Vengono all’Uditore di preghiera
“O Uditore di preghiera, pure a te verranno persone di ogni carne”. — Sal. 65:2.
1, 2. (a) Quale invito ricevono tutti? (b) È difficile a Dio udire la preghiera, e la preghiera di chi udrà?
FINO a che punto usate la facoltà di parlare? Potete essere senz’altro un’ottima benedizione per altri con la meravigliosa facoltà della parola. Ma, oltre a ciò, Colui che progettò la parola e la voce estende il meraviglioso invito a venire a lui in preghiera. Quelli che hanno apprezzamento accettano a loro volta questo invito e levano la voce al Fattore del linguaggio con riconoscenti lodi e suppliche. — Sal. 150:6.
2 Quando pregate Dio, che ha nome Geova, nell’atmosfera intorno a voi possono risuonare altre voci, musica o rumori di vario genere. Ciò nondimeno, colui che rese possibile la parola è in grado di decifrare le preghiere di quelli che accettano l’invito di appressarsi a lui con le loro suppliche. Il suo udito non dipende da onde sonore né c’è alcun problema quando l’aria è piena delle chiacchiere senza senso degli empi. Riguardo alla capacità d’ascoltare di Dio, ci è assicurato: “Per certo ascolterai il desiderio dei mansueti, o Geova. . . . Presterai attenzione col tuo orecchio”. — Sal. 10:17.
3. C’è un modo appropriato di pregare? Come lo sapete?
3 La preghiera è una pratica religiosa diffusa in tutto il mondo, e ci sono molteplici nozioni sulla procedura da seguire. Forse siete tra le numerose persone che hanno pregato, eppure vi siete chiesti se vi appressate al vero Dio nel modo giusto. È ovvio che c’è un modo riverente di parlargli. Come Dio comunicativo avente grande amore, nella sua Parola ispirata ha fornito ampie informazioni a persone d’ogni origine nazionale per far conoscere il modo giusto e rispettoso di ‘appressarsi a Dio’ in preghiera. — Giac. 4:8.
4. Quali sono alcune cose necessarie perché le preghiere siano udite da Dio?
4 Nel pregare, non parlate a uno qualunque ma alla “Maestà nei cieli”. (Ebr. 8:1) Basta questo per dare risalto al bisogno di riconoscere il proprio stato imperfetto. Fra le cose necessarie si possono elencare anche sincerità e fede. Notate nelle parole di Gesù lo stretto legame tra fede e preghiera: “Per questo vi dico: Tutte le cose che chiedete pregando, abbiate fede di averle effettivamente ricevute, e le avrete”. (Mar. 11:24) Mentre vi sforzate di spiegare coi pensieri e con le parole le cose che vi interessano, metteteci ‘tutto il vostro cuore’. — Sal. 119:145.
COME VENIRE A DIO
5, 6. (a) In precedenza, a chi aveva Geova permesso di pregarlo? (b) Come furono esaudite le preghiere di Cornelio?
5 “Persone di ogni carne” e di ogni origine nazionale possono venire a Dio quando comprendono il bisogno di aiuto spirituale. Anche quando la nazione d’Israele era la “privata proprietà” di Dio, pure gli stranieri potevano accostarsi a Geova. Potevano venire a pregare verso la casa di Geova a Gerusalemme, certi che Dio ascoltava dai cieli. (2 Cron. 6:32, 33) Nella casa di Cornelio, l’apostolo Pietro riconobbe questo fatto, dicendo: “Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accettevole”. — Atti 10:34, 35.
6 Cornelio era un uomo delle nazioni, un “ufficiale dell’esercito . . . uomo devoto che temeva Dio”, ma che esprimeva la sua fede. Immaginate la gioia di Cornelio quando un angelo gli assicurò che le sue preghiere e i suoi doni di misericordia erano stati favorevolmente esauditi da Dio! Accettò volentieri la testimonianza recata da Pietro ed egli e la sua casa furono battezzati. — Atti 10:1-4.
