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  • Continuate a guardare avanti e a progredire con Geova

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  • Continuate a guardare avanti e a progredire con Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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  • NELLA TERRA PURIFICATA
  • LA SPERANZA DELLA RISURREZIONE
  • CONTINUATE A GUARDARE AVANTI E A PROGREDIRE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 15/7 pp. 439-444

Continuate a guardare avanti e a progredire con Geova

“La mia parola che esce dalla mia bocca . . . per certo farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l’ho mandata”. — Isa. 55:11.

1. In base a che cosa possiamo confidare che Geova adempirà i suoi propositi?

SENZA ombra di dubbio, Geova corona sempre i suoi propositi col sicuro successo. La sua Parola, come anche la storia dell’umanità, attestano che Geova ha fatto questo in passato, assicurandoci che si interessa ancora di adempiere l’originale profezia e promessa del Regno pronunciata in Eden. E come Geova guarda sempre avanti, così noi dobbiamo continuare a guardare avanti. Le molte profezie che si devono ancora adempiere ci danno molte vigorose ragioni di guardare avanti.

2. Quale opera essenziale ci è stata assegnata, e chi ci assiste nel compierla?

2 Comunque, vogliamo non solo continuare a guardare avanti con Geova Dio ma vogliamo anche continuare a progredire con lui, poiché egli ha molto lavoro da far compiere ai suoi servitori sulla terra. Parte di quel lavoro è la predicazione della buona notizia del regno di Dio affinché le persone indichino se sono a favore o contro di esso. (Matt. 24:14; 25:31-46) Come mostra Rivelazione 14:6, 7, il peso di questa opera di predicazione non grava interamente sulle spalle dei servitori terreni di Dio; essi hanno l’aiuto delle forze angeliche, che li dirigono e li guidano.

3. Quale obbligo abbiamo verso i conservi credenti?

3 Come veri seguaci di Cristo, incaricati di compiere questa attività, dobbiamo essere leali e fedeli gli uni agli altri. Vogliamo aiutarci il più possibile, poiché abbiamo un obbligo maggiore di servirci gli uni gli altri che non di servire quelli di fuori. “Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. (Gal. 6:10) Chissà fin quando ne avremo il tempo favorevole? Facciamo dunque tutto il bene che possiamo gli uni verso gli altri prima che gravi condizioni economiche o aspra persecuzione limitino i nostri sforzi. Se poi ci troveremo in tempi difficili avremo l’attitudine necessaria per continuare ad aiutarci e incoraggiarci a vicenda. Vogliamo dunque essere disposti a sopportare le debolezze e le manchevolezze altrui. Invece d’essere permalosi e brontoloni, vorremo essere disposti a soffrire per amore di giustizia, perché regni la pace nella congregazione. Sì, “non emettete sospiri, fratelli, gli uni contro gli altri, onde non siate giudicati”, sfavorevolmente. — Giac. 5:9.

CHE COSA CI ATTENDE NELL’IMMEDIATO FUTURO?

4, 5. (a) Quali cose ci attendono nell’immediato futuro? (b) Di che cosa possiamo essere certi riguardo alla “grande tribolazione”?

4 Fra le cose che ci attendono nell’immediato futuro vi è l’esecuzione dei giudizi di Dio su “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale della falsa religione. (Riv. 17:15-18) Questo contrassegna l’inizio della “grande tribolazione”. (Matt. 24:21) I veri seguaci delle orme di Gesù Cristo e i loro compagni sopravvivranno ad essa. E poi? Satana e le sue forze, sotto il simbolo di Gog di Magog, attaccheranno il popolo di Dio, invidiosi della sua pace e prosperità. A questo segnale le forze celesti al comando di Gesù Cristo muoveranno contro le forze visibili del Diavolo, dando inizio alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Riv. 16:14, 16) Quella battaglia sarà contrassegnata da guerra fratricida, pestilenza, grandine, fulmini, fuoco e zolfo, onde di marea e terremoti, tutte cose che rivendicheranno la legittima sovranità di Geova Dio. — Ezec. 38:14-23.

5 Qualunque cosa accada possiamo essere certi che Geova libererà il suo popolo. Finché conosciamo veramente e serviamo altruisticamente Geova Dio non abbiamo motivo di temere. Come classe sopravvivremo alla “grande tribolazione” per formare il fondamento della nuova terra.

