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  • Che sorta di Dio è Geova?

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  • Che sorta di Dio è Geova?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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  • GEOVA HA CURA DEL SUO POPOLO
  • LA SUA MISERICORDIA
  • PROVVEDIMENTI PER L’ADORAZIONE
  • IL REGNO DELLE DIECI TRIBÙ IMPARÒ A CONOSCERLO
  • OGGI DEVE FARSI CONOSCERE
  • Il suo proprio popolo dovette conoscere chi Egli è
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
  • Il nome di chi rispettate maggiormente, il vostro o quello di Dio?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 15/7 pp. 424-428

Che sorta di Dio è Geova?

NON c’è dubbio che vi è un Dio di nome Geova. Più di un milione e mezzo di persone gli rendono adorazione. E in almeno 207 paesi praticamente tutti odono parlare del nome di Geova da parte di queste persone e di altri. I suoi adoratori si attengono alle leggi che leggono nella Bibbia, il libro che dichiara il suo nome.

A volte la lealtà di questo milione e mezzo di adoratori verso il loro Dio Geova richiama il Nome all’attenzione del pubblico, in un paese o nell’altro. La loro condotta di rigida neutralità verso la politica delle nazioni, la loro completa separazione dalle chiese della cristianità, il fatto che insistono sull’ubbidienza al comando di Dio circa la santità del sangue, anche a costo di soffrire, tutte queste cose mostrano che Geova è un Dio la cui parola ha un vigoroso effetto sui suoi adoratori.

Alcune nazioni, particolarmente quelle comuniste, cercano di non sentir parlare del Nome. Fanno leggi contro di esso e ne proibiscono la proclamazione. Ma non riescono a fare smettere che sia menzionato. Che sorta di Dio è Questo con il nome sgradito? E che cosa c’è in lui che suscita seguaci così leali e attivi?

Non dobbiamo restare all’oscuro per quanto riguarda le qualità di questo Dio. Abbiamo un racconto storico nella Bibbia quale divina narrazione ispirata, scritta da uomini che ebbero personalmente a che fare con Dio. La storia secolare pure ci fornisce alcuni particolari che lo confermano.

Prendete, per esempio, il popolo d’Israele liberato dalla schiavitù d’Egitto. Circa 600.000 uomini di guerra, con centinaia di migliaia di donne, bambini e anziani, insieme al loro bestiame, traversarono il fondo asciutto del mare e videro gli Egiziani inseguitori presi in trappola quando il mare si richiuse su di loro. Questo avvenimento fu il culmine di un periodo di intima esperienza con Geova in cui avevano assistito come testimoni oculari alle sue opere. Prima dell’episodio del mar Rosso erano venute sull’Egitto dieci piaghe, ciascuna delle quali era stata annunciata in anticipo dal rappresentante di Geova, Mosè, e ciascuna delle quali era venuta nel tempo e nel modo predetti da Mosè.

Tutto ciò avrebbe dovuto convincere ogni interessato che Geova è l’Iddio supremo, e avrebbe anche dovuto fornire molte informazioni circa le sue qualità. Prima di questo avvenimento gli antenati di Israele avevano conosciuto il nome di Dio. A volte si erano rivolti a lui col nome Geova e sapevano che lo indicava come Colui che aveva un proposito verso il suo popolo. Ma ora potevano apprezzare il Nome in un modo come non era mai accaduto prima. A questo pieno intendimento e apprezzamento del significato del Nome si era precedentemente riferito Dio quando aveva detto a Mosè: “Io sono Geova. E apparivo ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe come Dio Onnipotente, ma rispetto al mio nome di Geova non mi feci conoscere da loro”. — Eso. 6:2, 3.

Ora Dio aveva reso più illustre quel Nome adempiendo ciò che esso aveva significato per Abraamo, Isacco e Giacobbe. Ora l’intera nazione era obbligata a essere testimone della gloria di quel Nome. Davanti a chi? Prima, davanti ai loro propri figli. (Eso. 10:1, 2) Inoltre, dovevano essere una nazione di testimoni di Geova davanti alle altre nazioni che adoravano falsi dèi, dèi che non potevano fare promesse profetiche e adempierle, come poteva farlo Geova. — Isa. 43:1-12.

GEOVA HA CURA DEL SUO POPOLO

Ma conobbe Israele altre qualità di Geova? Sì, poiché partendo dall’Egitto aveva davanti a sé un viaggio attraverso “il grande e tremendo deserto, con serpenti velenosi e scorpioni e con terra assetata che non ha acqua”. (Deut. 8:15) Geova lo aveva portato in questo luogo. Come suo Dio, se ne sarebbe interessato abbastanza da averne cura? Sì, poiché ora si trattava sia del benessere del suo popolo che del suo proprio Nome.

