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  • Andiamo a un matrimonio?

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  • Andiamo a un matrimonio?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
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  • RAGIONI PER ANDARVI
  • PER I MARITI E PER LE MOGLI
  • GENITORI E FIGLI
  • COME TRARRE PROFITTO DAL RICEVIMENTO
  • Come accrescere la gioia e la dignità del giorno delle nozze
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
w74 15/5 pp. 309-312

Andiamo a un matrimonio?

ALCUNI non assistono mai a un matrimonio, neppure al matrimonio di un intimo amico, asserendo d’essere troppo occupati. Ma è bene ricordare che quando fu sulla terra Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non fu così occupato da non poter assistere alla festa di nozze a Cana. Infatti, il primo segno che compì come prova che era il Messia fu a queste nozze. Quando il vino finì, egli ne provvide miracolosamente dell’altro, il vino migliore e in abbondanza. Tra parentesi, come risultato di quel miracolo “i suoi discepoli riposero la loro fede in lui”. — Giov. 2:1-11.

Il primo matrimonio fu quello di Adamo ed Eva e fu celebrato da Geova Dio, il Creatore. Dio fece prima capire ad Adamo che aveva bisogno di una compagna, poiché leggiamo che dopo aver dato il nome a tutti gli animali Adamo si accorse che per lui non si trovava “un aiuto, come suo complemento”. Allora Dio creò Eva e “la conduceva all’uomo”. Non c’è da meravigliarsi che, dopo esserle stato presentato, Adamo dicesse: “Questa è finalmente osso delle mie ossa e carne della mia carne. Questa sarà chiamata Donna, poiché dall’uomo questa è stata tratta” — Gen. 2:18-23.

Non c’è nessuna testimonianza che fra i servitori di Dio dei tempi antichi si tenesse una formale cerimonia religiosa in relazione ai matrimoni. E non esisteva una cosa come la licenza di matrimonio, benché si prendessero misure precise per rendere il legame matrimoniale legalmente vincolante. Comunque, una cosa è certa, che, come avviene anche oggi, un matrimonio era un’occasione gioiosa. L’allegrezza associata alle feste nuziali è messa in risalto dal riferimento al matrimonio dell’Agnello, per cui questa disposizione ben compresa dagli uomini è usata per illustrare la relazione che viene a esistere fra Gesù Cristo e i suoi seguaci in cielo. Riguardo a questo matrimonio, leggiamo: “Lodate Iah, . . . Rallegriamoci ed esultiamo, e diamo a lui la gloria, perché è arrivato il matrimonio dell’Agnello e la sua moglie s’è preparata”. — Riv. 19:6, 7.

I matrimoni sono di solito occasioni molto gioiose e hanno molti aspetti interessanti, specialmente per le donne, che sono generalmente inclini a essere più sentimentali e interessate ai matrimoni che non gli uomini. Di solito la sposa è mirabilmente abbigliata. E spesso la festività dell’occasione è accentuata dai fiori e dalla musica.

Si è notato che le spose danno molta importanza alle loro nozze; amano renderle il più sensazionali possibile. E fanno questo con un’accortezza tipicamente femminile. Con tutta probabilità la maggioranza degli sposi preferirebbe fare le cose diversamente, ma conformandosi a tutte le disposizioni anch’essi possono ben imprimere nel cuore e nella mente l’importanza del passo che stanno facendo. Come hanno osservato gli psicologi mondani, la drammatica cerimonia fa un’impressione tale sul maschio o sposo che egli si rende maggiormente conto che da ora in poi è un uomo sposato. E anche le spose sono sagge a dare importanza alle loro nozze, poiché quello di sposarsi è uno dei passi più seri che si possano fare e si fa con la prospettiva che duri tutta la vita.

RAGIONI PER ANDARVI

Le ragioni per cui le persone vanno a un matrimonio sono molteplici e svariate. Chi è molto sentimentale troverà di solito parecchie scuse per andare a un matrimonio. Una ragione molto buona per andarci, naturalmente, è che un buon amico o uno stretto parente si sposa. Una coppia che si sposa considera la presenza d’altri al loro matrimonio un’espressione di amore o rispetto. Alcuni ci vanno perché sono parenti della sposa o dello sposo e quindi si sentono obbligati a essere presenti. Altri ci vanno perché i legami commerciali o politici raccomandano apparentemente la loro presenza. La curiosità può spingere altri ancora ad andare, come pure alcune donne possono essere spinte ad assistere perché hanno l’occasione di indossare begli abiti.

Benché un matrimonio sia un’occasione gioiosa, non si dimentichi mai che, secondo la Bibbia, è anche un’occasione della massima serietà. Un uomo e una donna che si sposano “si legano per sempre”, come si suol dire. Si riconosce comunemente che una coppia si sposa per restare unita “nella buona e nella cattiva sorte” e “finché la morte” non li separi. Appropriatamente, ai matrimoni celebrati dai testimoni di Geova il ministro officiante riesamina la base scritturale e gli obblighi scritturali dell’uomo e della donna. Benché tutto ciò sia primariamente rivolto alla coppia degli sposi, non contiene anche buoni consigli per tutto l’uditorio? Certissimamente!

