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  • w80 15/11 pp. 8-10
  • “Risplenda la vostra luce”

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  • “Risplenda la vostra luce”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 15/11 pp. 8-10

“Risplenda la vostra luce”

I DISCEPOLI di Gesù Cristo devono risplendere come fulgide luci nel mondo, indicando al prossimo la via che conduce a una felice vita eterna. Nel Sermone del Monte, il Figlio di Dio disse: “Voi siete la luce del mondo. Una città non può esser nascosta quando è situata sopra un monte. Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, ed essa risplende su tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre eccellenti opere e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. — Matt. 5:14-16.

La condotta esemplare dei discepoli di Cristo dovrebbe distinguerli rimarchevolmente da quelli che non conoscono il messaggio biblico. La loro benignità, pazienza, longanimità, il loro amore e altre eccellenti qualità dovrebbero farli risplendere come luci in un mondo spietato, privo d’amore. Ma perché gli altri conoscano la ragione del loro lodevole comportamento, i cristiani devono proclamare quello in cui credono. Ecco perché molti testimoni di Geova riservano del tempo ogni settimana per visitare i vicini e trasmettere loro il confortante messaggio della Parola di Dio. Si avvalgono inoltre delle opportunità di condividere la conoscenza scritturale con chiunque incontrino nella normale vita quotidiana.

NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE

Per i servitori di Dio non è sempre facile risplendere come luci. Non è raro che siano scherniti e odiati. Il messaggio che proclamano — che il regno di Dio sta per stritolare il malvagio sistema di cose per preparare la strada al nuovo ordine — non piace al mondo. Quelli che preferiscono vivere senza credere in Geova Dio e nel suo Figlio non vogliono ascoltare il messaggio della Bibbia. Vi si oppongono e possono anche riuscire a far mettere fuori legge l’opera del popolo di Dio. Anche i cambiamenti in meglio che il cristiano può aver fatto nella sua vita gli attirano a volte il biasimo della gente. L’apostolo Pietro spiegò questo fatto, dicendo: “Perché non continuate a correre con loro [quelli del mondo] in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”. — I Piet. 4:4.

Un esame della storia recente mostra che questo è quanto è accaduto ai testimoni di Geova. Felicemente, ciò non ha impedito loro, come gruppo, di continuare ad agire in armonia con le parole di Gesù di ‘far risplendere la propria luce’. Comprendono che i cristiani non devono mai lasciare che il timore li spinga a nascondere la loro luce, come ‘mettendola sotto il moggio’. Non importa quali siano le circostanze, la verità deve risplendere tramite le parole e le azioni dei dedicati servitori di Geova.

Ovviamente questo non significa che si debbano avventatamente sottovalutare le circostanze sfavorevoli in cui può essere necessario svolgere l’opera cristiana. Gesù Cristo avvertì i suoi seguaci di comportarsi saggiamente in un mondo nemico. Egli disse agli apostoli: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; perciò mostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe. Guardatevi dagli uomini”. (Matt. 10:16, 17) Quindi, in tempi difficili, è appropriato essere cauti mentre si cercano le persone che desiderano sinceramente conoscere Dio.

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?

Ma perché dovremmo interessarci così tanto di far risplendere la nostra luce? La Bibbia mostra che il Creatore ha fissato un giorno per la resa dei conti, un giorno di giudizio, per tutta l’umanità. (Atti 17:31) Perché quel giorno di giudizio ci rechi benedizioni, dobbiamo avere l’approvazione di Dio. Come possiamo ottenere una buona reputazione ai suoi occhi? Abbiamo bisogno di una fede che ci spinga a fare il possibile per aiutare altri a divenire e a rimanere veri discepoli di Cristo.

Si noti come l’apostolo Paolo collegò la questione del giudizio con l’importanza di predicare e di sostenere quel che si dice con un comportamento lodevole. Egli scrisse: “Poiché dobbiamo tutti esser resi manifesti dinanzi al tribunale del Cristo, affinché ciascuno riceva il suo giudizio per le cose fatte mediante il corpo, secondo le cose che ha praticate, sia una cosa buona che una vile. Conoscendo perciò il timore del Signore, continuiamo a persuadere gli uomini”. — II Cor. 5:10, 11.

Paolo riconobbe l’incomparabile autorità concessa da Geova Dio a suo Figlio. Gesù Cristo ha ora ‘ogni autorità in cielo e sulla terra’. (Matt. 28:18) Riguardo ai suoi poteri giudiziari, il Figlio di Dio dichiarò: “Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio”. (Giov. 5:22) Il giudizio emesso da Gesù Cristo sarà perfetto e definitivo. Non può essere ingannato dall’apparenza esteriore o da parole astute. Di lui fu profeticamente detto: “Egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri, e dovrà dar riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra”. (Isa. 11:3, 4) Ci sono davvero valide ragioni per avere un sano timore di tale giudice più che qualificato e dotato di piena autorità per emettere sentenze definitive. Non solo ciascuno di noi dovrebbe voler agire in maniera da dimostrare la propria fede in lui quale giudice, ma vorremmo anche persuadere altri a fare i passi necessari per ottenere da lui un verdetto favorevole.

Persone di ogni razza, nazione e tribù hanno quindi bisogno di conoscere ciò che devono fare per trarre beneficio da quel giorno di giudizio che si avvicina rapidamente. L’apostolo Paolo mette bene in risalto questo fatto dicendo: “‘Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato’. Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi?”. — Rom. 10:13, 14.

Comprendendo l’importanza di dichiarare la “buona notizia”, molti testimoni di Geova svolgono il servizio di pioniere ausiliario, dedicando almeno 60 ore in un dato mese alla divulgazione delle verità bibliche. Questo ha dato ottimi risultati. Per esempio, circa tre anni fa a Dacca, nel Bangladesh, c’era un solo Testimone. Poi arrivò in città, con un contratto di lavoro, un altro Testimone, accompagnato dalla moglie. Questa coppia di coniugi cominciò a divulgare zelantemente il messaggio biblico, e presto il numero dei proclamatori del Regno salì a otto. Di questi, due prestavano regolarmente servizio come pionieri ausiliari. Il risultato? Circa un anno fa si tenevano già oltre 20 studi biblici con persone interessate, e molte di queste assistevano alle adunanze.

Se crediamo veramente che il giorno della resa dei conti si avvicina sempre più, non dovrebbe questo riflettersi nel vivo desiderio di informare la gente della certezza di questo evento? Che effetto ha sulla vostra vita il fatto di sapere di doverne rispondere al giudice nominato da Dio? Siete decisi a pensare, parlare e agire in modo da fare appello alla buona coscienza del prossimo? Riservate regolarmente del tempo per parlare ad altri delle verità della Parola di Dio? Il cuore vi spinge a parlarne anche in altre occasioni? Se vi sforzate diligentemente di imitare il Figlio di Dio sotto tutti questi aspetti, state indubbiamente vivendo in armonia con la sua esortazione a ‘far risplendere la luce’.

“Continuate a camminare come figli di luce, poiché il frutto della luce consiste d’ogni sorta di bontà e giustizia e verità”. — Efes. 5:8, 9.

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