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  • w70 1/10 pp. 588-593
  • Colui che conduce nella via del Paradiso di pace

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  • Colui che conduce nella via del Paradiso di pace
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 1/10 pp. 588-593

Colui che conduce nella via del Paradiso di pace

1. Quali persone non sono oggi qualificate come discendenti di Giuda e di Davide per essere quel promesso Seme, ma chi lo è?

OGGI il regno terrestre del re Davide di Gerusalemme non è più, neppure da quando fu costituita la Repubblica d’Israele nell’anno 1948, né da che i Giudei conquistarono tutta Gerusalemme nel 1967 E.V. Nessun Ebreo sulla terra può oggi provare d’essere discendente regale del re Davide. Ma in cielo c’è oggi Uno che può provare d’esser nato sulla terra nella tribù di Giuda e nella famiglia reale del re Davide. Chi è? Se ci rivolgiamo all’ultimo libro della Sacra Bibbia, cioè a Rivelazione 5:5-12, troviamo che è chiamato il “Leone che è della tribù di Giuda” e riguardo al quale è detto: “L’Agnello che fu scannato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore e gloria e benedizione”. Egli pure parla chiamandosi “la radice e la progenie di Davide” e afferma d’avere “la chiave di Davide” per aprire e chiudere. (Riv. 22:16; 3:7) Chi è questi? Egli parla di sé come di Gesù.

2. Perché Gesù rifiutò di divenire re sulla terra?

2 Ah, sì, è Gesù Cristo, che nacque nella città di Davide a Betleem neppure duemila anni fa ma che è stato glorificato in cielo dal suo celeste Padre Geova Dio. Ma dovette sacrificare la sua vita umana per ottenere quel posto in cielo alla destra di Dio. Per questo motivo si parla di lui come dell’“Agnello che fu scannato”. Sebbene fosse il legittimo erede del re Davide, rifiutò di divenire re sulla terra. Predicò “il regno dei cieli”, il “regno di Dio”. Comunque, quando fu messo a morte sul palo di esecuzione fuori delle mura dell’antica Gerusalemme, il governatore romano del paese aveva fatto mettere sopra la testa di Gesù le parole: “Gesù il Nazareno, il Re dei Giudei”. (Giov. 19:16-22) Non c’è da meravigliarsi che uno dei malfattori appeso al palo accanto a Gesù mostrasse di credere nella risurrezione dei morti e dicesse a Gesù: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”.

3. Quale futura speranza di una terra paradisiaca diede Gesù parlando al malfattore appeso accanto a lui, e come siamo certi che è un paradiso terrestre e non celeste?

3 La risposta di Gesù mostrò pure la sua fede nella risurrezione dei morti per sé e per questo uomo amichevole. Gesù gli disse: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. (Luca 23:39-43) Questo morente malfattore giudeo aveva conoscenza solo di un Paradiso, e non era un paradiso in cielo, ma il Paradiso d’Eden in cui Adamo ed Eva erano stati creati nella perfezione umana. Gesù si riferì a quel Paradiso. Le parole che disse al malfattore significavano che quando fosse venuto nel suo regno mediante la risurrezione dai morti, avrebbe ristabilito il Paradiso sulla terra e si sarebbe ricordato di questo malfattore morto, facendo in modo che vivesse in questo Paradiso terrestre, risuscitandolo dai morti. Le parole di Gesù significarono pure che l’originale proposito di Geova Dio che tutto il nostro globo terrestre fosse trasformato in Paradiso doveva divenire realtà sotto il regno di Gesù Cristo. Il giorno che Gesù disse quelle parole al malfattore, sembrava molto improbabile che accadesse mai una tal cosa. Ma si rallegri tutta l’umanità. Il Paradiso sarà presto ristabilito!

4. Quali promesse inerenti a Gesù fece Dio per mezzo di Gabriele alla vergine giudea Maria?

4 Il mondiale Paradiso terrestre è un’assoluta certezza futura, così come il celeste regno di Gesù Cristo è ora un’attuale, effettiva certezza. Prima che Geova Dio trasferisse la vita del suo diletto Figlio dal cielo alla terra, mandò il suo angelo Gabriele a una vergine giudea della famiglia reale di Davide per dirle che Dio l’aveva scelta affinché divenisse la madre di Suo figlio quale uomo. L’angelo Gabriele proseguì, dicendo a questa ragazza non sposata riguardo al suo miracoloso futuro figlio: “Dovrai mettergli nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non vi sarà fine”. — Luca 1:26-33.

