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  • Sempre gioiosi nel servizio di Geova

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  • Sempre gioiosi nel servizio di Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/3 pp. 137-143

Sempre gioiosi nel servizio di Geova

“Rallegratevi in Geova e gioite, voi giusti; e gridate di gioia, tutti voi che siete retti di cuore”. — Sal. 32:11.

1. (a) Sotto quali aspetti Geova è incomparabile? (b) Quale provvedimento ha preso Geova per il genere umano, e come?

L’AMOREVOLE benignità di Geova è senza paragoni! “Le sue meravigliose opere a favore dei figli degli uomini” fanno veramente esprimere grazie di cuore, inducendo quelli che amano la giustizia a far conoscere il suo incomparabile nome e i suoi propositi. (Sal. 107:21, 22) L’Iddio vivente, Geova, sorpassa tutti gli altri dèi in grandezza e sapienza. Non è Geova il nostro Creatore, il Datore della stessa vita? Non creò Geova l’uomo perché gli rendesse servizio in eterno in un paradiso di delizie? E dopo che i nostri primogenitori senza apprezzamento ebbero gettato la razza umana nel peccato e nella morte, non prese Geova il meraviglioso e immeritato provvedimento di riscattare per mezzo di Cristo il genere umano dal potere del sepolcro? Quale gioia vedere oggi il “segno” che questo Figlio risuscitato domina nel regno dei cieli, mentre si prepara a spazzare via dalla terra ogni malvagità! Molto presto, nel paradiso restaurato, ogni creatura che respira loderà di nuovo Geova. — Isa. 42:8; Gen. 2:7-9; Giov. 11:25, 26; Ebr. 1:1-3, 13.

2. Qual è sempre stata la suprema necessità di tutto il genere umano?

2 Quale gioia senza uguali si prova servendo Geova Dio! Questo servizio è anche una necessità per tutti quelli che desiderano averne le benedizioni eterne nel suo nuovo ordine. In realtà, la suprema necessità di tutto il genere umano è sempre stata, ed è, quella di servire Geova. L’antico Israele fu chiamato a ‘servire Geova con tutto il cuore e con tutta l’anima’. (Deut. 11:13) La congregazione cristiana appena formata rendeva servizio quotidianamente “con grande allegrezza e sincerità di cuore”. (Atti 2:46) E nell’attesa che Dio crei un nuovo ordine per il genere umano, il profeta Isaia ci invita a ‘gioire per sempre’ e a servire Dio con “gioia” ed “esultanza”. — 65:17, 18.

3. Come la condizione di Babilonia la Grande differisce oggi da quella dei veri cristiani?

3 Si rallegra oggi il mondo del genere umano? Che cosa ci mostra la situazione dei fronti internazionali e interno? I “dolori d’afflizione” che Gesù predisse avrebbero segnato la fine dell’attuale sistema di cose divengono ogni giorno più agonizzanti. (Matt. 24:3-12) I capi religiosi della cristianità riscontrano che le loro istituzioni e le loro dottrine di base babilonica non possono più trattenere i greggi restii. Infatti, i pastori protestanti si lamentano che le chiese sono vuote, e il papa Paolo VI si rammarica che la crisi del sacerdozio gli causa “grande preoccupazione e dolore”. È proprio come Geova predisse: “Voi stessi emetterete grida a causa del travaglio del cuore e urlerete a causa dell’assoluto abbattimento di spirito”. D’altra parte, i cristiani che si basano sulla Bibbia, lo stesso popolo di Dio, “mangeranno” appieno di un’abbondanza di cibo spirituale, “berranno” a sazietà vivificanti verità bibliche e “grideranno di gioia a causa della buona condizione del cuore”. Sono rafforzati per il gioioso servizio a Geova, e per far conoscere la sua salvezza a tutta la terra, “poiché ha fatto cose eccelse”. — Isa. 65:13, 14; 12:2-5.

4. Come e perché dovremmo esprimere apprezzamento per il provvedimento di Geova?

4 Questo gioioso servizio a Geova è una necessità per tutti quelli che cercano la vita eterna nel sistema di cose avvenire. (Mar. 10:28-30) Non si può essere esentati da questo servizio senza perdita o danno. Il meraviglioso, amorevole provvedimento di Geova, preso per il genere umano mediante il suo Figlio, richiede da parte di tutti un’espressione di grato apprezzamento. (Rom. 11:33-36) La piena profondità di questo apprezzamento può mostrarsi solo rendendo servizio a Geova nel suo modo, facendo conoscere ad altri la buona notizia del Regno. Anche prima di questo cruciale “tempo della fine”, l’apostolo Paolo si espresse in questo modo: “Necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” — 1 Cor. 9:16.

GIOIOSA SCHIAVITÙ

5. Che cosa richiede la dedicazione a Geova?

5 Quelli che realmente provano amore e apprezzamento verso Geova si dedicano a lui. Quale privilegio è questo, dedicare se stesso e tutti i propri averi alla Persona più alta — all’amorevole Dio — di tutto l’Universo! (Nee. 9:5, 6) Davvero, ogni cosa di valore che abbiamo viene da Geova. Non è dunque appropriato, sì, imperativo, che gli rendiamo di questa abbondanza? (Giob. 41:11; Sal. 116:12, 13; Giac. 1:17) Con la dedicazione, veniamo in una schiavitù al nostro Creatore, soggetti alla sua direttiva. Come Giosuè dell’antichità, che adorò Geova “senza difetto e in verità”, i dedicati capifamiglia d’oggi possono dichiarare: “In quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova”. — Gios. 24:14, 15.

6. È la schiavitù a Geova un peso difficile? Spiegate.

6 È questa schiavitù a Geova un peso da evitare? Sicuramente no! La sottomissione a Geova e alla sua legge non può recare altro che benedizione e gioia. Tutto intorno a noi sulla terra, i viventi della creazione di Dio fioriscono sotto la legge divina. Nel suo Sermone del Monte, Gesù ci invita: “Imparate una lezione dai gigli del campo, come crescono; essi non s’affaticano, né filano; ma io vi dico che nemmeno Salomone in tutta la sua gloria si adornò come uno di questi”. (Matt. 6:28, 29) Se i gigli del campo, sviluppandosi secondo le stabilite leggi della crescita, possono mostrare tale stupenda gloria, quanto più dev’esser piacevole alla vista di Dio la bellezza morale di quegli uomini che sostengono le sue giuste leggi e i suoi princìpi! Come la schiavitù alle divine leggi della creazione non è difficile, ma piuttosto una benedizione, per l’abbondanza di creature viventi su questa terra, così la schiavitù a cui il cristiano si sottopone dedicando la vita al suo Creatore reca solo soddisfacente gioia e alla fine la vita eterna. — Sal. 104:24; 145:16, 17.

7. (a) Come sono ricompensati quelli che divengono schiavi di Dio? (b) Quali pericoli possono richiedere un’azione positiva?

7 Quelli che sono schiavi a Dio trovano significato, bellezza e scopo nella vita. Vi è incomparabile gioia nel fare la volontà di Dio, servendolo quotidianamente. C’è la soddisfacente assicurazione della benedizione divina. (Prov. 10:22) Ma proprio come un glorioso fiore del campo può essere colpito dall’aria o dal suolo inquinato, così la crescita cristiana può atrofizzarsi per l’intrusione dello spirito dell’“aria” di Satana, pensieri immorali, malefico influsso del materialismo e vita dissipata. Queste contaminazioni non recano gioia né all’uomo né al suo Creatore. A meno che i veleni non siano eliminati e sostituiti da sana alimentazione, la pianta malata si inaridirà e morrà. — Riv. 16:17; Giuda 12; 2 Tim. 1:13, 14.

8. Perché è utile rispettare le leggi di Dio?

8 Benché non lo vogliano ammettere, gli scienziati devono costantemente riconoscere che l’uomo è schiavo delle leggi fisiche di Dio. Chiunque violi i limiti di tali leggi s’avvia verso il disastro. Così mentre la vita dei tre astronauti nell’angusto Apollo XIII era sospesa a un filo, essi e gli assistenti sulla terra lottarono disperatamente per mantenere il veicolo spaziale entro i limiti delle leggi del Creatore, per un sicuro ritorno a terra. In effetti, il loro basilare problema consisteva nel fatto che, in primo luogo, si era portati fuori del dichiarato proposito del Grande Legislatore: “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra [non lo spazio extraterrestre] l’ha data ai figli degli uomini”. I dedicati cristiani rispettano le leggi fisiche e morali di Dio. — Sal. 115:16.

ALTRE SCHIAVITÙ TEOCRATICHE

9. Come nella congregazione cristiana la dedicazione differisce da quella che si faceva nell’antico Israele?

9 Nel lontano 1513 a.E.V., l’intera nazione d’Israele venne sotto la schiavitù della dedicazione a Geova. Dalla nascita, ciascun Israelita faceva parte di quella nazione dedicata. La situazione è diversa, però, per l’Israele spirituale nel nuovo patto, in quanto ciascuna persona deve crescere nell’accurata conoscenza e nell’apprezzamento fino al punto di fare una dedicazione personale a Geova. — Efes. 3:14-19.

10. Come i princìpi che si applicavano in Israele possono esserci utili oggi? Illustrate.

10 Comunque, gli stessi princìpi che si applicavano nell’antico Israele ci insegnano oggi molte cose pratiche nella congregazione cristiana. Per esempio, i figli devono ancora esser sottoposti ai genitori, e i genitori possono prendere a cuore le leggi che furono in vigore in Israele riguardo all’istruzione dei loro piccoli. Quando dovrebbe cominciare questa istruzione? Ebbene, quando cominciava in Israele? Il racconto ci dice che i “piccoli” si dovevano trovare nelle assemblee del popolo di Dio dai primissimi anni. (Deut. 29:10-13; 31:12; 2 Cron. 20:13) Lo stesso principio fu applicato nella primitiva congregazione cristiana, poiché Loide ed Eunice insegnarono a Timoteo gli scritti sacri così che egli li conobbe, dall’età di cinque anni? tre anni? un anno? No, ma “dall’infanzia”. — 2 Tim. 1:5; 3:15; si veda anche Luca 1:80; 2:40-52.

11. Qual è il valore di istruire i piccoli dall’infanzia?

11 Perché dovrebbero i piccoli fanciulli, anche i bambini, esser privati della loro parte nella disposizione teocratica? Non parlar loro dall’infanzia del nostro meraviglioso Dio vuol dire andare incontro al disastro. Inoltre, se sono condotti alle adunanze cristiane dall’infanzia, cresceranno apprezzandole come parte del modo di vivere cristiano. — Prov. 4:1-13.

12. (a) Quale istruzione danno le Scritture sulla disciplina dei figli? (b) Come i genitori possono mostrare amorevole considerazione verso altri?

12 Ma che dire se i genitori imparano la verità dopo che i figli son cresciuti? Ecco, ci possono essere problemi. Ma i genitori che amano i loro figli dovrebbero cominciare senza indugio a istruirli in modo teocratico. (Prov. 22:6; 23:13, 14) Come anche le leggi dell’istinto spingono la madre a sculacciare il bambino che sbaglia, così la legge di Dio chiaramente espressa nella sua Parola richiede che i genitori umani disciplinino i loro piccoli non con ira o con irritanti rimproveri, ma ragionevolmente e con amore. (Efes. 6:4) Finché la disciplina non abbia effetto, i genitori possono mostrare amorevole considerazione pure verso altri, mettendosi a sedere in qualche posto della Sala del Regno dove i “piccoli” disordinati causeranno meno distrazione.

13. Qual è il valore dell’istruzione domestica, e come si può impartire?

13 La disciplina che dà maggiori risultati è quella impartita quotidianamente nella casa. Qui il genitore amorevole può trovare il tempo di instillare il rispetto per la legge e il principio, ragionare con i piccoli, rispondere alle domande, edificare l’amore verso la disposizione familiare e rispetto verso la disposizione teocratica nella famiglia di Geova che si trova in tutta la terra. (Deut. 11:18, 19; 32:45, 46) I piccoli possono essere educati in modo che si mettano a sedere con l’amorevole genitore per cinque minuti, quindici minuti, trenta minuti, mentre si usano le pubblicazioni bibliche per far risuonare nei piccoli cuori i rallegranti avvenimenti e istruzioni del racconto biblico. (Gal. 6:6; Sal. 78:4) La Torre di Guardia ha avuto articoli specialmente preparati perché siano letti ai figli. I genitori ne hanno fatto buon uso per edificare nei fanciulli l’apprezzamento per le cose spirituali. Sì, ci vuole uno sforzo da parte dei genitori. Richiede predisposizione e tempo. Ma l’istruzione quotidiana dei piccoli edifica il vincolo familiare. I giovani proveranno amore verso i genitori per la loro compagnia e per i sacrifici fatti a loro favore. Saranno incoraggiati a divenire essi stessi utili, crescendo moralmente, spiritualmente e teocraticamente fino al punto di fare la propria dedicazione a Geova Dio. — Deut. 29:29.