6. Perché possiamo dire che il periodo della “grande tribolazione” sarà per noi un tempo di esultanza, e in che modo questo dovrebbe influire anche ora su di noi?

6 Un’altra cosa di cui possiamo essere certi è che il periodo della “grande tribolazione”, il giorno di Geova, sarà un tempo di esultanza. Pensate come dovettero sentirsi grati Noè e la sua famiglia verso il mezzo di salvezza di Geova quando cominciò a cadere la pioggia; pensate alla gioia che dovettero provare gli Israeliti quando furono in salvo sull’altra sponda del mar Rosso e poi videro Faraone e il suo esercito inabissarsi in quel mare. La guerra di Dio ad Har-Maghedon sarà assai più stupenda di quei grandi atti di salvezza di Geova. È vero che la “grande tribolazione” sarà tremenda e accompagnata da un certo grado di difficoltà. Ma i servitori di Dio avranno l’emozione di assistere a quello che hanno proclamato e atteso per molti anni. Sarà davvero qualche cosa da raccontare con gioia e soddisfazione a quelli che verranno destati dai morti. Il solo pensiero dovrebbe accendere il nostro zelo di far conoscere il giorno di Geova che si avvicina a grandi passi.

NELLA TERRA PURIFICATA

7. (a) Quale specie di genitori avrà la benedizione d’avere l’umanità? (b) Quale specie di uomini rappresenteranno i governanti celesti, con quali risultati?

7 Che piacere sarà entrare nella terra purificata dopo la “grande tribolazione” e vedere l’inizio del regno millenario di Cristo e della sua sposa formata di 144.000 uomini e donne comprati dalla terra! Essi rivolgeranno la loro attenzione all’umanità, con la prospettiva di allevare una grande famiglia di figli e figlie perfetti. Che amorevoli genitori saranno essi! Spinti dall’amore e dalla compassione, cominceranno le loro attività di genitori, dando ai superstiti della tribolazione la guida e l’aiuto necessari per vincere le loro debolezze e imperfezioni. Poi, dopo che Gesù Cristo avrà destato i morti alla vita, la sposa collaborerà con lui aiutando i risuscitati a cominciare a progredire verso la perfezione. Per mezzo di quello che Cristo e la sua sposa faranno per l’umanità, la tenda o tabernacolo di Geova Dio sarà con gli uomini. (Riv. 21:1-4) Sulla terra saranno rappresentati da uomini fedeli quali principi. (Sal. 45:16) Questi principi non saranno come i corrotti ed egoisti uomini politici che hanno governato per molti secoli. Piuttosto, saranno come quelli che fu detto a Mosè di scegliere: “Uomini capaci, che temono Dio, uomini fidati, che odiano il profitto ingiusto”. (Eso. 18:21) Essi provvederanno un’amministrazione giusta e amorevole, con sicurezza e conforto per tutti. — Isa. 32:1, 2.

8. Quali condizioni possiamo aspettarci nel nuovo ordine di Dio, e perché?

8 Distrutto il mondo empio e inabissati Satana e i suoi demoni, non vi saranno più né malvagità, né falsa religione, né attività demoniche. ‘Nessuno farà alcun danno né causerà alcuna rovina su tutto il monte santo di Dio, poiché la terra sarà piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare’. (Isa. 11:9) Non solo vi sarà pace fra tutti i popoli e tutte le razze, ma vi sarà pace fra gli uomini e le altre creature della terra: “Per certo concluderò per loro in quel giorno un patto in relazione con la bestia selvaggia del campo e con la creatura volatile dei cieli e con la cosa strisciante della terra, . . . e li farò giacere in sicurtà”. L’umanità eserciterà un dominio amorevole; l’uomo non temerà gli animali e gli animali non avranno morboso timore dell’uomo. L’intera terra rifletterà la gloria del suo Creatore, “l’Iddio che dà pace”, e di Gesù Cristo, il “Principe della pace”. — Osea 2:18; Rom. 16:20; Isa. 9:6.

