Piantata la Parola
“Accettate con mitezza che sia piantata in voi la parola che può salvare le anime vostre”. — Giac. 1:21.
1. In che modo la “nuova moralità” ha fatto perdere a molti la fiducia nella Bibbia?
ALCUNI decenni fa l’umanità in genere prestava buona attenzione alla religione. Ma i tempi cambiano! La maggioranza delle persone nella cristianità sono completamente soddisfatte della nuova sofisticata attitudine assunta dal clero verso il mutevole mondo. L’idea della “nuova moralità” è generalmente accettata mentre le vecchie norme divengono superate, e molti capi religiosi sostengono l’idea che “Dio è morto”. Logicamente questo suscita nella mente dei parrocchiani delle chiese della cristianità la domanda: Se Dio è morto, anche la legge di Dio è senza valore legale, non è vero? Perché dunque seguire i consigli esposti nella Bibbia? “Vivi come TU vuoi vivere”, è il pensiero della maggioranza delle persone nel mondo odierno.
2. Tuttavia che cosa pensano altri della Bibbia, e com’è la loro attitudine simile a quella di Gesù Cristo?
2 D’altra parte, vi sono grandi moltitudini di persone di molte nazioni che s’interessano moltissimo della Bibbia e dell’Iddio di cui essa parla. Queste vogliono ancora attenersi agli insegnamenti biblici, benché la loro fede sia stata scossa dai loro insegnanti religiosi. Sanno che le cose vanno male a causa del modo in cui si comportano oggi le persone, in adulterio, fornicazione, omosessualità, furti, estorsione e quasi ogni altro atto malvagio. Queste cose sono considerate da molti come non in disaccordo col normale modo di vivere. “Se riesci a restare impunito, chi ci bada?” è l’attitudine della maggioranza. Comunque, i testimoni di Geova sostengono che la Bibbia è la Parola di Dio e che il codice morale esposto nelle Sacre Scritture è quello giusto e appropriato da seguire. Diciannove secoli fa Gesù Cristo visse secondo la perfetta legge di Dio, e i suoi insegnamenti e le sue azioni mostrarono che la scritta parola di Geova era piantata nel suo cuore e nella sua mente.
3. (a) Che cosa pensano i testimoni di Geova di Gesù Cristo e della ragione per cui venne sulla terra? (b) Qual è la speranza dei testimoni di Geova riguardo al futuro?
3 I testimoni di Geova credono che Gesù è il Figlio di Dio come dice la Bibbia, ed è perciò Colui che Dio, suo Padre, mandò in questo mondo “onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. (Giov. 3:16) I testimoni di Geova credono che Cristo Gesù toglierà il peccato del mondo durante il suo pacifico regno di mille anni. I saggi secondo il mondo diranno che i cristiani aventi tale fede siano ingenui o che i testimoni di Geova siano gente strana. Comunque, non fu strano per i seguaci di Cristo Gesù vissuti al tempo in cui Gesù camminò nella carne qui sulla terra. I suoi fedeli seguaci predicarono il suo messaggio nonostante molta opposizione. Per alcuni di questi significò anche perdere la vita per amore di Cristo. Né è sembrato strano a milioni di persone vissute nei millenovecento anni trascorsi dai giorni del soggiorno terreno di Cristo Gesù. Ma in questi giorni in cui ora viviamo, e descritti nella Bibbia come “ultimi giorni” o “tempi difficili” di questo sistema di cose, sono relativamente pochi coloro che veramente accettano gli insegnamenti della Bibbia e hanno la speranza di vivere in eterno a motivo del valore di redenzione del sacrificio di Gesù Cristo per il genere umano. Questo è per alcuni un insegnamento davvero strano, ma ciò nondimeno è vero. Gesù disse: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — 2 Tim. 3:1; Giov. 17:3.
4. Chi vuole insegnare ad altri la verità della Parola di Dio solo in che modo può comportarsi riguardo al consiglio di Giacomo 1:21?
