BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w72 1/11 pp. 643-646
  • L’uomo, fatto per la terra

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • L’uomo, fatto per la terra
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • RITMI DI VENTIQUATTRO ORE NELL’UOMO
  • ALTRI OROLOGI NELL’UOMO
  • L’UOMO LONTANO DALLA SUA DIMORA
  • Gli invisibili “orologi” della creazione
    Svegliatevi! 1986
  • La luna influenza la vostra vita?
    Svegliatevi! 2000
  • A che punto sono ora i voli spaziali umani?
    Svegliatevi! 1972
  • L’esplorazione dello spazio: Cosa riserva il futuro?
    Svegliatevi! 1992
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/11 pp. 643-646

L’uomo, fatto per la terra

LA NOSTRA stessa esperienza ci dice che abbiamo bisogno della terra. Essa soddisfa tutte le nostre necessità materiali, come cibo, acqua e indumenti. E chi non prova piacere alla bellezza della terra, alle sue maestose montagne, alle sue quiete foreste e al rifluire della risacca?

Lo studio chimico del corpo umano rivela che tutti i suoi elementi si possono trovare nel suolo intorno a noi. Questo è in armonia con la dichiarazione biblica che l’uomo fu fatto “dalla polvere della terra”. (Gen. 2:7) È interessante che la Bibbia ci narra come il primo uomo fu chiamato Adamo, nome che può tradursi “uomo terreno”. Dio incaricò l’uomo d’aver cura della terra. Infatti, Salmo 115:15, 16 mostra che la terra fu “data” all’uomo come sua dimora.

Ma oggi l’uomo sta facendo esperimenti per l’esplorazione dello spazio. Può darsi che l’uomo sia altrettanto adatto per vivere in qualche altro pianeta? Se l’uomo è stato veramente fatto per la terra, non dovrebbe questo essere evidente da altri modi che non soltanto dalla sua necessità di aria, acqua e cibo?

Per esempio, sul pianeta Giove un ‘giorno’ dura solo dieci ore circa. Ma l’‘anno’ di Giove è pari a circa dodici anni della terra. Con un po’ di esperienza non potrebbe l’uomo adattarsi bene a tali caratteristiche del tempo? È fatto egli davvero per gli orari dei tempi terrestri? La corrente opinione scientifica rende al riguardo un’interessante testimonianza.

Il prof. John D. Palmer dell’Università di New York dice: “È del tutto ovvio che la capacità di misurare periodi di 24 ore circa è una proprietà innata del protoplasma”, che si trova in tutti i viventi su questa terra, compreso l’uomo. Il professore di biologia Frank A. Brown dell’Università Nordoccidentale dice: “Esistono nell’uomo sistemi ritmici regolati secondo periodi di 24 ore”.

Tali ‘orologi’ quotidiani, a volte chiamati ‘orologi biologici’, sono più correttamente indicati come “ritmi circadiani” (dal latino circa, che significa “intorno a”, e dies, che significa “giorno”, o “intorno a un giorno”) poiché la maggioranza dei ritmi non sono esattamente di ventiquattro ore.

RITMI DI VENTIQUATTRO ORE NELL’UOMO

Il più ovvio di tali ritmi si dice sia nell’uomo il ciclo del sonno e della veglia. Ogni ventiquattro ore, la maggioranza degli uomini trascorrono circa otto ore dormendo e sedici ore nell’attività. Avete mai cercato di alterare tale ciclo, forse saltando una notte di sonno? Non potete fare questo per molto tempo, non è vero? Il vostro corpo non lo consente.

I tentativi sperimentali per alterare il ciclo di ventiquattro ore di sonno e di veglia non hanno avuto successo. Perciò l’esperto del sonno Nathaniel Kleitman dice: “Gli sforzi per stabilire nell’uomo un ritmo di 12 ore sono uniformemente falliti. . . . I tentativi di dar luogo nel nostro laboratorio a un ritmo di 48 ore non hanno avuto maggior successo”. Le abitudini di dormire dell’uomo indicano che egli e stato fatto per un ciclo di ventiquattro ore.

Ci viene detto che anche la temperatura del corpo segue tale ritmo di ventiquattro ore. La temperatura media di un uomo sano è 37 °C. Ma questa varia ogni giorno, di circa due gradi; uniformemente la temperatura del corpo è più bassa nelle ore della mattina e più alta nel pomeriggio.

