificamente che Gesù partecipasse a tutte le cose appena menzionate, in effetti accrebbe i festeggiamenti producendo miracolosamente del vino, bevanda che fa rallegrare l’uomo. — Sal. 104:15; Giov. 2:1-11.
Significa questo che Gesù pensava che “tutto è lecito” ai ricevimenti? No. Primo Timoteo 3:2 dice che i sorveglianti cristiani, i quali devono dare il buon esempio al resto della congregazione, devono essere “di abitudini moderate”. E Gesù condannò i Farisei per la loro “smoderatezza”. — Matt. 23:25.
I cristiani sono persone felici che servono il “felice Iddio”. (1 Tim. 1:11) Provano piacere associandosi insieme. Quando, nonostante la loro vita intensa, si associano fra loro ai trattenimenti, lo trovano piacevole. Naturalmente, sanno che, a causa dell’imperfezione umana, ai trattenimenti potrebbero verificarsi delle cose scorrette; si sforzano di evitarle essendo moderati.
In che modo i ricevimenti devono rispecchiare la moderazione cristiana? Possiamo illustrare la giusta attitudine considerando i ricevimenti relativi al matrimonio.
RICEVIMENTI O FESTE NUZIALIa
Il fatto che Gesù assisté a una festa nuziale mostra che non è scorretto che la sposa e lo sposo cristiani invitino i loro intimi amici e parenti a partecipare alla gioia del loro matrimonio prendendo parte a un ricevimento. Cristo fece anche tre illustrazioni che avevano come sfondo feste nuziali. — Matt. 22:1-13; 25:1-13; Luca 14:7-11.
Comunque, non dovremmo concludere che la festa nuziale sia indispensabile. Non lo è. Se la coppia desidera il ricevimento, e le circostanze lo permettono, possono farlo. Ma molti cristiani si sono felicemente sposati senza festa nuziale dopo la cerimonia. E per coloro che intendono dare un ricevimento, la cosa merita attenta considerazione così che si rispecchi la moderazione cristiana.
I ricevimenti mondani sono di frequente contrassegnati da qualcosa di notevole, l’eccesso! Prima c’è la spesa eccessiva; un giornale di New York riferì: “Dal giugno 1968 al giugno 1969, [gli Americani] avranno speso circa 7,2 miliardi di dollari per circa 1.800.000 matrimoni che molti di essi non possono realmente permettersi. . . . Soprattutto, il denaro serve per pagare i ricevimenti”. C’è poi l’eccesso nel mangiare, nel bere e nel divertirsi. È essenziale che i cristiani evitino tale smoderatezza.
Quanto dovrebbe essere grande la festa nuziale? Questa è una cosa che può decidere la coppia. Due genitori nel Nordamerica spesero tanto per le nozze della figlia che dovettero trasferirsi in un’altra località e trovare un lavoro extra per pagare le spese. Vi sembra ciò moderazione cristiana, o è piuttosto “la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento” che “non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo”? — 1 Giov. 2:16.
Un sorvegliante nell’Africa occidentale menzionò una cosa che aggrava questo problema: “Quando si sa che il matrimonio deve aver luogo, l’intera congregazione e alcuni di congregazioni vicine pensano di dover essere al ricevimento, siano essi invitati o no. Alcuni pensano che chi si sposa sia obbligato a tenere un ricevimento e provvedere da bere e da mangiare in abbondanza per tutti i presenti”. Comunque, tale veduta non è in armonia con gli insegnamenti di Gesù. In due sue illustrazioni relative a feste nuziali, egli menzionò ospiti “invitati”. (Matt. 22:3; Luca 14:8) Parlò anche di alcuni che vennero mandati via perché non era stato previsto che partecipassero alla festa. — Matt. 25:11, 12.