LA SPERANZA DELLA RISURREZIONE

9. Perché possiamo essere certi della risurrezione dei morti?

9 Possiamo anche attendere con la massima certezza la risurrezione dei morti. Perché? Perché Dio ci ha fatto molte promesse in questo senso ed egli non può mentire. (Tito 1:2) Inoltre, ne ha dato garanzia a tutti gli uomini in quanto ha destato Gesù dai morti. (Atti 17:31) È così sicuro che la risurrezione avrà luogo che Geova Dio considera i morti come se in effetti fossero vivi, proprio come Gesù disse ai dubbiosi Sadducei del suo giorno. — Matt. 22:31, 32.

10. Che cosa sarà risuscitato, e da dove?

10 Che cosa sarà risuscitato? Non il corpo che morì, poiché è tornato alla polvere e può essere divenuto parte di altri organismi viventi. Come mostra l’apostolo Paolo: “Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; e in quanto a ciò che semini, tu semini non il corpo che nascerà, ma un nudo granello”, e “Dio gli dà un corpo come gli è piaciuto”. (1 Cor. 15:35-38) Non un corpo fatto delle stesse molecole, ma l’anima — la persona — sarà destata dalla tomba, lo Sceol o Ades, come fu predetto riguardo a Gesù: “Non lascerai la mia anima nello Sceol”. — Sal. 16:10; Atti 2:24-27.

11. (a) Che cos’è la prima risurrezione? (b) Chi vi partecipa, e quando?

11 Che specie di corpo avrà l’anima o persona risuscitata? I partecipanti alla prima risurrezione avranno un corpo glorioso, divino, incorruttibile. La prima risurrezione è prima per tempo, importanza e qualità, e la ricevono gli unti seguaci delle orme di Cristo, i 144.000 rappresentati in piedi sul monte Sion. (Riv. 20:4, 6; 14:1, 3) Riguardo alla risurrezione durante la presenza del Signore degli unti che dormono, leggiamo: “Il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”. (1 Tess. 4:16) Riguardo ai rimanenti di questo gruppo che muoiono dopo tale risurrezione, Paolo dice ulteriormente: “In seguito noi viventi che sopravvivremo, saremo rapiti insieme con loro nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore”. (1 Tess. 4:17; Riv. 14:13) Come mostra I Corinti 15:51, 52, questo vuol dire che non si addormentano nella morte, ma sono istantaneamente destati alla vita celeste e si uniscono al Signore Gesù Cristo nei cieli invisibili.

12. Chi sono altri che verranno risuscitati, e quando si potrebbe attendere la risurrezione di certuni di loro?

12 Che dire del resto della morta umanità? L’apostolo Paolo affermò che “vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. Similmente, Gesù predisse che “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce” e ne verranno fuori. Ci è detto inoltre che “la morte e l’Ades” daranno tutti i morti che sono in essi. Fra questi ci sarà il malfattore compassionevole messo al palo accanto a Gesù e al quale Gesù disse: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. (Atti 24:15; Giov. 5:28, 29; Riv. 20:13; Luca 23:42, 43) Se si considera che evidentemente riceveranno incarichi come rappresentanti terrestri del Regno, gli uomini fedeli da Abele a Giovanni Battista saranno probabilmente fra i primi risuscitati. (Sal. 45:16) Quelli che hanno soddisfatto le esigenze di Dio per sopravvivere alla “grande tribolazione” ma che sono morti o possono ancora morire prima di quell’avvenimento saranno senz’altro destati alla vita nella prima parte del regno millenario. Questo sarebbe ragionevole, poiché tali persone potrebbero essere utilissime nell’educare i molti ingiusti che saranno risuscitati.

13. Con quali caratteristiche sarà risuscitata la morta umanità?

13 Che dire di quelli che torneranno a vivere sulla terra? Che specie di corpi avranno? Come sarà il loro aspetto? Secondo quanto illustrano le passate risurrezioni, specialmente quella di Lazzaro, il loro aspetto sarà molto simile a quello che avevano prima di morire, per essere riconoscibili a se stessi e ad altri. (Giov. 11:39-44) La persona alta non sarà bassa quando tornerà, né la persona molto vecchia somiglierà a un’adolescente. Gli uomini saranno uomini e le donne, donne. Avranno la loro identica personalità e la stessa memoria. Come avvenne evidentemente a quelli risuscitati in passato, i risuscitati avranno corpi sani e completi. Non torneranno con la malattia che condusse alla loro morte. Ma questo non vuol dire che abbiano corpi perfetti, poiché tali corpi non si accorderebbero a una personalità imperfetta. Piuttosto, usciranno dalle tombe con corpi imperfetti e, man mano che progrediranno spiritualmente, vincendo le loro debolezze e imperfezioni con l’ubbidienza al dominio del Regno e ricevendo i benefici espiatori del sacrificio di Gesù, i loro corpi si avvicineranno sempre più alla perfezione.

