BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w81 1/3 pp. 27-30
  • Felice di servire l’Iddio che non dimentica

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Felice di servire l’Iddio che non dimentica
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • LA RELIGIONE NELLA NOSTRA FAMIGLIA
  • IMPARO A CONOSCERE L’IDDIO CHE NON DIMENTICA
  • AIUTO DAI CONSERVI
  • ULTERIORI OPPORTUNITÀ DI SERVIZIO
  • AIUTATI DALL’IDDIO CHE NON DIMENTICA
  • E tu come misuri il successo?
    Svegliatevi! 2014
  • Geova ascolta il grido dell’affranto
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2010
  • Riceviamo potenza per superare qualsiasi prova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2011
  • “Adesso predicare mi piace moltissimo!”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2021
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
w81 1/3 pp. 27-30

Felice di servire l’Iddio che non dimentica

ERA la sera del 24 maggio 1971. Un cristiano dedicato era a cena con altri al ristorante. All’uscita cominciò a scendere le scale. La sua mano cercò invano l’appoggio di un corrimano inesistente, e in un attimo egli precipitò a capofitto per le scale, andando a battere violentemente la testa contro una decorazione in metallo.

Alex Henderson rimase gravemente ferito. Così aleatorie erano le sue probabilità di sopravvivere che il medico fece le condoglianze alla moglie. Eppure Alex sopravvisse. Le conseguenze della caduta? Una brutta frattura al cranio, tre ematomi e una paralisi alla parte sinistra. Solo dopo mesi di incoscienza cominciò a vedersi un seppur minimo miglioramento.

Oggi una grave invalidità impedisce ad Alex Henderson di fare quello che faceva un tempo nel servizio di Dio. Eppure egli è felice, sapendo che ‘Dio non è ingiusto da dimenticare la nostra opera e l’amore che abbiamo mostrato per il suo nome’. (Ebr. 6:10) Com’è confortante sapere che il nostro Padre celeste non dimentica le opere fedeli e l’amore mostrato per il suo nome!

Ma come possono i cristiani affrontare le conseguenze di un tragico incidente? Cosa può sorreggerli? Prima di rispondere a queste domande, diamo uno sguardo al passato. Alex ci narra i particolari.

LA RELIGIONE NELLA NOSTRA FAMIGLIA

“Fu a Glasgow che vidi per la prima volta la luce del sole nel 1921. La nostra famiglia apparteneva alla Chiesa di Scozia. Mia madre era una donna devota, ma sfortunatamente la nemica morte la portò via quando ero un ragazzo di soli 12 anni. (I Cor. 15:26) Sembra che il modo principale in cui mio padre cercasse di avvicinarsi al Creatore fosse quello di aver cura di un fiorente giardino. Infatti una delle poche volte che mise piede in chiesa fu l’11 giugno 1943, in occasione del mio matrimonio con Janet.

“Durante la seconda guerra mondiale prestai servizio militare per cinque anni. Un ecclesiastico si offrì di farmi congedare in cambio del mio ingresso in seminario per diventare un ministro di culto. Ma preferii restare nell’aeronautica.

“Al termine della guerra mia moglie ed io fummo presi da vari impegni sociali. Janet insegnava alla scuola domenicale, e in occasione delle feste organizzate dalla chiesa cantavamo insieme le cadenzate melodie scozzesi. Fra parentesi, anche se c’è un inno scozzese intitolato ‘Guidami, o grande Geova’, non ricordo di aver mai sentito nominare in quei giorni il nome di Dio”. — Sal. 83:18.

IMPARO A CONOSCERE L’IDDIO CHE NON DIMENTICA

“Nel novembre del 1947 ci trasferimmo col nostro bambino di tre anni a New York. Presto cominciarono a manifestarsi gli interessi religiosi di Janet. Aveva conosciuto i testimoni di Geova in Scozia, ma ora cominciò a studiare la Bibbia con loro. Nel 1950 simboleggiò la sua dedicazione a Dio con il battesimo in acqua.

