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  • w72 1/2 pp. 72-78
  • Perché Dio ha permesso che il giusto soffrisse?

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  • Perché Dio ha permesso che il giusto soffrisse?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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  • PERCHÉ LA PERSECUZIONE?
  • I PRIMI CRISTIANI FURONO MESSI ALLA PROVA
  • L’INTEGRITÀ VERSO DIO È ANCORA UNA CONTESA
  • LA SOFFERENZA PRESTO FINIRÀ
  • Felici benché perseguitati!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
  • L’integrità conduce alla vita
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
  • Manteniamo l’integrità nella brutale persecuzione
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1964
  • Rallegriamo il cuore di Geova mantenendo l’integrità!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/2 pp. 72-78

Perché Dio ha permesso che il giusto soffrisse?

“Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno per amor mio e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di malvagità. Rallegratevi e saltate per la gioia, poiché la vostra ricompensa è grande nei cieli; giacché in questo modo perseguitarono i profeti prima di voi”. — Matt. 5:11, 12.

1. (a) Il cristiano come considera le sofferenze, e il risultato finale rende forse più desiderabili le sofferenze? (b) Qual è il principio da cui il servitore di Dio non può deviare?

I SERVITORI di Dio hanno sofferto per mano dei malvagi dal tempo di Abele. Non è che vogliano soffrire. La persecuzione e la tortura sono sgradevoli per loro come per chiunque altro abbia una mente razionale. Preferirebbero molto di più vivere in pace. Comunque, il servitore di Dio sa che in questo mondo malvagio una certa sofferenza è inevitabile, perché desidera mantenere l’integrità verso Dio. Egli ha l’assicurazione, comunque, che una vita di integrità a Dio avrà davvero un risultato finale di eterna felicità! Ma il solo conoscere questo fatto non rende la sofferenza né più piacevole né più desiderabile. Anzi, il fatto stesso che pena e sofferenze sono indesiderabili può far infrangere al servitore di Dio l’integrità, a suo eterno rammarico e perdita. L’integrità verso Dio, costi quel che costi, è un principio da cui il servitore di Dio non può e non deve deviare.

2. (a) Qual è la sorte di quelli che hanno scelto di servire Dio fedelmente? (b) Che cosa mostra che tali persecuzioni non erano giustificate?

2 Le Sacre Scritture e la storia mostrano che quelli che hanno scelto di servire Dio fedelmente soffriranno per mantenere l’integrità. Il cristiano apostolo Paolo scrisse ai Tessalonicesi che temevano Dio: “Le tribolazioni sono la nostra sorte, lo sapete bene”. (1 Tess. 3:3, Moffatt) Ciò è avvenuto dal giusto Abele al tempo presente. Abele fu assassinato da suo fratello Caino, perché “le opere [di Caino] erano malvage, ma quelle del suo fratello erano giuste”. (1 Giov. 3:12) I tre Ebrei furono scagliati in una fornace ardente, perché rifiutarono di prostrarsi davanti all’immagine d’oro del re Nabucodonosor e infrangere così l’integrità verso Geova loro Dio. Paolo ci dice quanto accadde ad altri che mantennero l’integrità: “Sì, altri ricevettero la loro prova mediante beffe e flagelli, in realtà, ancora di più, mediante legami e prigioni. Essi furono lapidati, furono provati, furono segati a pezzi, morirono ammazzati con la spada, andarono in giro in pelli di pecore, in pelli di capre, mentre erano nel bisogno, nella tribolazione, maltrattati; e il mondo non era degno di loro. Errarono in deserti e monti e caverne e spelonche della terra”. (Ebr. 11:36-38) Subirono tali atrocità perché persistettero nel mantenere l’integrità verso Dio. L’apostolo Paolo aveva ragione: “Il mondo non era degno di loro”.

3, 4. (a) Quali parole di Gesù mostrano che i cristiani non si sarebbero affatto trovati meglio dei profeti ebrei? (b) Qual è la prova che i cristiani furono perseguitati?

