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  • La “fedeltà” può aiutarvi?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 15/3 pp. 3-4

La “fedeltà” può aiutarvi?

“SONO STUFO! Non ce la faccio più!” Vi capita spesso di sentirlo dire o di essere tentati di dirlo voi stessi? L’intensificarsi della criminalità, della violenza, dell’ingiustizia e di altre condizioni opprimenti ha portato molti al punto di non voler più andare avanti nella vita.

Ma è possibile rimanere sereni nonostante la gravità della situazione. A questo riguardo le Scritture mettono in risalto l’importanza della “fedeltà”. L’esperienza del profeta Abacuc ne mostra l’utilità.

Sebbene vivesse nel settimo secolo a.E.V., Abacuc dovette affrontare circostanze molto simili alle nostre. Il profeta deplorò la violenza, la rapina e le lotte che si vedevano ovunque. (Abac. 1:1-3) “Perciò la legge intorpidisce, e non esce mai il diritto”, esclamò Abacuc, aggiungendo: “Perché il malvagio circonda il giusto, per tale ragione il diritto esce storto”. — Abac. 1:4.

Come molti oggi, il profeta di Dio si chiedeva perché l’Altissimo tollerasse tale malvagità. (Abac. 1:13, 14) Il Creatore gli rispose:

“Scrivi la visione, e disponila in modo chiaro su tavolette, onde chi vi legge ad alta voce vi legga correntemente. Poiché la visione è ancora per il tempo fissato, ed essa continua ad ansimare sino alla fine, e non mentirà. Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo. Non tarderà”. — Abac. 2:2, 3.

La “visione” il cui adempimento sembrava attardarsi riguardava la distruzione dei malvagi, sia quelli fra il popolo di Dio, sia quelli che non pretendevano di essere adoratori di Geova. Anche se apparentemente in ritardo, quella visione si sarebbe adempiuta sicuramente.

Ma nell’attesa, come avrebbe dovuto comportarsi il profeta di Dio? È qui che le Scritture menzionano la fedeltà. Ad Abacuc fu detto: “Ecco, la sua anima s’è gonfiata; non è stata retta dentro di lui. Ma in quanto al giusto, continuerà a vivere per la sua fedeltà”. (Abac. 2:4) In che modo la “fedeltà” permette a una persona di ‘continuare a vivere’? Ecco un’importante lezione anche per gli uomini che vivono oggi.

In questo contesto la fedeltà non significa solo riconoscere nella propria mente l’esistenza di Dio. Significa piuttosto avere fede o assoluta fiducia nella promessa divina di porre fine alle condizioni opprimenti. Più volte le Scritture danno risalto al fatto che Dio si compiace di quelli che credono fiduciosamente in tali promesse, mentre gli dispiacciono quelli che non hanno fede. Questo è ribadito in Ebrei 11:6, dove si legge: “Inoltre, senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”.

In che modo dunque il fedele “continuerà a vivere”? Questo vale tanto per il presente che per il futuro.

Secondo il lessico di Wilhelm Gesenius, il termine ebraico per “vivere” significa spesso “vivere bene, prosperamente, prosperare, fiorire”. Chi ha salda fede nella promessa divina di eliminare i malvagi dalla terra godrà nel frattempo una vita molto più felice. Il profeta Michea, che visse in un tempo in cui non ci si poteva fidare nemmeno del coniuge (“colei che giace nel tuo seno”), manifestò un eccellente spirito quando disse: “Ma in quanto a me, starò di vedetta per Geova. Sarò per certo in aspettativa dell’Iddio della mia salvezza”. (Mic. 7:5-7) Similmente quelli che oggi sono “in aspettativa” di Dio riscontreranno che la diffusa malvagità non avrà la meglio su di loro.

Un altro beneficio della fedeltà è che Dio ‘conserverà in vita’ la congregazione dei suoi fedeli servitori nelle situazioni calamitose, inclusa la minaccia di morte. (Sal. 33:18, 19; 41:1, 2; 138:7) Ne abbiamo un esempio in Geremia ed Ebed-Melec, probabili contemporanei di Abacuc. Entrambi sopravvissero alla caduta di Gerusalemme nelle mani dei babilonesi, predetta nella visione dei giudizi di Dio avuta da Abacuc. — Abac. 1:6-11; confronta Geremia 39:11-18; 40:1-10.

La promessa che chi mostra fedeltà continuerà a vivere ha particolare significato per i cristiani. L’apostolo Paolo scrisse: “Non mi vergogno della buona notizia; essa è, infatti, la potenza di Dio per la salvezza di ognuno che ha fede, al Giudeo prima e anche al Greco; poiché in essa è rivelata la giustizia di Dio a motivo della fede e in vista della fede, come è scritto: ‘Ma il giusto, vivrà per fede’”. — Rom. 1:16, 17.

Con queste parole Paolo mise in risalto gli speciali benefìci che derivano a quelli che esercitano fede nel sacrificio espiatorio di Gesù Cristo. Questa fede non solo reca la benedizione di Dio su chi la possiede, in attesa della fine della malvagità, ma porta anche al perdono dei peccati, a una giusta reputazione davanti a Dio e alla “salvezza”, sì, all’opportunità di ‘continuare a vivere’ eternamente nella perfezione. — Abac. 2:4; Giov. 3:16; Atti 10:43; 26:18; Gal. 2:15, 16.

Tenendo conto di queste felici prospettive, tutti quelli che oggi amano Dio faranno tesoro di quest’altro ammonimento scritturale riguardante la fede: “Perciò, non gettate via la vostra libertà di parola, che ha una grande ricompensa. Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa. Poiché ancora ‘pochissimo tempo’, e ‘colui che viene arriverà e non tarderà’. ‘Ma il mio giusto vivrà a motivo della fede’, e, ‘se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui’. Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:35-39.

La fedeltà a Dio può davvero aiutarvi. I fedeli ‘continueranno a vivere’, sia godendo ora le benedizioni di una vita devota, sia ottenendo la vita eterna nel nuovo ordine di “nuovi cieli e nuova terra” predetto dalla Bibbia. (II Piet. 3:13; Riv. 21:1-5) Ricordando questo, tutti quelli che amano Dio presteranno fedelmente ascolto al consiglio ispirato: “Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo”. — Abac. 2:3.

“L’uomo di atti fedeli avrà molte benedizioni, ma chi si affretta a guadagnar ricchezze non rimarrà innocente”. — Prov. 28:20.

[Testo in evidenza a pagina 3]

“Pure se dovesse attardarsi, attendila; poiché si avvererà senza fallo”. — Abac. 2:3.

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