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  • L’umiltà può salvaguardarvi

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  • L’umiltà può salvaguardarvi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • ATTITUDINE MENTALE DEGLI APOSTOLI
  • ESSENZIALE IMPARARE LA LEZIONE
  • PERCHÉ SI DIEDE RISALTO ALLA LEZIONE?
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2012
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 1/12 pp. 726-732

L’umiltà può salvaguardarvi

“Cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, . . . Mantenetevi assennati, siate vigilanti”. — 1 Piet. 5:5-8.

1. Quale inclinazione hanno molti, e a che cosa può condurre?

AVETE mai notato l’inclinazione degli uomini ad attribuire a se stessi indebita importanza? Molti hanno la tendenza a essere dogmatici, e ad attirare l’attenzione su di sé con il comportamento personale, le parole o il modo di vivere. Il loro atteggiamento ambizioso e presuntuoso può infine condurli a una spiacevole delusione, come osserva anche l’antico proverbio biblico: “Prima del crollo il cuore dell’uomo è altero”. — Prov. 18:12.

2, 3. (a) Che cosa osservò Gesù mentre prendeva parte a un banchetto? (b) Come in quell’occasione Gesù insegnò una lezione d’umiltà?

2 In un’occasione quando Gesù Cristo accettò l’invito di un Fariseo a un banchetto, notò che gli ospiti avevano questa altera disposizione di cuore. La Bibbia dice: “Notò che sceglievano per sé i posti più eminenti”. (Luca 14:1, 7) Gesù colse dunque l’occasione per dare una lezione d’umiltà. Fece agli ospiti la seguente illustrazione:

3 “Quando sarai invitato da qualcuno a una festa nuziale, non giacere nel posto più eminente. Forse qualcuno più distinto di te è stato invitato da lui, e colui che ha invitato te e lui verrà e ti dirà: ‘Lascia che quest’uomo abbia il posto’. E tu andrai quindi con vergogna a occupare il posto più basso. Ma quando sarai invitato, va a giacere nel posto più basso, affinché quando viene l’uomo che ti ha invitato ti dica: ‘Amico, sali più in alto’. Quindi avrai onore dinanzi a tutti quelli che sono ospiti con te. Poiché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. — Luca 14:8-11.

4, 5. (a) Da che cosa vi può salvaguardare l’umiltà? (b) Quale illustrazione fece Gesù a coloro che confidavano d’essere giusti?

4 Con quali termini chiari e semplici Gesù mostrò il modo in cui l’umiltà può salvaguardare una persona! (Prov. 16:18) Ma non solo vi può salvaguardare dal subire possibile imbarazzo dinanzi agli uomini, vi salverà anche dall’avverso giudizio di Dio, di cui si afferma: “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. (Giac. 4:6; Luca 20:45-47) Gesù indicò la stima che Dio fa di quelli che si esaltano e si danno importanza, quando in un’occasione parlava ad “alcuni che in sé confidavano d’esser giusti e che consideravano gli altri come nulla”. (Luca 18:9) A queste persone fece un’illustrazione circa un Fariseo e un esattore di tasse, spiegando:

5 “Il Fariseo stando in piedi pregava fra sé queste cose: ‘Dio, ti ringrazio che non sono come il resto degli uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neanche come questo esattore di tasse. Io digiuno due volte la settimana, do la decima di ogni cosa che guadagno’. E l’esattore di tasse stando a distanza non voleva neanche alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: ‘Dio, sii misericordioso verso me peccatore’. Vi dico: Quest’uomo scese a casa sua più giustificato di quell’altro; perché chiunque si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato”. — Luca 18:9-14.

6. (a) Quale atteggiamento incontrò spesso Gesù? (b) Quali domande questo fa sorgere?