14. Come si possono rafforzare i vincoli meritori?

14 Il vincolo della nostra dedicazione a Geova richiede che rispettiamo altri vincoli, il vincolo familiare, il vincolo coniugale, il vincolo dell’amore nella congregazione cristiana. (Efes. 5:33; 6:1-4; Col. 3:14) Pensate a tutte le cose che il popolo di Dio può fare insieme! Una famiglia può considerare la scrittura biblica del giorno, ricevendo una benedizione quotidiana come quella della famiglia più grande, la famiglia Betel di Brooklyn con più di 1.500 componenti. Ai pasti e altre volte che state insieme, la vostra famiglia può considerare interessanti domande bibliche, recenti relazioni de La Torre di Guardia e di Svegliatevi! o esperienze di servizio di campo. Può dedicarsi a salutari passatempi familiari o a gite comuni. Oppure se la propria famiglia naturale non partecipa ancora allo studio della Parola di Geova, molte di queste cose possono farsi assieme a fratelli e sorelle cristiani. — Matt. 19:29; Rom. 12:13.

15. Come dovremmo considerare il vincolo della dedicazione?

15 È questo vincolo di dedicazione una difficoltà? Piuttosto, è una continua gioia, che reca ristoro e soddisfazione non provati da altri del mondo del genere umano. — Matt. 11:28-30.

INTERESSI DEL REGNO

16. Quale dovrebbe essere il nostro alimentatore interesse nella vita, e perché?

16 Quali sono i nostri interessi? Non dovrebbe il nostro Dio, Geova, venire per primo e avere la priorità nella nostra vita? Noi vogliamo conoscere questo amorevole Dio, così che possiamo essere simili a lui. Le sue magnifiche qualità si riflettono nel suo Figlio, Gesù Cristo, che fece conoscere il suo Padre celeste mentre era sulla terra. (Giov. 1:14, 18; 8:19; 15:15; 17:3-6) Dovremmo noi essere meno zelanti del nostro Esempio nel glorificare il nome di Geova? Gesù dichiaro: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. (Giov. 4:34) Questo dovrebbe essere il nostro cibo e anche il nostro alimentatore interesse nella vita. Se il nostro primo interesse è Geova e la sua adorazione, e amiamo la verità, allora davvero ci rallegreremo di rendere al nostro Dio esclusiva devozione. — Deut. 6:4-7; Mar. 12:28-30.

17, 18. (a) Quali sono gli interessi morali di quelli che amano Geova? (b) Quale contrasto si nota fra quelli che amano i princìpi morali di Dio e quelli che non ne tengono conto? (c) Come possiamo godere la pace con Dio?

17 Gli interessi del cristiano devono essere interessi morali, conforme alle giuste leggi di Geova. “O voi che amate Geova, odiate ciò che è male”, dice il salmista. (97:10) Geova non tollererà ciò che è male, e questo fu chiaramente dimostrato nel giorno di Mosè quando Israele cominciò a nutrire un attaccamento immorale per il Baal di Peor. Geova uccise 24.000 Israeliti con una piaga, e questa fu arrestata solo quando il retto Fineas compì un’azione positiva trafiggendo con una lancia l’immorale Zimri e la sua “amica” madianita. Il sacerdote Fineas odiava ciò che Geova odia, e agì conformemente. Molti sacerdoti moderni sono molto diversi, come spesso mostrano le notizie della stampa. Per esempio, un articolo dell’AFP, in data 5 giugno 1970, descrisse “una riunione estremamente cordiale” di un gruppo di omosessuali olandesi e un cardinale, il primate cattolico romano dei Paesi Bassi. Il riferito soggetto della conversazione fu “la benedizione religiosa” per gli omosessuali. Come potrebbe alcuno che ama Dio e la giustizia considerare l’omosessualità, per non parlare di mettersi a sedere e negoziare al riguardo! — Gal. 5:19-21; Rom. 1:24-27, 32.

18 Oggi, una valanga d’immoralità si abbatte sul genere umano per mezzo delle notizie e dei divertimenti. Ma noi non dobbiamo partecipare col mondo al banchetto di questo cibo avvelenato. Sarebbe fatale! Facciamo in modo d’esser zelanti come Fineas sostenendo le norme della purezza morale. Facciamo in modo di continuare a godere la pace con Dio alimentando la nostra mente delle cose pure della sua Parola e per mezzo del suo servizio. — Filip. 4:8, 9.

19. In contrasto col mondo, quale attitudine coltivano i cristiani?

19 Il mondo moderno è divenuto orgoglioso, indipendente, ribelle ed esigente. (2 Tim. 3:1-13) Com’è diverso dagli adoratori di Geova, che coltivano l’umiltà e l’ubbidienza secondo l’esempio di Gesù! “Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesù, il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non la considerò una cosa da afferrare, cioè che dovesse essere uguale a Dio. No, ma vuotò se stesso e prese la forma d’uno schiavo, divenendo simile agli uomini. Per di più, quando si trovò nella forma d’un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:5-8) Quale eccellente esempio per tutti quelli che avrebbero messo al primo posto gli interessi del regno di Geova! — Matt. 6:33.

GUARDATEVI DAGLI INTERESSI MONDANI

20, 21. (a) Perché è inutile, e perfino pericoloso, cercare interessi mondani? (b) A quale meritoria mèta si può pervenire, e come?

20 Per che cosa vivono oggi le persone? Per piacere a Dio? O per piacere a se stesse? Non vive forse la maggioranza per ottenere per sé in questo breve periodo di esistenza il più che può? Alcuni accumulano denaro per amore del denaro. Altri accumulano possedimenti. Alcuni si rovinano moralmente e fisicamente per amore dei “piaceri”. Altri mirano a un posto alto o preminente nella società. Come sono di vista corta! Uno dei più ricchi uomini della storia, il sapiente re Salomone, dichiarò: “E io, pure io, mi volsi a tutte le opere che le mie mani avevan fatte e al duro lavoro che avevo duramente lavorato per compiere, ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento, e non c’era nulla di vantaggioso sotto il sole”. (Eccl. 2:11) Vi affaticate così invano? O è la vostra mèta un luogo permanente nel nuovo sistema di cose di Dio?

21 Vi attira la vistosa, materiale mostra del mondo? In tal caso, siete in pericolo, poiché il desiderio mal guidato, “quando è divenuto fertile, partorisce il peccato”. L’intralcio degli interessi mondani può togliere sempre più dalla vita di una persona, finché non sia preso nel peccato. “Il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte”. Ma la persona che mette per prima Geova nel suo cuore e che fa la volontà di Dio “rimane per sempre”. — Giac. 1:14, 15; 1 Giov. 2:15-17.

22. Quale apprezzamento dovremmo mostrare per il sacrificio di Gesù?

22 Mediante il prezioso sangue di Gesù, i dedicati testimoni di Geova sono stati liberati dal peccato, per divenire schiavi della giustizia. Facciamo in modo di mantenerci saldi, perciò, non tornando mai più ad essere schiavi d’interessi mondani! — Rom. 6:17, 18; Gal. 5:1.

SERVIZIO DI “CUORE” A GEOVA

23, 24. (a) Come possiamo piacere a Geova? (b) Perché molti son venuti meno in questo sia in passato che in periodi di tempo successivi?

23 Il servizio reso semplicemente con le labbra non soddisfa le esigenze di Geova. Gesù rammentò questo ai religiosi del suo giorno, e applicò loro Isaia 29:13: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me”. (Matt. 15:8) La sincera ubbidienza con cuore grato è ciò che fa piacere a Geova. Con tutto il nostro cuore, e con tutte le nostre altre facoltà, dobbiamo amare e servire il nostro unico Dio, Geova. (Mar. 12:29, 30) Dobbiamo perseverare gioiosamente nel positivo servizio a Geova, di anno in anno. Quando Giosuè espresse la chiara determinazione della sua casa di servire Geova, tutto Israele gli rispose: “È impensabile, da parte nostra, lasciare Geova per servire altri dèi. . . . In quanto a noi, noi pure serviremo Geova, perché egli è il nostro Dio”. — Gios. 24:15-18.

