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  • Ciò che il Re fa per noi

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  • Ciò che il Re fa per noi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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  • È POSSIBILE RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE UMANA?
  • PERCHÉ DIO HA PERMESSO LA MALVAGITÀ
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 1/4 pp. 9-12

Ciò che il Re fa per noi

“Si chiamerà Consigliere meraviglioso, Dio possente, Padre eterno, Principe della pace”. — Isa. 9:6.

1, 2. Quali sentimenti contrastanti si provano vedendo la brutta situazione del mondo?

È DIFFICILE per gli uomini imperfetti capire perché Dio abbia lasciato sussistere le stesse condizioni imperfette per oltre 1.900 anni da che Gesù Cristo fu sulla terra. Dicono: ‘Perché le cose non si sono mosse più in fretta?’ Poi, guardando il caos che c’è nel mondo, dicono spesso: ‘Non vedo proprio come potremmo mai uscirne’. Esaminando il programma del Re del governo di Dio possiamo capire l’apparente indugio, e perfino meravigliarci di quello che farà in un tempo relativamente breve.

2 Nell’articolo precedente abbiamo visto che Gesù fu trasferito dalla vita spirituale celeste alla vita umana, per dare quella vita umana in sacrificio e divenire così qualificato come Sommo Sacerdote dell’umanità. La sua vita di ubbidienza sulla terra lo rese qualificato anche come Re. Come adempirà tali incarichi per il bene della razza umana?

3. Mediante il suo sacrificio, in quale relazione venne a trovarsi Gesù Cristo con la razza umana? (1 Tim. 2:5, 6; 1 Giov. 2:1, 2)

3 Mediante il suo sacrificio di riscatto pagato a Geova Dio, a cui appartengono tutte le cose, Gesù Cristo è venuto in possesso della razza umana, per trattare ciascuno secondo il giusto proposito di Dio, finché non abbia infine riabilitato tutti gli ubbidienti, riconciliandoli completamente con Dio. (Giov. 5:22) Questo era ciò che Dio aveva disposto per liberare la razza umana dal peccato e riportarla nella sua giusta famiglia. In questo modo Dio, pur aiutando l’umanità, rispettò la sua assoluta giustizia. — Rom. 3:23-26.

4. (a) Che cosa fece Cristo dopo la risurrezione, e che cosa diviene per gli ubbidienti? (b) In che modo lo scrittore del libro di Ebrei mostra che le prove subite da Gesù ci assicurano che riceveremo l’aiuto più tenero e premuroso?

4 Dopo la risurrezione Cristo ascese ai cieli, per presentare a Dio il valore del suo sacrificio, proprio come faceva ogni anno il sommo sacerdote d’Israele nel Giorno di Espiazione, quando spruzzava un po’ di sangue animale nel Santissimo del tempio, dove Dio dimorava in senso rappresentativo. Per gli ubbidienti, Cristo diviene “l’ultimo Adamo”, il “Padre eterno” che li può rigenerare alla vita. (1 Cor. 15:45; Isa. 9:6) Le prove che subì sulla terra ci assicurano che riceveremo l’aiuto più tenero, più premuroso e comprensivo, com’è scritto:

“Visto, perciò, che abbiamo un grande sommo sacerdote che ha attraversato i cieli, Gesù il Figlio di Dio, riteniamo la nostra confessione di lui. Poiché abbiamo come sommo sacerdote non uno che non possa compatire le nostre debolezze, ma uno che è stato provato sotto ogni aspetto come noi, ma senza peccato. Accostiamoci perciò con libertà di parola al trono d’immeritata benignità, affinché otteniamo misericordia e troviamo immeritata benignità per aiuto al tempo opportuno”. — Ebr. 4:14-16.

È POSSIBILE RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE UMANA?

5. (a) La vita di Cristo, completamente perfetta ed esente da peccato, che cosa ci ha dimostrato? (b) Che cosa compie il suo sacrificio e sacerdozio per i 144.000 associati a lui?

