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  • Il “Vecchio Testamento” è necessario ai cristiani d’oggi?

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  • Il “Vecchio Testamento” è necessario ai cristiani d’oggi?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • “È SCRITTO”
  • “SE AVESTE COMPRESO”
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/7 pp. 442-445

Il “Vecchio Testamento” è necessario ai cristiani d’oggi?

LA SACRA BIBBIA è il “best seller” mondiale. È giunta in ogni paese della terra ed è letta da persone di ogni razza. Per intero o in parte la Bibbia si può trovare oggi in più di 1.575 lingue.

Secondo la più comune suddivisione dei sessantasei libri della Bibbia, oltre metà d’essi formano quello che è chiamato “Vecchio Testamento”. Questa raccolta di scritti, in ebraico e aramaico, fu completata circa 443 anni prima dell’Èra Volgare. I cristiani d’oggi hanno bisogno di studiare le Scritture Ebraiche?

Se vi piace leggere le Scritture Greche Cristiane, di solito chiamate “Nuovo Testamento”, probabilmente avete notato con quanta frequenza gli scrittori biblici cristiani citarono le Scritture Ebraiche o le menzionarono. Consideravano quegli scritti della massima importanza per i cristiani. Riguardo ai racconti storici di come Dio agì con gli antichi Israeliti, l’apostolo Paolo scrisse: “Ora queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi”. — 1 Cor. 10:11.

Oltre a un’importante narrazione storica, le Scritture Ebraiche contengono centinaia di profezie su avvenimenti futuri. Furono scritte solo per gli Ebrei vissuti secoli prima dell’Èra Volgare? Niente affatto. L’apostolo Pietro dice dei profeti ebrei:

“Essi continuarono a investigare quale particolare stagione o quale sorta di stagione lo spirito che era in loro indicasse circa Cristo, quando rendeva anticipatamente testimonianza delle sofferenze per Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite. Fu loro rivelato che non a se stessi, ma a voi, essi servivano le cose che vi sono state ora annunciate da coloro che vi han dichiarato la buona notizia con spirito santo inviato dal cielo”. — I Piet. 1:11, 12.

Fra i libri delle Scritture Greche Cristiane specialmente noti per le numerose citazioni del “Vecchio Testamento” vi è il libro di Ebrei. A questo riguardo, lo studioso biblico B. F. Westcott osserva:

“Parecchie riflessioni si presentano subito allo studente che guarda queste citazioni nel loro insieme. (1) Si suppone che un proposito divino fosse attuato nel corso della vita d’Israele. Ci è permesso vedere nel ‘popolo di Dio’ segni del proposito che Dio ha verso l’umanità. L’intera storia è profetica. Non basta riconoscere che il VT [Vecchio Testamento] contiene profezie: il VT [Vecchio Testamento] è un’unica grande profezia”.

Tenendo presenti questi fatti, sarà istruttivo considerare come Gesù e gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane citarono e applicarono gli ispirati scritti biblici precristiani.

“È SCRITTO”

Probabilmente conoscete i racconti evangelici di quando Gesù fu “tentato dal Diavolo”. (Matt. 4:1-11; Luca 4:1-13) Come si comportò Gesù in questa difficile esperienza? Notate come rispose a ciascun aspetto della triplice tentazione:

“Ma rispondendo, egli disse: ‘È scritto: “L’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova’”. [Deut. 8:3] . . . Gesù gli disse: ‘È pure scritto: “Non devi mettere alla prova Geova il tuo Dio’”. [Deut. 6:16] . . . Quindi Gesù gli disse: ‘Va via, Satana! Poiché è scritto: “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”’. [Deut. 6:13]”. — Matt. 4:4, 7, 10.

Le azioni di Gesù erano solidamente basate sulle ispirate Scritture Ebraiche, poiché sapeva che in esse era contenuto il pensiero di Dio. Pure interessante è il ragionamento di Gesù quando certi Farisei “tennero consiglio per prenderlo in trappola nelle sue parole”:

“E mentre i Farisei erano radunati insieme, Gesù chiese loro: ‘Che ne pensate del Cristo? Di chi è figlio?’ Gli dissero: ‘Di Davide’. Egli disse loro: ‘Com’è dunque che Davide per ispirazione lo chiama “Signore”, dicendo: “Geova ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi’”? [Sal. 109:1, Settanta (110:1, ebraico)] Se, perciò, Davide lo chiama “Signore”, com’è egli suo figlio?’ E nessuno poteva rispondergli una parola, né da quel giorno alcuno ardì più interrogarlo”. — Matt. 22:15, 41-46.