3 Con l’avvento del cristianesimo, il servitore di Dio non si è trovato meglio. Gesù Cristo stesso disse ai suoi seguaci: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Giov. 15:20) In un’altra occasione disse loro: “Vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, e sarete trascinati davanti a re e governatori per amore del mio nome. Vi riuscirà di testimonianza. . . . Inoltre, sarete consegnati anche da genitori e fratelli e parenti e amici, e metteranno a morte alcuni di voi, e sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Eppure non perirà nemmeno un capello della vostra testa. Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre anime”. (Luca 21:12-19) Queste parole si adempirono presto nel primo secolo.

4 Paolo stesso ammise che i cristiani erano perseguitati e che egli stesso, come Saulo di Tarso, era stato un persecutore. Come narra Atti 26:9-11, egli disse: “In quanto a me, realmente pensavo in me stesso di dover commettere molti atti di opposizione contro il nome di Gesù il Nazareno; i quali, infatti, feci in Gerusalemme, e serrai in prigione molti dei santi, avendo ricevuto autorità dai capi sacerdoti; e quando erano giustiziati, davo il mio voto contro di loro. E punendoli molte volte, in tutte le sinagoghe, cercavo di forzarli a fare ritrattazione; e siccome ero estremamente infuriato contro di loro, arrivai fino al punto di perseguitarli in città di fuori”.

5. (a) Quale disse Paolo che sarebbe stata la sorte di quelli che desideravano vivere in santa devozione riguardo a Cristo? (b) I primi cristiani come considerarono la persecuzione? (c) Quali domande si presentano?

5 In seguito quando Saulo di Tarso divenne il cristiano apostolo Paolo subì a sua volta persecuzione per mano di quegli stessi che una volta aveva servito. Come cristiano scrisse a Timoteo: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (2 Tim. 3:12) Ai Filippesi disse: “A voi è stato dato il privilegio a favore di Cristo non solo di riporre la vostra fede in lui, ma anche di soffrire in suo favore”. (Filip. 1:29) I primi cristiani non solo furono perseguitati per la loro fede, ma considerarono un privilegio soffrire per Cristo, secondo Paolo. Vi sentite allo stesso modo? Siete disposto a soffrire, sì, a morire per ciò che credete riguardo a Cristo? Perché si deve soffrire? Perché Dio permette che il suo popolo sia perseguitato? A quale buono scopo serve la persecuzione, se serve?

PERCHÉ LA PERSECUZIONE?

6, 7. (a) Serve la persecuzione a uno scopo meritevole, ed è Dio responsabile delle sofferenze del suo popolo? Illustrate. (b) Com’è mostrato che Dio è senza colpa?

6 In primo luogo, si noti che la persecuzione permessa da Dio serve davvero a uno scopo meritevole; e, in secondo luogo, che Dio non è da biasimare per le sofferenze del suo popolo, perché la persecuzione è dovuta al peccato che entrò nel mondo del genere umano. (Rom. 5:12) Questo si può illustrare nel modo seguente: Se un ragazzo si rompe una gamba nel fare qualche cosa che suo padre gli ha detto di fare per lui, certo la colpa non è del padre. Quando il padre medico del ragazzo viene a casa per mettere a posto l’arto rotto, dirà a suo figlio: ‘Ti farà male, ma col tempo l’arto guarirà e la tua gamba sarà praticamente come nuova. Non sarai zoppo per il fatto che io fui così tenero da non avere cura di te nel tuo momento di bisogno’. Mentre il padre le mette a posto, le ossa stridono e scricchiolano. Il fanciullo urla per il dolore e supplica il padre, ma il padre tiene duro finché l’operazione non sia terminata. Non fa caso alle grida e alle suppliche del fanciullo non perché non si interessi di lui, ma perché effettivamente si interessa di lui. Accadde qualche cosa di simile in principio nella relazione fra l’uomo e il suo Dio.

7 Quando la prima coppia umana, Adamo ed Eva, disubbidì volontariamente alla legge di Dio, si danneggiò mortalmente. Dio scacciò la coppia ribelle dall’Eden. Così persero per sé e per i loro discendenti la speciale protezione e benedizione del loro Creatore. Dovevano incolpare solo se stessi degli effetti del peccato, cioè della pena, del dolore e della morte, come afferma la Bibbia: “Da parte loro hanno agito rovinosamente; non sono suoi figli, è il loro proprio difetto”. (Deut. 32:5; Rom. 6:23) Dio, però, dispose immediatamente di riparare la rottura. Per mezzo di Cristo Gesù aprì all’uomo la via per ottenere la vita eterna in una terra paradisiaca, la stessa prospettiva che si presentò ad Adamo in Eden. — Giov. 3:16; Riv. 21:4.

8, 9. (a) Perché Dio ha permesso che i malvagi perseguitassero i giusti? (b) Che cos’è stabilito nel libro di Giobbe?

8 Ma non tutta la pena è causata dall’imperfezione interna derivata dal peccato adamico. I servitori di Dio soffrono molto per gli oltraggi con cui li ricoprono esternamente i malvagi persecutori. Perché Dio ha permesso che ciò accadesse? La risposta sta nella contesa morale sollevata in Eden da Satana il Diavolo, l’angelo ribelle che fece peccare Adamo ed Eva. La contesa implica l’integrità dell’uomo verso Dio e la sua Parola. Questo è mostrato nel caso del giusto Giobbe. Satana si vantò di poter allontanare tutti gli uomini da Dio, come aveva fatto con Adamo ed Eva. Sì, poteva allontanare anche quello di cui Dio diceva: “Non c’è nessuno come lui sulla terra”, cioè il patriarca Giobbe. — Giob. 1:8.

9 A un raduno degli angelici figli di Dio in cielo Geova chiese a Satana: “Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe, che non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male?” Che Dio richiamasse l’attenzione di Satana sulla fedeltà di Giobbe indica che c’era una contesa circa il fatto che le creature umane mantenessero l’integrità a Dio. La risposta di Satana mostra che tale contesa esisteva, poiché subito egli trovò delle scuse per la fedeltà di Giobbe. Asserì che Giobbe serviva Dio per le benedizioni materiali che riceveva e non perché Lo amasse. Egli suggerì: “‘Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca tutto ciò che ha e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia’. Pertanto Geova disse a Satana: ‘Ecco, ogni cosa che egli ha è nella tua mano. Solo non stendere la tua mano contro lui stesso!’” — Giob. 1:7-12.

10. Che cosa dimostrò il fatto che Giobbe mantenne l’integrità? E quali domande sorgono?

10 Giobbe mantenne la giusta condotta nonostante tutto quello che il Diavolo poté fare; mostrò che serviva Dio perché lo amava e voleva piacere ai suoi occhi. Giobbe credeva nell’integrità della propria condotta, per cui proclamò ai suoi accusatori: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giob. 27:5) L’integrità alla sovranità di Dio e ai suoi giusti princìpi espressi nella sua ispirata Parola è la causa dell’attuale lotta contro i servitori di Dio. Per tale motivo da Abele fino al tempo presente i giusti han preferito morire piuttosto che infrangere l’integrità al loro Dio Geova. Essi credono nella giustizia di Dio e della sua Parola e preferiscono morire piuttosto che infrangere tale fiducia. Ma da che parte siete voi in questa contesa? Siete pronto a morire per la sovranità di Dio e della sua Parola? L’atteggiamento che assumerete in questa contesa determinerà infine se vivrete o se morrete. È proprio tanto importante.

I PRIMI CRISTIANI FURONO MESSI ALLA PROVA

11. (a) Qual è la prova che la contesa dell’integrità esisteva nel giorno di Gesù? (b) Di che cosa fu una prova la saldezza di Gesù e che cosa provvide?

11 Quando Gesù Cristo fu sulla terra, Satana cercò disperatamente di indurre Gesù a compiere un solo atto di adorazione che gli avrebbe fatto infrangere l’integrità verso Dio. (Matt. 4:8-11) Anche quando fu schiaffeggiato dai soldati romani e poi inchiodato al palo di tortura per morirvi, Gesù mantenne salda la sua integrità. Il Diavolo fece tutto quello che poté, ma non riuscì a indurre Gesù a essere sleale a Dio. (Filip. 2:8) Mantenendo l’integrità come uomo perfetto, Gesù stabilì una volta per sempre che il vanto di Satana di poter allontanare tutti gli uomini da Dio è una menzogna. Gesù diede così un perfetto esempio d’integrità che i suoi seguaci devono imitare. — 1 Piet. 2:21.

12-14. (a) Ai seguaci di Cristo furono forse risparmiate le prove? (b) Che cosa disse Paolo circa l’aver mantenuto l’integrità? (c) Che cosa ebbe a dire il dott. Mosheim circa i cristiani nel tempo successivo a quello di Paolo?

12 Ai seguaci di Cristo non furono risparmiate le prove dell’integrità nemmeno quando Gesù era vivo. A Pietro fu detto da Cristo: “Simone, Simone, ecco, Satana ha richiesto di avervi per vagliarvi come il grano. Ma io ho fatto supplicazione per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli”. Fiducioso Pietro disse quindi a Gesù: “Signore, sono pronto ad andare con te sia in prigione che alla morte”. Ma Gesù conosceva meglio Pietro: “Io ti dico, Pietro: Il gallo non canterà oggi, finché tu non abbia tre volte negato di conoscermi”. (Luca 22:31-34) Il Maestro aveva ragione. Pietro negò tre volte di conoscere Gesù. Pietro pianse amaramente per non aver mantenuto l’integrità in tale momento cruciale. Ma riacquistò la sua spiritualità divenendo un incoraggiamento e una forte torre per i suoi fratelli. Le sue due lettere (I e II Pietro) lo attestano.

13 Anche Paolo fu vagliato dal Diavolo e dai suoi strumenti. Affrontò falsi apostoli, operai ingannevoli che si trasformavano in apostoli di Cristo. Paolo dice ciò che sopportò nel ministero cristiano. Egli scrive: “In fatiche [di ministro] più abbondantemente, in prigioni più abbondantemente, in vergate ad eccesso, in pericoli di morte spesso. Dai Giudei ricevetti cinque volte quaranta colpi meno uno, tre volte fui battuto con le verghe, una volta fui lapidato, tre volte subii naufragio, ho trascorso una notte e un giorno nel profondo; in viaggi spesso, in pericoli di fiumi, in pericoli di banditi da strada, in pericoli da parte della mia razza, in pericoli da parte delle nazioni, in pericoli nella città, in pericoli nel deserto, in pericoli nel mare, in pericoli tra falsi fratelli, in fatiche e lavoro penoso, in notti insonni spesso, nella fame e nella sete, nell’astinenza dal cibo molte volte, nel freddo e nella nudità. Oltre a queste cose di fuori, vi è ciò che mi assale di giorno in giorno, l’ansietà per tutte le congregazioni”. (2 Cor. 11:21-28) La via dell’integrità cristiana non fu una condotta facile per Paolo, né lo è oggi. Infatti, Paolo avvertì i cristiani: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. (1 Cor. 10:12) Ricordate Giuda e Dema e altri che una volta stettero abbastanza fermi ma caddero. — 2 Tim. 4:10.

14 Dopo il tempo di Paolo, la persecuzione contro i cristiani continuò, anche se essi amavano la pace. Il dott. John L. von Mosheim, scrittore di storia ecclesiastica, si riferisce ai cristiani del primo secolo come a “un gruppo di uomini della più innocua e inoffensiva natura, che mai nutrirono nella loro mente un desiderio o pensiero ostile al benessere dello stato”. Tuttavia questi stessi cristiani subirono indescrivibili sofferenze per mano dei popoli pagani e dello stato romano perché persistevano nel mantenere l’integrità verso Dio.

L’INTEGRITÀ VERSO DIO È ANCORA UNA CONTESA

15. Di tutti i gruppi religiosi, chi soffre oggi similmente per mantenere l’integrità ai princìpi cristiani? Datene la prova.