PER I MARITI E PER LE MOGLI

Oggi, fra le persone in generale, il matrimonio è degradato mentre sempre più coppie vivono insieme come marito e moglie senza prima sposarsi. Fra coloro che effettivamente si sposano c’è sempre meno lealtà e fedeltà ai voti matrimoniali e l’uno all’altro e sempre più divorzi. Tutte le tendenze moderne, come materialismo, immoralità sessuale e perversioni, contribuiscono a rendere più difficile fare del matrimonio un successo. Pertanto anche tra i dedicati cristiani servitori di Dio alcuni possono essere tentati di separarsi e andare ognuno per la propria strada se non riescono a ottenere un divorzio scritturale.

Tutti questi, nonché altri che hanno più “tribolazione nella loro carne” di quanto sospettassero, non trarrebbero profitto assistendo a una cerimonia nuziale, come quelle tenute nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova? (1 Cor. 7:28) Come farebbero bene a paragonare le loro azioni l’uno verso l’altro con i consigli scritturali che vengono dati! Mentre lo sposo riceve consigli, ciascun marito può ben chiedersi fino a che punto soddisfa la norma esposta da Colui che diede origine al matrimonio nella sua Parola la Bibbia. Lo stesso vale per ciascuna moglie mentre la sposa riceve consigli sui suoi obblighi scritturali verso il marito. Se il matrimonio di una coppia è diventato una comune abitudine, assistendo a un matrimonio e vedendo e udendo due giovani innamorati pieni di speranza che pronunciano i loro voti matrimoniali possono benissimo essere aiutati a rammentare il tempo in cui essi si sentivano allo stesso modo l’uno verso l’altro. Li può anche spingere a fare qualcosa per ravvivare il loro “primo amore”.

GENITORI E FIGLI

Anche i genitori, i quali sperano sempre che i loro figli facciano un matrimonio felice, possono trarre beneficio assistendo a una tale cerimonia di nozze. Pertanto, un ministro cristiano, pronunciando il suo discorso nuziale, lodò i genitori della giovane coppia perché avevano allevato i figli “nella disciplina e secondo la norma mentale di Geova” così che i loro figli erano in grado di contrarre onorevole matrimonio nella loro casa di adorazione. Senz’altro, tutti i genitori che hanno figli in età da sposarsi o anche più piccoli, udendo tali commenti, sono spinti ancor più a capire quanto è necessario fare per allevare giustamente i loro figli. — Efes. 6:4, NW.

Proseguendo, questo stesso ministro lodò anche la giovane coppia stessa perché aveva evitato i lacci dell’immoralità sessuale per essere in grado di avere una così onorevole cerimonia nuziale. Che incentivo furono quelle osservazioni per tutti i giovani dell’uditorio a seguire i princìpi biblici e a esercitare la padronanza di sé! Furono anche aiutati a capire quanto sono veraci le parole dell’apostolo che “la santa devozione è utile per ogni cosa”, inclusa la felicità nel matrimonio. — 1 Tim. 4:8.

Anche quelli che pensano seriamente al matrimonio trarranno profitto assistendo a tali nozze. Mentre odono l’oratore elencare i doveri nonché i privilegi delle persone sposate, dovrebbero essere aiutati ad assumere una veduta matura del matrimonio anziché solo una veduta sentimentale e romantica, come se il matrimonio fosse un letto di rose. Saranno aiutati a capire che la felicità nel matrimonio dipende in gran parte da fattori pratici, come essere premurosi, altruisti e solleciti l’uno verso l’altro. Inoltre, capiranno bene che nel matrimonio le persone hanno realmente “tribolazione nella loro carne” e che devono quindi essere preparati al fatto che “non c’è rosa senza spine”.

COME TRARRE PROFITTO DAL RICEVIMENTO

Alcuni conoscenti di una coppia che si sposa ritengono di non avere il tempo di assistere alla cerimonia nuziale nella Sala del Regno, ma hanno però il tempo per le festività che seguiranno, quando si potrà bere, mangiare e ballare. Si può dire che questo equivalga a mettere il carro davanti ai buoi. In realtà, somiglia all’errore fatto dall’antico cacciatore Esaù, che preferì una minestra di lenticchie alle benedizioni spirituali della promessa fatta per prima a suo nonno Abraamo. La presenza al matrimonio è un’espressione di stima per quelli che si sposano, ma la presenza solo al ricevimento può significare che il principale interesse nella propria vita è quello di spassarsela. — Ebr. 12:16.

I ricevimenti nuziali fra i testimoni di Geova sono stati spesso occasioni di utilità ed edificazione spirituale. Recentemente, a uno di questi ricevimenti nuziali furono fatti brevi discorsi, unendo l’umorismo e i consigli pratici di parecchi intimi amici della coppia di sposi. Furono anche cantati in modo eccellente alcuni cantici cristiani specialmente appropriati all’occasione, e, naturalmente, i festeggiamenti cominciarono chiedendo la benedizione di Dio sull’occasione.

Anche qui bisogna stare attenti a tenere il ricevimento su un tono elevato affinché non divenga un’occasione per comportarsi in modo sfrenato o gozzovigliare, come avviene tante volte tra quelli del mondo. In breve, anche ai ricevimenti di nozze si darà ascolto al consiglio dell’apostolo: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. Così facendo la cerimonia nuziale, nonché i festeggiamenti che la seguiranno, saranno non solo occasioni gioiose ma anche occasioni di reciproca edificazione e di cui serbare cari ricordi. — 1 Cor. 10:31.

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