Il fatto che la nazione d’Israele sopravvisse per entrare nella Terra Promessa con quasi la stessa popolazione che aveva all’inizio, nonostante le difficili condizioni e anche le sue ripetute negligenze verso le leggi di Dio, mostrò che Geova era il suo misericordioso Provveditore e Sostenitore. Poco dopo che erano usciti dall’Egitto Dio calmò la loro ansietà circa la sua capacità e volontà di aver cura di loro quando provvide quaglie in abbondanza e quando comincio ad apparire la miracolosa sostentatrice manna. (Eso. 16:1-18) Come indicò loro in seguito Mosè: “[Dio] ti ha fatto uscire l’acqua dalla roccia di silice; [egli] nel deserto ti ha cibato con la manna”. E in quanto al loro bisogno di abiti che Dio soddisfece, fu loro rammentato: “Il tuo mantello non si è consumato su di te, né il tuo piede si è gonfiato in questi quarant’anni”. — Deut. 8:4, 15, 16.

Per di più, Geova fu il loro Protettore. Al principio del viaggio nel deserto, con il suo miracoloso sostegno Israele sconfisse gli Amalechiti. In quel tempo Mosè edificò un altare e lo chiamò Geova-Nissi, che significa “Geova è il palo del mio segnale”. Egli è un Dio attorno al quale il suo popolo può radunarsi per ricevere protezione e aiuto. — Eso. 17:8-16.

LA SUA MISERICORDIA

Quindi, durante i quarant’anni di personale esperienza Israele imparò a conoscere Geova. Al monte Sinai, dove fu fatto il patto della Legge con la nazione, Mosè chiese di vedere la gloria di Dio. Quindi, sul monte, per mezzo dell’angelo che lo rappresentava, “Geova scendeva nella nuvola e stava lì con lui e dichiarava il nome di Geova. E Geova passò davanti alla sua faccia e dichiarò: ‘Geova, Geova, Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che serba l’amorevole benignità a migliaia, perdonando l’errore e la trasgressione e il peccato, ma non esenterà affatto dalla punizione, recando la punizione per l’errore dei padri sui figli e sui nipoti, sulla terza generazione e sulla quarta generazione’”. — Eso. 33:18–34:7.

Dio aveva già dimostrato queste eccellenti qualità quando il popolo, meno di quattro mesi dopo la liberazione al mar Rosso, aveva fatto un vitello d’oro, dicendo: “Questo è il tuo Dio, o Israele, che ti ha tratto fuori del paese d’Egitto”. (Eso. 32:4) Che ingratitudine, slealtà e infedeltà! Ma Geova non li rigettò. Infatti, quella medesima generazione avrebbe potuto entrare nella Terra Promessa, con l’aiuto di Geova.

Comunque, allorché stavano per entrare in Canaan manifestarono timore e ribellione, parlando di nominarsi un capo che li riconducesse in Egitto. (Num. 14:1-4) Anche allora Geova li perdonò, lasciandoli in vita, ma rimandò il loro ingresso nel paese finché tutti gli uomini ribelli di quella generazione non fossero morti. — Num. 14:18-20, 29, 34.

Inoltre, Dio sopportò le loro molte lamentele e ribellioni nei quarant’anni del loro viaggio nel deserto, perdonandoli, proteggendoli, provvedendo per loro e avendone cura.

Le qualità manifestate da Geova lo distinguono da tutti i cosiddetti dèi che gli uomini e le nazioni hanno adorato. Quale persona ragionevole, con il giusto apprezzamento, non vorrebbe adorare un Dio come Geova? Egli merita d’essere adorato. Ha l’esclusivo e il legittimo diritto di comandare d’essere adorato da tutte le sue creature in cielo e sulla terra.

PROVVEDIMENTI PER L’ADORAZIONE

Nel caso di Israele, Geova provvide alla nazione tutto il necessario per praticare la sua adorazione. Aveva le sue leggi, che erano spirituali, sante e buone. (Rom. 7:12, 14) Se Israele vi ubbidiva esse operavano per il suo benessere, sia spirituale che fisico. Stabilì un sacerdozio che servisse Israele, nella famiglia di Aaronne il fratello di Mosè. Prescrisse una lista di sacrifici che potevano offrirgli in certe occasioni e per certe ragioni. In questi modi ogni persona della nazione poteva avere accesso al suo Dio. Questi sacrifici avevano anche un significato speciale, additando il grande Sacrificio che Geova avrebbe provveduto a suo tempo per togliere i peccati dell’intero mondo del genere umano.

I piani architettonici della trasportabile tenda di adunanza o tabernacolo e del tempio costruito in seguito a Gerusalemme furono provveduti da Geova. Geova vi pose il suo nome. Conformemente, quello che avveniva lì era di speciale interesse presso Geova per il fatto che si rifletteva sul suo santo nome.

Non era un’offesa da poco che qualcuno contaminasse il suo tempio. Quelli che l’avessero contaminato avrebbero conosciuto che non potevano far questo impunemente. Avrebbero conosciuto che Geova, benché sia un Dio misericordioso e clemente verso quelli che si rivolgono a lui è anche un Dio di giustizia, il Sovrano Universale che esige si faccia il bene. Con questo non solo esalta il suo proprio Nome quale vero Dio, ma protegge anche le sue creature, così che vivano in pace, sicurezza e felicità.

IL REGNO DELLE DIECI TRIBÙ IMPARÒ A CONOSCERLO

Secoli dopo che erano entrate nella Terra Promessa dieci tribù si separarono dalla dinastia divinamente costituita della casa di Davide e stabilirono il loro proprio regno, facendo anche immagini di vitelli per l’adorazione. Questo regno, con la città capitale di Samaria, si chiamò Israele, per distinguersi da Giuda, con Gerusalemme come capitale. Anche allora Dio diede all’idolatra Israele l’opportunità di conoscerlo sconfiggendo la Siria loro nemica. Ma Israele, benché in passato avesse conosciuto Geova come suo Dio, non manifestò nessun apprezzamento per la sua Divinità.

Israele continuò nella sua idolatria. Quella nazione non trasse religiosamente profitto dall’avere imparato che l’Iddio della salvezza è Geova. Dopo un’esistenza di 257 anni, la loro città capitale di Samaria fu distrutta dagli Assiri nel 740 a.E.V. e il popolo fu portato in esilio. Il profeta Geremia spiega perché, dicendo: “Per il fatto che non avevano ascoltato la voce di Geova loro Dio, ma avevano trasgredito il suo patto, perfino tutto ciò che Mosè servitore di Geova aveva comandato. Non diedero ascolto né misero in pratica”. — 2 Re 18:11, 12.

Questi esempi significano nulla nel nostro tempo? Sì! Sono un vigoroso avvertimento per le nazioni cosiddette “cristiane”. Esse hanno avuto ogni opportunità di conoscere intorno a Geova. Sono responsabili, perché asseriscono di servire l’Iddio della Bibbia, il quale dichiara che Geova è il suo Nome commemorativo. — Eso. 3:13-15.

Ma le altre nazioni che non pretendono di servire l’Iddio della Bibbia, Geova, non pensino di non dover anch’esse conoscere chi è Geova. Questo fu prefigurato da ciò che accadde alle nazioni che circondavano Giuda, l’antico regno di Dio. Nel 607 a.E.V. Dio permise a Babilonia di rovesciare Giuda per la sua infedeltà verso di lui. A quel tempo Babilonia e i nemici di Giuda si rallegrarono.

Parlando agli esuli giudei in Babilonia per mezzo del suo profeta Ezechiele, Geova li confortò, predicendo la loro restaurazione e dicendo: “‘Per certo santificherò il mio gran nome, che era profanato fra le nazioni, che voi avete profanato in mezzo a loro; e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘quando mi sarò santificato fra voi dinanzi ai loro occhi’”. — Ezec. 36:23, NW.

Nel 539 a.E.V. Babilonia fu rovesciata dai Medi e dai Persiani e nel 537 a.E.V., dopo un esilio di settant’anni, fu permesso ai Giudei di tornare a Gerusalemme per ricostruirvi il tempio. I nemici di Gerusalemme furono costretti a levarsi e a prendere nota di ciò che Dio aveva fatto per loro.

OGGI DEVE FARSI CONOSCERE

Oggi, è importante che questa conoscenza che egli è Geova sia resa così estesa? Sì! Solo nell’intera profezia di Ezechiele il Sovrano Signore Dio ne indica l’importanza dichiarando ripetutamente che nazioni e popoli e singoli individui devono ‘conoscere che io sono Geova’, facendo tale dichiarazione sessantadue volte. Nella profezia di Ezechiele l’espressione “Sovrano Signore Geova” ricorre 215 volte.

In quest’ultimo terzo del ventesimo secolo c’è una cosa che non si deve trascurare circa la dichiarazione, nella profezia di Ezechiele, del proposito di Dio che “le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”. Qual è? Questa: la profezia doveva avverarsi verso “la fine degli anni”, “alla fine dei giorni”. (Ezec. 39:7, NW; 38:8, 16, La Bibbia concordata) Se teniamo conto delle cose accadute dalla prima guerra mondiale, che scoppiò nel 1914 E.V., più di cinquantasette anni fa, i predetti finali anni e giorni, la parte finale degli anni e dei giorni, dovrebbe sopraggiungere presto su di noi! Tutte le nazioni d’oggi stanno per venire a conoscere chi è questo vivente e vero Dio, Geova, in un modo che non l’hanno mai conosciuto prima. Nessuno di noi può sottrarvisi. Facciamo tutti parte di quelle nazioni. Ci guadagneremo o ci perderemo quando ci sarà impartita quella conoscenza di Geova tanto importante?

Nella profezia di Ezechiele, Dio fece molte dichiarazioni riguardo a ciò che le nazioni e i popoli dovevano conoscere. Di conseguenza, che ora Geova e il suo nome ci piacciano o no, vale certamente la pena che investighiamo quel libro profetico. In tal caso, osserveremo come rimarchevoli parti d’essa hanno avuto un moderno adempimento. Molte persone di cuore onesto sono oggi ancora confuse circa l’Essere Supremo, l’Onnipotente Dio. Non possono fare altro che trarre beneficio dal trovare i suoi saggi e opportuni consigli per oggi. Perché essere costretti a conoscere che egli è Geova nel modo in cui vi fu costretto Faraone, l’antico governante d’Egitto? Noi che amiamo la vita e la felicità facciamo molto meglio ad accettare il suo benigno invito di conoscerLo ora in modo pacifico e amichevole.

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