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  • w79 15/10 pp. 17-21
  • Una relazione con Dio ci è d’aiuto oggi?

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  • Una relazione con Dio ci è d’aiuto oggi?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
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  • AMICI DI DIO
  • PROTEZIONE CONTRO L’ERRORE
  • LIBERTÀ DI PENSIERO E DI PAROLA
  • CHI PUÒ ESSERE INTIMO AMICO DI DIO?
  • AIUTO DURANTE LA MALATTIA
  • AIUTO DURANTE LA PERSECUZIONE
  • LIBERTÀ DALLE PREOCCUPAZIONI ECONOMICHE
  • PACE, E LA GIOIA DI AIUTARE ALTRI
  • Si può avere un’intima relazione con Dio?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
  • Il tuo Fattore si interessa profondamente di te
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
  • “La perseveranza abbia la sua opera compiuta”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Apprezziamo la nostra relazione con Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1979
w79 15/10 pp. 17-21

Una relazione con Dio ci è d’aiuto oggi?

“Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano, . . . e udrà il loro grido di soccorso, e li salverà”. — Sal. 145:18, 19.

1, 2. In che modo le parole di Davide ci mostrano l’eccellente condizione dell’uomo che ha un’intima relazione con Dio?

IL RE DAVIDE, che era anche profeta, parlò della felicità dell’uomo al quale Dio attribuisce “la giustizia indipendentemente dalle opere”, dicendo: “Felici quelli le cui opere illegali sono state perdonate e i cui peccati sono stati coperti; felice l’uomo al quale Geova non attribuisce il peccato”. (Rom. 4:6-8; Sal. 32:1, 2) I peccati di un tal uomo sono perdonati, egli è puro agli occhi di Dio. Geova lo accetta come un intimo amico e lo considera come se non avesse alcuna ingiustizia, perché l’ingiustizia causa una separazione da Dio.

2 Riferendosi ai meravigliosi benefici di una tale relazione con Dio, Davide disse anche: “Benedici Geova, o anima mia, e non dimenticare tutte le sue imprese, lui che perdona tutto il tuo errore, che sana tutte le tue malattie, che reclama la tua vita dalla medesima fossa, che ti corona di amorevole benignità e misericordia, che sazia la durata della tua vita con ciò che è buono; la tua giovinezza continua a rinnovarsi proprio come quella dell’aquila”. — Sal. 103:2-5.

AMICI DI DIO

3. (a) Quelli i cui peccati sono perdonati grazie al sacrificio di Cristo possono rivolgersi a Dio chiamandolo con quale parola affettuosa? (b) Come si può conservare tale condizione?

3 Tale persona può rivolgersi a Dio chiamandolo Padre. (Matt. 6:9) Quando si accorge di aver sbagliato e peccato, come capita a tutti gli uomini imperfetti, può chiedere a Dio che lo perdoni e lo purifichi, conservando la sua giusta condizione. L’apostolo Giovanni scrisse in merito: “Se facciamo la dichiarazione: ‘Non abbiamo nessun peccato’, sviamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni ingiustizia”. — 1 Giov. 1:8, 9.

4. Come mostrò Cristo la sua intima amicizia con i suoi discepoli?

4 Nella vita di tutti i giorni, in che modo un’intima relazione con Dio ‘sazia la durata della propria vita con ciò che è buono’? E in che consiste tale relazione? Gesù rivelò la specie di intimità che aveva con i suoi fedeli apostoli quando disse loro: “Non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa quello che fa il suo padrone. Ma vi ho chiamati amici, perché tutte le cose che ho udite dal Padre mio ve le ho fatte conoscere”. (Giov. 15:15) Inoltre è detto che “egli non si vergogna di chiamarli ‘fratelli’”. (Ebr. 2:11) È vero che la Bibbia parla dei cristiani come schiavi di Dio e di Cristo. Ma spesso la Bibbia usa termini umani, cioè termini che ci sono familiari, per farci capire certi concetti. Questo a causa della nostra imperfezione e a volte della nostra immaturità nella conoscenza e nell’intendimento cristiani. (Confronta Romani 6:19; I Corinti 3:1, 2; vedi anche Luca 17:7-10). Per cui, sebbene sia usata la parola “schiavi”, in effetti Gesù Cristo ci ama molto più di quanto un qualsiasi proprietario abbia mai amato uno schiavo, e desidera che abbiamo la certezza che egli ci considera suoi amici.