4 Credendo che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare”, i testimoni di Geova seguono il consiglio di Giacomo 1:21, che dice: “Allontanate ogni sudiciume e la superflua malizia morale, e accettate con mitezza che sia piantata in voi la parola che può salvare le anime vostre”. (2 Tim. 3:16) La Bibbia dice molto della malizia morale. Lo scrittore biblico Giacomo, fratellastro di Gesù, era pienamente convinto che, se l’insegnante vuole far risuonare con successo la verità nel cuore e nella mente della persona, si deve allontanare ciò che è cattivo, malvagio, contrario alla Parola di Dio; la persona deve trovare il tempo e accettare con mitezza che sia piantata in lei la Parola di Dio. Quando la Parola di Dio è realmente piantata nel cuore e nella mente può salvare l’anima o la vita stessa. Come disse Gesù al Tentatore: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. (Matt. 4:4; Prov. 3:13-18) Potete accettare queste parole?
5, 6. (a) Come mostrò Gesù che è ciò che esce dalla bocca dell’uomo a contaminarlo? (b) Mostrate come Proverbi 18:7 e 5:1, 2 corroborano le parole di Gesù.
5 Gesù fece alcuni commenti sul vero cibo di cui l’uomo deve vivere. Un giorno, dopo aver parlato agli scribi e Farisei, Gesù disse di loro: “Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. Continuando, nella conversazione con Pietro, quindi Gesù disse: “Non capite che tutto ciò che entra nella bocca passa per gli intestini e va a finire nella fogna? Comunque, le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore, e queste cose contaminano l’uomo. Per esempio, dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il prendere un pasto senza lavarsi le mani non contamina l’uomo”. — Matt. 15:14-20.
6 Se il cuore dell’uomo non è retto, ma è pieno di malizia morale, i suoi ragionamenti saranno del tutto in disaccordo con ciò che è decente, retto e giusto. Perciò la sua capacità di pensare non sarà utile né a lui né al suo simile. A causa della sua malizia morale i suoi ragionamenti saranno assolutamente contrari alle leggi di Geova. Conformemente, il saggio, in Proverbi 18:7, disse: “La bocca dello stupido è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per la sua anima”. Come disse Gesù, ciò che conta non è quello che entra nella bocca, poiché questo si elimina facilmente attraverso gli organi della digestione, ma ciò che esce dalla bocca, ciò che si dice, mostra che cos’è realmente la persona! Di solito si dice quello che si farà. Così Proverbi 6:12 riferisce: “L’uomo buono a nulla, l’uomo che fa cose nocive, cammina con perversità di parola”. Quando gli uomini trascurano la Parola di Dio e pensano di poter risolvere i problemi della vita senza l’aiuto di Dio, sono tutti in errore. Ascoltate il saggio, Salomone: “Figlio mio, oh presta attenzione alla mia sapienza. Porgi orecchio al mio discernimento, in modo da custodire le capacità di pensare; e le tue proprie labbra salvaguardino la stessa conoscenza”. — Prov. 5:1, 2.
7. Come si salvaguarda la propria capacità di pensare?
7 La miglior cosa che la persona possa fare è di rivolgersi alla più alta autorità per avere il giusto intendimento della cosa. Perciò dovremmo ascoltare Colui che ha ogni sapienza, cioè Geova Dio. Prestate attenzione a ciò che questi ha da dire e vedete l’utilità del seguire tale consiglio. Ciò che Dio vuole che ora noi sappiamo Egli l’ha fatto narrare nella sua Parola scritta. La persona ragionevole porgerà orecchio alle espressioni di Geova e cercherà di discernere esattamente ciò che Dio vuole faccia. Questo è il modo di custodire le proprie capacità di pensare. Conoscendo la giusta condotta e pensandoci ci si può salvaguardare in modo eccellente per non lasciare che le proprie capacità di pensare si volgano a malvagi ragionamenti, fornicazione, adulterio, furti e altre cose cattive. La persona saggia terrà il cuore e la mente sugli alti princìpi di verità e giustizia. Quando la propria capacità di pensare è correttamente guidata le labbra diranno le cose giuste, le cose edificanti, corrette e pure.
BISOGNO DI PURIFICARE LA MENTE
8. Per pensare correttamente, che cosa si deve allontanare da sé?
8 È evidente, perciò, che occorre purificare la mente se si deve piantare il giusto pensiero. Si devono allontanare ogni sudiciume della carne, e la superflua malizia morale, per dedicare il proprio tempo e le proprie energie ad accettare che sia piantata nella mente la Parola di Dio. Non si possono fare entrambe le cose nello stesso tempo. Acqua dolce e acqua amara non possono uscire dalla stessa fonte. (Giac. 3:11) È assolutamente necessario cambiare il proprio modo di pensare e di fare le cose se si vuole che sia piantata e cresca nella persona la verità della Parola di Dio.
9. Di quale illustrazione di Gesù ci interessiamo ora, e chi potrebbe meglio spiegare questa illustrazione?
9 Circa millenovecento anni fa quando Gesù era seduto presso il mar di Galilea, grandi folle andavano a udire le sue parole di sapienza. Egli parlava diversamente da come aveva parlato chiunque altro. Mentre le folle crescevano di numero, Gesù salì su una barca e si spinse lontano dalla spiaggia. Quindi, servendosi della superficie dell’acqua come di una tavola di risonanza, parlò a una grande folla di persone sulla spiaggia. Gesù usava molto spesso illustrazioni per far capire i punti, e nel tredicesimo capitolo di Matteo è narrato che questo fu il metodo usato in quell’occasione. Una delle varie illustrazioni che Gesù presentò alla folla riguardava un seminatore di seme. Egli narrò con molti particolari che il seminatore fece cadere alcuni semi lungo la strada, anche in luoghi rocciosi e fra le spine. Proseguì dicendo che altro seme cadde su terreno eccellente e cominciò a produrre molto frutto. Coloro che ascoltavano questa parabola, naturalmente, potevano trarre conclusioni sul suo significato se volevano far uso della loro capacità di pensare. Ma se Gesù spiegava l’illustrazione, dicendo quello che aveva in mente, gli uditori potevano afferrarne il vero significato.
10. Come furono diversi i discepoli di Gesù dal popolo giudaico in genere nel loro desiderio di conoscere gli insegnamenti di Gesù?
10 I discepoli di Gesù erano curiosi di sapere ciò che voleva dire, e così lo interrogarono: “Perché parli loro per mezzo di illustrazioni?” Rispondendo, Gesù disse: “A voi è concesso di capire i sacri segreti del regno dei cieli, ma a loro non è concesso. Poiché a chiunque ha sarà dato dell’altro, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha”. (Matt. 13:10-12) I dodici discepoli di Gesù avevano già ricevuto molte buone informazioni, ma ne volevano delle altre. Essi usarono le loro capacità di pensare per avere intendimento dei “sacri segreti del regno dei cieli”. Gli apostoli avevano già conoscenza, e ‘gliene sarebbe stata data dell’altra così che abbondassero’ in conoscenza. Ma in quanto agli altri di razza giudaica, gli indifferenti, che non avevano apprezzamento, perfino la conoscenza che avevano di Dio e della sua Parola sarebbe stata tolta loro. Nell’anno 70 E.V. persero anche la loro città santa di Gerusalemme, il tempio, e qualsiasi favore che pensavano di avere presso Geova Dio. Com’è vero che “a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha”.
11. Quale somiglianza esiste oggi fra le persone quando si tratta di usare la capacità di pensare?
11 In modo simile alle persone dell’odierna cristianità, probabilmente la maggioranza di quelli che erano sulla spiaggia ad ascoltare Gesù non avevano grande rispetto per le sue parole sebbene fossero in una relazione di patto con Dio. Per questo motivo Gesù continuò, dicendo: “Poiché il cuore di questo popolo si è ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia, e han chiuso i loro occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani”. (Matt. 13:15) Non era certo colpa di Cristo Gesù se il cuore del popolo si era ingrossato così che non ascoltavano. Nemmeno oggi le persone vogliono ascoltare la parola di Dio. Non vogliono afferrarne il significato coi loro cuori. Comunque, al giorno di Gesù i suoi discepoli vollero afferrare il significato delle parole di Gesù. Lo desiderate voi? Ascoltate dunque ciò che egli disse: “Felici i vostri occhi perché vedono, e i vostri orecchi perché odono. Poiché veramente vi dico: Molti profeti e uomini giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete e non le videro, e udire le cose che voi udite e non le udirono. Voi, dunque, ascoltate l’illustrazione dell’uomo che seminò”. — Matt. 13:16-18.