14, 15. (a) La risurrezione dei morti è un’espressione di che cosa da parte di Dio, secondo le parole di chi? (b) Quale sentimento provò Gesù riguardo alla risurrezione dei morti?

14 Il provvedimento della risurrezione è un’espressione di amore da parte di Geova Dio, come si vede dalle parole del paziente e fedele Giobbe: “Se l’uomo robusto muore può egli tornare a vivere? . . . Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò. Bramerai l’opera delle tue mani”. Sì, Geova Dio brama quelli che sono nello Sceol o Ades, in particolare quelli che come Giobbe diedero prova di integrità a lui subendo dure prove. — Giob. 14:14, 15.

15 Inoltre, la risurrezione di innumerevoli milioni di persone recherà senz’altro grande gioia anche a Gesù Cristo. Che Gesù voglia far questo per l’umanità e vi provi piacere è indicato dalla risposta che diede a un lebbroso il quale una volta andò da Gesù e gli chiese con fede: “Signore, se tu vuoi, mi puoi rendere puro”. E che cosa gli disse Gesù? “‘Lo voglio. Sii reso puro’. E immediatamente la lebbra svanì da lui”. — Luca 5:12, 13.

16. In che modo possiamo essere aiutati anche ora attendendo con fede la risurrezione?

16 La risurrezione è veramente qualcosa da attendere con viva aspettazione e gioia. Il far questo con fede può essere anche ora fonte di vero incoraggiamento e benedizione per noi e per i nostri simili. Quando la morte reclamerà qualche nostro caro, non ci abbandoneremo a estreme manifestazioni di dolore e pena come fanno quelli che non hanno speranza. (1 Tess. 4:13, 14) Potremo dare sincero conforto a quelli che fanno cordoglio. (2 Cor. 1:3, 4) Avendo fatto nostra la speranza della risurrezione, confidiamo che anche se gli uomini ci tolgono la vita, non possono cancellarci dalla memoria di Dio e impedire che siamo destati dai morti. (Matt. 10:28) Questo serve a rafforzarci per rimanere leali a Geova Dio qualunque cosa ci facciano gli uomini. — Riv. 2:10; 12:11.

17. Quale effetto dovrebbe avere su di noi la possibilità di perdere la ricompensa della vita?

17 Un ulteriore incentivo alla fedeltà è il fatto che c’è la possibilità di perdere la ricompensa della vita. (Si paragoni II Timoteo 4:8). La Bibbia rivela che chi pratica deliberatamente il peccato — chi pecca contro lo spirito di Dio — non sarà destato dai morti. (Matt. 12:31, 32; Ebr. 10:26, 27) Questo dovrebbe per certo incoraggiarci a imitare l’esempio dell’apostolo Paolo nei nostri sforzi di mantenere la fedeltà. Paolo disse di sé: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. (1 Cor. 9:27) Sì, non perdiamo mai di vista la ricompensa della vita e sforziamoci con vigore per attenerci lealmente a Geova Dio.

CONTINUATE A GUARDARE AVANTI E A PROGREDIRE

18. Essendo in una corsa, come dovremmo comportarci?

18 Abbiamo davvero molto a cui guardare. Come sono luminose le prospettive non solo per l’immediato futuro, ma anche per i mille anni avvenire! La nostra condotta è stata paragonata a una corsa e si potrebbe dire che siamo sulla dirittura d’arrivo. A che cosa fa pensare una corsa? Non fa forse pensare all’intenso sforzo rivolto alla meta, quella di vincere la corsa? Infatti, è proprio questo che siamo esortati a fare: “Deponiamo anche noi ogni peso [sia il materialismo che le tendenze peccaminose della carne] e il peccato che facilmente ci avvince [la perdita della fede] e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente . . . Gesù”. — Ebr. 12:1, 2.

19. Quale consiglio diede Gesù ai suoi seguaci per aiutarli a evitare di cadere nel laccio e di perdere la ricompensa?

19 Sì, Gesù ci diede l’esempio e ci consiglia di ‘continuare dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia’. (Matt. 6:33) Nella sua grande profezia, inoltre, Gesù avvertì proprio riguardo a questo tempo della fine: “Prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. . . . Siate svegli”. — Luca 21:34-36.

