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  • Ho trovato un vero scopo nella vita

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  • Ho trovato un vero scopo nella vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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  • UN CAMBIAMENTO IMPREVISTO
  • RIUSCII A FARE ENTRAMBE LE COSE
  • BENEDIZIONI NEL SERVIZIO
  • LA GIOIA DEL SERVIZIO DI PIONIERE
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  • Annuario dei testimoni di Geova 1989
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 1/9 pp. 28-30

Ho trovato un vero scopo nella vita

Narrato da Masakazu Nakamura

I MIEI affettuosi e sinceri genitori si interessarono vivamente di dare ai loro figli una buona educazione. Sebbene, come la maggioranza dei Giapponesi, mio padre fosse buddista, egli mi incoraggiò a frequentare sin da ragazzo una chiesa protestante vicino a casa nostra. Vi udii leggere il “Nuovo Testamento” e il suo messaggio mi incuriosì. Volevo parlarne ad altri, perciò ne parlai ai miei compagni di scuola. Anzi, pensai che sarebbe stata una bella cosa diventare ecclesiastico. Ma, visto il mio entusiasmo, mio padre si oppose all’idea.

Tuttavia il mio desiderio era quello di mettere la mia vita al servizio del prossimo. Decisi di fare il medico. Questo ridusse notevolmente le mie attività religiose. Poiché gli esami di ammissione all’università richiedevano un’intensa preparazione, smisi di frequentare la chiesa. Ma una volta entrato all’istituto di medicina dell’Università di Tokyo, ripresi a frequentarla.

Verso quell’epoca nacquero nella mia mente dei dubbi sulla religione. In chiesa ripetevano sempre le stesse cose. Poi morì mio nonno. Mentre mi occupavo del funerale cominciai a nutrire seri dubbi sulla dottrina della chiesa circa l’inferno e la condizione dei morti. Così lasciai la chiesa.

All’università non ricevetti aiuto spirituale di alcuna sorta. Diventai ateo. Mi sentivo solo, e mi dedicai allo sport per colmare il vuoto che sentivo nella mia vita. L’equitazione divenne una mia regolare attività.

UN CAMBIAMENTO IMPREVISTO

Ero a metà del secondo anno di medicina quando accadde qualcosa di importante. Un giorno, verso l’ora di pranzo, bussò alla porta di casa una signora dai capelli grigi che cominciò a parlarmi della Bibbia. Si chiamava Kinuko Sakato. Alcuni anni prima aveva studiato con una missionaria australiana, Melba Barry, e ora dedicava tutto il suo tempo a far conoscere ad altri la verità della Bibbia come testimone di Geova. Pur non credendo immediatamente a tutto quello che mi diceva, rimasi molto colpito dal suo zelo e dalla sua fiducia. Le feci domande su ciò che le Scritture insegnavano dell’“inferno”. Essa dispose di studiare la Bibbia con me a casa nostra ogni settimana.

Prima studiammo in merito alla promessa di Dio di riportare questa terra in condizioni paradisiache. (Matt. 6:9, 10; Luca 23:43; Riv. 21:1-5) Appresi che per compiere ciò, Dio avrebbe impiegato il governo del suo Regno celeste. — Dan. 2:44; 7:13, 14, 18; Riv. 5:10.

La signora Sakato mi invitò ad assistere alle adunanze dei testimoni di Geova. Per qualche tempo però preferii continuare a cavalcare la domenica. Allora essa mi fece notare ciò che dice I Timoteo 4:8: “L’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. Dopo circa tre mesi di studio biblico, cominciai a frequentare tutte le adunanze nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova.

Studiavo la Bibbia da una decina di mesi quando udii un annuncio rivolto ai componenti della congregazione di uscire nel territorio locale per parlare ai vicini delle verità della Bibbia. “Voglio uscire anch’io”, pensai. Quella domenica mi unii a un gruppo nel “servizio di campo”, come sono chiamate dai testimoni di Geova le loro attività di testimonianza pubblica. Mi resi conto che questa era una fede viva; e come fui felice di parlarne ad altri! Il 24 agosto 1963, a un’assemblea internazionale dei testimoni di Geova a Kyoto, simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua.

RIUSCII A FARE ENTRAMBE LE COSE

La donna che venne per prima a casa mia a parlare della Bibbia era una “pioniera”. Come tale dedicava tutto il suo tempo alle attività cristiane di testimonianza. Io volevo fare la stessa cosa; ma che dire della mia carriera di medico? Dissi a mio padre che intendevo lasciare l’università. Egli era un uomo di esperienza, essendo a quell’epoca il più alto ufficiale delle forze armate giapponesi. Sostenne che ero ancora molto giovane, e che come figlio maggiore avevo una responsabilità verso la famiglia. Infine concordammo che avrei portato a termine gli studi universitari, preso la laurea di medico, e poi sarei stato libero di scegliere la mia strada.

Gli studi di medicina mi presentarono varie sfide. Anzitutto, ero tentato di gettarmi a capofitto nella medicina per diventare un medico famoso. Ci volle determinazione per tener vivo il desiderio di fare il pioniere. C’era poi il problema delle trasfusioni di sangue, con cui ci si alimenta di sangue per via endovenosa. Le Scritture comandano ai cristiani di “astenersi . . . dal sangue”. (Atti 15:19, 20, 28, 29; 21:25) Desiderando vivere in armonia con questo consiglio di Dio, cercai dei campi medici dove non avrei avuto questo problema.

