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  • Domande dai lettori (3)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
w75 1/10 pp. 607-608

Domande dai lettori

● Che cosa intese dire l’apostolo Paolo con le parole: “Quando sarà arrivato ciò che è compiuto, ciò che è parziale sarà eliminato”?

Queste parole si trovano in un contesto che dà risalto all’incomparabile via dell’amore. Leggiamo: “L’amore non viene mai meno. Ma se vi sono doni di profezia, saranno eliminati; se vi sono lingue, cesseranno; se vi è conoscenza, sarà eliminata. Poiché abbiamo conoscenza parziale e profetizziamo parzialmente; ma quando sarà arrivato ciò che è compiuto, ciò che è parziale sarà eliminato. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma ora che son divenuto uomo, ho eliminato i tratti del bambino. Poiché al presente vediamo a contorni vaghi per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora sarà a faccia a faccia. Al presente conosco parzialmente, ma allora conoscerò accuratamente come anche sono accuratamente conosciuto”. — 1 Cor. 13:8-12.

Paolo mostrò pertanto che i doni miracolosi di profezia, conoscenza e parlare in lingue non erano permanenti. Dovevano cessare. E in effetti cessarono. Evidentemente questi doni furono impartiti solo alla presenza di uno o più apostoli scelti direttamente da Gesù Cristo. (Atti 2:1, 4, 14; 8:9-20; 10:44-46; 19:6) Pertanto, con la morte di questi apostoli il conferimento dei doni miracolosi cessò.

In vista della natura temporanea dei doni miracolosi, Paolo incoraggiò i cristiani di Corinto a ricercare la permanente e incomparabile via dell’amore e a non considerare quei doni miracolosi come il massimo conseguimento del cristiano.

Benché fosse dotato a un grado superiore dei doni miracolosi, Paolo stesso riconobbe che la sua conoscenza era solo parziale. (1 Cor. 13:1, 2; 14:18) Doveva attendere l’arrivo di “ciò che è compiuto” per capire completamente le cose spirituali. Nel suo caso questo non sarebbe avvenuto mentre era in vita sulla terra. Conseguita la ricompensa celeste, comunque, avrebbe visto infine l’adempimento di ogni profezia biblica e avrebbe ottenuto una conoscenza compiuta della volontà e del proposito di Geova rivelati nella Bibbia. Perciò, le parole “quando sarà arrivato ciò che è compiuto” devono riferirsi al tempo in cui le profezie della Bibbia come pure la volontà e il proposito di Dio sono compresi completamente.

L’arrivo di “ciò che è compiuto” non è sinonimo dell’ottenimento della ricompensa celeste. Nella Scrittura non c’è nessuna indicazione che Gesù Cristo riveli tutto ai componenti della sua sposa non appena arrivano in cielo. Gesù stesso dovette attendere che il Padre suo rendesse noti certi aspetti del Suo proposito. Quando fu sulla terra, Gesù disse riguardo al giorno e all’ora dell’esecuzione della vendetta divina: “In quanto a quel giorno o all’ora nessuno sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre”. (Mar. 13:32) Similmente, quelli che diventano creature spirituali immortali nei cieli non ottengono una conoscenza compiuta fino al tempo fissato da Dio per rivelare tutta la portata del suo proposito. Questo vale anche per i devoti servitori di Dio che sono sulla terra.

Oggi viviamo nel tempo in cui deve arrivare “ciò che è compiuto”. I fatti fisici in adempimento della profezia biblica confermano che nel 1914 E.V. Gesù Cristo ricevette l’autorità regale sul mondo dell’umanità. (Riv. 6:1-8) Con tale avvenimento il “sacro segreto” o “mistero” di Dio ‘si compì’, nel senso che questo avvenimento eliminò l’aspetto ‘misterioso’ in merito al suo regno. (Riv. 10:7; si paragonino Matteo 13:11; Luca 8:10; Efesini 3:3-9; Colossesi 1:26, 27; 2:2; 4:3; 1 Timoteo 3:16). Da quel tempo in poi il popolo di Dio ha avuto un continuo aumento di conoscenza spirituale e di intendimento della profezia. Questo è in armonia con Daniele 12:4: “In quanto a te, o Daniele, rendi segrete le parole e sigilla il libro, fino al tempo della fine. Molti . . . scorreranno [il libro] e la vera conoscenza diverrà abbondante”. Pertanto, “ciò che è compiuto” si riferisce al pieno intendimento del proposito di Dio rivelato nella Bibbia. Essendo questo il tempo in cui si ha tale accresciuto intendimento della Parola di Dio e dell’adempimento delle sue profezie, “ciò che è compiuto” dev’essere vicino.

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