5. In che modo Gesù rivelò l’intima amicizia e l’affetto di Dio per quelli che lo amano?

5 Gesù additò il fatto che Dio è ugualmente vicino a quelli che vengono a Cristo, quando disse: “Se alcuno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo da lui e faremo dimora presso di lui”. (Giov. 14:23) Quale più intima relazione potremmo desiderare? (Confronta Rivelazione 3:20). Dopo aver detto ai suoi discepoli che se ne andava per essere col Padre, Gesù mostrò che Dio era più vicino a loro di quanto non immaginassero, dicendo: “In quel giorno non mi farete nessuna domanda. Verissimamente vi dico: Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome. Fino al tempo presente non avete chiesto una singola cosa nel mio nome. Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia resa piena. Vi ho detto queste cose in paragoni. Viene l’ora in cui non vi parlerò più in paragoni, ma vi comunicherò con chiarezza riguardo al Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome, e non vi dico che pregherò il Padre riguardo a voi. Poiché il Padre stesso ha affetto per voi, perché voi avete avuto affetto per me e avete creduto che sono uscito quale rappresentante del Padre”. — Giov. 16:23-27.

PROTEZIONE CONTRO L’ERRORE

6, 7. (a) Dio tenta mai qualcuno per farlo peccare? (b) In che senso ‘pone una guardia e una sentinella’ su di noi?

6 Certamente chi ha intima amicizia con Dio sarà protetto dal cadere nell’empietà. Gesù disse che dovremmo chiedere a Dio in preghiera: “Non ci condurre in tentazione, ma liberaci dal malvagio”. (Matt. 6:13) Questo è simile alla preghiera del salmista: “Poni una guardia, o Geova, alla mia bocca; metti una sentinella alla porta delle mie labbra. Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa cattiva”. — Sal. 141:3, 4.

7 Sebbene abbia permesso che Cristo incontrasse tentazioni, qualcosa che è comune a tutti gli uomini, Dio non prova alcuno con cose cattive. (Giac. 1:13) D’altra parte, non impedirà con la forza a qualcuno di scegliere una condotta cattiva. Piuttosto, quando sorgono tentazioni o prove Dio protegge chi ha intima amicizia con lui aprendogli chiaramente e acutamente gli occhi rispetto al pericolo in cui si trova. ‘Pone una guardia e una sentinella’ su di lui. Vigorosi segnali di avvertimento saranno portati all’attenzione di chi si associa con Dio.

8. Come risponde Dio alla preghiera di ‘non condurci in tentazione’?

8 Per esempio, a chi fosse tentato di rubare o di parlare in maniera calunniosa verrebbero immediatamente rammentati certi fatti allarmanti: l’azione cattiva turberà o danneggerà la sua eccellente relazione con Dio; tali azioni vanno contro la legge dell’amore; recano biasimo sul buon nome di Dio e di Cristo, perché il cristiano professa di rappresentarli; se cedesse a tali desideri errati, recherebbe biasimo e dolore su di sé e sui suoi cari; metterebbe in cattiva luce la congregazione cristiana, della quale è un componente. La buona coscienza che aveva richiesto esercitando fede nel sacrificio di Cristo per i peccati ne sarebbe dolorosamente ferita. Questi pensieri allarmanti sorgono grazie al fatto che il cristiano legge costantemente la Bibbia e sotto la spinta dello spirito di Dio o, a volte, di un conservo cristiano. Fungeranno da deterrenti che gli impediranno di procedere avventatamente per soddisfare un desiderio carnale, come invece accadrebbe alla persona che non è salvaguardata da una buona relazione con Dio. — Confronta Proverbi 7:22, 23 e l’esperienza di Davide in I Samuele 25:32-35.

LIBERTÀ DI PENSIERO E DI PAROLA

9. Com’è evidente il potere della Parola di Dio quando osserviamo le nazioni che costituiscono la “cristianità”?

9 Una delle principali benedizioni che derivano dall’avere una buona relazione con Dio è la grande libertà di pensiero e di parola. Per avere una prova del potere della Parola di Dio sotto questo aspetto, date uno sguardo alle nazioni chiamate “cristianità”. Benché non siano mai state davvero vicine a Dio, in genere hanno permesso nei passati due secoli che la Parola di Dio circolasse liberamente. La Bibbia è divenuta un libro di famiglia, e, sebbene ora sia rifiutata da molti, vi sono stati uomini, anche in posizioni di comando, che hanno cercato di seguire gli eccellenti principi morali della Bibbia. Questo ha favorito la libertà di pensiero e ha liberato gli uomini dalle catene delle tradizioni religiose e delle superstizioni del Medioevo. In questi paesi il tenore di vita della popolazione è migliorato in maniera direttamente proporzionale alla diffusione della Bibbia.