7. A chi Dio concede conoscenza?
7 Come Cornelio, quelli che oggi hanno fame spirituale devono in modo simile brancolare e cercare Dio, sforzandosi con premura di trovarlo. (Atti 17:27) Devono sforzarsi con premura di conoscere la sua volontà e quanto Dio richiede per essergli accetti. A sua volta, Dio è benigno e misericordioso, concedendo in risposta tale conoscenza a quelli che hanno il cuore incline alla giustizia ed esprimono sincera fede.
8. (a) Quale provvedimento ha preso Geova per farci venire a lui? (b) Perché Gesù chiese che la preghiera fosse detta in suo nome?
8 Per comunicare prontamente con il Padre celeste, bisogna accettare Cristo Gesù come Signore. La pace con Dio si ottiene solo nel modo stabilito, il provvedimento di riscatto mediante il Signore Gesù. (Matt. 20:28; 1 Tim. 2:5, 6) Egli è il provvedimento preso per accostarsi a Dio in preghiera e riconciliarsi con lui. Giustamente Gesù dichiarò: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giov. 14:6). Egli è il “soccorritore” e svolge una parte essenziale per farci avere accesso all’Uditore di preghiera. (1 Giov. 2:1, 2) La via per venire a Dio si basa dunque sui servizi ufficiali di Cristo come sommo sacerdote e sul riscatto che provvide per il genere umano. Perciò, chiedendo nel suo nome e venendo al Padre riconosciamo il suo incarico di divino “principale Agente della vita”. Non occorre nessun altro intermediario per rivolgere a Dio le nostre preghiere. — Atti 3:15; Giov. 14:13, 14; Ebr. 10:19-22.
9. Se vogliamo che Dio oda le nostre richieste, come dobbiamo pregare?
9 Dobbiamo sempre sentirci liberi di presentare a Dio le nostre richieste. Questo è bene, ma bisogna ricordare che egli non deve esaudirle tutte, né ci è obbligato. Perché dovrebbe ascoltare o esaudire preghiere che non sono nei suoi interessi o negli interessi del suo popolo, o che, forse, danneggiano chi le rivolge? Egli non va contro i propri fini o contro quelli che lo adorano. Perché una richiesta sia esaudita, dev’essere accetta all’Uditore di preghiera. Si vede pertanto che dobbiamo chiedere secondo la volontà di Dio se vogliamo che porga orecchio alle nostre preghiere, com’è scritto: “Questa è la fiducia che abbiamo verso di lui, che qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta”. (1 Giov. 5:14) La conoscenza della sua volontà deve regolare il contenuto delle richieste che gli rivolgiamo.
PREGATE CON FEDE
10. Perché la fede è necessaria per parlare liberamente a Dio?
10 Il modo di vivere del vero cristiano è interamente regolato dalla fede, che gli permette di sormontare gli ostacoli nel servizio reso a Dio. E quando si tratta della preghiera, credendo all’esistenza di un Dio vero e vivente siamo aiutati a parlargli liberamente. Infatti, è importante avere piena fede che ‘Dio è e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano’. (Ebr. 11:6) Colui che ha la migliore conoscenza e il maggiore interesse è sempre conscio dei nostri bisogni, anche se variano notevolmente per chi vive in diverse parti del mondo. In senso figurativo ‘Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano con fede’ ed è pronto a rispondere quando han bisogno di aiuto. — Sal. 145:18.
11. (a) Conosce Dio i nostri bisogni? (b) Allora perché dobbiamo pregare in merito ad essi?
11 In quanto a invocare Colui i cui orecchi sono aperti alle preghiere dei giusti, ci è rammentato che è del tutto consapevole di quanto ci occorre anche prima che glielo chiediamo. In quanto a cibo, bevanda e vestiario, il suo stesso Figlio dichiarò: “Il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose”. (Matt. 6:32) Ma anche se ha piena conoscenza e consapevolezza di queste cose, Dio desidera che lo invochiamo in merito ai nostri bisogni e alle nostre necessità. Dato il suo invito permanente a venire a lui, si mostrerebbe mancanza di apprezzamento pensando di non doverlo disturbare con la richiesta delle necessarie cose quotidiane. Quale custode dell’uomo, il “Dio che vede” ha gli occhi sui buoni e sui cattivi della terra, e non ha abbandonato quelli che lo amano così da obbligarli a risolvere da soli tutti i loro problemi. Infatti, Geova Dio deve provar piacere ad ascoltare quelli che confidano in lui, mentre gli dicono con le proprie parole che lo riconoscono quale loro Padre e rifugio e come loro fonte di forza. — Gen. 16:13; Sal. 46:1; Prov. 15:3.
12. (a) Quale veduta errata hanno alcuni della preghiera? (b) Tuttavia, perché è utile pregare?
12 Quelli che hanno poca fede considereranno Dio come uno che si è disinteressato del genere umano, abbandonandolo a se stesso. O penseranno che la preghiera sia solo un modo per illudersi. Altri penseranno che sia un aiuto o un sostegno psicologico, per rimanere in una pacifica disposizione mentale e indirizzare i propri pensieri verso cose spirituali. Comunque, essa è molto di più che un’esperienza emotiva. Non parli a te stesso, ma ti rivolgi al vivente Padre celeste, che può “fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. (Efes. 3:20) Quando si devono prendere decisioni, grandi o piccole, lo spirito e la guida di Geova possono rivelare la via da seguire. Benché Dio sia autonomo, non essendo privo di nulla, ha grande empatia per i bisogni del suo popolo, ed essi sono invitati ‘a scaricare su di lui tutte le ansietà della vita quotidiana, perché egli ha cura di loro’. — 1 Piet. 5:7.
LA PREGHIERA OPERA
13. Come la preghiera operò per Elia?
13 Per mezzo di un profeta d’Israele furono illustrate la forza e l’efficacia della preghiera. Dopo avere annunciato l’imminente fine di una lunga siccità in Israele, in cima al monte Carmelo Elia pregò che piovesse di nuovo. Da quel luogo il suo servitore vide esaudire la preghiera: prima una piccola nube, che presagiva la pioggia, e poi il rovescio di pioggia che seguì. Lo scrittore biblico Giacomo, facendo notare quell’avvenimento storico, commenta la capacità di Geova di esaudire le preghiere dei suoi servitori che pregano secondo il suo proposito. Leggiamo: “La supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza”. — Giac. 5:16-18; 1 Re, capitoli 17, 18.
14. Perché bisogna continuare a pregare per i propri bisogni?
14 Il Padre della famiglia umana ha disposto che tutti si tengano in contatto con lui, giorno e notte, essendo veramente interessato al loro benessere e alla loro felicità. I genitori apprezzano che i figli si rivolgano loro ogni volta che hanno bisogno; tanto più Geova sa provvedere a quelli che continuano a rivolgergli le loro richieste. Spiegando lo stesso argomento, Gesù fece ai discepoli un’illustrazione ‘circa il loro bisogno di pregare sempre e non perdersi d’animo’. (Luca 18:1-8) Chiedendo più volte quello che vi occorre mostrate la vostra sollecitudine, e quando le preghiere sono esaudite la vostra tenacia è ricompensata.
15. Di che utilità è la preghiera in caso di opposizione?
15 Presto o tardi gli ostacoli alla divulgazione della buona notizia influiscono invariabilmente su chi la reca. Ne risulteranno sofferenza e persecuzione, come accadde pure a Cristo Gesù. È scritto: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (2 Tim. 3:12) Comunque, la preghiera e la supplicazione a Dio, insieme all’amore verso di lui e alla fiducia in lui, aiutano i cristiani testimoni di Geova a mantenersi fedeli, qualunque cosa succeda. (Sal. 34:15) In Romani 12:12 è dato il consiglio: “Perseverate nella tribolazione” e, nello stesso tempo, “siate costanti nella preghiera”.
16, 17. (a) Come possiamo mostrare interesse per i nostri fratelli perseguitati? (b) A sua volta, che cosa mostra questo da parte di chi supplica?
16 Ogni tanto sono imposti bandi per impedire la predicazione della buona notizia, e di conseguenza i predicatori sono processati, perseguitati e talvolta condannati alla prigione. Quando udiamo di tali cose nutriamo profondi sentimenti verso i fratelli che rimangono fermi, non compromettendosi neppure per trarre un sollievo temporaneo. Possiamo essere rafforzati dalla loro splendida difesa della giustizia quando sono sotto pressione, e a loro volta essi possono essere incoraggiati e assistiti dalle nostre preghiere. Sì, è appropriato pregare per quelli che occupano posti governativi affinché i cristiani siano in grado di dedicarsi alla vita e all’attività cristiana senza interferenze. — 1 Tim. 2:1, 2.
17 Quando i fratelli sono in difficoltà, come in una nota causa in tribunale, manifesteremo il nostro interessamento dalla costanza con cui preghiamo per loro. Ovviamente Dio permette a chi lo supplica di manifestare la profondità del suo amore, la sincerità dei suoi motivi, nel chiedere liberazione. Né la distanza né le mura di una prigione rendono inefficace la supplicazione. Non c’è dubbio in merito, le Scritture mostrano che la costanza nella preghiera può operare per la liberazione di chi si trova in condizioni estreme. — 2 Cor. 1:8-11.
PAZIENZA E PERSEVERANZA NELLA PREGHIERA
18. Perché la pazienza è essenziale nel pregare?
18 Ma dobbiamo sempre riconoscere il bisogno di confidare in Geova, perché esaudisca le preghiere relative a bandi e persecuzione. L’apparente indugio da parte di Dio in certe occasioni non si deve considerare come incapacità di agire a favore di quelli che ama. Forse non è il tempo da lui fissato per dare la vittoria nelle corti giudiziarie o per recare liberazione in altri modi, poiché se la liberazione avviene più tardi forse sarà data una testimonianza anche maggiore intorno al regno di Dio. Non dite mai che Dio sia “lento” ma riconoscete che ha un ‘tempo fissato’ per ogni cosa. Intanto, può dare protezione angelica. Si può anche trarre conforto da quanto disse l’apostolo Pietro: “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova . . . Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza”. (2 Piet. 2:9; 3:9) Sì, l’Uditore di preghiera può rafforzare quelli che sono pazienti e che continuano a fare la sua volontà.
19. (a) Dobbiamo pregare che Dio impedisca la persecuzione? (b) Che cosa può sempre fare Geova se lo vuole?
19 Non si deve trascurare il potere della preghiera di intercedere per altri, che sia detta individualmente o da molti. Geova non è costretto ad agire solo dal numero di quelli che pregano. La supplicazione di quelli che invocano Geova è che sia fatta la sua volontà, e il loro comune interesse e amorevole sollecitudine sono che i loro conservi nella predicazione della buona notizia siano aiutati e protetti. Forse Dio vuole recare la liberazione in un modo non previsto dagli interessati. Abbiate sicura fiducia in questo fatto: Geova sosterrà quelli che mantengono l’integrità nelle difficoltà!
20. Dovremmo mai pensare che le nostre supplicazioni per altri siano vane?
20 Pertanto non si dovrebbe mai pensare che le proprie supplicazioni siano vane o che forse non si è pregato proprio nel modo giusto per aiutare quelli che sono perseguitati. Ciò che Dio fa in risposta sarà ciò che avremmo dovuto chiedere se lo avessimo saputo. (Rom. 8:26, 27) Ognuno deve confidare che nel corso dei secoli la potenza di Geova non è diminuita né egli è diventato sordo, incapace di udire le preghiere dei suoi adoratori.
LIBERTÀ NELLA PREGHIERA
21. (a) Perché non ci si dovrebbe trattenere dal pregare? (b) Quali eccellenti qualità attirano verso Geova?
21 Colui nel quale l’amore di Dio trova la sua massima espressione si sente libero di venire a lui con piena fiducia. Perché si tratterrebbe alcuno dal dire una preghiera di ringraziamento, lode o richiesta a un Dio che ha tante meravigliose qualità, incluse misericordia, longanimità e amorevole benignità? (Sal. 36:7) Avendo compreso a fondo queste qualità della sua personalità, le persone imperfette devono trovare il coraggio di venire a Geova, “l’Iddio della gloria”, per qualsiasi cosa, e chiedere aiuto per compiere la sua divina volontà. (Atti 7:2) Poiché viviamo in un mondo freddo, egoista, che ristoro proviamo potendo venire a un padre compassionevole e misericordioso verso di noi e pregarlo quando siamo in difficoltà o in condizioni sfavorevoli. Come dichiarò egli stesso a Mosè: “Geova, Iddio misericordioso a clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità”. — Eso. 34:6.
22. Qual è un’altra ragione per venire liberamente a Geova?
22 Da che abbiamo appreso quale parte ha Cristo Gesù in questa disposizione abbiamo anche un’altra ragione per accostarci a un tale Dio in preghiera con libertà di parola. L’apostolo Paolo rivolge la nostra attenzione a lui con queste parole di Ebrei 4:15, 16: “Poiché abbiamo come sommo sacerdote non uno che non possa compatire le nostre debolezze, ma uno che è stato provato sotto ogni aspetto come noi, ma senza peccato. Accostiamoci perciò con libertà di parola al trono d’immeritata benignità, affinché otteniamo misericordia e troviamo immeritata benignità per aiuto al tempo opportuno”. Sapendo che subì proprio le cose che dobbiamo affrontare e sopportare, riconosciamo quanto può essere comprensivo e soccorrevole verso di noi mentre quali creature peccaminose ci sforziamo di riconciliarci con Dio per mezzo di lui quale nostro redentore e mediatore. — Ebr. 7:25.
23. (a) Perché Gesù si sentì libero di parlare al Padre suo? (b) In quali occasioni specialmente pregò?
23 Allorché fu sulla terra Gesù si sentì libero di comunicare con il Padre suo che è in cielo. Possiamo immaginare quanto fu felice a quel tempo di parlare con Dio in preghiera, essendo così lontano dalla presenza di Geova. Aveva cose importanti di cui parlare a Dio, perciò andò in luoghi solitari favorevoli alla meditazione. Tutti i racconti evangelici rivelano che Gesù fu un uomo di preghiera: al proprio battesimo pregava; anche quando sfamò le moltitudini; di nuovo prima di scegliere gli apostoli; anche alla cena della Commemorazione e sul palo di tortura. In queste e in altre occasioni Gesù comunicò con il suo celeste Padre. In ogni cosa volle fare piacere al Padre suo e compiere la volontà di Lui, non la propria. (Giov. 5:30) Egli proseguì nell’opera assegnatagli, sapendo che le sue supplicazioni e richieste erano favorevolmente udite. (Ebr. 5:7-10) Non fece mai compromesso per evitare la persecuzione ma tenne una condotta integra, sostenendo la sovranità di Geova. Di conseguenza, perfino le creature celesti lo proclamarono degno dell’onore e della gloria che conseguì. — Riv. 11, 12.
24. Per avere successo nella nostra via, che cosa possiamo fare?
24 Che ottimo esempio per tutti i cristiani fu questo Condottiero e Signore che mediante la preghiera ebbe successo nella sua via! Tutti quelli che vogliono avere successo come lui devono imitarne l’esempio, poiché egli fu così ansioso di fare ogni giorno ciò che il Padre suo voleva da lui. Parlando a Dio di cuore, chiedendogli la forza e il sostegno di fare la volontà divina, siamo aiutati a camminare e parlare in modo accetto al Creatore. Possiamo trarre piacevole sollievo appressandoci a Dio, implorandolo con uno spirito di sottomissione e chiedendogli la sua guida. Siamo incoraggiati a gettare su Dio tutte le nostre ansietà. (1 Piet. 5:7) Ricorderete che Gesù consigliò di pregare e di non perdersi d’animo nel chiedere a Dio qualsiasi cosa ci occorra. — Luca 18:1-7.
CONTINUATE A PREGARE
25. Come potete mostrare uno spirito di aspettativa?
25 Attribuendo il giusto valore alla comunicazione con Geova colui che supplica sarà aiutato a tenere una giusta condotta, mentre nello stesso tempo non si aspetterà che ogni richiesta sia esaudita in modo spettacolare. Infatti, può darsi si debba esercitare molta pazienza allorché si è nella prova o quando si è corretti, attendendo una risposta. Non si deve mai sottovalutare il potere della preghiera, ma, invece, si deve manifestare uno spirito di fiduciosa “aspettativa”, come quello espresso dal profeta Michea, che “il mio Dio mi udrà”. — Mic. 7:7.
26, 27. (a) Come potete mostrare fede nel potere della preghiera? (b) L’amore di Dio che cosa dovrebbe spingervi a fare?
26 Dopo che avete commesso una cattiva azione, quello non è il momento di smettere di implorare il favore di Dio, come se non vi sentiste qualificati per pregare. Non bisogna ‘coprire’ le proprie trasgressioni. (Prov. 28:13) Se volete misericordia, dite a Geova vostro Dio quanto vi dispiace per quello che avete fatto, forse senza pensarci sul momento. Riparato il torto come meglio potete, mostrate fede nel potere della preghiera e nella prontezza di Dio a perdonare, chiedendogli scusa. In tal modo potete mostrare fiducia che Geova ode le vostre grida di aiuto e capisce di che cosa avete realmente bisogno. — Sal. 5:1, 2.
27 Comprendete pienamente che cosa significa l’invito rivolto a persone di ogni carne di venire all’Uditore di preghiera? Chi prova un po’ di timore o di paura ad accostarsi a Dio, non mostra forse una certa mancanza d’amore verso di lui, nonché mancanza di apprezzamento per il provvedimento del riscatto? Le imperfezioni non dovrebbero certo impedire di accostarci prontamente all’amorevole Creatore. Infatti, l’amore verso Dio dovrebbe essere un incentivo a esprimerci liberamente con il nostro misericordioso Creatore. — 1 Giov. 4:16-18.
28. (a) In che modo gli anziani possono essere una benedizione per voi? (b) Quale esempio c’è di uno che aveva commesso gravi peccati e che chiese misericordia a Dio?
28 Tuttavia, la fiducia nell’efficacia delle proprie invocazioni d’aiuto da parte di Geova può diminuire. Forse a causa di una cattiva coscienza o di qualcosa di male che è avvenuto nella vostra vita, provate un sentimento negativo di indegnità. In una situazione del genere correte grave pericolo se trascurate di chiedere aiuto a Dio. Perché aggravare la situazione smettendo di pregare? Per costoro che si trattengono dal venire essi stessi a Dio e dal parlargli liberamente, le preghiere di intercessione degli anziani della congregazione possono essere una benedizione. Questi uomini qualificati della congregazione sono lì per aiutarvi se ritenete ci sia una “massa di nuvole” che vi ostruisce l’accesso a Dio e impedisce alle vostre preghiere di passare. (Lam. 3:44) Riguardo al pregare gli uni per gli altri Giacomo scrisse: “La supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza”. (Giac. 5:16) Questa richiesta di aiuto è un’amorevole disposizione consistente di consigli e preghiera per quelli che esitano ad aprire da soli il loro cuore all’Iddio che è assolutamente giusto, buono e santo. D’altra parte, il peccatore che personalmente si accosta a Dio può ricevere una vera benedizione implorando la Sua misericordia. Questo fu il risultato che ottenne il re Manasse di Giuda. Continuò a pregare e la sua richiesta fu infine udita. — 2 Cron. 33:12, 13.
29. Perché tutti dovrebbero essere onesti nelle loro preghiere?
29 Conviene a tutti essere sinceri e onesti con Geova Dio se vogliono che esaudisca le loro richieste. Perché vorrebbe alcuno nascondergli qualcosa? Egli perfino ‘conosce i cuori di tutti’. Quindi non cercate mai di ingannarlo. (Atti 1:24; Ger. 17:10) Nelle vostre preghiere siate specifici, schietti, riconoscendo ardentemente i peccati e gli errori commessi contro il vostro Padre celeste. Abbiate il profondo apprezzamento del leale Davide e chiedete a Dio di scrutarvi e di conoscere il vostro cuore. Supplicatelo di porgere orecchio alla vostra preghiera e di prestare attenzione alle vostre supplicazioni. (Sal. 139:23; 86:6) Ricordate che la preghiera del giusto gli fa piacere. Pensate dunque alle molte ragioni per cui dovete continuare a pregare liberamente, attendendo con fiducia che Dio vi oda e vi aiuti. — Prov. 15:8.
30. A chi dovete venire senza riserve?
30 C’è Uno al quale potete venire senza riserve. È l’“Uditore di preghiera”. Perché dunque non farlo felice mentre “le vostre richieste [sono] rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”? (Filip. 4:6) Così facendo potete progredire, essendo l’oggetto dell’amore che Dio concede a quelli che vengono a lui.