“Poiché mia moglie frequentava ‘quei testimoni di Geova’, mi sembrò il caso di assistere a una delle loro adunanze. Come potrei dimenticarla? Era il 1951, il giorno in cui si commemorava la morte di Gesù. (Luca 22:19, 20) Dapprima tutto era tranquillo. Poi, all’improvviso, una donna anziana gridò: ‘Cantiamo un cantico a Gesù!’ Mi bastava! Nel futuro avrebbero potuto contare sulla mia assenza. Naturalmente la donna era un’estranea, non una testimone di Geova, e le loro adunanze sono così ordinate che un incredulo in visita potrebbe dire: ‘Dio è realmente fra voi’. (I Cor. 14:23-25) Ma a quel tempo sarebbe stato impossibile convincermene.

“Spesso Janet, dopo le adunanze della domenica, invitava a casa alcuni Testimoni. Per evitare di incontrarli, però, ero capace di sorbirmi due spettacoli cinematografici in qualche locale della zona, o vagabondavo senza meta finché gli ospiti se ne erano andati e, sicuro del ‘cessato pericolo’, potevo fare ritorno a casa, stanco e col mal di piedi. Cosa non sono disposti a fare alcuni di noi per non affrontare la verità scritturale!

“Piano piano, però, la mia ‘resistenza’ crollò. L’eccellente condotta di mia moglie, alcune parole al momento giusto — e riviste come questa collocate in punti strategici — mi convinsero che ‘in fondo questi Testimoni non erano poi così cattivi’. (I Piet. 3:1-6) Un attacco di tubercolosi e alcuni mesi di degenza in ospedale mi diedero il tempo di pensare. Per lettera Janet rispose a molte mie domande bibliche, e dopo non molto accettai di cuore la vera fede. Lo stesso fece nostro figlio Adam, oggi un sorvegliante cristiano. Fummo entrambi battezzati lo stesso giorno, il 9 settembre 1957”.

“Rendendomi conto delle mie limitazioni attuali, sono grato all’Iddio che non dimentica delle opportunità di servirlo che ho avute nel passato. Ebbi presto il privilegio di prestare servizio come sorvegliante che presiedeva. Oltre a prendere parte all’opera di evangelizzazione e ad altre attività di congregazione, fu una gioia partecipare alla costruzione di una Sala del Regno dove tuttora i Testimoni si radunano regolarmente.

“A quel tempo facevo molti discorsi. Fra le altre cose, era commovente celebrare matrimoni e leggere la felicità sul viso dei novelli sposi. Certo, c’erano anche occasioni tristi, come quando bisognava fare un discorso funebre. Ne ricordo uno in particolare, a causa del problema della lingua. Immaginate: un uditorio di origine spagnola che ascoltava un discorso in inglese pronunciato col mio accento scozzese. Ma c’era un interprete, e sono certo che capivano, perché gradualmente i volti tristi si illuminarono sentendo parlare della meravigliosa speranza della risurrezione. Tuttavia il privilegio maggiore sotto questo aspetto fu per me quello di poter pronunciare il discorso in occasione della celebrazione del Pasto Serale del Signore nel 1959, perché mi diede l’opportunità di esprimere il mio sincero apprezzamento per la grande salvezza offerta da Geova Dio tramite il suo diletto Figlio Gesù Cristo. — Matt. 26:26-29; Giov. 3:16; 5:28, 29.

“Nel 1963 cominciammo a frequentare un’altra congregazione ed eravamo indubbiamente una famiglia felice e dedicata a Geova. Poi vi fu l’incidente del 1971. Da allora sono fisicamente invalido, ma provo molta gioia nel continuare a servire l’Iddio che non dimentica”.