Gesù e i discepoli conoscevano così bene il “Vecchio Testamento” che a volte davano la prova di un insegnamento cristiano citando a memoria o parafrasando un’intera serie di versetti scritturali. Per esempio, in Romani 3:9-18 leggiamo:

“Abbiamo già fatto l’accusa che Giudei e Greci sono tutti sotto il peccato; come è scritto: ‘Non vi è un uomo giusto, nemmeno uno; non vi è nessuno che abbia perspicacia, non vi è nessuno che cerchi Dio. Tutti gli uomini si sono sviati, tutti insieme son divenuti indegni; non ve n’è uno che faccia il bene, non ve n’è neppure uno’. [Sal. 13:1-3, Settanta (14:1-3, ebraico)] ‘La loro gola è un sepolcro aperto, hanno usato l’inganno con le loro lingue’. [Sal. 5:9] ‘Veleno di aspidi è dietro le loro labbra’. [Sal. 139:3, Settanta (140:3, ebraico)] ‘E la loro bocca è piena di maledizione e amara espressione’. [Sal. 9:7, Settanta (10:7, ebraico)] ‘I loro piedi sono veloci a spargere il sangue’. ‘Rovina e miseria sono nelle loro vie, e non hanno conosciuto la via della pace’. [Isa. 59:7, 8] ‘Non vi è timore di Dio dinanzi ai loro occhi’. [Sal. 35:1, Settanta (36:1, ebraico)]” — Tutti i riferimenti della Settanta sono presi dall’edizione di Bagster.

Questo uso della Scrittura è un ottimo esempio per tutti quelli che desiderano avere l’approvazione di Dio. L’apostolo Pietro scrisse che i cristiani devono essere ‘sempre pronti a fare una difesa dinanzi a chiunque gli chieda ragione della loro speranza’. (1 Piet. 3:15) Che dire della vostra conoscenza della scritta Parola di Dio? Se qualcuno vi chiedesse quali sono le vostre convinzioni religiose, sareste in grado di dirne la “ragione” scritturale?

“SE AVESTE COMPRESO”

Sebbene i primi cinque libri della Bibbia contengano la legge mosaica con le sue centinaia di regolamenti, le Scritture Ebraiche sono molto più che una semplice serie di ingiunzioni e divieti. L’attento studio di queste Scritture precristiane può aiutare a modellare il proprio modo di pensare secondo quello del Creatore. Considerate la seguente esperienza di Gesù:

“In quel tempo Gesù passò di sabato per i campi di grano. I suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe di grano e a mangiarle. Vedendo ciò, i Farisei gli dissero: ‘Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo ciò che non è lecito di sabato’. Egli disse loro: ‘Non avete letto ciò che fece Davide quando egli e gli uomini che erano con lui ebbero fame? Come egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani di presentazione, che non era lecito mangiare né a lui né a quelli che erano con lui, ma solo ai sacerdoti? [1 Sam. 21:1-6] O non avete letto nella Legge che di sabato i sacerdoti non considerano sacro il sabato nel tempio, e rimangono senza colpa? [Num. 28:8-10]”. — Matt. 12:1-5.

In questo caso Gesù usò con profitto la conoscenza delle Scritture secondo cui Davide non fu condannato per aver mangiato pane che in circostanze normali sarebbe stato lecito mangiare solo ai sacerdoti. I discepoli di Gesù erano ancor meno biasimevoli giacché le loro azioni trasgredivano non le Scritture, ma semplici regolamenti rabbinici.a

Additando un importante aspetto del pensiero di Dio, Gesù concluse il suo argomento con un’altra importante citazione delle Scritture Ebraiche: “Se aveste compreso che significa questo: ‘Voglio misericordia e non sacrificio’, non avreste condannato i senza colpa. [Osea 6:6]” — Matt. 12:7.

“AFFINCHÉ SI ADEMPISSE”

Le profezie delle Scritture Ebraiche, pur essendo state scritte molti secoli prima della venuta di Gesù sulla terra, sono piene di significato per i cristiani. Gli scrittori biblici cristiani introducono di sovente le citazioni scritturali con frasi come: “Affinché si adempisse ciò ch’era stato dichiarato dal profeta”. (Matt. 13:35) A volte tale frase indica il diretto adempimento di una predizione. (Matt. 2:5, 6; 11:10-15) Ma spesso viene indicato qualcosa di diverso. Come mai?

Del fatto che in futuro Giuda Iscariota l’avrebbe tradito, Gesù dichiarò: “È perché si adempia la Scrittura: ‘Colui che si nutriva del mio pane ha alzato il suo calcagno contro di me’”. ([Sal. 41:9] Giov. 13:18) In questo caso Gesù citò quello che Davide aveva scritto di un intimo amico (forse Ahitofel, il rispettato consigliere di Davide) che gli si voltò contro. Dio sapeva che Gesù sarebbe stato similmente tradito da un intimo compagno. Perciò Dio fece scrivere sotto ispirazione l’esperienza di Davide come figura profetica di ciò.

Una citazione simile è quella che Matteo fa dopo avere narrato una serie di parabole di Gesù. “Gesù dichiarò tutte queste cose alle folle mediante illustrazioni. Realmente, senza illustrazioni egli non parlava loro; affinché si adempisse ciò ch’era stato dichiarato dal profeta, che disse: ‘Io aprirò la mia bocca in illustrazioni, proclamerò cose nascoste sin dalla fondazione’” ([Sal. 78:2] Matt. 13:34, 35) Asaf, scrittore del Salmo 78, raccontò in linguaggio figurato gran parte della storia riguardante i rapporti di Dio con la nazione d’Israele. Allo stesso modo, Gesù usò il linguaggio delle parabole narrando molte illustrazioni che riguardavano lo spirituale “Israele di Dio”. — Gal. 6:16; Matt. 13:1-33, 36-50.

‘UNA LIBERAZIONE PIÙ GRANDE’

Le Scritture Greche Cristiane narrano spesso l’adempimento avvenuto nel primo secolo E.V. di profezie che inizialmente si riferirono al ritorno della nazione d’Israele dalla cattività babilonese nel 537 a.E.V. Pertanto, è detto che l’attività di Giovanni Battista adempie la profezia di Isaia 40:3 su “qualcuno . . . [che] grida nel deserto”. (Matt. 3:3; Mar. 1:3; Luca 3:4; Giov. 1:23) E l’apostolo Paolo, consigliando ai cristiani di Corinto di separarsi dalle pratiche pagane, si basò su Isaia 52:11 e disse: “‘Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”. (2 Cor. 6:17) In quanto all’applicazione di tali profezie, il commentatore biblico Albert Barnes spiega:

“Gli ultimi capitoli di Isaia, dal quarantesimo capitolo, predicono il ritorno degli Ebrei da Babilonia; e ogni circostanza menzionata si verificò al loro ritorno. Ma il linguaggio è più ampio e sublime di quello necessario per descrivere il loro ritorno. Descriverà appropriatamente anche una liberazione molto più importante e grandiosa, quella dei redenti sotto il Messia, e il ritorno a Dio del suo popolo, e la divulgazione universale del vangelo; e perciò si può dire che si adempie nella venuta di Gesù e nella divulgazione del vangelo”.

Non solo le Scritture Cristiane applicano tali profezie al primo secolo E.V., ma ne estendono l’applicazione all’allora distante futuro. Per esempio, secondo Isaia 65:17, Dio predisse: “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno richiamate alla mente, né saliranno in cuore”. Ciò ebbe un adempimento iniziale quando gli Ebrei tornarono dalla cattività babilonese nel 537 a.E.V. Sotto il governatore Zorobabele, assistito dal sommo sacerdote Giosuè, i quali formavano come dei “nuovi cieli” simbolici, quegli Israeliti rimpatriati costituirono una “nuova terra”, o una nuova società soggetta al nuovo e giusto governo. — Agg. 1:1, 14.

Ma si noti come gli scrittori biblici cristiani applicano questa profezia: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13) “E vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati”. (Riv. 21:1) E poiché i veri cristiani sono stati portati in un glorioso paradiso di luce spirituale, le Scritture giustificano che le meravigliose descrizioni delle benedizioni terrene contenute nelle profezie che predissero in origine il ritorno degli Ebrei dalla cattività babilonese si applichino al “tempo della fine” dell’attuale sistema di cose. — Dan. 12:4.

Il “Vecchio Testamento” è davvero importante per i cristiani. La sua immensa miniera di princìpi, profezie e storia profetica è necessaria oggi per la vera adorazione come quando fu messa per iscritto. Veramente “tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”. — 2 Tim. 3:16.

[Nota in calce]

a Il codice della legge tradizionale ebraica noto come Mishnah specifica 39 principali categorie di lavori che di sabato erano proibiti, insieme a numerose categorie secondarie. Tra le attività proibite vi erano la vagliatura, la trebbiatura, la macinatura e la spulatura. (Trattato Shabbath 7:2) Il Talmud palestinese esprime un’opinione dei rabbini su tale lavoro proibito: ‘Se una donna getta per aria il grano per rimuoverne l’involucro, è considerato vagliatura; se strofina le spighe di grano, è considerato trebbiatura; se ne separa le parti laterali, è cernita; se schiaccia le spighe, è macinatura; se le getta in aria sulla mano, è spulatura’.

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