5 Con la sua vita giusta Cristo ottenne da Dio una sentenza favorevole, in quanto aveva mantenuto perfetta ubbidienza ed era completamente esente da peccato, non avendo neppure coltivato un pensiero cattivo. Questa è la prova che, con l’aiuto di Dio, tutti possono mantenere l’integrità e ottenere il Suo sorriso di approvazione. (Rom. 5:18, 19) Raggiunta la perfezione, l’uomo può mantenere la stessa perfetta e pura ubbidienza. Quale grande opera compiono la vita di Cristo, il suo sacrificio e il suo sacerdozio! Egli assiste 144.000 altri perché siano re e sacerdoti con lui e benedicano l’umanità, e perché compiano, sotto la sua direttiva, la loro opera di applicare agli uomini i benefici derivanti dal suo sacrificio propiziatorio.

6. (a) Che cos’è la morte che dev’essere ridotta a nulla come ultimo nemico? (b) Come e quando sarà distrutta la morte?

6 Il Regno col suo sacerdozio abolisce infine la morte che ha afflitto tutti gli uomini, morte che hanno ereditato per il peccato del loro padre Adamo. (Rom. 5:12) Alla fine del dominio millenario del Regno, al tempo in cui tutti gli ubbidienti avranno ricevuto la pienezza della vita nella perfezione, la morte provocata da Adamo sarà dichiarata distrutta. Infatti, la Bibbia dice che tutti gli altri ostacoli alla felicità dell’uomo — governi malvagi, tutti gli oppositori della giusta sovranità di Dio, tutte le cose contrarie al benessere dell’uomo — saranno stati rimossi. Allora, “come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte”. — 1 Cor. 15:25, 26.

PERCHÉ DIO HA PERMESSO LA MALVAGITÀ

7. Che cosa garantiscono le promesse del Regno, e a quale domanda inerente a ciò si deve rispondere?

7 Pertanto, le promesse su ciò che il Regno farà per l’uomo sono una garanzia che Dio non condona il peccato, la malvagità, l’imperfezione e i loro mortiferi risultati, e che eliminerà queste cose per sempre. Molte persone sincere e riflessive si sono fatte questa domanda, vale a dire perché Dio ha permesso la malvagità per un lungo periodo di tempo. E, in effetti, questa è un’importante contesa che si presenta a tutta la creazione. Per capire i propositi di Dio e l’opera del Regno è essenziale capire questa contesa.

8. Qual è la grande contesa che si presenta all’universo?

8 La contesa riguarda la sovranità, la sovranità di Dio o il suo diritto di dominare, non se Dio è sovrano, poiché questo è un fatto. (Sal. 90:2; Atti 4:24) Ma è stata lanciata una sfida riguardo alla rettitudine, al merito e alla giustizia della sovranità di Geova. È a motivo di questa contesa che Dio ha lasciato esistere la malvagità per un tempo limitato.

9. Con quale qualità Dio creò le prime creature umane, e questa qualità le rende forse imperfette?

9 Che Dio abbia permesso la malvagità ha stretta relazione col fatto che Dio fece le prime creature umane a sua immagine e somiglianza. (Gen. 1:26, 27) Gli uomini sono dotati di libero arbitrio. Possono scegliere di fare il bene o il male. Non sono robot “programmati” per fare solo il bene. Adamo ed Eva, persone intelligenti, erano perfetti sotto questo aspetto. Se li avesse creati incapaci di fare scelte e prendere decisioni morali sarebbero stati incompleti, sarebbe loro mancato qualcosa. Dio non avrebbe negato a una creatura razionale fatta a sua immagine la libertà di decidere se scegliere il bene o il male. Proprio per questo motivo diede loro la coscienza. — Rom. 2:15.

10. In che modo la condotta di Adamo ed Eva fu una sfida alla sovranità di Dio?

10 La decisione di Adamo ed Eva di disubbidire al comando di Dio fu una sfida alla sua sovranità. Eva volle ‘conoscere’, cioè giudicare o determinare ogni cosa da sé, essere ‘simile a Dio’. Adamo la seguì in questo atto, affermando orgogliosamente la sua completa autosufficienza e indipendenza. (Gen. 3:5, 6, 22) Entrambi, in effetti, rifiutarono di riconoscere la loro condizione di creature. Non mostrarono nessun amore né gratitudine per ciò che Dio aveva fatto a loro favore e si arrogarono diritti che solo Dio aveva come Creatore e Proprietario della terra, come Sostenitore della vita e Sovrano Universale.