24 “È impensabile”, essi dissero. Ma in seguito i loro discendenti andarono in effetti dietro ad altri dèi. E perché? Perché lasciarono affievolire il loro amore verso Geova. Il loro servizio perse la sua spinta positiva. Smisero di meditare quotidianamente sulla sua Parola, arrestarono il loro progresso. Si ritirarono dalla loro fede e dalla loro spiritualità. Le loro menti si torsero verso vie mondane, e le loro coscienze si indurirono in modo da non distinguere più il bene dal male. Se avessero continuato a rallegrarsi di cuore servendo Geova, il disastro non si sarebbe mai abbattuto su di loro. — Deut. 4:3-10; Gios. 1:7-9; Ebr. 10:36-39; 1 Tim. 4:1, 2.

25. Che genere di figli dovremmo divenire verso Geova?

25 Questo dovrebbe servire oggi di avvertimento al popolo di Geova. Com’è importante che continuiamo a servire gioiosamente Geova, senza interruzione! Com’è importante che regolarmente studiamo e ci raduniamo per mantenere la nostra spiritualità e la nostra gioia! Com’è importante che gioiosamente prediligiamo l’incomparabile privilegio di servire Geova quali suoi testimoni! Ricordate che la cosa che fa piacere a Geova, il Creatore e Proprietario dell’intera terra, è l’amorevole ubbidienza alla sua voce. — Eso. 19:5; 1 Piet. 1:13-16.

26. Quale dovrebbe essere la nostra attitudine verso (a) il regno di Dio, (b) il mondo e le sue nazioni, e (c) il proferire la Parola di Dio?

26 Tutte le nostre speranze, tutto il nostro servizio, tutta la nostra vita quotidiana devono accentrarsi sul regno di Dio. Tutti i nostri meritori interessi sono gli interessi del Regno. La nostra preghiera quotidiana è che il Regno venga, con la sua gloriosa rivelazione della potenza di Cristo, e che si compia la volontà di Dio, come in cielo anche sulla terra. (Matt. 6:9, 10; 2 Tess. 1:6-8) Non vogliamo nulla della depravazione del mondo, nulla delle ansietà dei governanti, nulla delle perplessità delle nazioni. Le nazioni sono contro Geova e contro il suo Unto, Gesù. Fra breve, esse saranno frantumate. (Luca 21:25, 26; Sal. 2:2-9) Il genere umano si sta rapidamente avvicinando a quella “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. Mentre i “dolori d’afflizione” peggiorano, facciamo in modo d’essere simili ai cristiani del primo secolo pregando Geova perché ci dia la baldanza di continuare a proferire la sua Parola. — Matt. 24:7, 8, 21; Atti 4:24-30.

27. Come possiamo pervenire alla mèta della vita eterna?

27 Che cosa vogliamo nella vita? Di sicuro non vogliamo vivere sulle sabbie mobili del codice morale del mondo, che di recente hanno inghiottito gli incauti per la distruzione! Né vogliamo alcuna parte con la corrotta religione del mondo o con la sua corrotta politica, con le sue ideologie o i suoi odii, con le sue frustrazioni o la sua confusione. Vogliamo vivere la vera vita, non è vero? Dobbiamo quindi amare la giustizia e odiare la malvagità, come fa anche Geova, edificando “un eccellente fondamento per il futuro”. (Sal. 11:7; Prov. 6:16-18; 1 Tim. 6:17-19) Dobbiamo continuare ad abbondare sempre più nell’amore facendo tesoro della conoscenza biblica ed essendo “pieni del giusto frutto” nel servizio di Dio. (Filip. 1:9-11) In vista della mèta della vita eterna, facciamo in modo d’esser quindi uno con Cristo Gesù e con tutti gli altri fedeli testimoni, servendo Geova “con cuore completo e con animo dilettevole”. — 1 Cron. 28:9.

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