Per tutto il tempo dell’università nutrii il desiderio di fare il pioniere. Dopo le lezioni tenevo studi biblici in casa della gente. Durante le vacanze di primavera, estate e inverno mi dedicavo di continuo all’opera di far conoscere ad altri le verità della Bibbia. In questo modo potevo fare servizio insieme ad altri pionieri, e ci incoraggiavamo a vicenda in questo servizio.

Un’ulteriore opportunità di fare il pioniere per un certo periodo di tempo si presentò quando scoppiarono all’Università di Tokyo dei tumulti di studenti. Dato che le lezioni furono interrotte per vari mesi, potei dedicare quel tempo al servizio di pioniere. La ferma determinazione e l’attenta predisposizione, insieme alla benedizione di Geova, mi permisero di conseguire entrambi gli scopi della mia vita. Il mese dopo avere ottenuto la laurea in medicina intrapresi il servizio continuo di pioniere.

BENEDIZIONI NEL SERVIZIO

Anche mentre frequentavo l’università avevo avuto molte benedizioni cercando le occasioni di dare testimonianza ai compagni di studi. Avevo un amico, Mitsuharu Tominaga. Si era diplomato da una scuola superiore cattolica, e aveva scorto molta ipocrisia in quella religione. Negli intervalli del pranzo studiavo un po’ la Bibbia con lui, sul prato del “campus”. Era interessato, ma a quel tempo eravamo molto impegnati negli studi di medicina. Quindi il progresso fu limitato. Tuttavia, egli si abbonò alle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! e ne divenne un assiduo lettore. Dopo la laurea, le nostre strade si divisero, ma ogni tanto ci scrivevamo.

Il dott. Tominaga cominciò a lavorare in uno dei principali ospedali di Tokyo. Un giorno seppe che era stata ricoverata in ospedale un’anziana missionaria, e volle visitarla. Si chiamava Mabel Haslett. Il dott. Tominaga fu molto lieto di sapere che era una testimone di Geova. Andava a trovarla ogni giorno nella sua stanza per farle domande bibliche. Tutto ciò che udì gli fece una grande impressione. In segno di gratitudine, portava spesso frutta e fiori a Mabel.

In seguito l’anziana missionaria dovette sottoporsi a un serio intervento chirurgico. Sorto il problema della trasfusione di sangue, il dott. Tominaga spiegò chiaramente ai suoi colleghi perché i testimoni di Geova rifiutano il sangue; e assisté personalmente all’operazione per accertarsi che non fosse usato. Mabel sorprese i medici e chiunque altro nell’ospedale con la sua rapida guarigione. Si conquistò l’amore e il rispetto del personale ospedaliero. E l’ospedale le usò la cortesia di darle tutte le cure e le medicine gratis fino alla sua morte avvenuta il 23 ottobre 1974.

Spinto da quello che aveva appreso dalla Bibbia, il dott. Tominaga si trasferì in un reparto dell’Ospedale dell’Università di Tokyo dove non avrebbe dovuto somministrare trasfusioni di sangue. Studiò diligentemente la Bibbia con un anziano della Congregazione Yamate di Yokohama, dove risiedeva il dott. Tominaga. Ora egli lavora all’ospedale solo un giorno la settimana. Assiste anche il padre nel suo studio medico a Yokohama. Ben presto l’intera famiglia cominciò a studiare la Parola di Dio. Ora entrambi i medici — padre e figlio, e le loro mogli — sono zelanti testimoni di Geova battezzati, e il figlio presta servizio come anziano nella congregazione locale.

LA GIOIA DEL SERVIZIO DI PIONIERE

Nei quattordici anni trascorsi dal mio battesimo, ho avuto la gioia di studiare con diverse persone, aiutandone diciannove a dedicare la loro vita al vero Dio, Geova. Un’esperienza particolarmente bella fu quella di tenere lo studio biblico con la mia sorella minore.

Quando iniziai lo studio, mia sorella era già fidanzata con un protestante che era presidente di una locale associazione di donatori di sangue. Con tatto diedi testimonianza pure a lui. Egli mostrò molto interesse e cominciò a studiare. Essi chiesero al sorvegliante di città dei testimoni di Geova di Kyoto di pronunciare per loro il discorso nuziale, ciò che fu fatto. Entrambi continuarono a studiare la Bibbia a Kyoto e furono battezzati insieme.

Questa mia speciale gioia non finì qui. Mio cognato è farmacista. Egli fece conoscenza con un altro testimone di Geova che lavorava nella stessa ditta. Anche la sorella di quest’uomo era Testimone, e lavorava come nutrizionista. Ora è mia moglie, ed è anche la mia compagna nel servizio di pioniere. Lavoro come medico due giorni la settimana in un ospedale locale. Gli altri giorni abbiamo la gioia di far conoscere ai vicini la “buona notizia” della Bibbia. (Matt. 24:14) Presto anche servizio come anziano nella congregazione di Igusa, e da qualche tempo rappresento come sorvegliante di città le cinquanta congregazioni di Tokyo.

Ripensando al giorno che Kinuko Sakato venne a casa mia, mi si riempie ancora il cuore di gioia. Quella visita produsse in me un cambiamento. Eliminato il pensiero ateistico, acquistai accurata conoscenza e ferma fede nel Creatore dell’universo, Geova. Ho raggiunto lo scopo della mia vita servendo Dio a pieno tempo.

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