10. (a) Scienziati e altri che studiano le meraviglie della creazione fino a che punto hanno conosciuto Dio? (b) Cosa deve fare chi veramente vuole stringere un’intima relazione con Dio?

10 Se è vero che tale associazione incidentale con Dio attraverso la sua Parola ha migliorato le condizioni di vita e aperto le menti delle persone, chi legge davvero la Bibbia e ne fa la guida della propria vita trae profitto in misura molto maggiore. Il patriarca Giobbe indica che è necessaria più che una conoscenza superficiale di Dio. Dopo aver parlato di alcune meraviglie della creazione che gli scienziati riescono a capire e a spiegare solo dopo molte ricerche, egli dice: “Ecco, questi sono i margini delle sue vie [di Dio], e qual sussurro di questione s’è udito di lui!” In seguito Giobbe indica che la vera sapienza richiede più che semplicemente apprendere “i margini delle sue vie”, qualcosa di più dei semplici fatti scientifici. Dobbiamo venire a conoscenza dell’eccellenza della personalità di Dio, temerlo come Colui che sostiene i giusti princìpi e seguire questi princìpi. Tale sapienza si può ottenere solo studiando la sua Parola. Giobbe dice: “Ecco, il timore di Geova, questo è sapienza, e dipartirsi dal male è intendimento”. (Giob. 26:14; 28:28) A chi cerca di stringere una relazione con Dio scrutando la Bibbia, il salmista scrisse: “Felice è colui che scegli e fai avvicinare, affinché risieda nei tuoi cortili. Per certo sarà sazio della bontà della tua casa”. — Sal. 65:4.

CHI PUÒ ESSERE INTIMO AMICO DI DIO?

11, 12. Con quale specie di persona Dio accetterà di avere una stretta e amichevole relazione?

11 Di conseguenza, una relazione secondo cui Dio riconosce l’individuo come suo amico comporta benedizioni infinitamente grandi e durevoli. Colui che Dio sceglie per essergli intimo amico è descritto nel Salmo 15:

“O Geova, chi sarà ospite nella tua tenda?

Chi risiederà sul tuo monte santo?

Colui che cammina senza difetto e pratica la giustizia

E proferisce la verità nel suo cuore.

Egli non ha calunniato con la sua lingua.

Al suo compagno non ha fatto nulla di male,

E non ha levato nessun biasimo contro il suo intimo conoscente.

Ai suoi occhi lo spregevole è certo rigettato,

Ma onora quelli che temono Geova.

Ha giurato a ciò che è cattivo per lui stesso, eppure non cambia.

Non ha dato il suo denaro a interesse,

E non ha preso regalo contro l’innocente.

Chi fa queste cose non sarà mai fatto vacillare”. — Sal. 15:1-5.

12 Solo una tale persona giungerà a temere Geova e a conoscerlo veramente. Un tale amico di Dio deve affrontare in genere gli stessi problemi che chiunque altro incontra. Ma non è lasciato senza aiuto.

AIUTO DURANTE LA MALATTIA

13. Cosa fa Dio per un cristiano che è seriamente ammalato, e come deve questi considerare la perseveranza in condizioni di malattia?

13 Il cristiano può ammalarsi seriamente. Spesso la malattia fisica ha uno spiacevole effetto sulla salute spirituale. Durante la malattia è difficile conservare una mente serena. Dio prova profonda compassione per il malato. Ciò che più conta, gli dà aiuto. Il salmista dice: “Geova stesso lo sosterrà su un canapè di malattia; per certo cambierai tutto il suo letto durante la sua infermità”. (Sal. 41:3) Dio non promette che il suo servitore riacquisterà in ogni caso la salute. Ma garantisce al cristiano che gli sarà vicino e gli consentirà di sopportare la malattia. Il linguaggio del salmo ci fa venire in mente un’infermiera che assiste di continuo un paziente in modo che nessuna parte del corpo stia scomoda, oppure un genitore che ha amorevolmente cura di un bimbo malato, facendo in modo che stia a suo agio, lavandolo, rifacendogli il letto e mettendolo in ordine, affinché si senta ristorato e sollevato. Se per l’individuo è la cosa migliore, Dio può destarlo dal letto di malattia e consegnarlo a un letto di salute. Ma se anche non guarisse, Dio fa in modo che tutte le cose operino per il suo bene. (Rom. 8:28) Spiritualmente è rafforzato e sopporta la malattia, considerandola una forma di disciplina o addestramento che lo modella perché divenga un cristiano più forte, più sensibile, più compassionevole. Si ricorda delle sofferenze di Cristo. L’esperienza di Gesù operò per il suo proprio bene, come pure per il nostro. Dio non abbandonò Gesù, e la sua ricompensa per la paziente perseveranza fu grande. — Ebr. 4:15; 5:8, 9.