AIUTO DAI CONSERVI

Alex Henderson ricorda vagamente l’incidente e i fatti immediatamente successivi. È quindi il caso di lasciare ad altri il compito di fornire alcuni dettagli e aiutarci così a rispondere a domande come queste: In che modo i cristiani possono far fronte alle avversità? Cosa li sostiene? Che aiuto possono dare gli altri? Può un cristiano invalido aiutare i suoi conservi?

In caso di incidente grave, il cristiano può essere chiamato a mostrare la ferma determinazione di ‘astenersi dal sangue’. (Atti 15:28, 29) Questo fecero gli Henderson, e la loro risolutezza colpì gli altri, come afferma un intimo amico: “Vedere i propri fratelli cristiani che rischiano la vita per rimanere irremovibilmente saldi non accettando trasfusioni di sangue è qualcosa che rafforza la fede”. Sì, anche in situazioni tragiche possiamo edificare spiritualmente altri assumendo l’intrepida posizione che, “sia se viviamo che se moriamo, apparteniamo a Geova”. — Rom. 14:7, 8.

Anche i compagni di fede possono essere d’aiuto. Durante i mesi in cui Alex fu in coma, ebbe bisogno di continue e costosissime cure. “La congregazione (i fratelli e le sorelle spirituali individualmente) aiutarono a portare quel peso”, commenta un anziano. Fu manifestato, e venne profondamente apprezzato, l’amore che identifica i veri seguaci di Gesù. — Giov. 13:35.

L’amore cristiano, ovviamente, può manifestarsi in molti modi. Ripensando all’accaduto, un altro sorvegliante afferma: “L’operazione andò bene. Alex fu trasferito al reparto terapia intensiva e vi rimase per diversi giorni. Andavo a trovarlo ogni giorno . . . Durante quelle visite gli tenevo la mano nelle mie e pregavo. Non saprei dire esattamente se mi sentisse o no, ma, sorprendentemente, le infermiere tacevano ed evitavano di muoversi rumorosamente”.

Un altro anziano aggiunge: “Alex cominciò lentamente a reagire e a riprendere coscienza. Il miglioramento era estremamente lento. Eppure dopo un po’ egli riuscì a comunicare. Col passar del tempo, furono evidenti le sue limitazioni fisiche: paralisi della parte sinistra e danni alla vista. . . . Anche la sua memoria era rimasta gravemente colpita, specialmente per quanto riguardava il ricovero in ospedale e i fatti più recenti. Ma la conoscenza e il ricordo delle cose spirituali sembravano rimasti quasi intatti. Sotto questo aspetto il suo progresso fu sorprendente”.

Com’è facile per una persona invalida darsi per vinta e sprofondare nella disperazione! Ma cedere è davvero poco saggio, specialmente se la persona è un servitore di Geova, “l’Iddio che dà speranza”! (Rom. 15:13) “Alex tenne duro, con tutta la sua pazienza”, osserva un compagno di fede. “Lentamente riacquistò le sue facoltà. Riusciva a leggere e a parlare abbastanza bene, ma rimase paralizzato al lato sinistro. Man mano che si riprendeva, cominciò ad assistere alle adunanze e in seguito a prendervi parte, sia dal podio che con i commenti”.

All’inizio Alex Henderson dovette farsi portare alle adunanze cristiane su una sedia a rotelle. In seguito imparò a camminare con la stampella e il bastone che deve tuttora usare. Quando gli viene chiesto che cosa lo ha sostenuto, un fattore che egli menziona subito è “la frequenza alle adunanze”. Com’è essenziale che i cristiani si radunino regolarmente per ‘incitarsi l’un l’altro all’amore e alle opere eccellenti’! — Ebr. 10:24, 25.

Agli Henderson era sempre piaciuto cantare. “Quanto mi piaceva sentir cantare Alex e Janet alla Sala del Regno!”, dice una sorella spirituale. Ma con l’abbassamento della vista, il fratello Henderson non riusciva più a leggere le parole nel libretto dei cantici. Perciò questa sorella pensò di dargli una mano. “Ricopiai l’intero libretto dei cantici in caratteri grandi”, dice, “e che emozione sentirlo nuovamente cantare le lodi di Geova!” — Efes. 5:18-20.