5. Come Gesù si mostrò degno del regno e d’essere il seme di Dio?

5 Questo Gesù dovette mostrarsi degno del regno non semplicemente mediante la discendenza carnale dal re Davide della tribù di Giuda, ma anche essendo fedele al suo celeste Padre Geova Dio sino a una morte da martire. Nello stesso tempo doveva morire come perfetto, immacolato sacrificio umano per il “peccato del mondo”, il peccato che Adamo aveva recato su tutto il genere umano con la sua disubbidienza nel Paradiso d’Eden. (Giov. 18:36, 37; 1:29, 36; Rom. 5:12) Ma facendo questo sacrificio della sua perfetta umanità, poté essere ridestato alla vita come spirituale figlio di Dio, rivestito della ricompensa dell’immortalità in cielo e conservando ancora intatto il diritto al regno del suo antenato Davide. (1 Piet. 3:18; 1 Cor. 15:45-47) Egli diviene pertanto re alla destra di Dio in cielo, così come aveva profetizzato il re Davide in Salmo 110:1-4. Come celeste re deve mantenere la promessa che fece al malfattore morente. Deve stabilire sulla terra condizioni di vita migliori di quelle che vi stabilì il re Salomone.

VICINO IL TEMPO DEL PARADISO TERRESTRE

6. Quando giunse il tempo fissato da Dio per dare il regno a Gesù Cristo, e quindi che cosa dev’essere molto vicino?

6 Il terrestre regno della linea della famiglia reale di Davide fu rovesciato più di duemilacinquecento anni fa, nell’anno 607 avanti la nostra Èra Volgare. Non doveva essere ristabilito finché non giungesse il tempo fissato da Dio per dare il regno a colui che vi ha diritto. (Ezec. 21:25-27) Non doveva dunque essere ristabilito finché i “fissati tempi delle nazioni” non fossero scaduti. Quei tempi delle nazioni gentili dovevano durare duemilacinquecentovent’anni a decorrere dal rovesciamento del regno di Davide nel 607 a.E.V. Quei Tempi dei Gentili finirono perciò nell’anno 1914 della nostra Èra Volgare. (Luca 21:24; Dan. 4:16, 23, 25) A quel tempo le potenze e i governi politici gentili avevano avuto il loro periodo di potere, e il dominio della casa reale di Davide doveva essere ristabilito in armonia col patto che Dio fece con Davide per un regno eterno. Il risuscitato Erede permanente di Davide, il Signore Gesù Cristo, fu dunque insediato come re in cielo, per dominare di lassù la terra. Gli avvenimenti verificatisi sulla terra dal 1914 E.V. sono la prova di tale fatto. Questo significa che il ristabilimento del Paradiso sulla terra deve cominciare presto.

7. Come sappiamo che la terra paradisiaca non potrà mai essere recata con i soli sforzi dell’uomo?

7 Da quell’importante anno del 1914 i governi gentili hanno cercato di continuare a dominare la terra alla loro maniera, non alla maniera di Dio. È stato questo utile al genere umano? Ha recato pace mondiale a tutti i popoli? Ha eliminato la fame e la povertà e la malattia e la vecchiaia? Ha recato come risultato un paradiso mondiale in cui la famiglia umana possa vivere decentemente? Ha ferito la testa del grande Serpente Satana il Diavolo e del suo seme? Tutti voi conoscete la risposta! Quale fatto è dunque chiaro? Che l’eterna benedizione di tutto il genere umano non potrà mai venire per mezzo di queste potenze politiche di fattura umana né per mezzo delle loro istituzioni scientifiche, commerciali, sociali, educative e religiose, ma che potrà venire solo per mezzo del promesso Seme della “donna” di Dio, il Seme di Abraamo. Per mezzo di questo Seme tutte le nazioni si benediranno.

8-10. Come parlò il segretario generale delle Nazioni Unite circa i problemi del mondo odierno?