6 Mentre leggiamo la Bibbia, notiamo quanto spesso Gesù incontrò persone che pensavano d’esser superiori ad altri, e quanto spesso le avvertì del pericolo del loro atteggiamento di superiorità. Fece di nuovo questo quando parlò alle folle e ai suoi apostoli in Gerusalemme solo alcuni giorni prima della sua esecuzione. Egli disse: “Non siate chiamati Rabbi, poiché uno è il vostro maestro, mentre voi siete tutti fratelli. . . . Né siate chiamati ‘condottieri’, poiché uno è il vostro Condottiero, il Cristo. Ma il più grande fra voi dev’essere vostro ministro. Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. (Matt. 23:1-12) Ma in particolar modo per il beneficio di chi Gesù diede di nuovo enfasi al bisogno di umiltà? Chi cercava specialmente di aiutare e salvaguardare?

ATTITUDINE MENTALE DEGLI APOSTOLI

7. Perché non dovrebbe sorprendere che le persone siano inclini a essere orgogliose e a cercare la preminenza?

7 È importante notare che a causa delle imperfezioni ereditate, gli uomini sono inclini a essere egoisti e a pensare di sé più di quanto non debbano. (Sal. 51:5; Rom. 12:3) Inoltre il mondo cerca di coltivare in noi l’opinione che la nostra famiglia, la nostra razza o la nostra nazionalità sia migliore di quella di altri. Per di più ci incoraggia a cercar di passare avanti agli altri ed eclissarli, senza riguardo per i metodi seguiti. Quindi non dovrebbe sorprendere se alcuni cercano incarichi e prestigio. Oh, essi possono negare tale obiettivo. “Non voglio il potere”, possono dire. Ma che cosa mostrano le loro azioni? Manifestarono forse Pietro, Giacomo, Giovanni o qualcun altro degli apostoli, per esempio, il desiderio di avere un posto preminente? Ebbene, che cosa accadde un giorno quando, insieme a Gesù, tornavano a Capernaum?

8, 9. (a) Quale discussione fecero gli apostoli di Gesù mentre erano diretti a Capernaum? (b) Come in quell’occasione Gesù insegnò ai suoi apostoli che avevano una disposizione mentale sbagliata?

8 Ecco come Marco narrò ciò che avvenne: “Or quando [Gesù] fu dentro la casa fece loro la domanda: ‘Di che cosa discutevate per la strada?’ Essi tacevano, poiché per la strada avevano discusso fra loro su chi era il più grande”. Anche Luca narrò questo avvenimento, ma è chiaro che non furono presenti né lui né Marco. (Mar. 9:33-37; Luca 9:46-48) Tuttavia l’apostolo Matteo c’era, e senza dubbio fu svergognato perché aveva preso parte alla discussione. Benché Matteo ometta di menzionare la discussione, descrive come Gesù, in quell’occasione, insegnò loro una lezione d’umiltà, spiegando:

9 “Ed egli, chiamato a sé un fanciullino, lo pose in mezzo a loro, dicendo: ‘Veramente vi dico: Se non vi convertite e non diventate come fanciullini, non entrerete affatto nel regno dei cieli. Perciò, chi si umilierà come questo fanciullino sarà il più grande nel regno dei cieli’”. (Matt. 18:2-4) Quale eccellente modo di imprimere nei suoi discepoli il valore dell’umiltà! I bambini naturalmente stimano quelli più grandi di loro e li considerano superiori. Gli apostoli avevano bisogno di convertirsi e divenire come loro. Lo fecero? Cambiò la loro disposizione mentale?

10. Tempo dopo, quale richiesta Giacomo e Giovanni fecero a Gesù, e quale fu la reazione degli altri dieci apostoli?

10 Non molto tempo dopo gli apostoli accompagnarono Gesù verso Gerusalemme per la memorabile settimana finale della sua vita. Marco narra ciò che accadde mentre andavano verso la città: “Giacomo e Giovanni, i due figli di Zebedeo, gli si avvicinarono e gli dissero: ‘Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo’. Egli disse loro: ‘Che volete che vi faccia?’ Gli dissero: ‘Concedici di sedere uno alla tua destra e uno alla tua sinistra, nella tua gloria’”. Forse questa richiesta vi rammenta gli ospiti del banchetto che si sceglievano i posti migliori. “Quando i dieci altri lo udirono, cominciarono a indignarsi verso Giacomo e Giovanni”. Gli altri apostoli non approvavano questo tentativo fatto a loro insaputa da Giacomo e Giovanni per assicurarsi nel governo di Cristo un posto superiore. — Mar. 10:35-41.

11. (a) Quale punto di vista sbagliato avevano gli apostoli? (b) Come Gesù cercò di correggere il loro pensiero?

11 Sia Giacomo e Giovanni che il resto degli apostoli consideravano le cose da un errato punto di vista mondano. Forse pensavano a quando i re israeliti della discendenza davidica regnavano centinaia d’anni prima. Poterono supporre che il re messianico Gesù Cristo avrebbe pure avuto un governo terreno con uomini in posti e gradi elevati. Forse avevano l’ambizione personale di servire in tali alti incarichi ufficiali. In ogni caso, non avevano imparato la lezione dell’umiltà. Perciò Gesù cercò di correggere il loro pensiero dicendo loro: “Voi sapete che quelli che son reputati governanti delle nazioni le signoreggiano e i loro grandi esercitano autorità su di esse. Non è così fra voi; ma chi vuol divenire grande fra voi dev’essere vostro ministro, e chi vuol essere primo fra voi dev’essere schiavo di tutti”. — Mar. 10:42-44; Matt. 20:20-28.

12. A chi pensava in particolar modo Gesù quando esortò a essere umili e a non farsi chiamare “condottieri”?

12 Tenuto conto di questo modo di pensare degli apostoli di Gesù, possiamo essere certi che egli pensava particolarmente a loro quando alcuni giorni dopo disse agli abitanti di Gerusalemme che dovevano essere umili e non innalzarsi come ‘maestri’ o “condottieri”. (Matt. 23:8-12) A causa dei ripetuti litigi degli apostoli, Gesù poté determinare di dare risalto ancor più vigorosamente al loro bisogno di umiltà. L’occasione si presentò due giorni dopo quando i dodici si radunarono in una stanza superiore a Gerusalemme per celebrare insieme la loro ultima Pasqua.

13. (a) Nei paesi orientali, come un padrone di casa mostrava di solito ospitalità ai suoi ospiti? (b) Quindi, quale opportunità diede questo agli apostoli radunati insieme per l’ultima Pasqua?

13 Poiché gli apostoli non erano ospiti, ma semplicemente ebbero l’uso della stanza, non vi erano servitori per lavar loro i piedi. Nei paesi orientali, dove in genere si calzavano sandali o si andava scalzi, era un atto di ospitalità del padrone di casa far lavare i piedi ai visitatori quando entravano nella sua casa. Il compito era generalmente assegnato al servitore più umile della casa. Così, la giovane Abigail mostrò vera umiltà quando si rivolse ai servitori di Davide: “Ecco la tua schiava come serva per lavare i piedi dei servitori del mio signore”. (1 Sam. 25:41; Luca 7:44; 1 Tim. 5:10) Perciò gli apostoli ebbero un’ottima occasione di compiere questo necessario servizio, ma evidentemente lo spirito di rivalità era così forte nel loro cuore che nessuno di essi si offrì di farlo. Quindi, si misero a mangiare, contrariamente all’usanza, con i piedi non lavati.

14, 15. (a) Quale significativo servizio Gesù compì per i suoi apostoli? (b) Quale lezione Gesù inculcava in tal modo, ma che cosa mostra se gli apostoli allora ne capirono il significato?

14 L’apostolo Giovanni narrò ciò che accadde: Gesù “si alzò dal pasto serale e depose i suoi abiti. E, preso un asciugatoio, se lo cinse. Mise poi dell’acqua in un bacino e cominciò a lavare i piedi ai discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale si era cinto. . . . Quando ora ebbe lavati i loro piedi ed ebbe rimessi i suoi abiti, giacendo di nuovo a tavola, disse loro: ‘Sapete che cosa vi ho fatto? Voi mi chiamate: “Maestro” e “Signore”, e parlate giustamente, poiché lo sono. Perciò, se io, benché Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi l’un l’altro’”. — Giov. 13:1-14.

15 Quale eccellente modo di insegnare ai suoi apostoli l’umiltà! Penserete che ne afferrassero il pensiero. Egli insegnava loro una disposizione mentale, quella dell’umiltà, che avrebbe permesso loro di compiere le mansioni più basse a favore di altri. Ma che cosa accadde? Luca spiega che col passar della sera “sorse fra loro anche un’accesa disputa su chi di essi sembrava essere il maggiore”. (Luca 22:24) Potete immaginare una cosa simile! Dopo tutti gli sforzi di Gesù per insegnare loro l’umiltà, ancora non si erano tolti dalla mente l’idea del grado, e che alcuni avrebbero avuto posizioni superiori ad altri. Tutta la loro cultura, dominata dagli orgogliosi Farisei e Sadducei, aveva evidentemente contribuito a deformare a tal punto la loro disposizione mentale che non riuscivano a rendersi conto che erano tutti fratelli, di uguale condizione.

16. (a) Quali commenti di Gesù posero senza dubbio la base per la discussione? (b) Come Gesù continuò pazientemente a cercar di aiutare i suoi apostoli?

16 Quella notte i riferimenti di Gesù al regno di Dio avevano indubbiamente posto la base di questa discussione su chi sembrava essere il più grande. (Luca 22:16-18) È veramente una notevole prova della pazienza e della tolleranza di Gesù il fatto che egli non si adirò con i suoi apostoli e non li riprese con vigore per il loro egoistico desiderio di distinguersi e avere i posti più preminenti con lui nella gloria del Regno. Piuttosto, di nuovo disse loro con pazienza, senza dubbio con tono di voce esortativo: “I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse sono chiamati Benefattori. Voi, però, non sarete così. Ma chi è il maggiore fra voi divenga come il più giovane, e chi agisce da capo come uno che serva”. — Luca 22:25-27.

ESSENZIALE IMPARARE LA LEZIONE

17, 18. (a) Perché era essenziale che gli apostoli imparassero l’umiltà? (b) Quella notte a che cosa contribuì la disposizione di eccessiva fiducia degli apostoli?

17 Fu essenziale che imparassero questa lezione di umiltà. Era in pericolo sia la loro stessa vita, che la vita del gregge cristiano. Come mai? Ebbene, considerate a che cosa contribuì quella notte la loro disposizione mentale. Gesù li avvertì: “Inciamperete tutti riguardo a me”. Ma gli apostoli protestarono che questo non sarebbe mai accaduto. Si sentivano pronti a ogni eventualità, e perciò ciascuno disse: ‘Anche se dovessimo morire, non ti rinnegheremo mai’. E nella replica di Pietro, cogliamo una grave allusione alla rivalità che esisteva fra loro: “Benché tutti gli altri inciampino riguardo a te, io non inciamperò mai!” — Matt. 26:31-35.

18 Ebbene, ricordiamo ciò che accadde. Tutti gli apostoli abbandonarono miseramente il loro Signore. Non furono attenti, non ascoltarono le sue ripetute istruzioni. E infine fuggirono con timore, abbandonando Gesù dinanzi alla turba che venne ad arrestarlo. E Pietro negò tre diverse volte perfino di conoscere il suo Signore! In effetti Pietro aveva detto: ‘Tutti gli altri possono avere debolezze nella loro fede, ma io no, io non ti abbandonerò mai, Signore’. Ma la sua eccessiva fiducia, la pretesa d’essere più fedele degli altri contribuì al terribile crollo di Pietro. Com’è essenziale imparare l’umiltà! La impararono infine gli apostoli?

19, 20. (a) Quale prova c’è che gli apostoli impararono l’umiltà? (b) Come era evidentemente presieduta la congregazione cristiana primitiva, e che cosa indica questo in quanto all’attitudine mentale degli apostoli?

19 Sì, l’amore e la pazienza che Gesù ebbe per loro furono riccamente ricompensati. Una prova di ciò è il modo diretto e onesto in cui narrarono gli insegnamenti di Gesù sull’umiltà. Possiamo ben immaginare come dovettero sentirsi ripensando al modo in cui avevano agito. Nondimeno, vollero che altri traessero beneficio dai loro errori e particolarmente dall’eccellente insegnamento impartito loro da Gesù. Ulteriore prova che avevano imparato bene la lezione è data dai loro propri consigli che incoraggiano l’umiltà. Per esempio l’apostolo Pietro in seguito scrisse: “Siate tutti dello stesso pensiero . . . di mente umile”. — 1 Piet. 3:8.