15 Di tutti i gruppi religiosi del mondo i testimoni di Geova sono i più estesamente criticati per la loro fede e la loro integrità ai princìpi cristiani. E a motivo del loro atteggiamento si sono a volte trovati in aule di tribunale e prigioni, come accadde ai primi cristiani. Un professore di storia dichiarò: “Forse la cosa più notevole circa i Testimoni è la loro insistenza di rendere anzitutto fedeltà a Dio, prima che a qualsiasi altra potenza del mondo”. (These Also Believe) Il risultato, come dichiarò il Beacon Journal di Akron, nell’Ohio, è questo: “I Testimoni di Geova hanno una religione che prendono molto più sul serio che non la grande maggioranza. I loro princìpi ci ricordano i primi cristiani che erano così impopolari e furono perseguitati così brutalmente dai Romani”.

16, 17. (a) Perché i testimoni di Geova sono oggi perseguitati? (b) Qual è il loro atteggiamento verso il mondo politico, e quali atrocità han dovuto subire a causa di ciò?

16 I primi cristiani furono spesso perseguitati perché rifiutavano di compiere un semplice rito patriottico: sacrificare all’imperatore. Quei cristiani consideravano tale rito come idolatria. Pure Gesù rifiutò di fare un solo atto di adorazione contrario alla Parola di Dio. (Matt. 4:9) Similmente i testimoni di Geova rendono adorazione e fedeltà solo a Dio. Come i primi cristiani, conducono una vita quieta, morale, in realtà, una vita modello. Pure come i primi cristiani, rifiutano di idolatrare lo stato. Come ministri di Dio e ambasciatori del regno di Dio, i testimoni di Geova non salutano la bandiera di nessuna nazione; eppure mostrano rispetto per la bandiera del paese in cui vivono ubbidendo a tutte le leggi che non sono in conflitto con le leggi di Dio. Il saluto alla bandiera è considerato dai Testimoni un atto religioso a cui non possono coscienziosamente partecipare. Considerano l’atto una violazione del Secondo Comandamento e dell’avvertimento delle Scritture Cristiane contro l’idolatria. (Eso. 20:4, 5; 1 Giov. 5:21) Benché il loro atteggiamento contro l’idolatria sia poco compreso, tuttavia essi lo considerano abbastanza importante da ritenerlo una questione di vita o di morte. Il loro atteggiamento è come quello di Pietro e degli altri apostoli che dissero: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

17 Gesù dichiarò che il suo popolo non era “parte del mondo”, com’egli non era parte del mondo. (Giov. 17:16) Come quei primi cristiani, i testimoni di Geova non sono parte del mondo; per cui, quando si tratta della politica e delle guerre di questo mondo, essi si mantengono rigorosamente neutrali. Ciò ha causato persecuzione, come nella Germania nazista, dove migliaia di Testimoni furono gettati nei campi di concentramento di Hitler. Come Saulo di Tarso cercò di costringere i primi cristiani a ritrattare la loro fede, Hitler si sforzò di fare la stessa cosa tentando di indurre i testimoni di Geova a firmare un pezzo di carta con cui rinnegavano la loro fede, ciò che essi intrepidamente rifiutarono di fare. Altre nazioni hanno più recentemente cercato di indurli a prendere tessere politiche per violare la loro neutralità e coscienza cristiana, ciò che essi si sono saldamente rifiutati di fare. Per questo hanno subìto la più dura persecuzione, ma come popolo non hanno infranto l’integrità verso Dio.

18, 19. (a) Qual è il loro atteggiamento nei paesi comunisti? (b) Come si sono trovati in alcune nascenti nazioni dell’Africa? Qual è stato il risultato?