20. Quale attitudine dovremmo avere verso il mondo?

20 La condotta saggia è veramente quella di rivolgere l’attenzione a quello per cui viviamo. Sappiamo che questi sono gli “ultimi giorni”, e quindi i consigli di Paolo sono ancor più validi per noi che quando li diede la prima volta: “Il tempo rimasto è ridotto. Da ora in poi quelli . . . che fanno uso del mondo [siano] come quelli che non ne usano appieno; poiché la scena di questo mondo cambia”. (1 Cor. 7:29-31) Perché usare il mondo appieno, lasciando che divenga la cosa più importante della nostra vita, come se non ci potessimo permettere di perdere nulla di quanto ha da offrire, e sacrificando per questo la nostra spiritualità? Piuttosto, ricordiamo che “il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Che grande promessa è questa! Mostriamo di crederci realmente agendo in piena armonia con essa, accentrando tutta la nostra vita sulla relazione con Dio e non lasciando che alcun’altra relazione o piacere assuma eccessiva importanza? — 1 Giov. 2:17.

21. Quale attitudine dovremmo avere riguardo al godere ora le cose materiali, e perché?

21 Perché farsi assorbire dalle occupazioni materiali? In una sua parabola, Gesù ci avvertì di non avere tale attitudine mentale, dicendo: “Così sarà dell’uomo che accumula tesori per se stesso ma non è ricco verso Dio”. (Luca 12:16-21) Per di più, non promise Gesù che se continueremo a cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia Dio avrà cura dei nostri bisogni materiali? (Matt. 6:33) Né dobbiamo preoccuparci eccessivamente di ciò che avremo in senso materiale nel nuovo sistema di cose. Se tali cose fossero importanti, Geova le avrebbe fatte scrivere nella sua Parola. Sappiamo che non sono le cose materiali o nemmeno l’abbondanza dei lussi a rendere oggi felici. I più felici della terra sono quelli che formano il popolo di Geova e per quanto riguarda le cose a cui il mondo attribuisce grande valore essi sono principalmente fra i poveri. Possiamo essere sicuri che nel nuovo sistema di cose non ci mancherà nulla in senso materiale. E soprattutto avremo benedizioni spirituali in abbondanza e la ricchezza dell’amicizia e della compagnia di altri adoratori del solo vero Dio Geova, i quali manifesteranno tutti il frutto del suo spirito. — Sal. 133:1; Gal. 5:22, 23; 1 Tim. 6:17.

22. Come, e in quali campi, possiamo individualmente progredire con Geova?

22 Fino a quel tempo abbiamo ottime opportunità di continuare a progredire approfondendo la nostra relazione con Geova, accrescendo il nostro amore per quelli che hanno relazione con noi nella fede e conformando sempre più la nostra vita alla volontà di Dio. Lo studio personale e la preghiera, la frequenza alle adunanze di congregazione e la diligente osservanza delle cose che apprendiamo hanno una parte essenziale nel nostro progresso spirituale. Valendoci dei provvedimenti di Geova per la continua crescita spirituale, non solo manterremo forte la nostra speranza ma saremo spinti a fare buon uso delle opportunità che abbiamo per aiutare altri a fare propria la speranza data da Dio e a vivere in armonia con essa. Il progresso che facciamo ora ci metterà in una posizione avvantaggiata nel coltivare l’attitudine necessaria per avanzare verso la perfezione durante il regno millenario di Cristo e della sua sposa. Ci sia dunque consentito di continuare ad avanzare.

23. Quale assicurazione diede Paolo in Ebrei 6:10, 11, a motivo di quali fatti?

23 Geova adempirà il suo proposito e la sua promessa. La sua parola non tornerà a lui senza risultati. Su questo non possono esservi dubbi. Come ci assicura l’apostolo Paolo, Dio non è ingiusto per cui non dimenticherà il nostro “operato e l’amore che [abbiamo] dimostrato verso il suo nome”. Continuiamo dunque a mostrare “la stessa premura per il pieno adempimento della [nostra] speranza fino alla fine”. — Ebr. 6:10, 11, versione a cura di mons. S. Garofalo.

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