8 Considerando le condizioni in cui si trova il mondo, questo celeste seme della “donna” di Dio deve assumere molto presto il pieno controllo delle cose della terra. Il 9 maggio 1969, il segretario generale delle Nazioni Unite, U Thant, della Birmania, parlò alle Nazioni Unite, a New York, a una seduta a porte chiuse con trentacinque capi di vari Paesi per considerare la strategia per il secondo decennio dello Sviluppo delle Nazioni Unite, cioè gli anni settanta. Nel suo discorso il sig. Thant disse:

9 “Non voglio sembrare troppo drammatico, ma dalle informazioni che ho quale segretario generale posso solo concludere che i membri delle Nazioni Unite hanno ancora forse dieci anni in cui mettere da parte le loro vecchie dispute e formare un’associazione mondiale per rallentare la corsa agli armamenti, migliorare l’ambiente dell’uomo, frenare l’esplosione della popolazione e provvedere il necessario slancio agli sforzi per lo sviluppo mondiale”.

10 Pertanto, secondo lui il mondo aveva ancora solo dieci anni circa in cui evitare il disastro trovando la soluzione dei problemi della corsa agli armamenti, dell’inquinamento e della sovrappopolazione. — Times di New York, 10 maggio 1969, pagina 3, colonna 3.

11. (a) Perché l’Onnipotente Dio non aspetterà che le nazioni rechino condizioni paradisiache sulla nostra terra? (b) Solo in che modo la nostra terra può essere trasformata in un paradiso?

11 Anche se avessero ancora tempo, le nazioni continuerebbero a venire meno lasciando il mondo senza speranza. Dio non aspetterà loro. Egli ha fissato il suo tempo per rimuovere questi governanti incompetenti, i quali, se continuassero a rimanere al potere, rovinerebbero anche di più la terra minacciando l’esistenza di tutto il genere umano. Egli farà questo, e tra breve, in ciò che la profezia biblica chiama “la guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Questo significherà il disastro di Armaghedon e la distruzione per i governanti mondiali che mostrano d’essere il “seme” terrestre del grande Serpente. (Riv. 16:14, 16; 19:11-21) Solo in questo modo la terra sarà liberata da coloro che “rovinano la terra”. (Riv. 11:18) Questo sarà seguìto dalla ferita della testa del Diavolo, il grande Serpente, che insieme al suo invisibile seme demonico sarà completamente tolto di mezzo e privato del potere in un abisso. — Riv. 20:1-3.

VI INCAMMINERETE SULLA VIA CHE CONDUCE AD ESSO?

12. Chi sopravvivrà alla divina guerra di Armaghedon e quale compito riceveranno?

12 Vorreste sopravvivere a quella guerra d’Armaghedon dell’Iddio Onnipotente? Rivelazione 7:9-17 parla di una “grande folla” di persone d’ogni nazione, tribù, popolo e lingua che sopravvivrà a quella “grande tribolazione”. Come il patriarca Noè e la sua famiglia sopravvissero al diluvio universale ed ebbero il privilegio di coltivare la terra purificata per farne un luogo conveniente in cui vivere, così farà la “grande folla” di superstiti della “grande tribolazione” ad Armaghedon con cui finirà questo sistema di cose malvagio sulla terra. Sotto Gesù Cristo il celeste re avranno il privilegio di fare ciò che ad Adamo ed Eva fu detto di fare ma che non fecero perché trasgredirono la legge del Paradiso, cioè ‘soggiogare’ la terra ed estendere così il Paradiso ai quattro angoli di questa terra. (Gen. 1:26-28; 2:7 a 3:6) Faranno questo in assoluta pace, pace con Dio, pace gli uni con gli altri e pace con le inferiori creature della terra, poiché tutti coloro che promuovevano la guerra e la violenza e i delitti organizzati saranno stati distrutti. — Isa. 2:2-21.

13. Quali benedizioni sono in serbo per i superstiti della guerra di Dio ad Armaghedon?

13 Il loro davidico Re è il celeste Gesù Cristo, il Principe della pace, ed egli stabilirà “pace in terra”. Sotto il suo regno la pace sulla terra non avrà fine. (Isa. 9:6, 7; Luca 2:14, Na) Mentre i terreni superstiti della guerra di Dio ad Armaghedon lavoreranno per coltivare e custodire la loro dimora terrestre avranno la benedizione del regno di Dio retto da Cristo e si rallegreranno vedendo sorgere ed estendersi ovunque il Paradiso. Mentre le loro stesse condizioni di vita miglioreranno, migliorerà la loro salute e gli effetti della vecchiaia spariranno. Non dovranno allora morire, indipendentemente da quanto vivranno, poiché il genere umano sarà avviato sulla via che riconduce alla vita eterna nel Paradiso di pace.

14. A suo tempo, chi si unirà ai sopravvissuti?

14 Al tempo fissato da Dio innumerevoli altri si uniranno a questi che per primi avranno lavorato nel Paradiso. Da dove verranno? Non solo dalle famiglie che essi potranno allevare, ma principalmente dai morti che torneranno, da coloro che saranno risuscitati dalla comune tomba del genere umano. Gesù Cristo, “l’Agnello di Dio”, non sarà stato inutilmente scannato in sacrificio. La sua propria risurrezione dai morti è la garanzia di Dio che quelli per i quali morì l’“Agnello di Dio” saranno similmente risuscitati dai morti sotto il regno dell’Agnello. (1 Cor. 15:13-20; Atti 17:31) Se tutti i morti umani fossero destati nello stesso tempo ci sarebbe davvero l’“esplosione della popolazione”. Ma Gesù Cristo stesso disse allorché fu sulla terra: “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori” all’opportunità della vita eterna nel nuovo sistema di cose di Dio. (Giov. 5:28, 29) Gesù Cristo il Re diverrà il Padre eterno del redento genere umano e man mano che egli li chiamerà essi usciranno dalla comune tomba del genere umano. Dopo quanto tempo chiamerà fuori quel malfattore di diciannove secoli fa non sappiamo; ma a quel tempo il Paradiso dovrebbe essere abbastanza esteso in tutta la terra.

15. Col tempo che cosa mancherà completamente da questa terra, e Rivelazione 21:3, 4 come descrive le condizioni?

15 Nel corso dei mille anni del regno di Cristo l’intera comune tomba del genere umano sarà completamente vuotata; non rimarrà un solo cimitero sulla terra. Il Paradiso è un luogo in cui VIVERE, vivere per sempre, e non un luogo di morte. Adamo ed Eva furono cacciati via dal paradiso originale dopo aver peccato affinché morissero FUORI. Riguardo a questo Paradiso restaurato, esteso a tutta la terra, si avvererà la confortante profezia: “E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Riv. 21:3, 4.

16. Con quale mezzo è provveduta la via che riconduce al Paradiso, e che cosa devono ora fare tutti quelli che vogliono vivere in quel Paradiso?

16 Giacché foste fatto per vivere in tale Paradiso terrestre, riscontrate di entusiasmarvi istintivamente alla luminosa prospettiva del prossimo futuro offerta, sì, a “questa generazione”? (Matt. 24:32-34) Non c’è il tempo per citare profezie bibliche che descrivono la naturale bellezza della terra la quale riflette le glorie e la pace della terra paradisiaca sotto il regno di Dio per mezzo del Seme della Sua “donna”. La via che riconduce alla pace in Paradiso è quella del perfetto governo celeste. Potete ora avviarvi su tale via che vi ricondurrà ad esso. Per fare ciò, imitate quelli della “grande folla” descritta in Rivelazione 7:9-17. Ora, con fede attiva, rendete bianca la vostra veste di identificazione religiosa nel redentore “sangue dell’Agnello”. Acclamate Geova Dio e il suo sacrificato Agnello e attribuite loro pubblicamente la vostra salvezza. Adorate Geova come solo vivente e vero Dio e intraprendete il suo servizio nel suo tempio di adorazione. Seguite senza deviare le orme del suo Agnello come vostro amorevole Pastore. Egli vi condurrà sani e salvi alla pace eterna in Paradiso.

[Immagine a pagina 589]

La risposta di Gesù alla richiesta del malfattore significava che il Paradiso sarebbe stato restaurato sulla terra sotto il regno di Gesù Cristo

[Immagine a pagina 592]

La “grande folla” di superstiti della “tribolazione” sarà avviata sulla via che riconduce alla vita eterna nel Paradiso di pace, esteso a tutta la terra

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