20 Un’altra prova ancora che avevano infine imparato l’umiltà si trova nel libro biblico di Atti. Leggendolo possiamo vedere come gli apostoli lavorarono insieme in unità per edificare la congregazione cristiana. Nessuno di essi cercò ambiziosamente preminenza o prestigio, né alcuno agì come se fosse il capo fra loro, cercando di imporre la propria parola come legge. Piuttosto, è evidente che un corpo di uomini, inclusi anche altri anziani oltre gli apostoli, decise importanti questioni che influivano sulla congregazione cristiana. Il discepolo Giacomo, fratellastro di Gesù, che non era apostolo, presiedette evidentemente quando fu presa la decisione riguardo alla circoncisione. (Atti 15:6-29; 12:1, 2) Questo indica che poté esserci una rotazione degli anziani che presiedevano, per cui uno agiva come presidente in un’occasione e un altro in un altro tempo. Fra gli apostoli si formò uno spirito di vera umiltà.

PERCHÉ SI DIEDE RISALTO ALLA LEZIONE?

21. Come l’apostolo Pietro diede risalto all’importanza dell’umiltà?

21 Anni dopo, l’apostolo Pietro sentì la necessità di dare risalto all’importanza dell’umiltà, e fece questo nella sua prima lettera ispirata preservata nel canone biblico. Nel quarto capitolo menziona le sofferenze che i cristiani possono attendersi di subire per la loro fedeltà verso Dio, e quindi dice: “Perciò, agli anziani fra voi do questa esortazione . . . Pascete il gregge di Dio affidato alla vostra cura, non per forza, ma volontariamente . . . né come signoreggiando su quelli che sono l’eredità di Dio, ma divenendo esempi del gregge. . . . Ma voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili. Umiliatevi, perciò . . . Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. — 1 Piet. 5:1-8.

22. Perché, dopo aver menzionato le sofferenze dei cristiani, Pietro usò la parola “perciò” prima di esortare gli anziani?

22 Perché Pietro, dopo aver menzionato le sofferenze dei cristiani, dice: “Perciò, agli anziani fra voi do questa esortazione”? Per la ragione che se gli anziani non hanno umiltà, tale attitudine può accrescere le sofferenze e i pesi che i fratelli cristiani forse già sopportano. Ma l’umile attitudine degli anziani è fonte di ristoro, e rende più facile ai fratelli mostrare perseveranza. (Isa. 32:1, 2) Pietro ammonisce dunque gli anziani di ‘non signoreggiare su quelli che sono l’eredità di Dio, ma di divenire esempi per il gregge’.

23. (a) Quali commenti di Gesù poterono indurre Pietro a esortare gli anziani a non signoreggiare sul gregge? (b) Di quale qualità si dovrebbero cingere gli anziani, e con quali risultati?

23 È chiaro che Pietro ricordava i commenti di Gesù sui governanti delle nazioni i quali “le signoreggiano” ed “esercitano autorità su di esse”, e che egli disse: “Voi, però, non sarete così”. (Mar. 10:42-44; Luca 22:25-27) No, gli anziani cristiani non dovrebbero essere come gli orgogliosi Farisei che dicevano agli altri cosa fare, ma poi non volevano alzare un dito per fare queste cose essi stessi. (Matt. 23:3, 4) Piuttosto, dovrebbero dare l’esempio; essi stessi dovrebbero esser pronti a fare qualsiasi cosa chiedano agli altri di fare. Insieme a tutti gli altri cristiani, dovrebbero ‘cingersi di modestia di mente’. Conforme al significato della parola greca enkombóomai, tradotta in I Pietro 5:5 “cingetevi”, essi dovrebbero ‘legarsi addosso come con nodi’ questa umiltà. Come risultato, non si considereranno mai al di sopra dei compiti umili, come pulire la Sala del Regno, o al di sopra della partecipazione a tutte le attività di predicazione della congregazione cristiana.

