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  • Creata una nuova terra
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/7 pp. 387-388

Creata una nuova terra

“Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. — 2 Piet. 3:13.

GLI SCIENZIATI dicono che un giorno la terra su cui viviamo finirà con un’esplosione prodotta dal sole. Le maggiori religioni dette “cristiane” insegnano qualcosa di simile: che la terra finirà in un infuocato olocausto.

Che cosa vuol dire dunque la Bibbia quando afferma che “la terra sta fino a tempo indefinito”? (Eccl. 1:4) Come si possono mettere in armonia queste parole con quelle dell’apostolo Pietro: “Noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”? — Isa. 65:17; 2 Piet. 3:13.

Per avere la risposta, rivolgiamoci a Gesù Cristo, il principale portavoce di Dio. Notate il futuro che indicò per la terra quando insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:10.

Nei cieli la volontà di Dio è completamente adempiuta dai suoi angeli. L’ispirato salmista scrisse: “Benedite Geova, o angeli suoi, possenti in potenza, che eseguite la sua parola”. (Sal. 103:20) Quindi, se la volontà di Dio fosse fatta sulla terra com’è fatta in cielo, ci sarebbero pace e felicità sulla terra.

Da questa preghiera di Gesù si comprende che il pianeta su cui viviamo deve rimanere, che non dev’essere bruciato o distrutto. È come Geova dichiarò: “Questo è ciò che ha detto Geova, il Creatore dei cieli, il vero Dio, il Formatore della terra e il suo Fattore, Colui che la stabilì fermamente, che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure per essere abitata”. — Isa. 45:18; vedere Salmo 148:3-6.

Che cosa ci sarà dunque di nuovo? Non il pianeta terra, anche se esso sarà rinnovato nel senso che sarà abbellito, che gli attuali luoghi desolati e inquinati saranno purificati e torneranno a vivere. La creazione di una nuova terra significherà una società umana rinnovata. La ‘vecchia terra’, con le sue pratiche corrotte, le sue malattie e la morte, ‘passerà’. Ma non tutti passeranno. — 1 Giov. 2:17.

Siamo autorizzati da Gesù Cristo a considerare le cose in questo modo, poiché egli disse: “Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà pure ai giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, gli uomini si sposavano . . . fino a quel giorno in cui Noè entrò nell’arca, e giunse il diluvio e li distrusse tutti”. (Luca 17:26, 27) La terra fu purificata, soprattutto nel senso che venne distrutto il mondo di persone corrotte e violente. Tuttavia, quelli che si volsero a Dio e rinnovarono la propria mente per conformarla alla sua via furono preservati, per continuare a vivere dopo quel grande diluvio distruttivo. — 1 Piet. 3:20.

In che tipo di società vivranno i superstiti della distruzione dell’attuale sistema umano, da cui la terra uscirà purificata? Dopo il Diluvio, l’umanità si moltiplicò sulla superficie della terra e i più forti finirono per dominare i deboli. Dovrà questo ripetersi? No. Gli uomini non detteranno più leggi agli altri. Dio non si propose questo tipo di ordinamento, come dichiara lo scrittore ispirato: “Ho visto . . . il tempo che l’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”. — Eccl. 8:9.

Quando gli uomini dominano altri uomini, c’è sempre infelicità. Il solo giusto dominio su tutta l’umanità sarà il dominio dei “nuovi cieli”. Questo dominio non può essere oppressivo, poiché il Creatore sa esattamente ciò che appaga e soddisfa i bisogni umani. (Matt. 6:8; Sal. 145:16) Inoltre, il Creatore non ha bisogno di nulla dall’uomo e non può avere motivi egoistici, ma ha a cuore il benessere dell’uomo. Incoraggiando alcuni a chiedere aiuto a Dio, Gesù disse: “Se voi, pur essendo malvagi, sapete dar buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono?” (Matt. 7:11) E Gesù disse al governante giudeo Nicodemo: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. — Giov. 3:16.

Un dominio esercitato dal regno dei cieli non sarebbe affatto sgradevole. Esso comunicherebbe le sue leggi e le sue istruzioni agli uomini sulla terra, e verrebbe riconosciuto superiore, oltre che perfetto, e l’umanità saprebbe che il suo operato sarebbe sempre nei migliori interessi delle persone. Ciò spingerebbe a ubbidire spontaneamente. Ma le cose sono diverse con gli attuali uomini imperfetti e spesso egoisti che dettano legge a tutti. Tutti gli uomini sono uguali dinanzi a Dio, e quindi è contrario alla natura umana che una persona ne domini un’altra. Per questa ragione la società umana che vediamo oggi in esistenza — chiamata “terra” nella Bibbia — deve sparire, per essere sostituita da una “nuova terra” formata da una giusta società umana sotto il Regno dei cieli. — Riv. 21:1.

Questa è anche la ragione per cui i sistemi politici di dominio umano — chiamati nella Bibbia i “cieli”, che ora dominano sull’imperfetta e ingiusta umanità — devono passare ed essere sostituiti da “nuovi cieli”, dal regno dei cieli. — 2 Piet. 3:12, 13.

Che felicità recherà all’umanità la creazione di una “nuova terra” sotto “nuovi cieli”! Il globo terrestre è un luogo meraviglioso in cui vivere, ed esso può produrre abbondantemente per tutti. Anche ora proviamo gioia nello splendore della creazione terrestre, benché l’inquinamento e gli abusi ne abbiano deturpato in molti luoghi la bellezza. Quanto maggiore sarà il nostro diletto quando la terra sarà stata purificata da quelli che la rovinano! — Riv. 11:18.

Un modello di ciò che sarà provveduto ci è dato dalla descrizione del paese che Dio diede al suo antico popolo Israele. Nel discorso d’addio Mosè disse loro: “Geova tuo Dio sta per introdurti in un buon paese, un paese di valli del torrente d’acqua, di sorgenti e d’acque dell’abisso che scaturiscono nella pianura della valle e nella regione montagnosa, un paese di frumento e orzo e viti e fichi e melograni, un paese di ulivi da olio e di miele, un paese nel quale non mangerai il pane con scarsità, nel quale non ti mancherà nulla”. — Deut. 8:7-9.

Le condizioni esistenti oggi sulla terra, insieme alle profezie bibliche, indicano che è prossimo il tempo in cui sarà creata una “nuova terra”. L’umanità non deve preoccuparsi di perdere questa bella dimora, il pianeta terra, ma può attendere di viverci per sempre in giuste condizioni, quando produrrà in abbondanza. Di quel tempo futuro, il salmista scrisse: “Geova, da parte sua, darà ciò che è buono, e il nostro proprio paese darà il suo prodotto”. (Sal. 85:12) Che gloriosa prospettiva ha questo pianeta!

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