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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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  • A chi appartiene il corpo?
  • Cercano un appiglio
  • Esperienze nell’“aldilà”: Attendibili?
  • Quando un fatto non è un fatto
    Svegliatevi! 1987
  • Esperienze di pre-morte: Cosa non significano?
    Bibbia: domande e risposte
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    Svegliatevi! 1991
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 1/11 p. 11

Significato delle notizie

A chi appartiene il corpo?

● Sino a poco tempo fa, quando un paziente la cui vita era in gioco rifiutava una cura prescritta dal medico, c’era la tendenza a chiedere l’intervento del magistrato, costringendo il paziente ad accettare una particolare cura. “Ma un nuovo modo di pensare mette in dubbio” questa tendenza, secondo il “Medical World News”. Il periodico fa notare che due recenti processi americani su una cura controversa del cancro indicano che “il diritto del paziente di disporre del proprio corpo è così fondamentale che lo stato deve avere una ragione straordinariamente valida per intromettersi”.

Il giudice di un processo (“Rutherford” contro “US”), menzionando il dilemma in cui possono venire a trovarsi i medici coscienziosi a causa della libertà di scelta di un paziente, disse: “Non è mai facile per chi è parte interessata e si sente particolarmente informato osservare altri che esercitano le proprie libertà in modi che a lui sembrano non illuminati”.

Tuttavia, il giudice scrisse che “essere insensibili alla stessa natura fondamentale delle libertà civili in questione . . . e al fatto che fare una scelta, indipendentemente dalla sua correttezza, è la sola prerogativa dell’individuo il cui corpo è devastato, equivale a manifestare poca comprensione per l’essenza della nostra società libera”.

Cercano un appiglio

● La teoria evoluzionistica di Darwin partiva dal presupposto che ci fosse un graduale cambiamento da una forma di vita a quella successiva. Ma “la testimonianza dei fossili proclama ancora la falsità [del gradualismo], dopo oltre un secolo di diligenti ricerche del cambiamento graduale”, scrive l’eminente evoluzionista Stephen Jay Gould, professore di geologia presso la Harvard University. “I paleontologi non hanno praticamente documentato nessun caso di trasformazione lenta e costante, [dopo aver esaminato] centimetro per centimetro gli strati nel fianco di un colle, né per i cavalli né per gli uomini”.

“Invece”, ammette Gould, “la maggioranza delle specie fossili hanno in comune due caratteri: Primo, non cambiano in alcun modo rimarchevole per tutto il corso della loro esistenza; secondo, compaiono all’improvviso, sostituendo gli antenati o coesistendo con essi. In breve, la stasi [stabilità] e l’improvvisa sostituzione contrassegnano la storia della maggioranza delle specie”.

Per controbattere questa prova apparentemente inconfutabile, l’evoluzionista Gould ipotizza che in ciascun caso l’evoluzione dovette avere luogo in modo relativamente rapido “in una piccola isolata area periferica”, che nei loro scavi i geologi non hanno ancora trovato. Naturalmente, tale ipotesi offre una via di scampo agli evoluzionisti quando si oppone alla loro teoria questa schiacciante evidenza. Tuttavia, si accorda il pensiero scientifico, obiettivo e imparziale, con tale sistema di brancolare nel buio? Piuttosto, non è questo frenetico annaspare tipico della persona dogmatica colta in fallo?

Esperienze nell’“aldilà”: Attendibili?

● Che dire di coloro che dopo esser stati sul punto di morire si sono ripresi, asserendo d’avere avuto esperienze extracorporee? Molti la considerano una prova della vita nell’aldilà, o l’evidenza di un’anima immortale che alla morte continua a vivere. Tuttavia, lo psichiatra Nathan Schnaper dell’Istituto per la Medicina di Emergenza del Maryland non è d’accordo. “Nel suo lavoro vede riprendersi ogni anno centinaia di vittime di traumi”, scrive il “Medical World News”, e “ridimensiona questi racconti definendoli fantasie psicologiche”.

Il dott. Schnaper dice che le centinaia di pazienti con cui ha parlato “affermano che è stato molto sgradevole e non vogliono parlarne, se pure ricordano qualcosa”. Secondo lui, quelli che asseriscono di ricordare avvenimenti fuori del corpo “sentono un vuoto, e psicologicamente non possiamo risiedere in un vuoto. È un vuoto che bisogna riempire, così inventano queste esperienze. . . . Non credo ci sia alcuna prova che queste persone siano state in un aldilà”.

Il “Medical World News” osserva che perfino un medico favorevole a un ulteriore studio di tali esperienze nell’“aldilà” ammette che “può esserci una spiegazione biochimica, elettrica o ipossiemica [carenza d’ossigeno]”. — Vedi “La Torre di Guardia” del 15 febbraio 1978, pag. 7.

Pertanto, la recente ondata di asserzioni secondo cui questa sarebbe una prova a favore dell’immortalità non è una ragione per dubitare del chiaro insegnamento biblico che dice: “In quanto ai morti non sono consci di nulla”, e “in quel giorno [della morte] periscono in effetti i suoi pensieri”. — Eccl. 9:5: Sal. 146:4.

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