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  • Il “luogo santo” della cristianità sarà presto desolato

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  • Il “luogo santo” della cristianità sarà presto desolato
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • ADEMPIMENTO FUTURO NEL NOSTRO GIORNO
  • IL “LUOGO SANTO” DELLA CRISTIANITÀ
  • IL DESOLATORE DISGUSTANTE
  • AGITE ORA
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/4 pp. 197-200

Il “luogo santo” della cristianità sarà presto desolato

LA DISTRUZIONE di edifici religiosi durante guerre, terremoti, uragani o cose simili è qualcosa che lascia sbalordite molte persone religiose. E persino alcuni che forse non considerano sacre le costruzioni devastate si rattristano per il fatto che imponenti opere d’arte sono andate distrutte. Quanto sarebbe dunque grande lo stupore se tutti gli edifici sacri della cristianità fossero improvvisamente abbattuti! Per quanto sembri sorprendente, la Bibbia indica che questo accadrà presto.

Questo avvenimento futuro ebbe un parallelo storico nel primo secolo E.V. A quel tempo Gerusalemme e il suo magnifico tempio furono completamente distrutti. I sacerdoti aaronnici non poterono più offrire sacrifici sull’altare. Sparirono anche le registrazioni da cui un uomo poteva stabilire la sua discendenza da Aaronne e rivendicare il legittimo diritto di prestare servizio come sacerdote. Il sistema di cose giudaico esistito per secoli cessò in maniera definitiva. Dalla distruzione di Gerusalemme nel primo secolo E.V., i Giudei non hanno potuto praticare la loro adorazione nel modo stabilito dalla legge mosaica.

Gesù Cristo, il più grande profeta che sia mai stato sulla terra, predisse questo sorprendente avvenimento. Riguardo a ciò che sarebbe accaduto a Gerusalemme, disse: “Non lasceranno in te pietra sopra pietra”. (Luca 19:44) Un’altra volta, in riferimento al tempio, Gesù notò: “Non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata”. — Matt. 24:2.

Affinché sfuggissero a quella spaventosa calamità, Gesù Cristo diede ai discepoli questa ammonizione: “Quando scorgerete perciò la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita nel luogo santo (il lettore usi discernimento), quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. — Matt. 24:15, 16.

Fu per la prima volta nel 66 E.V. che si poté agire secondo le parole di Gesù. Quell’anno gli eserciti romani al comando di Cestio Gallo stettero in un “luogo santo”, cioè Gerusalemme e i suoi dintorni. (Si paragoni Matteo 4:5; 27:53). Gli eserciti romani entrarono nella città stessa e cominciarono perfino a scalzare il muro del tempio, atto che significò assalire quello che i Giudei consideravano molto “santo”. In effetti, Gerusalemme e il suo tempio avevano già perso la condizione sacra agli occhi di Dio. Come aveva detto Gesù Cristo in precedenza: “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli alla maniera in cui la gallina raduna la sua covata di pulcini sotto le ali, ma non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. — Luca 13:34, 35.

Tuttavia, per il popolo giudaico Gerusalemme era ancora un “luogo santo”. La presenza degli eserciti romani in questo “luogo santo” era perciò disgustante. Inoltre, muovendo contro Gerusalemme gli eserciti romani non agivano per amore verso il vero Dio. Giustamente, quindi, gli eserciti romani furono definiti nella profezia la “cosa disgustante”.

ADEMPIMENTO FUTURO NEL NOSTRO GIORNO

La profezia relativa all’antica Gerusalemme non si limita al tempo in cui gli eserciti romani mossero contro la città e poi si ritirarono, permettendo ai Giudei divenuti cristiani di fuggire ai monti prima che il ‘desolatore disgustante’ tornasse nel 70 E.V. a distruggere la città. Una considerazione del resto delle parole di Gesù (in Matteo capitolo 24) rivela che hanno un’applicazione futura, poiché egli parlò della sua venuta “con potenza e gran gloria”. Come risultato di tale venuta “tutte le tribù della terra” si sarebbero percosse con amari lamenti per le calamitose conseguenze del non essersi sottomesse a lui come Re. (Matt. 24:30) Una tal cosa non accadde in seguito alla distruzione di Gerusalemme nell’anno 70 E.V.

Quindi, ciò che accadde all’antica Gerusalemme dovette prefigurare una tribolazione assai più grande che doveva abbattersi sull’intero sistema di cose umano, così che quelli che ne subiscono gli effetti sfavorevoli si lamenteranno amaramente. Quella futura tribolazione corrisponderà, nel senso più completo, alla descrizione di Gesù: “Vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. — Matt. 24:21.

Perciò, l’antica Gerusalemme deve avere una controparte moderna. Che cosa potrebbe essere? La città di Gerusalemme aveva una condizione sacra perché era il centro religioso di un popolo che asseriva d’essere in una relazione di patto con Dio. Quindi la controparte moderna deve similmente asserire d’essere in una relazione di patto con l’Altissimo. Non pretendono i sistemi religiosi della cristianità d’essere cristiani e quindi d’essere con Dio nel “nuovo patto”? (Ebr. 9:15) Ma non rivela la loro condotta che, come l’infedele Gerusalemme, sono falsi alla loro pretesa?

La cristianità si è resa amica del mondo. Essa ha volontariamente partecipato alle guerre del mondo e alla sua corrotta politica. Perciò Dio la considera impura. La Bibbia dice: “Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. (Giac. 4:4) Pertanto, la cristianità fa parte del sistema religioso mondiale che la Scrittura chiama “meretrice”, “Babilonia la Grande”. (Riv. 17:1-5) Ma che cos’è il “luogo santo” della cristianità?

IL “LUOGO SANTO” DELLA CRISTIANITÀ

È un luogo simbolico che rappresenta tutto quello che le religioni della cristianità controllano e ritengono sacro: tutto il loro campo di operazioni e i loro pretesi diritti religiosi. Gli ecclesiastici della cristianità si sono considerati gli speciali rappresentanti di Dio presso il popolo e, quindi, hanno pensato d’avere diritto a essere trattati come una classe privilegiata, dispensata dai doveri e dalle responsabilità del resto della popolazione. Contrariamente all’ammonizione di Gesù di non prendere titoli come “Rabbi”, “Condottiero” e “Padre”, reputano sia loro diritto essere chiamati “Padre”, “Reverendo” e con altri simili titoli. (Matt. 23:8-10) I sistemi religiosi della cristianità hanno splendidi edifici in tutta la terra. Hanno anche ammassato grande ricchezza in altre forme. In molti paesi, questi immensi patrimoni, a causa della loro pretesa condizione sacra, sono esenti dalle imposte e dalle tasse che gravano sulle imprese commerciali in generale.

Tuttavia il “luogo santo” della cristianità sarà presto invaso e distrutto. Agli occhi di Dio non è più sacro di quanto non lo fossero Gerusalemme e il suo tempio prima della loro distruzione nel 70 E.V. Le religioni della cristianità saranno private del loro campo di operazioni, perdendo il controllo su tutto. Non sarà mostrato nessun rispetto per alcuno dei suoi pretesi diritti religiosi. Chi o che cosa sarà il ‘desolatore disgustante’ che presto sarà stabilito nel “luogo santo” della cristianità e lo ridurrà in rovina?

IL DESOLATORE DISGUSTANTE

La Bibbia addita un’organizzazione che rispecchia i difetti e le debolezze dell’intero attuale sistema politico. Questa organizzazione è chiamata “immagine della bestia selvaggia” ed è essa stessa definita “bestia selvaggia di colore scarlatto”. (Riv. 13:15; 17:3) La “bestia selvaggia” di cui la “bestia selvaggia di colore scarlatto” è l’“immagine” viene descritta nella Scrittura come se fosse “simile a un leopardo”, con i piedi “come quelli di un orso” e la bocca “come la bocca di un leone”. (Riv. 13:2) Paragonando questa descrizione a ciò che dice Daniele 7:3-7, 17-23, vediamo che la “bestia selvaggia” è una combinazione di bestie, come quelle menzionate nel libro di Daniele. Quelle bestie sono specificamente riconosciute come re o regni.

Perciò la “bestia selvaggia” ascesa dal “mare” deve rappresentare il globale sistema politico formato dai “re” o potenze dominanti della terra. Si dice che ha “dieci corna e sette teste, e sulle sue corna dieci diademi, ma sulle sue teste nomi blasfemi”. (Riv. 13:1) È dunque la secolare organizzazione politica di Satana che ha sempre bestemmiato il vero Dio.

L’identificazione della “bestia selvaggia” fornisce la chiave per determinare la sua “immagine”. Quale organizzazione odierna è “l’immagine” o il riflesso del sistema politico mondiale? Non è forse l’organizzazione delle Nazioni Unite? Non rispecchia questa organizzazione i difetti e le imperfezioni del sistema politico mondiale?

La Bibbia dice che una meretrice, “Babilonia la Grande”, cavalca la “bestia selvaggia di colore scarlatto”, o “immagine” politica della “bestia selvaggia”, cioè le Nazioni Unite d’oggi. Quando l’organizzazione delle Nazioni Unite venne all’esistenza, “Babilonia la Grande”, di cui le religioni della cristianità sono una parte predominante, le diede il suo appoggio, considerandola l’unica speranza di pace e sicurezza dell’uomo. Confidò che quell’organizzazione avrebbe impedito i conflitti che potevano causare il suo annientamento. In tal modo l’organizzazione delle Nazioni Unite è stata come una cavalcatura per essa. Si è servita di essa come un cavaliere si serve del suo cavallo.

“Babilonia la Grande”, tuttavia, avrà un’amara delusione. Diverrà oggetto di odio. In riferimento a ciò che farà per lei la “bestia selvaggia di colore scarlatto”, Rivelazione 17:16 dice: “Le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia, queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco”.

Secondo Rivelazione 17:12, le “dieci corna” sono “dieci re”. Poiché il numero dieci indica completezza nel linguaggio simbolico della Bibbia (paragonabile a dieci dita), un numero completo di governanti terreni, non una minoranza, si volgerà contro le religioni della cristianità e il resto di “Babilonia la Grande”. Ma non saranno solo i simbolici “dieci re” a compiere tale azione aggressiva. Sarà l’intera organizzazione rappresentata dalla “bestia selvaggia di colore scarlatto” (le Nazioni Unite).

Agendo contro le religioni della cristianità, il ‘desolatore’ non agirà per amore verso Dio. Ma Dio se ne servirà per adempiere il suo scopo di distruggere le religioni che sono “cristiane” solo di nome. I motivi del desolatore saranno interamente egoistici. Esso nutre il più assoluto disprezzo per i sistemi delle chiese della cristianità. Ma poiché queste organizzazioni religiose asseriscono di rappresentare il vero Dio, il desolatore agirà anche per odio verso Colui che esse pretendono di servire. Assumendo questo spietato, malvagio atteggiamento verso Dio e ‘bestemmiando’ il suo nome, il desolatore diventa una “cosa disgustante” dal punto di vista di Geova.

AGITE ORA

Il fatto stesso che “Babilonia la Grande” e la “cosa disgustante” si possono identificare mostra che bisogna uscire dalle organizzazioni religiose della cristianità senza perdere tempo. Non si tratta di fuggire in un’altra località geografica, come nel primo secolo E.V. “Babilonia la Grande” non è confinata in una sola località geografica ma è un impero religioso mondiale. Quindi, fuggire dai sistemi religiosi della cristianità vuol dire troncare ogni legame con loro e farsi riconoscere come vero discepolo del Signore Gesù Cristo.

Nessuno deve ritardare la fuga sin quando la “cosa disgustante” non cominci effettivamente a invadere il “luogo santo” della cristianità. Non essendo necessario fuggire in un’altra località geografica, non ci si deve attendere un avvenimento storico corrispondente a quello in cui nel 66 E.V. gli eserciti romani rinunciarono all’assedio di Gerusalemme. La comparsa degli eserciti romani e la loro ritirata identificarono chiaramente la “cosa disgustante” e permisero ai Giudei divenuti cristiani di seguire l’ammonizione di Gesù e di fuggire.

Oggi, chi si rende conto che i sistemi religiosi della cristianità fanno parte di “Babilonia la Grande” e riconosce che la “cosa disgustante” sta per essere stabilita nel suo “luogo santo” deve ubbidire al comando contenuto in Rivelazione 18:4: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”.

Avete ubbidito a questo comando? In caso contrario, non indugiate. Il luogo santo della cristianità — il suo campo di operazione e i suoi pretesi diritti religiosi — sarà presto desolato.

“Quando i malvagi germogliano come la vegetazione e tutti quelli che praticano ciò che è nocivo fioriscono, è affinché siano annientati per sempre. Il giusto stesso fiorirà come fiorisce l’albero di palma; come fiorisce il cedro del Libano, crescerà”. Sal. 92:7, 12.

[Immagine a pagina 198]

La distruzione di Gerusalemme e del suo tempio compiuta dagli eserciti romani nel 70 E.V. prefigurò una tribolazione assai più grande che si abbatterà presto sulla cristianità

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