Dopo un matrimonio a Toronto, in Canada, la coppia fece il pranzo solo con pochi intimi amici e parenti, e successivamente offrirono rinfreschi per i membri della congregazione in genere. Dopo un matrimonio a Düsseldorf, in Germania, solo sedici parteciparono al banchetto in un ristorante. Questo permise una piacevole conversazione. Il denaro risparmiato tenendo un piccolo ricevimento fu saggiamente usato dalla coppia nel loro nuovo territorio dove vennero mandati quali ministri pionieri speciali. È vero che altri potevano desiderare d’essere alla celebrazione, ma compresero che la coppia, come disse lo sposo, non poteva “invitare tutti”. Comunque, ebbero il piacere di condividere la felicità della coppia essendo presenti alla Sala del Regno per il discorso del matrimonio.
Quindi, che in una festa nuziale siano incluse molte persone, o solo poche, che vi assistano solo gli invitati o che sia aperta a tutti la casa, o che vi sia il ricevimento, è cosa che la coppia dei futuri sposi può decidere. Coloro che hanno coltivato la moderazione cristiana vivranno “con sanità di mente e giustizia e santa devozione in questo presente sistema di cose”. — Tito 2:12.
MODERAZIONE NELLE ATTIVITÀ PREDISPOSTE
Si dovrebbero predisporre specifiche attività al ricevimento? Sì. Alla festa di Cana c’era il “direttore della festa”. (Giov. 2:8) Naturalmente, in ultima analisi il responsabile del ricevimento è lo sposo, indipendentemente da chi ne sostiene le spese. Ma egli può farsi aiutare da qualcuno affinché “ogni cosa abbia luogo decentemente e mediante disposizione”. (1 Cor. 14:40) Un cristiano spiritualmente maturo della Rhodesia osservò: “Più numeroso è il gruppo, più organizzazione ci vuole se tutto deve andar liscio. Di grande aiuto è un programma stabilito”.
Due cristiani che si sposarono a Elsinore, in Danimarca, avevano parenti che non erano veri adoratori. Pensavano che se questi parenti del mondo erano invitati alla festa era difficile accertarsi che prevalesse la moderazione. Quindi, furono guidati dalla dichiarazione dello sposo: “In quell’occasione volevamo essere coi nostri fratelli spirituali”. Durante il pranzo, il padre di lui, testimone di Geova, chiese a diversi che erano stati avvertiti in anticipo di fare brevi commenti. Questi — talvolta scherzosi, talvolta seri — furono graditi da tutti i componenti il piccolo gruppo. In seguito il marito disse felicemente: “Se dovessi tornare indietro, farei esattamente la stessa cosa”.
“Nel Cile, il ricevimento di nozze senza balli non è considerato una gran fiesta”, disse un cristiano nel Sudamerica. Sarebbe sbagliato ballare a un ricevimento nuziale? Ebbene, il ballo non è errato. Ma vi sono connessi dei pericoli che si devono riconoscere. Un sorvegliante in Nigeria osservò che ciò che è puro e corretto può dare “luogo a musica popolare mondana che di solito stimola il sesso e suscita il desiderio di balli erotici. Questo nuocerebbe ai presenti”.b
Rendendosi conto che ciò può accadere, specialmente se si assume un’orchestra del mondo, un ministro della Nova Scotia fece una registrazione su nastro della musica da suonare al ricevimento. Così i balli furono in armonia con la moralità e la moderazione cristiana. Molti a quel ricevimento parteciparono allegramente alla quadriglia.
Un altro punto importante circa il ricevimento fu il fatto che non vennero servite bevande alcoliche. Non che queste siano proibite ai cristiani, poiché Gesù provvide perfino il vino a Cana. Ma in questo caso lo sposo pensò che in quella zona alcuni potevano inciampare se venivano servite bevande alcoliche. Egli pensò alle parole: “È bene non mangiar carne né bere vino né fare alcuna cosa nella quale il tuo fratello inciampa”. (Rom. 14:21) Se si servono tali bevande a un ricevimento, si dovrebbe provvedere ampiamente per coloro che preferiscono bevande analcoliche. Evidentemente non era insolito che nel giorno di Gesù i Giudei si ubriacassero alle feste nuziali. (Giov. 2:10) Gli odierni cristiani dovrebbero dunque prestare molta attenzione che tali felici occasioni non siano guastate dall’intemperanza. — Prov. 23:20, 21.
È necessario che la celebrazione continui fino a un’ora molto tarda per avere successo? No. Un sorvegliante in un paese dell’America Latina disse che ogni tanto “i ricevimenti durano fino alle prime ore del mattino. Verso le 23,30 viene servito un pasto completo. È risaputo che i gruppi che si radunano per partecipare al ministero di campo la mattina dopo sono poco numerosi”. Anche se nel proprio paese è comune prolungare a tal punto le celebrazioni, i cristiani devono forse seguire usanze per cui il giorno dopo saranno così stanchi da non poter debitamente servire il Creatore? Mostrerebbero moderazione? Al contrario, le disposizioni prese dai cristiani spiritualmente maturi sono in armonia col consiglio: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. — 1 Cor. 10:31.
Se i cristiani preferiscono dunque dare ricevimenti di nozze, non devono seguire il modello delle rumorose e smodate feste del mondo caratterizzate dall’intemperanza. Piuttosto, dovrebbe essere una riunione ben predisposta e felice che rispecchi moderazione cristiana. Il cristiano della Nova Scotia menzionato prima disse: “Tre anni dopo visitammo la congregazione, e si ricordavano ancora del ricevimento come di un buon esempio”. Come sono piacevoli i frutti della moderazione cristiana!
DONI DI NOZZE
In alcuni paesi è comune che amici e parenti della sposa e dello sposo tengano una festa prima del matrimonio. I presenti portano alla coppia dei doni.
Questa non è affatto una cosa necessaria, né le persone che abitano in paesi dove questa usanza non è comune devono pensare che si debba istituire. Ma se si dà tale festa, essa dovrebbe pure rispecchiare i princìpi cristiani, compresa la moderazione. Ciò che si è detto riguardo al cibo, alle bevande e ai trattenimentic sarebbe da applicare.
Speciali commenti, però, sono appropriati riguardo ai doni. Come sarebbe triste se qualche cristiano invitato a una di queste feste pensasse di non poter accettare l’invito perché non è in grado di fare un dono costoso o non è affatto in grado di fare un dono. I veri cristiani vorrebbero mettere qualcuno in una posizione simile? Il dono dovrebbe essere una spontanea espressione d’affetto? Tale espressione può farsi in vari modi, e un dono tangibile in un avvenimento specifico non dovrebbe essere obbligatorio.
In alcuni luoghi, quando si fanno riunioni di tal genere, i doni sono messi insieme senza che vi siano attaccati i nomi dei donatori. Perché? Questi cristiani sono consapevoli dei consigli di Gesù che i doni non dovrebbero essere fatti per rendere gloria al donatore. (Matt. 6:1-4) Essi pensano che se uno non ha portato un dono, un altro ha portato un piccolo segno d’affetto, e un altro ancora un dono costoso, si potrebbero fare paragoni fra i donatori e questo non sarebbe amorevole. — Matt. 7:12.
Significa questo che sia errato indicare chi è il donatore di un certo regalo? No, non è questo il punto. In altri luoghi, ai matrimoni e ad altri ricevimenti i cristiani consegnano personalmente i doni o firmano biglietti che accompagnano i regali. Ma se i regali sono aperti o esposti, i donatori non sono pubblicamente annunciati. Così non ci sarà imbarazzo.
Oggi le persone che non adorano Geova tengono spesso ricevimenti sfrenati per cui si identificano come “amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. (2 Tim. 3:4) Ma i servitori di Geova, guidati dalla sua ispirata Parola, dimostrano il loro maturo apprezzamento per questo commento, che merita d’essere ripetuto: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. (1 Cor. 10:31) Così essi escono dai ricevimenti non con la coscienza turbata, ma con la soddisfazione d’avere avuto piacevole svago e nello stesso tempo d’essere stati spiritualmente edificati.
[Note in calce]
a In questa considerazione i termini “ricevimento” e “festa nuziale” sono usati scambievolmente, sebbene comprendiamo che in alcuni luoghi, come in Danimarca, si riferiscano a due diversi avvenimenti.
b Si veda La Torre di Guardia del 1º giugno 1965, pagina 351.
c Ulteriori suggerimenti sui trattenimenti sono apparsi in Svegliatevi! del 22 luglio 1966, pagine 8-12.