AIUTO DURANTE LA PERSECUZIONE

14. Dovremmo sorprenderci quando sorge la persecuzione, e quale certezza abbiamo di ricevere aiuto?

14 Poiché il cristiano sostiene i principi biblici, può andare incontro a opposizione e anche persecuzione. Questo capitò a Davide, che fu braccato come un animale dal re Saul, tradito da un intimo amico e vide i suoi stessi figli cospirare contro di lui, perfino quand’era malato. (1 Sam. 24:2; Sal. 41:9; 2 Sam. 15:31; 1 Re 1:1, 5) Tuttavia, per esperienza personale, scrisse: “[Geova] mi celerà nel suo padiglione nel giorno della calamità; mi nasconderà nel luogo segreto della sua tenda”. “Nel caso che il mio proprio padre e la mia propria madre mi lasciassero, pure Geova stesso mi accoglierebbe”. — Sal. 27:5, 10.

LIBERTÀ DALLE PREOCCUPAZIONI ECONOMICHE

15. Perché il cristiano non dovrebbe temere di non riuscire a procurarsi il necessario per vivere?

15 Anche la situazione economica non dovrebbe preoccupare eccessivamente il cristiano. L’apostolo Paolo scrisse: “La vostra maniera di vivere sia libera dall’amore del denaro, accontentandovi delle cose presenti. Poiché egli ha detto: ‘Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò’. Così che possiamo aver coraggio e dire: ‘Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che cosa mi può fare l’uomo?”’ (Ebr. 13:5, 6) Anche Davide dichiarò: “Quelli che cercano Geova non mancheranno di alcuna cosa buona”. Disse ancora: “Fui giovane, sono anche invecchiato, eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, né la sua progenie cercare il pane”. — Sal. 34:10; 37:25.

PACE, E LA GIOIA DI AIUTARE ALTRI

16. Quali sono alcuni dei maggiori benefici che il cristiano ha ora grazie alla sua relazione con Dio?

16 Fra i maggiori benefici attuali di un’intima relazione con Dio vi sono la pace di mente e la libertà dal timore delle cose che possono abbattersi sul mondo e su di sé. Il cristiano, avendo provato l’amorevole cura di Dio e la sua protezione per quelli che gli sono intimi, ha la sicura speranza di cose migliori avvenire. Secondo la promessa di Dio, egli attende nuovi cieli e nuova terra in cui dimorerà la giustizia. (2 Piet. 3:13) Ha la speranza che, se anche dovesse morire, riceverà una risurrezione in tale giusto sistema di cose. (Atti 24:15) Quotidianamente ha la prova di ciò che l’apostolo Paolo disse per esperienza personale: “La pace di Dio che sorpassa ogni pensiero [qualsiasi bella cosa che il cristiano possa concepire] guardi i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. — Filip. 4:7.

17. Quale ulteriore gioia il cristiano può provare a motivo della sua relazione con Dio?

17 Il cristiano, avendo quest’eccellente relazione, può aiutare altri a imparare queste cose. Non c’è gioia maggiore che quella di aiutare altri a venire a conoscenza della verità di Dio ed essere introdotti in una buona relazione con Geova e con suo Figlio. Ecco perché i testimoni di Geova visitano le persone nelle loro case in tutta la terra, parlando loro della “buona notizia” e ritornando per tenere studi biblici. Così i nuovi che vengono ad associarsi con la congregazione cristiana provano anch’essi la gioia di conoscere intimamente il Padre e colui ch’egli ha mandato, Gesù Cristo. Per tutti loro, “questo significa vita eterna”. — Giov. 17:3.

[Immagine a pagina 18]

Dio protegge chi ha un’intima amicizia con lui aprendogli gli occhi perché veda chiaramente il pericolo in cui si trova

[Immagine a pagina 21]

Come un genitore ha amorevolmente cura di un figlio malato, così Dio opera per il bene di tutti i cristiani malati

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