GESÙ DÀ LA SPIEGAZIONE
12. Che cosa si richiede da noi se vogliamo afferrare il significato dell’illustrazione di Gesù?
12 Come fu benigno e misericordioso Gesù Cristo a spiegare in modo particolareggiato ai suoi discepoli il significato dell’illustrazione del seminatore. Anche voi, se veramente v’interessate della Parola di Dio, potete aprire la vostra Bibbia e leggerla e afferrarne il significato. Se avete discernimento potrete capire che cosa volle dire Gesù con la parabola. Oggi siamo in una posizione molto favorita, così favorita come quella dei primi discepoli di Gesù, poiché possiamo leggere non solo l’illustrazione, ma anche la spiegazione che Gesù ne diede. Però dobbiamo trovare il tempo di studiare la Parola di Dio, usando le nostre capacità di pensare. Vediamo come Gesù spiegò la parabola.
13. (a) Quale tema riguardava l’illustrazione di Gesù sul seminatore? (b) Perché tanti non afferrano il significato dell’illustrazione di Gesù?
13 Coloro che hanno trovato il tempo di leggere le Scritture Greche Cristiane, comunemente chiamate “Nuovo Testamento”, sanno che Gesù proclamò di continuo il messaggio concernente il regno di Dio. Questa parabola del seminatore aveva dunque qualche cosa a che fare col Regno. Per questo motivo nel 19º versetto di Matteo 13 Gesù disse: “Quando uno ode la parola del regno ma non ne afferra il significato, il malvagio viene e porta via ciò che è stato seminato nel suo cuore; questo è quello seminato lungo la strada”. Milioni e milioni di persone nel mondo, sia entro la cristianità che fuori di essa, hanno udito la proclamazione del regno di Dio, ma non ne afferrano il significato. La ragione è piuttosto semplice. “Il malvagio viene e porta via ciò che è stato seminato”. Chi è questo malvagio? La Bibbia indica chiaramente che Satana è l’iddio di questo sistema di cose malvagio, e che egli “ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. (2 Cor. 4:4) Il malvagio, Satana il Diavolo, l’iddio di questo sistema di cose, terrà dunque nelle tenebre tutti quelli che può. Lascerete che Satana vi faccia questo? Se non leggete e non studiate mai la Bibbia, Satana vi terrà nelle sue tenebre. Egli non lascerà che la buona parola del Regno penetri nel cuore della persona se ha l’opportunità di fermarla. Satana è all’opera per portar via ciò che è stato seminato. Egli è deciso a tenere nelle tenebre le persone di tutte le nazioni. Perfino nella cristianità ha il suo clero e i suoi sacerdoti che sminuiscono la Parola di Dio. Essi dicono che è un mito, solo storia scritta dagli uomini, non da Dio.
14. Per quali ragioni il Diavolo è molto attivo in questi giorni?
14 Non c’è dubbio che il Diavolo e i suoi demoni sono molto attivi in questo tempo degli “ultimi giorni” di questo sistema di cose. Egli non vuole che alcuno afferri il significato del messaggio del Regno. Perciò, come “iddio di questo sistema di cose”, promuove il nazionalismo. Non vuole che il genere umano capisca che cos’è il regno di Dio. Cerca di tenere occupate tutte le persone a glorificare e adorare i governanti e le nazioni, a immischiarsi nell’“istituzione”, anziché a guardare il Supremo di tutto l’universo, Geova Dio. Si può vedere chiaramente che le persone sono tenute occupate sull’ampia via che conduce alla distruzione avendo poco tempo per afferrare il senso o significato della Parola di Dio. Anche se i testimoni di Geova visitano spesso ogni anno le persone nelle loro case, esse non vogliono afferrare il significato del messaggio recato loro. Avete voi ascoltato e afferrato il significato di ciò che dicono i testimoni di Geova?
15. Spiegate che cosa accade al seme seminato su terreno roccioso.
15 Gesù proseguì spiegando riguardo al seme seminato “in luoghi rocciosi”. Egli dice: “Questo è colui che ode la parola e subito l’accetta con gioia. Ma egli non ha radice in sé bensì dura per un certo tempo, e, sorta la tribolazione o la persecuzione a motivo della parola, subito inciampa”. (Matt. 13:20, 21) Quante volte, come cristiano testimone di Geova, hai trovato persone che odono la parola, ne afferrano il significato, e subito l’accettano con gioia? Dicono: “Ecco la soluzione di tutti i problemi del mondo”, e cominciano a dire a tutti quelli che conoscono ciò che hanno imparato. La verità della Parola di Dio reca loro luce e intendimento, e pare che impareranno e diverranno discepoli. Ma in luoghi rocciosi non c’era posto perché il seme mettesse radice. È proprio come disse Gesù: “Sorta la tribolazione o la persecuzione a motivo della parola, subito inciampa”. Molti hanno incontrato l’ardente calore dell’opposizione a motivo della verità, proprio come predisse Gesù. Nella sua profezia circa il tempo della fine, in Luca 21:16, 17, egli dichiarò: “Inoltre, sarete consegnati anche da genitori e fratelli e parenti e amici, e metteranno a morte alcuni di voi, e sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. Questa intensa opposizione alla verità perfino da parte di parenti e amici fa inciampare alcuni.