ULTERIORI OPPORTUNITÀ DI SERVIZIO

“È difficile che la nostra famiglia dimentichi una particolare adunanza tenuta verso la fine del 1975”, osserva Alex. “Che gioia provammo quando uno dei sorveglianti lesse una lettera che comunicava la mia nomina come anziano! Fu una vera sorpresa, perché i fratelli non me ne avevano parlato, pur sapendo molto bene che avrei accettato con gioia il privilegio di servire in tale incarico i fratelli. La mia immediata reazione fu: ‘Io? E che posso fare?’ Umilmente, devo ammettere che solo con l’aiuto di Geova è possibile assolvere questa responsabilità; come potrei infatti vantarmi delle mie proprie forze?” — Confronta I Corinti 1:28-31; Filip. 4:13.

È veramente possibile che un invalido aiuti altri? Sì, e questo può servire di incoraggiamento a chiunque si trovi in difficoltà a causa di invalidità fisica. Un giovane osserva: “Mi piacciono i molti interessanti particolari sulla verità che il fratello Henderson inserisce nei suoi discorsi”. E un altro afferma: “È chiaro che possiede una profonda conoscenza e che è desideroso di condividerla con tutti noi. . . . È sorprendente notare il suo zelo e l’incoraggiamento che dà nonostante le sue limitazioni fisiche!”

Perciò nessun cristiano infermo pensi che i suoi sforzi per lodare Geova ed edificare umilmente i compagni di fede siano inefficaci. Un anziano dice: “Recentemente il fratello Henderson ha cominciato a stare in piedi sul podio, mentre prima parlava alla congregazione stando seduto. . . . Questo semplice fatto mi ha incoraggiato e ha rafforzato la mia fede, perché vedo che un uomo fedele nel servizio di Geova, che ha subìto un incidente che lo ha reso invalido e ne ha interrotto il servizio, è riuscito, con l’aiuto dello spirito di Geova, a vincere queste difficoltà”.

AIUTATI DALL’IDDIO CHE NON DIMENTICA

In realtà, solo con l’aiuto di Geova i cristiani possono riuscire a far fronte alle avversità, indipendentemente dalla loro natura. “Da dove verrà il mio aiuto?” chiese il salmista. “Il mio aiuto è da Geova, il Fattore del cielo e della terra”. (Sal. 121:1, 2) “Geova mi ha aiutato a essere paziente, a perseverare”, dice Alex. “Ha provveduto amorevole assistenza e mi ha dato la forza di mantenere l’integrità nonostante i problemi”. Janet aggiunge: “Quando sorgevano problemi, li presentavo a Geova in preghiera, non chiedendo miracoli, ma solo che mi indicasse la via per superarli e per accettarne il risultato, quale che fosse”. — I Piet. 5:6, 7.

I cristiani non servono un Dio che dimentica. Geova non abbandona mai quelli che lo amano veramente, e ha posto dinanzi a loro la gioiosa speranza della vita eterna. (Sal. 94:14; Giov. 3:16; II Piet. 3:13) Quindi, ottimista nonostante le sue limitazioni, Alex esorta:

“Siate di buon umore, ‘siate costanti nella preghiera’ e rimanete nella fede. Un giorno ormai vicino i ciechi vedranno, i sordi udranno, la lingua di chi è senza parola griderà di gioia — e, sì, — lo zoppo salterà proprio come fa il cervo. Certo, attendo vivamente quel tempo meraviglioso. Intanto è fonte di vera felicità servire Geova, l’Iddio che non dimentica”. — Sal. 100:2; Isa. 35:5, 6; Rom. 12:12.

[Immagine di Alex Henderson a pagina 27]

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi