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  • Domande dai lettori
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
w79 15/5 p. 31

Domande dai lettori

● Primo Timoteo 6:15, 16 menziona “il solo che ha immortalità”. Perché si applica a Gesù anziché a Geova?

I versetti dicono: “Questa manifestazione il felice e solo Potentato mostrerà nei propri tempi fissati, egli il Re di quelli che regnano da re e il Signore di quelli che governano da signori, il solo che ha immortalità, che dimora in una luce inaccessibile, che nessuno degli uomini ha visto né può vedere. A lui siano onore e potenza eterna. Amen”. — 1 Tim. 6:15, 16.

Molti pensano che queste parole si riferiscano a Geova. È comprensibile, poiché la maggior parte di queste cose si potrebbero dire di Dio, che è il “Re d’eternità”, “incorruttibile”, “felice Iddio” e “Signore dei signori”. (1 Tim. 1:11, 17; Deut. 10:17) Inoltre nessun uomo lo ha mai visto né può vederlo. (Eso. 33:20) Tuttavia, quando scrisse I Timoteo 6:15, 16, Paolo non poteva dire che solo Geova possedesse l’immortalità, poiché Gesù aveva ricevuto l’immortalità alla risurrezione. — 1 Cor. 15:50-54; Ebr. 7:16; Rom. 6:9.

La descrizione di I Timoteo 6:15, 16 corrisponde però a Gesù, che è “il riflesso della sua gloria [cioè di Geova] e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere”. (Ebr. 1:3; Col. 1:15) Dalla sua risurrezione e ascensione al cielo, Gesù “dimora in una luce inaccessibile”. Nessun uomo ha effettivamente visto il glorificato Gesù. Quando si rivelò al persecutore Saulo, la luce irresistibile accecò Saulo. (Atti 9:3-8; 22:6-11; Giov. 14:19) E come grande Potentato Gesù riceverà onore eterno, poiché il Padre suo lo ha coronato “di gloria e d’onore”. — Ebr. 2:9; Filip. 2:9-11.

Ma in che senso Gesù è ‘il solo che ha immortalità’? Esaminiamo il contesto. Paolo non parlava del regno o dell’immortalità di Dio ma faceva un contrasto fra Gesù e certi uomini. Gesù è “Re di [quegli uomini] che regnano da re”. (Riv. 17:12, 14; 19:16) Cristo è preminente anche come Signore, essendo “Signore di [quegli uomini] che governano da signori”. (Confronta I Corinti 8:5, 6). Pertanto, scrivendo che Gesù è “il solo che ha immortalità”, Paolo voleva dire che di tutti i re o signori dell’umanità, solo il glorificato Cristo è immortale.

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