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  • w77 15/8 pp. 505-509
  • Anziani delle congregazioni, ‘presiedete in modo eccellente’!

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  • Anziani delle congregazioni, ‘presiedete in modo eccellente’!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
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  • ATTEGGIAMENTO VERSO IL COMPITO DI PRESIEDERE ALLE ADUNANZE
  • PRESIEDERE CON UMILTÀ
  • L’UMILTÀ AIUTA AD APPIANARE LE DIVERGENZE
  • Anziani che presiedono in modo eccellente
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
  • ‘Abbiate riguardo per quelli che faticano fra voi’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2011
  • Anziani nominati per pascere il gregge di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
  • “Continuate a tenere cari gli uomini di tale sorta”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/8 pp. 505-509

Anziani delle congregazioni, ‘presiedete in modo eccellente’!

“Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore”. — 1 Tim. 5:17.

1. Secondo Proverbi 11:14, di che utilità è l’avere anziani che presiedono in mezzo al popolo di Dio?

QUANDO delle persone si uniscono insieme per qualche nobile scopo od opera, di solito c’è qualcuno che presiede alle loro attività. Quando questo si fa in modo eccellente, si può impartire la giusta direttiva, per cui il lavoro progredisce e viene portato a termine. Altrimenti, i loro sforzi sono vani. Proverbi 11:14 esprime il pensiero in questo modo: “Quando non c’è abile direzione, il popolo cade; ma c’è salvezza nella moltitudine dei consiglieri”. Come popolo organizzato con uno scopo e un’opera divini, i Testimoni di Geova apprezzano la direttiva e i consigli dei fedeli anziani che li presiedono.

2. Quali domande sorgono su chi presiede in una congregazione, e come I Timoteo 5:17 chiarisce l’argomento?

2 Ci sono ora più di 40.000 congregazioni dei Testimoni di Geova in tutto il mondo. Sebbene ciascuna congregazione abbia un “sorvegliante che presiede” nominato, ha egli l’esclusiva prerogativa di presiedere? Che dire degli altri anziani che formano il corpo? Essi tutti dovrebbero riconoscere ciò che la Parola di Dio comanda loro in I Timoteo 5:17: “Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e insegnare”. Quando una congregazione ha parecchi anziani nominati, ognuno di essi fa la sua parte nel presiedere alla varie attività.

3. Sotto quali aspetti l’anziano che presiede in una congregazione differisce dal padre che dirige la sua famiglia?

3 In che senso, però, gli anziani “presiedono in modo eccellente”? Non con la stessa autorità con cui i padri dirigono le loro famiglie. Il capofamiglia è a volte chiamato a prendere decisioni finali in varie questioni che influiscono su sua moglie e sui suoi figli. Tuttavia i singoli anziani non hanno tale autorità. Non sono capi della congregazione, né individualmente né come corpo. Per quanto riguarda la congregazione, la posizione di capo appartiene a Gesù Cristo. (Col. 1:18) In I Corinti 11:3 egli è anche definito “capo di ogni uomo”, mentre “il capo della donna è l’uomo”. C’è quindi differenza tra presiedere una congregazione del popolo di Dio ed esercitare autorità in seno alla famiglia.

4. In vista delle loro responsabilità scritturali, perché è appropriato che gli anziani ‘presiedano’ in una congregazione?

4 La parola greca tradotta “presiedere” significa più che fare da presidente. “Presiedere” significa letteralmente “stare davanti”, quindi guidare, condurre, dirigere, aver cura di altri. Questo si applica appropriatamente agli anziani che consideriamo come coloro che “prendono la direttiva” fra noi, in quanto conducono e insegnano alle nostre adunanze e dirigono la nostra attività di servizio (Ebr. 13:7, 17); compiono l’opera pastorale avendo cura del nostro benessere spirituale (1 Piet. 5:2, 3); e ci proteggono da qualsiasi cosa possa mettere in pericolo la nostra relazione con la congregazione e, soprattutto, con Geova Dio! (Giov. 10:11-15) Essi si sforzano in tutto questo di seguire i consigli e l’esempio del “pastore eccellente”, Gesù Cristo.

ATTEGGIAMENTO VERSO IL COMPITO DI PRESIEDERE ALLE ADUNANZE

5. L’esortazione di Paolo in Romani 12:8 come dovrebbe influire sull’atteggiamento dell’anziano verso il compito di presiedere?

5 Quale dovrebbe essere l’atteggiamento di ciascun anziano per assolvere bene la sua responsabilità? In Romani 12:8 Paolo dà questa esortazione: “Chi presiede, lo faccia con reale premura” per istruire, illuminare, incoraggiare e aiutare i suoi fratelli. Egli mostra di interessarsi del modo in cui assolve i suoi doveri e fa bene a chiedersi: ‘Che posso fare per presiedere con premura e in modo eccellente?’

6. (a) Che cosa deve fare il sorvegliante della Scuola Teocratica per mostrare che presiede “con reale premura”? (b) Quali benefici ne traggono i singoli studenti?

6 Fare una cosa con “premura” vuol dire non solo essere sinceri ma essere assorti in quello che si fa. Per esempio, chi si occupa della Scuola Teocratica sa di non poter svolgere il suo incarico in modo meccanico. Deve interessarsi di ciascuno studente, prestando attenzione ai suoi particolari bisogni. Perché? Perché vuole che lo studente faccia progresso. Ora molti nuovi sono iscritti alla Scuola ed essi hanno bisogno di aiuto personale. Alcuni sono lenti o timidi; altri sono privi di istruzione o non sanno leggere bene, o hanno altri problemi. Facendo il suo lavoro “con reale premura” il sorvegliante della Scuola Teocratica vedrà progredire gli studenti man mano che accettano i consigli e la guida. Questo si rispecchierà nei loro commenti alle adunanze e in un servizio di campo più efficace.

7. (a) Nel condurre lo studio Torre di Guardia o uno studio di libro di congregazione, che cosa deve fare chi presiede? (b) Comprendendo le parole del Salmo 25:4, 5 e di Proverbi 16:9, quali obiettivi l’anziano sarà aiutato a conseguire nell’insegnamento?

7 Coloro che presiedono allo studio Torre di Guardia e i conduttori degli studi di libro di congregazione dovrebbero tenere presenti questi stessi princìpi. Non sono semplici conduttori nel senso di limitarsi a fare le domande e chiamare i presenti a rispondere. Per presiedere in modo significativo devono tenere lo studio in modo interessante e animato, dando risalto alle scritture chiave, accertandosi che sia fatta la giusta applicazione di tali versetti e aiutando tutti a comprendere il valore pratico dei punti importanti che sono considerati. Se alcuni esitano a partecipare, forse una parola personale di incoraggiamento basterà perché comincino a fare commenti alle adunanze. Coloro che presiedono dovrebbero sforzarsi di divenire insegnanti efficaci, cercando di toccare i cuori e spronare così i fratelli a camminare nelle vie di Geova, e impartire a tal fine la giusta direttiva scritturale. — Sal. 25:4, 5; Prov. 16:9.

PRESIEDERE CON UMILTÀ

8. (a) Che cosa abbiamo tutti bisogno di fare per coltivare l’umiltà? (b) Come l’umiltà e il ‘parlare in modo confidenziale’ aiutano gli anziani?

8 Subito dopo aver consigliato agli anziani di pascere il gregge, l’apostolo Pietro menzionò qualcosa che tutti dobbiamo sforzarci di coltivare. “Voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri. . . . Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo”. (1 Piet. 5:5, 6) L’umiltà è di speciale aiuto per gli anziani nel comunicare e nel trattare fra loro. Ciascun anziano deve determinare se presenta informazioni veramente essenziali quando sono considerate certe questioni. Gli uomini che si consultano fra loro sono rispettati dai loro compagni e dall’intera congregazione. Si ottengono risultati pratici se comunicano di frequente fra loro e ‘parlano in maniera confidenziale’ degli interessi del gregge. Altrimenti, può darsi che quanto viene inizialmente predisposto non dia in pratica buoni risultati se gli anziani non ‘si tengono in contatto’ per vedere come progrediscono le cose fino al loro compimento. Ciò è ribadito in Proverbi 15:22: “I piani son frustrati dove non si parla in maniera confidenziale, ma nella moltitudine dei consiglieri è la riuscita”. L’umiltà permette agli anziani d’avere fra loro legami più stretti e favorisce relazioni più armoniose con tutti i componenti della congregazione.

9. (a) Il modo in cui il sorvegliante che presiede sbriga la corrispondenza come influisce sulle comunicazioni con gli anziani? Con la congregazione? (b) Quali risultati si hanno quando il sorvegliante che presiede assolve bene il suo compito a questo riguardo?

9 Il sorvegliante che presiede deve particolarmente mantenere una veduta equilibrata quando funge da presidente. Egli deve accertarsi che quanto è deciso dal corpo degli anziani sia attuato. Non dovrebbero interessarsi di comunicare solo alle adunanze degli anziani. Essi dovrebbero avere il naturale desiderio di tenersi reciprocamente aggiornati sulle cose essenziali che riguardano i fratelli e l’opera in generale. Ciò richiede che il sorvegliante che presiede sbrighi tutta la corrispondenza con la sede filiale, i comitati dei congressi, i sorveglianti viaggianti o gli anziani di altre congregazioni. Dopo averle lette, farà in modo che le informazioni che riguardano l’intero corpo degli anziani siano loro comunicate appena possibile. Le informazioni indirizzate alla congregazione dovrebbero essere trasmesse per intero. Non può permettersi d’essere trascurato o negligente in questo. È impossibile che faccia tutto da sé, così si avvale dell’aiuto di altri affinché le cose necessarie siano fatte. Ciascun anziano ha il suo lavoro assegnato, ma cooperano tutti fra loro. Quando si tratta di questioni importanti, il sorvegliante che presiede non agisce unilateralmente ma consulta gli altri anziani, in modo più o meno ufficiale. (Prov. 18:1) Questo favorisce il buon ordine, e la spiritualità dei fratelli e l’opera del Regno in generale ricevono la debita attenzione.

10. (a) In che modo l’unità della congregazione potrebbe soffrirne, come avvertì Paolo in Galati 5:15, 25, 26? (b) Secondo Romani capitolo 12, Filippesi capitolo 2 ed Efesini capitolo 4, quali qualità dovrebbero coltivare attentamente gli anziani?

10 Ogni tanto può esserci qualcuno nel corpo degli anziani che vuole mettersi più in alto degli altri. Se sorge o esiste uno spirito competitivo, questo è indice di mancanza di umiltà. Forse un anziano è fermamente convinto di certe sue idee personali che a giudizio del corpo degli anziani sono di scarso valore. Se cerca di trovare simpatizzanti fra gli altri per avere un appoggio alle sue idee, è probabile che l’unità della congregazione ne soffra. (Gal. 5:15, 25, 26) Per evitare tali tendenze ciascun anziano dovrebbe esaminarsi di continuo, stando attento a “non pensare di sé più di quanto sia necessario pensare”. (Rom. 12:3, 10) Per presiedere in modo eccellente tutti gli anziani vorranno ‘faticare’, ma devono stare attenti a farlo con il giusto motivo, il sincero desiderio di aiutare il gregge con tutta umiltà. — Filip. 2:5-8, 14-18; Efes. 4:1-3.

L’UMILTÀ AIUTA AD APPIANARE LE DIVERGENZE

11. (a) Spiegate come a volte può essere utile la diversità di opinioni. (b) Come dovrebbero sentirsi gli anziani in quanto a esprimersi alle loro adunanze, ma che cosa evitano?

11 A volte sorgono problemi su cui c’è divergenza di opinioni. Le persone vengono da vari ambienti e hanno fatto esperienze diverse e così è naturale che giungano a conclusioni diverse. Le opinioni differenti possono essere uno stimolo a esaminare i propri punti di vista per vedere se sono validi. Qualcuno può pensare che il suo modo personale di presentare una faccenda sia plausibile e giusto, eppure, come ci rammenta Proverbi 18:17, “viene il suo compagno e per certo lo scruta” con un’esposizione più obiettiva e un’argomentazione scritturale. Questo vale senz’altro per una discussione fra gli anziani in cui è necessario seguire questa prassi per risolvere qualche questione o problema che influisce sul benessere spirituale dei fratelli. È dunque da prevedere che gli anziani abbiano sincere divergenze di opinioni quando non esiste una norma o un principio chiaro. Essi dovrebbero esprimersi liberamente alle loro adunanze, ma senza litigare, “senza ira e dibattiti”. — 1 Tim. 2:8.

12. (a) Considerando il racconto di Atti capitolo 15, quali sono alcune cose da ricercare e imparare? (b) Quale fu la natura e l’entità del problema descritto in Atti 15:1, 2?

12 Possiamo imparare molto sul valore dell’umiltà e sui fattori che aiutano a risolvere le dispute considerando quanto accadde a un’adunanza degli apostoli e degli anziani nel primo secolo. Il racconto si trova in Atti capitolo 15. Ad Antiochia di Siria, Paolo e Barnaba “erano stati affidati all’immeritata benignità di Dio per l’opera che avevano pienamente compiuta”. (Atti 14:26) Ma al ritorno da quel primo viaggio missionario, vi incontrarono un problema: “Alcuni, essendo scesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: ‘Se non siete circoncisi secondo l’usanza di Mosè, non potete esser salvati’. Ma essendo avvenuto non poco dissenso e disputa da parte di Paolo e Barnaba contro di loro, disposero che Paolo e Barnaba e alcuni altri d’essi salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per questa disputa”. (Atti 15:1, 2) Questa era un’importante questione dottrinale che causava non poco turbamento tra i fratelli. Si doveva risolvere.

13. Come dobbiamo intendere l’uso dell’espressione “molta disputa” in Atti 15:7?

13 Appropriatamente, il problema fu portato all’attenzione degli anziani responsabili a Gerusalemme. Il racconto biblico ci dice quello che accadde. Sebbene all’inizio ci fossero divergenze di opinioni, infine giunsero “a un unanime accordo”. (Atti 15:25) Ma se si considera quello che dice Atti 15:7, non c’era stata “molta disputa” all’adunanza? Il termine greco tradotto “disputa” è affine al verbo che significa “cercare” (Traduzione interlineare del Regno [inglese]); esso indica pertanto che per trovare la verità, o il modo migliore di fare qualcosa, bisogna fare uno sforzo diligente per esaminare una faccenda: interrogare, discutere e arrivare così alla giusta conclusione. Tenendo presente questo fatto possiamo leggere con interesse il racconto, notando come lo spirito santo guidò gli avvenimenti.

14, 15. (a) Quale fu la parte di Pietro, poi di Paolo e Barnaba, e infine di Giacomo nella discussione di quello storico concilio? (b) Quali fattori permisero di giungere in quell’occasione a un “unanime accordo”?

14 Dopo “molta disputa”, Pietro narrò la sua esperienza, il fatto che era stato impiegato da Geova per dare ai Gentili la possibilità di udire la buona notizia. Egli chiese se era ragionevole imporre dei pesi a tali credenti gentili, giacché è l’immeritata benignità di Dio per mezzo di Gesù Cristo che rende possibile la salvezza. Quindi, notate il rispettoso silenzio menzionato al versetto dodici allorché Paolo e Barnaba presentarono la loro testimonianza. Questi apostoli viaggianti (“mandati” dalla congregazione di Antiochia) avevano avuto l’evidenza della benedizione di Dio con “molti segni e portenti” mentre predicavano fra le nazioni. Questo confermò ciò che Pietro aveva raccomandato di fare. — Atti 15:7-12.

15 Quindi Giacomo chiese la parola. Egli fece riferimento alle parole dei profeti, come quelle di Amos 9:11, 12, che concordavano con quanto Pietro aveva narrato e confermavano quello che lo spirito di Dio aveva fatto per mezzo di Paolo e Barnaba. Così Giacomo ebbe il sostegno delle Scritture e l’appoggio dello spirito di Dio nel prendere la sua decisione. Forte di ciò propose di scrivere ai credenti delle nazioni che si volgevano a Dio, dicendo loro cosa Dio richiedeva in realtà da loro. Gli apostoli e gli anziani erano pervenuti a un unanime accordo. Una questione controversa era stata risolta in tutta umiltà. — Atti 15:13-29.

16. Anche se uno ha su qualche punto un’idea diversa, quale spirito dovrebbe prevalere fra gli anziani e nella congregazione?

16 Se in un corpo di anziani non è possibile giungere a un “unanime accordo”, colui che ha un’idea diversa non dovrebbe muovere obiezioni a ciò che è stato deciso manifestando uno spirito di animosità. Egli vorrà continuare a ‘faticare’ insieme all’intero corpo. La congregazione manterrà così la fiducia in loro, sapendo che lavorano tutti unitamente. Camminando con “completa modestia di mente” gli anziani renderanno più forte il vincolo della pace. — Efes. 4:2, 3.

17. Quali sani consigli dovrebbero ricordare gli anziani più giovani e quelli più avanti con gli anni quando c’è un’adunanza degli anziani, e perché?

17 Quando gli anziani si riuniscono insieme, specialmente quelli più giovani dovrebbero ascoltare con attenzione quelli che sono più avanti con gli anni e che hanno più esperienza di vita cristiana, comprendendo le parole di Proverbi 16:31: “I capelli grigi sono una corona di bellezza quando si trovano nella via della giustizia”. D’altra parte, gli anziani meno giovani devono riconoscere che un uomo più giovane può avere la veduta corretta di una faccenda. Quindi si deve cercare il merito nell’effettiva sapienza espressa, non necessariamente nell’età di colui che parla. Esprimendosi, però, gli anziani più giovani devono avere riguardo per l’età, come Timoteo mostrò senz’altro rispetto per Paolo e i suoi consigli, e come Eliu si trattenne, aspettando il momento opportuno per parlare, per riguardo verso l’età. — 1 Tim. 5:1, 19; Giob. 32:6-9.

18. Sebbene gli apostoli prestassero attenzione a una “faccenda necessaria”, come indica Atti 6:1-6, a che cosa si diede maggiore importanza?

18 Sebbene ad alcune adunanze dedichino molto tempo per risolvere problemi relativi alla Sala del Regno o a qualche altra “faccenda necessaria”, gli anziani devono mantenere queste cose secondarie rispetto a quelle più importanti che influiscono sulla spiritualità del gregge. (Atti 6:1-6; Filip. 1:9, 10) Così presiederanno in modo eccellente.

19. (a) In contrasto con il modo in cui i governanti del mondo trattano le persone, quale disposizione c’è fra noi, in armonia con i consigli di Gesù e di Paolo? (b) Quali benefici reca il fatto d’avere degli anziani che presiedono in modo eccellente?

19 Osservando la deplorevole confusione del mondo, come siamo grati d’avere degli anziani nella congregazione di Geova in tutta la terra che presiedono in modo eccellente! L’umanità brancola per trovare il modo di risolvere i suoi problemi e i suoi governanti ‘signoreggiano su di essa’ anziché condurla in modo amorevole, soccorrevole e ristoratore. (Matt. 20:25-27) Fra noi ci sono uomini spiritualmente maturi che sono esempi per il gregge e noi abbiamo riguardo per loro mentre ci presiedono. (1 Tess. 5:12, 13) Non un uomo solo nella congregazione, città, nazione o parte del mondo, ma tutti gli anziani, nella sfera loro assegnata, hanno la responsabilità di presiedere. Con l’amorevole aiuto e la guida provveduti da questa moltitudine di consiglieri, l’opera di predicare il Regno e fare discepoli avanza verso il suo felice completamento. La congregazione compie sforzi unificati sotto gli anziani che presiedono in modo eccellente. Siamo così portati in maggiore armonia con l’autorità di Gesù Cristo, tutto alla gloria di Geova.

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