11. Chi spinse realmente Adamo ed Eva a sfidare la sovranità di Dio, e come questo ci è mostrato nel libro di Giobbe?

11 Adamo ed Eva furono spinti e istigati a questo gesto altero da un figlio spirituale di Dio, un angelo che si ribellò. (Gen. 3:1-5; Giov. 8:44) Egli sfidò il dominio di Geova, asserendo che il Suo dominio e l’ubbidienza delle Sue creature si basavano sull’egoismo o sul timore, non sull’amore. In seguito, nel caso di Giobbe, fedele servitore di Dio, la sfida fu dichiarata espressamente. Lo scrittore ispirato (Mosè) ci permette di vedere l’invisibile rivelandoci una scena celeste e illuminandoci:

“Venne poi il giorno in cui i figli del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova, e Satana pure entrava proprio in mezzo a loro per porsi dinanzi a Geova. . . . E Geova proseguì, dicendo a Satana: ‘Hai rivolto il cuore al mio servitore Giobbe . . .? . . .’ Ma Satana rispose a Geova e disse: ‘Pelle per pelle, e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima. Per cambiare, stendi la tua mano, ti prego, e tocca fino al suo osso e alla sua carne e vedi se non ti maledirà nella tua medesima faccia’”. — Giob. 2:1-5.

12. (a) In che modo l’integrità dell’uomo divenne una contesa sussidiaria, e perché Dio permise a Satana di continuare ad agire per un certo tempo? (b) Secondo lo scrittore di Ebrei, che cosa farà Cristo di Satana e delle sue opere?

12 Quindi Satana (che significa “avversario” o “uno che fa resistenza”) sfidò il merito della sovranità di Dio, e sollevò anche una contesa sussidiaria, quella dell’integrità dell’uomo verso Dio. Il dominio di Dio non è una dittatura arbitraria. Nell’interesse dell’uomo, affinché gli uomini potessero mostrare la loro fedeltà, e anche nell’interesse delle sue schiere di angeli, affinché tale contesa fosse decisa una volta per sempre nella loro mente, Dio permise a Satana di continuare come “fuorilegge” per un tempo limitato. La progenie di Adamo, essendo peccatrice, poté essere influenzata da Satana, e così questo malvagio divenne “l’Iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4) Ma Dio lo ha condannato a morte e presto egli sarà distrutto, e tutte le sue opere saranno ridotte a nulla. (Gen. 3:15) Di colui che lo distruggerà, Gesù Cristo, leggiamo:

“Perciò, siccome i ‘fanciullini’ [discepoli di Cristo] sono partecipi del sangue e della carne, egli pure partecipò similmente delle stesse cose, affinché mediante la sua morte riducesse a nulla colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo [che significa “calunniatore”]; e affinché emancipasse tutti quelli che per timore della morte erano per tutta la vita sottoposti a schiavitù”. — Ebr. 2:14, 15.

È detto ancora: “Per questo scopo il Figlio di Dio fu reso manifesto, cioè per distruggere le opere del Diavolo”. — 1 Giov. 3:8.

13. Come mostrò Gesù di avere risolto con la sua condotta la contesa dell’integrità? (Giov. 12:31)

13 Con la perfetta integrità di Gesù verso Dio, fu dimostrata e risolta una volta per sempre la contesa dell’integrità, senza che ci fosse bisogno dell’aiuto di altri uomini. Prima di morire, Gesù disse: “Viene il governante del mondo. Ed egli non ha presa su di me”. (Giov. 14:30) Gesù ‘vinse il mondo’ di cui Satana è dio. Altri fedeli prima e dopo hanno reso un servizio in relazione a questa contesa, con l’aiuto di Dio e di suo Figlio. Essi saranno impiegati da Cristo per aiutare altri durante il suo dominio millenario sopra la terra. — Giov. 16:33.

14, 15. In che modo le parole dell’apostolo Pietro in II Pietro 3:9 mostrano che Dio non è lento né indifferente?

14 Alcuni possono pensare che Dio sia “permissivo” o lento o indifferente. Ma l’apostolo Pietro smentisce questa idea, dicendo: “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. — 2 Piet. 3:9.

15 Dalle parole di Pietro comprendiamo che Dio si interessa dell’uomo. Il tempo da lui concesso ha dato a tutti noi l’opportunità di udire la verità. Ma, naturalmente, milioni di persone nascono ogni mese, e molte sono morte. Quindi le parole di Pietro fanno capire che Dio sa cos’è meglio non solo per l’attuale generazione, ma per tutti, per i vivi e per quelli che devono essere risuscitati. Ed egli conosce il momento esatto in cui intervenire negli affari umani e porre fine al presente sistema di cose per far posto al millenario regno di Cristo, durante il quale il mondo intero sarà giudicato “con giustizia”. (Atti 17:31; Riv. 20:11-15) Così il massimo numero di persone — in effetti tutti quelli che vogliono fare il bene — potranno essere salvate e ottenere la vita eterna. — Riv. 20:7-10, 15.

CHE COSA AVVIENE ALLA FINE DEL DOMINIO DEL REGNO MILLENARIO?

16. A quale condizione il Regno porterà l’umanità? (Riv. 21:3)

16 Il dominio millenario del Regno su tutti gli affari della terra sarà un tempo molto felice per la razza umana. Quindi, alla fine dei mille anni, il Regno avrà termine, avendo compiuto la volontà di Dio, “come in cielo, anche sulla terra”. (Matt. 6:10) Cancellati il peccato adamico e la morte che ne conseguì, tutti gli uomini saranno allora perfetti, non avendo più bisogno dei servizi sacerdotali del Regno. Dio potrà allora accoglierli come “figli di Dio” nella sua famiglia pura e perfetta. — Rom. 8:21.

17. Che cosa fa Gesù Cristo alla fine dei mille anni, e per quale ragione?

17 Alla fine dei mille anni Cristo, che in quanto all’amore e alla lealtà verso il Padre suo, Geova, è “lo stesso ieri e oggi, e per sempre”, riconosce dinanzi a tutta la creazione la sovranità eterna di Geova Dio, come rivela la Bibbia: “Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza. . . . Quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. La sovranità di Dio sarà ineguagliata, suprema, rivendicata, essendo allora esercitata direttamente su tutta la sua creazione. — Ebr. 13:8; 1 Cor. 15:24-28.

18. Ha Geova in serbo altre cose meravigliose da affidare a Cristo e ai 144.000 associati a lui dopo la fine del regno millenario?

18 Naturalmente, Cristo sarà sempre riconosciuto e onorato per la sua grande opera e sarà Sommo Sacerdote e Re onorario. Essendo Geova il grande Rimuneratore, le sue ulteriori relazioni con Cristo e i 144.000 associati a lui nel cielo e gli incarichi che affiderà loro saranno espressioni del grande amore che nutre per loro. (Ebr. 6:10) La Bibbia non rivela ciò che ha in serbo per loro, ma meraviglioso è quello che ha già fatto.

“Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore col quale ci amò, ci rese viventi insieme al Cristo . . . e ci destò insieme e ci fece sedere insieme nei luoghi celesti unitamente a Cristo Gesù, affinché fosse dimostrata nei sistemi di cose avvenire la sovrabbondante ricchezza della sua immeritata benignità nella sua grazia verso di noi unitamente a Cristo Gesù”. — Efes. 2:4-7.

19. Perché è necessario capire le cose che abbiamo appena studiate?

19 Tutte queste cose fanno parte della buona notizia ed è essenziale comprenderle e apprezzarle perché il servizio che rendiamo a Dio gli sia gradito, e per proclamare ad altri la buona notizia.

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