16. In quali modi inciampano coloro che sono come seme seminato su terreno roccioso?
16 Come mostra la Bibbia, colui che ode la parola è pieno di gioia, ma non ha radice in sé essendo stato seminato in luoghi rocciosi. Parla della speranza appena trovata a parenti, amici e vicini, a tutti quelli che può. Poi cominciano la persecuzione e la tribolazione, ed esse non si fermano finché egli non rinunci alla sua credenza nella verità della Parola di Dio. Ogni possibile ostacolo gli è posto di fronte. Anche se va da un ecclesiastico a dirgli quale gioia ha trovato nella Parola di Dio, probabilmente sarà scoraggiato dallo studiare la Bibbia. Forse gli dicono: “Fai meglio a stare attento con quei testimoni di Geova. Ti svieranno”. Così l’opposizione di parenti, amici e fonti religiose cresce. Il duro fondamentale interesse personale non lascerà che il seme della verità metta radice. Subito la persona inciampa, senza che la Parola sia piantata profondamente. I luoghi rocciosi sono troppo accidentati e duri per le radici e per la crescita.
17. Spiegate che cosa accade al seme seminato fra le spine.
17 Gesù proseguì poi, dicendo: “In quanto a quello seminato fra le spine, questo è colui che ode la parola, ma l’ansietà di questo sistema di cose e il potere ingannatore della ricchezza soffocano la parola, ed egli diviene infruttuoso”. (Matt. 13:22) Anche se il seme mise radice e germogliò, c’erano troppe spine intorno perché potesse maturare. Forse per un breve periodo di tempo nella vita della persona essa poté udire la parola e afferrarne il significato, ma è così impegnata in questo sistema di cose e nelle sue ansietà, e in particolare nel potere ingannatore della ricchezza, che a quanto pare sono le cose che a tutti si insegna di ricercare, che queste cose, come spine, soffocano la parola, e la persona non produce mai frutto. Ricordate che oggi siamo in un sistema di cose che è malvagio, egoista e senza amore. È vero che la mano di ciascun uomo è contro il suo vicino, e che l’amore della maggioranza dei professanti cristiani si è raffreddato. Non ci vuole dunque molto a soffocare le parole di verità nella persona quando l’ansietà e il potere ingannatore della ricchezza prendono la persona in una stretta mortale. Anch’essa dunque è improduttiva. Non c’era posto nella sua vita perché fosse realmente ‘piantata la parola’; muore spiritualmente soffocata.
QUELLI COME TERRENO ECCELLENTE
18. (a) Spiegate i risultati del seme seminato su terreno eccellente. (b) In che modo molti sono stati aiutati ad afferrare il significato della Parola durante l’anno scorso?
18 Comunque, Gesù continuò, dicendo: “In quanto a quello seminato sul terreno eccellente, questo è colui che ode la parola e ne afferra il significato, il quale veramente porta frutto e produce, questo il cento, quello il sessanta, l’altro il trenta”. (Matt. 13:23) È del tutto evidente che bisogna ‘udire la parola e afferrarne il significato’. Ci vuole studio personale per afferrare il significato della Parola di Dio. Per promuovere lo studio personale i testimoni di Geova durante ogni settimana del 1969 tennero 1.097.237 studi biblici a domicilio, dove sembrava che avessero trovato terreno eccellente. Un gran numero di questi privati studi biblici a domicilio diedero risultati. I testimoni di Geova aiutano le persone a udire la parola del Regno. Essi dedicarono 239.769.076 ore a parlare a persone di tutte le nazioni e cominciarono decine di migliaia di studi biblici a domicilio con le persone interessate. Non tutti continuano i settimanali studi biblici, ma il rapporto del servizio di campo del 1969 mostra che si tennero regolarmente ogni settimana più di un milione di studi biblici. Questi studi nella Parola di Dio sono necessari, perché aiutano a eliminare dal cuore i malvagi ragionamenti. Questo farà crescere la verità. Non si può certo crescere, figurativamente parlando, sull’affollato bordo della strada o in luoghi rocciosi o fra le spine. Ci vuole terreno buono per la crescita eccellente. Che specie di terreno siete voi? Speriamo siate una persona che accetterà con mitezza che sia piantata in voi la Parola e ‘allontaniate ogni sudiciume e la superflua malizia morale’. Se si vuole che il seme della verità germogli, ci dev’essere terreno buono, qualche cosa in cui le radici della pianta possano penetrare.
19. (a) Come si può mostrare d’essere come terreno buono? (b) Quale prova abbiamo che durante l’anno di servizio del 1969 molti sono stati come terreno buono? (c) Che cosa indica un paragone fra le cifre dei battesimi negli scorsi quattro anni?
19 Potete mostrare che siete terreno buono eliminando dal cuore i malvagi ragionamenti, come assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, ecc. (Matt. 15:19) La Parola di Dio piantata nella persona farà crescere una pianta forte, che porti frutto. Crescete voi come cristiano? È la verità, la parola del Regno, ben profonda in voi? Si stanno rafforzando le radici, facendo crescere una pianta che porti frutto? Per incoraggiare a questo riguardo, Gesù concluse la sua illustrazione, dicendo: “Questo è colui che ode la parola e ne afferra il significato, il quale veramente porta frutto e produce, questo il cento, quello il sessanta, l’altro il trenta”. (Matt. 13:23) Molte delle persone interessate a cui i testimoni di Geova parlarono e con le quali studiarono erano terreno eccellente. Dedicarono la loro vita a Geova e soltanto nel 1969, 120.905 persone si battezzarono, divenendo cristiani testimoni di Geova. Possiamo dire che le persone dedicate e battezzate conosciute come testimoni di Geova portano frutto, questo il cento, quello il sessanta e l’altro il trenta? Si ammette che qualcuno produce frutto! Guardate solo gli scorsi pochi anni: Nel 1966 ci furono 58.904 battezzati; nel 1967 si ebbero 74.981 battezzati; nel 1968 il numero fu 82.842; e ora nel 1969 il frutto è stato di 120.905 dedicati, battezzati cristiani che hanno intrapreso la predicazione della “parola del regno”. Meraviglioso! E ringraziamo Geova per la sua ricca benedizione.
20. (a) Che cosa significa la parola “piantare”? (b) Come possiamo applicarla alla nostra opera di insegnamento?
20 Piantare qualche cosa, un seme o la Parola di Dio, significa, anzitutto, introdurre sicuramente o profondamente. La parola “piantare” significa letteralmente introdurre il seme nel terreno così che metta radice e cresca. In maniera simile, l’insegnamento è ciò che fa mettere in pratica quello che si impara. Quando la verità è piantata nel terreno buono colui che impara produrrà qualche cosa, e questo prodotto è dovuto all’imparare. Secoli fa quando i Giudei erano protetti da Geova ed erano il suo popolo eletto, egli diede ai genitori di tutti i bambini israeliti l’istruzione di inculcare la verità della Parola di Dio nella mente dei loro figli. Geova voleva che avessero conoscenza e intendimento. Il comando che diede ai genitori fu: “E queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. — Deut. 6:6, 7.
21. (a) Quale mancanza della nazione giudaica del giorno di Gesù si nota oggi nella cristianità? (b) Si può sostenere la pretesa fatta nell’odierna cristianità che non abbia avuto l’opportunità di udire?
21 Comunque, i Giudei come nazione non accettarono il sano consiglio dato loro dai padri, e così si sviarono, e le ansietà delle nazioni e il potere ingannatore della ricchezza soffocarono la parola ed essi persero la loro relazione con Dio. Sotto questo aspetto l’odierna cristianità non è affatto diversa. I membri delle sue chiese pure non accettano la Parola di Dio. La maggioranza non vogliono essere veri cristiani. L’apostolo Paolo era conscio di questo fatto nel suo giorno quando scrisse: “Poiché la buona notizia è stata dichiarata a noi, come lo fu a loro; ma la parola udita non giovò loro, perché non erano uniti mediante la fede a quelli che udirono”. (Ebr. 4:2) Da ciò che Paolo dice si capisce che a molti Ebrei fu dichiarata la parola di Dio; infatti, egli descrive due specie di persone, quelli che udirono e non fecero nulla riguardo alla buona notizia, e altri che udirono e furono uniti mediante la fede a quelli che dichiaravano la buona notizia. Oggi, i testimoni di Geova continuano ad andare di casa in casa nella cristianità dichiarando la buona notizia, ma il cuore della maggioranza si è “ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia”. (Matt. 13:15) Non è come se le persone della terra non avessero avuto l’opportunità di udire la verità. L’hanno avuta! Ebbene, negli scorsi cinquant’anni la buona notizia del regno di Dio è stata predicata, e con maggiore intensità in tutto il mondo, specialmente negli scorsi venticinque anni. Ma relativamente pochi hanno risposto. Tuttavia, che cosa devono fare coloro che effettivamente odono e afferrano il significato della parola del Regno?
“CON MITEZZA”
22. (a) Quale frutto dello spirito ci vuole perché sia piantata la Parola di Dio nella persona? (b) Pertanto questo che tipo di persone elimina?
22 Giacomo, fratellastro di Gesù, conosceva probabilmente molto bene la parabola di Gesù sul seminatore, e commentando questo soggetto di piantare può darsi che avesse in mente ciò di cui aveva parlato Gesù. In realtà egli riassume l’intera illustrazione dicendo: “Allontanate ogni sudiciume e la superflua malizia morale, e accettate con mitezza che sia piantata in voi la parola che può salvare le anime vostre”. Vogliamo tenere presente che si deve accettare con mitezza che sia piantata la parola. Essa non sarà fatta risuonare oralmente da insegnanti cristiani nella mente di persone superbe e di mente altera. Colui che ha l’attitudine di sapere tutto non può mostrare umiltà. Il terreno non deve essere così duro che sia impenetrabile come una roccia. Quando la verità biblica entra in una mente che cerca la conoscenza e l’intendimento e si ferma nel cuore e nella mente della persona che ha profondo rispetto per il grande Creatore, allora il seme germoglierà e crescerà, e alla sua stagione giungerà a maturità. Come disse Gesù: ‘Veramente porterà frutto’. Alcuni producono il cento, altri il sessanta e altri ancora il trenta. Com’è vero questo! Quando vediamo i risultati di persone che hanno la verità e dedicano tempo a predicare di porta in porta e a tenere studi biblici sappiamo che queste persone fanno proprio quello che dovrebbero fare. Non disse Gesù: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole”? (Matt. 28:19) Durante la loro vita i testimoni di Geova possono portare individualmente fino a trenta persone alla conoscenza della verità, altri sessanta e altri ancora cento. Se “la parola del regno” è seminata su terreno buono a suo tempo porterà buon frutto. Avete provato a insegnare la Bibbia? Avete risposto al comando di Gesù: ‘Andate . . . fate discepoli . . . battezzandoli’?
23, 24. Riguardo ai cambiamenti della personalità, che cosa hanno fatto oltre un milione di cristiani testimoni di Geova?
23 Vi sono oltre un milione di cristiani testimoni di Geova che oggi hanno fatto i passi necessari per salvarsi la vita allontanando la superflua malizia morale, e ogni sudiciume della carne. Credono a ciò che disse Paolo: “[Toglietevi] la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; ma [siate] rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, e [rivestite] la nuova personalità, che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. (Efes. 4:22-24) Il solo modo in cui si potrebbe rivestire questa nuova personalità, “che fu creata secondo la volontà di Dio”, sarebbe quello di sbarazzarsi prima della vecchia personalità. Quindi può cominciare ad aver luogo un cambiamento. Quella nuova forza che fa operare la vostra mente deriverebbe dall’accettare “con mitezza che sia piantata in voi la parola che può salvare le anime vostre”. Paolo si interessava molto di rivestire questa nuova personalità, e per questo motivo disse in I Corinti 9:27: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”.
24 La “parola del regno” fu piantata in questo Saulo di Tarso, che divenne l’apostolo Paolo. Egli mostrò d’essere terreno buono. Egli volle portare molto frutto. Andò, predicò, battezzò. In tutto questo fu un buon esempio per noi oggi.
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La predicazione della parola di Dio è come seminare seme
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Il malvagio lo porta via ad alcuni
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Altri cedono sotto il calore della persecuzione
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Alcuni lasciano che le ansietà della vita ne soffochino la crescita
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Quelli che ne afferrano il significato portano molto frutto