18 Oggi, a motivo della loro neutralità e del loro irremovibile atteggiamento circa i princìpi cristiani, nei paesi comunisti e nei paesi non comunisti i testimoni di Geova sono spesso messi in prigione. Nella Polonia comunista, per esempio, al processo di un Testimone, il pubblico ministero fece questa affermazione: “I testimoni di Geova minano il presente ordine sociale. Non vanno alle urne, rifiutano di salutare la bandiera e non prestano servizio nell’esercito. I testimoni di Geova turbano il presente ordine quanto lo turbavano i primi cristiani. L’imperatore romano non poté tollerarlo e così neppure possono essere tollerati oggi i testimoni di Geova”. In sostanza egli si lamentava che queste persone fossero intollerabili perché osservavano la legge di Dio.

19 Nei paesi che si suppone garantiscano il diritto di adorare liberamente Dio, i testimoni di Geova sono stati privati di quei medesimi diritti. Sono al bando nella Cina rossa. Sono al bando in Russia e in tutti i paesi dominati dai comunisti. Alcune nazioni in via di sviluppo dell’Africa hanno vergognosamente perseguitato i testimoni di Geova per la loro neutralità cristiana. Ma anche in questi paesi l’adorazione di Dio fiorisce nonostante la persecuzione.

LA SOFFERENZA PRESTO FINIRÀ

20. Quali sono la determinazione e la convinzione dei testimoni di Geova?

20 Nonostante la persecuzione che hanno subìta, i testimoni di Geova, in qualunque luogo del mondo abitino, sono decisi a essere uomini di pace. In loro si è già adempiuta la profezia di Isaia. Hanno fatto delle loro “spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. . . . né impareranno più la guerra”. (Isa. 2:4) Confidano che Geova Dio porrà presto rapida fine a tutta la malvagità nella sua guerra di Armaghedon. (Riv. 16:13-16) Hanno fiducia che l’amore di Dio sarà rivendicato. Sono convinti che la contesa della sovranità universale e della veracità della Parola di Dio sarà risolta una volta per sempre con soddisfazione di tutti quelli che vivono nell’universo. Per tale ragione i testimoni di Geova sono del tutto persuasi che il permesso del male e della persecuzione è servito a uno scopo meritevole che avrà come risultato la rivendicazione della Parola e del nome di Dio.

21. Che cosa ha stabilito il permesso della malvagità?

21 Il tempo concesso da Dio perché la malvagità facesse il suo corso è stato sufficiente ai malvagi per dimostrare le loro cattive intenzioni, per ‘colmare la misura dei loro peccati’. (1 Tess. 2:16) Ha messo in risalto che la Parola di Dio è verace quando dice che gli esistenti sistemi del mondo sono crudeli e spietati e indegni di esistere. La loro stessa corruzione e inettitudine richiedono che Dio li giudichi e li distrugga giustamente. E tutti quelli che amano la giustizia si rallegreranno di tale giudizio! — 1 Piet. 4:15-19.

22. A quale scopo è servita la persecuzione, e a quale domanda si deve rispondere?

22 La persecuzione ha anche dato a tutti gli uomini l’opportunità di mostrarsi per quello che sono veramente, se credono in Dio e nella sua Parola la Bibbia. Poiché col modo in cui uomini e nazioni hanno governato e trattato il popolo di Dio, hanno indelebilmente mostrato d’essere per o contro Dio. (Matt. 25:40, 45) La persecuzione ha stabilito in modo indubitabile che Dio è amore e che è paziente con il genere umano e non desidera che alcuno sia distrutto ma che “ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità”. (1 Tim. 2:3, 4) La persecuzione prova inoltre che i cristiani amano il genere umano sopportando il male per recare alle persone questo messaggio di salvezza. L’unica domanda che resta è: Da che parte della contesa sarete voi quando Dio porterà infine la lotta a una drammatica conclusione nella battaglia di Armaghedon che ora si approssima? Sarete trovato integro? Interessatevi ora di questa domanda, perché ne dipende il vostro eterno destino.

[Immagine a pagina 76]

I primi cristiani furono perseguitati per il loro rifiuto di compiere un rito patriottico: bruciare incenso all’imperatore. Anche oggi i veri cristiani evitano ogni atto di idolatria

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