24. In quali modi gli anziani potrebbero signoreggiare sul gregge?

24 Nello stesso tempo, quelli che si cingono d’umiltà non si arrogheranno speciali comodità o privilegi, come se meritassero cose migliori degli altri. Alle assemblee cristiane, per esempio, non significa in effetti signoreggiare sui loro fratelli, se gli anziani si assicurano pasti speciali e le migliori assegnazioni di lavoro, mentre distribuiscono ai loro fratelli quelli inferiori? Darebbero l’esempio al gregge se passassero in testa alla fila per la mensa e si facessero dare i loro pasti prima di quelli che hanno atteso più a lungo? È vero, ci possono essere emergenze, a causa di urgenti assegnazioni di lavoro, quando potrebbe esser necessario andare all’inizio della fila per la mensa o mangiare in un tempo o luogo diverso dagli altri. Ma queste sono cose a cui pensare seriamente. Perché?

25. (a) Quelli che hanno speciali capacità o privilegi di servizio sono forse persone superiori? (b) Quale consiglio è dunque essenziale che i cristiani ascoltino?

25 Una ragione è che quando una persona riceve autorità, può essere specialmente incline a pensare d’essere migliore, più meritevole degli altri. Ma lo è? Può avere certe capacità che lo rendono idoneo come anziano cristiano e che gli consentono di svolgere un lavoro a un’assemblea, ma queste capacità non lo rendono una persona superiore. (1 Tim. 3:1-7) Geova Dio non considera l’anziano, o qualsiasi altro uomo dotato di capacità speciali, superiore ai suoi fratelli. Com’è essenziale perciò ascoltare il consiglio di Dio di mostrare “modestia di mente, considerando che gli altri siano superiori”! (Filip. 2:3) Questa umile inclinazione mentale salvaguarderà il cristiano dal terribile crollo che l’orgoglio può recare. — Prov. 16:18; 18:12.

26. Come la mancanza di umiltà da parte degli anziani può mettere in pericolo il gregge?

26 Inoltre quest’umile disposizione dell’anziano cristiano proteggerà il gregge. Le “pecore” possono facilmente inciampare e allontanarsi dalla congregazione cristiana se gli anziani si arrogano privilegi speciali, cercano prestigio o preminenza, o in altri modi mostrano uno spirito orgoglioso e altero. La Parola di Dio esorta: “Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi”. (Rom. 12:10) Ma se il gregge vede gli anziani, che dovrebbero essere esempi, onorar se stessi con le cose migliori e agire in modo autoritario e arrogante, come influirà sul gregge? Ne subirà danno. Le sofferenze che sopportano perché sono cristiani saranno accresciute, e questo potrebbe condurre al disastro.

27. Come gli anziani possono mantenersi assennati e impedire che il Diavolo divori loro e il gregge?

27 C’è dunque da meravigliarsi se l’apostolo Pietro avvertì: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”? Se un anziano cristiano coltiva uno spirito orgoglioso e altero, può aprire al Diavolo la strada perché riesca a divorare lui e anche altri del gregge. Pertanto, anziani, cercate di evitare perfino le apparenze d’essere autorevoli o superiori. Cingetevi di umiltà. Siate avvicinabili, benigni, teneramente compassionevoli, come quando una madre che allatta ha cura dei propri bambini. (Efes. 4:32; 1 Tess. 2:7, 8) Guardate sempre l’esempio e gli insegnamenti di Gesù Cristo, e fate il vostro meglio per imitarlo. — Filip. 2:5-8.

28. Quale eccellente prospettiva c’è per il futuro, e dove la possiamo pregustare?

28 Pensate come sarà eccellente quando tutti i viventi mostreranno umiltà di mente e considereranno gli altri superiori a sé. Che ristoro e pace ci sarà! Anche ora, entro la congregazione cristiana, pregustiamo questa benedizione d’essere associati con uomini, donne e fanciulli umili, non egoisti. Non siamo dunque incoraggiati a cingerci di umiltà? Essa ci può salvaguardare, impedendo che siamo divorati dal Diavolo, e aiutarci a sopravvivere alla “grande tribolazione” per vivere in eterno nel giusto nuovo ordine di Dio che si avvicina rapidamente. — Sal. 133:1-3; Riv. 7:9-14.

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