Si crede che la maggioranza delle sostanze chimiche versate nel corpo segua un programma di ventiquattro ore. Per esempio, considerate ciò che dice un libro di testo del 1968 circa gli ormoni emessi dalle ghiandole adrenali e pituitaria:

“Verso le 3 della notte c’è un’esplosione di attività dell’ACTH pituitario, che raggiunge un massimo intorno alle 6 del mattino. A ciò segue dopo breve tempo una netta ascesa nel plasma del livello del cortisol e dei suoi derivati. Avviene come se le batterie fossero ricaricate durante il sonno, essendo pronte a ‘funzionare’ la mattina al risveglio del soggetto. In tutto il giorno c’è una graduale diminuzione, così che a mezzanotte si raggiunge il più basso livello del cortisol. C’è approssimativamente una duplice differenza fra il massimo delle prime ore del mattino e la depressione [il punto più basso] la tarda notte”.

Supponete, comunque, che una persona dorma durante il giorno e sia attiva la notte. Influiscono tali condizioni sul ritmo di ventiquattro ore di queste ghiandole? Questa fonte continua:

“Il ritmo dell’attività delle adrenali è indipendente dal sonno come fu mostrato dai lavoratori notturni, che mantennero il loro ritmo originale; non ha diretta relazione con la vista, giacché persone cieche, come è stato riscontrato, hanno le stesse variazioni diurne dei soggetti normali”. — Textbook of Endocrinology, redatto da R. H. Williams, M.D.

Si pensa che un regolare ritmo circadiano sia stato dimostrato in molte altre parti e in processi del corpo umano. Secondo dottori del College di Medicina Baylor di Houston, nel Texas, anche il “cuore di un donatore snervato mantiene un simile ritmo circadiano”. — Science, 14 agosto 1970.

Poiché risulta che tanti ritmi corrispondono strettamente alla durata del giorno terrestre, ventiquattro ore, è comprensibile che alcuni scienziati suggerissero fra i due una relazione ‘cosmica’. Infatti, il prof. Brown dice che l’‘orologio’ nelle creature viventi della terra è caricato da cicli geofisici naturali. Mentre questa veduta non è ampiamente abbracciata, pochi esperti sono disposti a escluderne interamente la possibile validità. Ebbene, potrebbero questi ritmi essere alterati nello spazio extraterrestre?

Non secondo il libro The Physiological Clock (edizione del 1967) del prof. Erwin Bünning, che osserva: “Le ricerche inerenti ai problemi dei viaggi spaziali hanno mostrato che gli uomini possono in modo simile fare solo adattamenti limitati in un ambiente che devia considerevolmente dalla periodicità di 24 ore”. Il prof. Bünning conclude che ogni evidenza dimostra la veracità della dichiarazione fatta nel diciottesimo secolo dal fisico tedesco C. W. Hufeland: “Il periodo di ventiquattro ore . . . è, per così dire, l’unità della nostra cronologia naturale”.

L’uomo appartiene in realtà a un ambiente basato su un programma di ventiquattro ore.

ALTRI OROLOGI NELL’UOMO

I ritmi circadiani non sono i soli ‘orologi’ trovati nell’uomo. Altri ricercatori riferiscono evidenze che si basano su un anno terrestre. Un articolo nel Scientific American dell’aprile del 1971 dice di uno studio: “Più di 15 anni di studio su questo soggetto han mostrato un definito ritmo annuale”.

Che dire della luna? La Bibbia mostra che l’uomo doveva calcolare il tempo sia mediante la luna che mediante il sole; ci sono riferimenti biblici al mese lunare di 29,5 giorni. (I Re 6:37) L’effettiva evidenza moderna indica che la luna influisce in realtà su molte forme di vita animale, come le ostriche. Inoltre essa controlla in gran parte le maree della terra.

Questo indusse uno scrittore di Science Digest a chiedere: “Se [la luna] può esercitare qualche diretta attrazione sui tessuti [animali] viventi come la esercita sui mari, perché non dovrebbe avere qualche influenza sugli uomini?” Ci sono evidentemente alcune interessanti rispondenze fra il ciclo lunare e il genere umano.

Due di esse sono considerate dal prof. Palmer:

“Anche i libri di testo elementari affermano che il ciclo mestruale è in media di 28 giorni . . . Un attento riesame dei dati collegati con opere precedenti . . . ha ora mostrato che il vero periodo medio del ciclo mestruale umano è di 29,5 giorni, l’esatta durata del mese sinodico lunare. Si è anche riscontrato che il periodo di gestazione medio — il tempo che trascorre fra il giorno della concezione e il parto — era esattamente di nove mesi lunari (266 giorni)”. — Natural History, aprile 1970.

La consapevolezza di tale apparente relazione indusse il summenzionato scrittore di Science Digest a domandarsi: ‘È una semplice coincidenza?’

È possibile, come alcuni han supposto, che, proprio come ci sono evidenti ritmi di ventiquattro ore, “ci siano innati ritmi protoplasmatici che abbiano la stessa periodicità del ciclo lunare”?

Un altro modo di apprezzare che la terra è la dimora dell’uomo è quello di considerare ciò che gli accade quando la lascia per andare nello spazio.

L’UOMO LONTANO DALLA SUA DIMORA

Lontano dalla sua dimora, la terra, l’uomo è in un ambiente innaturale. Lo stesso spazio extraterrestre è altamente letale; basta che un uomo vi sia esposto senza protezione solo per un momento perché ne sia ucciso. Anche con uno speciale equipaggiamento nello spazio extraterrestre, ci sono onnipresenti pericoli che l’uomo non ha nella sua nativa atmosfera.

Preminente fra questi è l’imponderabilità. A causa del suo effetto sul sistema circolatorio che tende a indebolirlo, l’uomo potrebbe essere ucciso al suo ritorno alla normale gravità terrestre. Si devono escogitare perciò metodi speciali per controllare la circolazione del sangue mentre gli uomini sono nello spazio. Queste misure che non sono necessarie sulla terra non hanno pieno successo nelle avventure spaziali.

Per esempio, nel 1970, quando due cosmonauti russi tornarono sulla terra dopo aver conseguito un primato di volo nella Soyuz 9, descritto come un ‘completo successo’, un comunicato dice che trovarono difficoltà a riadattarsi alla gravità terrestre. Non solo c’era la solita perdita di peso e di tono muscolare durante il volo, ma per circa dieci giorni successivi “furono anche turbati da un certo grado di instabilità nei loro sistemi cardiovascolari e da difficoltà nel sonno”. Ostacoli alla percezione dei colori dovuti alla difettosa coordinazione degli occhi furono pure attribuiti alla prolungata assenza di gravità.

Queste cose non sono comunemente dei problemi per gli uomini sani nella loro dimora terrestre. Ma, ciò che più conta, vogliono veramente gli uomini star lontani dalla terra? Considerate quelli che sono stati nello spazio extraterrestre. Essi hanno fatto alcune eloquenti dichiarazioni che indicano direttamente e indirettamente come la terra è in realtà la dimora dell’uomo.

Quando l’equipaggio spaziale statunitense della capsula dell’Apollo 8 si immise in un’orbita a 110 chilometri dalla superficie della luna, la descrisse come “una vasta, solitaria, proibitiva distesa di nulla”, e non come “un luogo molto invitante per vivervi o lavorarvi”. L’equipaggio di tre uomini lesse dal libro biblico di Genesi, dando risalto a ciò che esso dice circa la terra che è molto ‘buona’.

Si afferma che nel 1970 i due cosmonauti russi “provarono brama di ‘cibo terrestre’”. E, nel giugno dello scorso anno, solo ore prima della sua morte con due altri cosmonauti al tempo del loro rientro sulla terra nella Soyuz 11, il veterano dello spazio V.N. Volkov trasmise le sue osservazioni sulla terra: “Si guarda giù e si prova nostalgia. Si vuole un po’ di sole, di aria fresca e vagare nei boschi”. Egli pure sapeva che la terra è la dimora dell’uomo.

Sì, l’uomo, in ogni minimo particolare, è della terra. E la terra è in ogni modo adatta per lui. Le scoperte scientifiche sostengono questo fatto. La Bibbia lo ha detto per migliaia d’anni. Non potete perciò confidare in ciò che essa dice intorno al proposito di Dio che presto farà di questa terra un paradiso, libero da ogni malvagità? — Matt. 6:9, 10; Luca 23:43; Riv. 21:4, 5.

[Immagine a pagina 644]

Le abitudini di dormire delle persone indicano che sono state fatte per un ciclo di ventiquattro ore

[Immagine a pagina 645]

La luna influisce molto sulla terra fisica e sulle sue creature. È una semplice coincidenza che ci siano rispondenze fra il ciclo lunare e le funzioni riproduttive del corpo della donna?

[Immagine a pagina 646]

Lontano dalla sua dimora terrestre, l’uomo incontra continui pericoli; l’effetto dell’imponderabilità sul sistema circolatorio, per esempio, può uccidere un uomo al suo rientro nella gravità della terra

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi