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  • w77 15/11 pp. 703-704
  • Domande dai lettori (2)

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  • Domande dai lettori (2)
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
w77 15/11 pp. 703-704

Domande dai lettori

● Sembra che Giacomo 4:5 contenga una citazione biblica, ma quale versetto citava Giacomo, e qual era il suo argomento?

Giacomo 4:5 dice: “O vi sembra che la scrittura dica senza scopo: ‘Con tendenza all’invidia lo spirito che ha preso residenza dentro di noi continua ad avere grande desiderio’?”

In effetti non si può affermare con certezza che il discepolo Giacomo citasse alcun particolare versetto biblico. Forse egli faceva solo un riassunto, per modo di dire, di un’idea basilare contenuta in vari versetti.

Poiché nessun versetto specifico delle Scritture Ebraiche corrisponde alle parole di Giacomo, certi commentatori hanno avanzato l’ipotesi che citasse qualche scritto apocrifo o qualche scritto andato perso. Tuttavia, l’espressione ‘la scrittura dice’ era coerentemente usata dagli scrittori ispirati delle Scritture Greche Cristiane per introdurre citazioni di o accenni a parti del canone ispirato, sia dei libri nella lingua originale ebraica che della loro traduzione greca. (Giov. 19:37; Rom. 4:3; 9:17; Gal. 4:30; 1 Tim. 5:18) Essi non citarono i libri non canonici degli Apocrifi.

Alcuni passi biblici affermano che gli uomini imperfetti sono oppressi da un’inclinazione peccaminosa. Per esempio, leggiamo: “Geova vide che la malvagità dell’uomo era abbondante . . . e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo”, e: “La medesima anima del malvagio ha bramato ciò che è male”. (Gen. 6:5; 8:21; Sal. 51:3-5; Prov. 21:10; Ger. 17:9; Gal. 5:17) Inoltre, Geova dà chiari consigli contro lo spirito invidioso, avido e competitivo, causa di tante difficoltà. (Eso. 20:17; Sal. 37:1; 73:3; Eccl. 4:4) Quindi, può darsi benissimo che il discepolo Giacomo unisse questi pensieri basilari per sostenere il suo argomento, introducendolo con l’espressione ‘la scrittura dice’. — Confronta Romani 3:9-18.

Giacomo aveva appena ammonito i suoi fratelli cristiani di guardarsi da lotte, dissensi e conflitti. (Giac. 4:1, 2) Quindi aveva indicato che chi è amico del mondo è nemico di Dio. (Giac. 4:4) Questi pensieri sono ben collegati al versetto cinque: “O vi sembra che la scrittura dica senza scopo: ‘Con tendenza all’invidia lo spirito che ha preso residenza dentro di noi continua ad avere grande desiderio’?” Sì, chi si lascia vincere dall’inclinazione al male e all’invidia, e dal frutto che producono, si mette in opposizione a Dio. Il tenore basilare della Parola di Dio lo mostra. Giacomo conclude poi l’argomento citando Proverbi e scrivendo: “Comunque, l’immeritata benignità che egli dà è maggiore. Quindi egli dice [in Proverbi 3:34]: ‘Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili’”. — Giac. 4:6.

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