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  • w81 15/9 pp. 17-22
  • Se Dio ha un’organizzazione, in che consiste?

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  • Se Dio ha un’organizzazione, in che consiste?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
w81 15/9 pp. 17-22

Se Dio ha un’organizzazione, in che consiste?

1. Oggi come considerano alcuni l’espressione “organizzazione di Dio”, e perché?

STRANAMENTE, in questa epoca così illuminata, molti hanno cominciato a dubitare che Dio abbia un’organizzazione. Alcuni ora esitano, anzi, sono restii a usare l’espressione “organizzazione di Dio”, perché hanno notato che la loro traduzione della Bibbia non usa la parola “organizzazione” in relazione a Dio o non la usa affatto.

2. (a) In base a Romani 13:1, 2, si può sostenere che i governi della cristianità siano la visibile organizzazione di Dio? (b) Che domande sorgono circa i testimoni di Geova, i quali, fin dal 1922, sono stati organizzati per adempiere Matteo 24:14?

2 Certo nessuna persona ragionevole sosterrà che i governi altamente organizzati del nostro tempo, compresi quelli della cristianità, siano l’organizzazione di Dio o parte d’essa. Nessuno potrebbe dimostrare una cosa del genere, nemmeno rifacendosi alle parole dell’apostolo Paolo riportate in Romani 13:1, 2: “Non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio; talché chi resiste all’autorità, si oppone all’ordine di Dio”. (Versione Riveduta) D’altro canto, i testimoni di Geova, specialmente dal 1922, sono stati efficacemente organizzati per adempiere la profezia di Gesù che si trova in Matteo 24:14: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. In che relazione li pone questo con Dio, Geova degli eserciti? Sono semplicemente un’organizzazione di fattura umana di cui Dio può servirsi, se lo desidera, oppure sono la parte visibile, terrestre, dell’organizzazione di Dio? Lasciamo parlare i fatti!

3, 4. (a) Cosa si nota paragonando il messaggio proclamato dalla cristianità nei secoli passati con il “vangelo” proclamato dai testimoni di Geova a partire dal 1914? (b) Solo mediante che cosa è stato possibile compiere quest’opera nonostante persecuzione e opposizione, e cosa indica Rivelazione 14:6, 7?

3 La persona sincera faccia un paragone fra il tipo di predicazione del vangelo del Regno compiuta dai sistemi religiosi della cristianità in tutti i secoli passati con quella svolta dai testimoni di Geova dalla fine della prima guerra mondiale nel 1918. Sono due cose ben diverse. Quella dei testimoni di Geova è veramente un “vangelo” o “buona notizia”, perché riguarda il celeste regno di Dio stabilito con l’intronizzazione di suo Figlio Gesù Cristo allo scadere dei Tempi dei Gentili nel 1914. (Luca 21:24) Questa testimonianza mondiale compiuta nonostante la persecuzione e l’opposizione internazionali è stata possibile solo grazie all’irresistibile forza dello spirito di Dio. Non è stata compiuta né tramite lo spirito dell’uomo né tramite quello di Satana il Diavolo. È stata svolta con l’aiuto dei santi angeli di Dio, come indica Rivelazione 14:6, 7:

4 “E vidi un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’”.

5. (a) Quale organizzatore dev’essere temuto in questo tempo di decisione? (b) Secondo Giobbe capitoli 1 e 2, in quale adunanza celeste s’intromise l’organizzatore nemico?

5 Perciò Colui che oggi, in questo tempo decisivo, deve essere temuto è il Creatore, l’Organizzatore universale. Il libro di Giobbe ci dà un’idea della Sua famiglia celeste di figli angelici. Satana il Diavolo, che ha organizzato il sistema di cose mondiale a partire dal diluvio dei giorni di Noè, un tempo apparteneva a quella famiglia. Giobbe 1:6, 7 lo descrive come un intruso negli affari di famiglia, in quanto si legge: “Or venne il giorno in cui i figli del vero Dio entrarono per porsi dinanzi a Geova, e perfino Satana entrava proprio in mezzo a loro. Geova disse dunque a Satana: ‘Da dove vieni?’ Allora Satana rispose a Geova e disse: ‘Dal percorrere la terra e dal camminare per essa’”. In Giobbe 2:1, 2 è descritta in modo simile una successiva adunanza dei figli del vero Dio nei cieli invisibili.

6. (a) Cosa indica una tale adunanza dei celesti “figli del vero Dio”, presieduta da Geova stesso? (b) In che modo quei “figli del vero Dio” furono incoraggiati dall’esempio di Giobbe?

6 Cosa indicano quelle due riunioni dei figli di Geova Dio, e come sarebbe giusto chiamare i componenti di quel nucleo familiare? Quale parola o parole appropriate ci vengono in mente? Lasciamo che sia il lettore a dirlo. Quelle adunanze erano riunioni ufficiali, giustamente presiedute dal vero Dio. Il fatto che Satana fosse ammesso a quelle adunanze non significa che fosse ancora considerato uno dei “figli del vero Dio” e che appartenesse ancora alla celeste famiglia di Dio. Il fatto stesso che venga chiamato “Satana” dimostra che non ne faceva parte, poiché tale nome significa “Oppositore”. Perciò egli non aveva certo buone intenzioni nel percorrere la terra come spirito invisibile agli uomini. Si opponeva a qualsiasi uomo cercasse di rimanere integro agli occhi del vero Dio. Col permesso divino fece del giusto Giobbe, uomo timorato di Dio abitante nel paese di Uz, il suo bersaglio. Ma il suo ignobile scopo — gettare il discredito dinanzi a uomini e ad angeli sulla sovranità universale di Geova Dio — fallì. Il fedele esempio di Giobbe fu di grande incoraggiamento per la celeste famiglia dei figli angelici di Geova.

7. Per la loro disubbidienza, da quale famiglia furono espulsi Adamo ed Eva, e quante creature del reame invisibile furono messe di guardia?

7 Forse Satana pensava di vincere come nel caso del primo uomo Adamo, figlio di Dio. Verso la fine del sesto giorno creativo, quando ancora sulla terra non c’era nessun uomo o creatura umana, Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”. Qui Dio non stava usando il plurale di maestà, come se stesse parlando a se stesso. Si rivolgeva almeno ad un’altra persona che voleva far partecipare all’atto creativo. (Gen. 1:26) Nessuna persona di mente aperta negherà che questo richiedeva cooperazione. Purtroppo le prime creature umane, Adamo ed Eva, si schierarono dalla parte dell’invisibile persona spirituale che manovrò il visibile serpente facendo sì che esso chiamasse Dio bugiardo. Per la loro disubbidienza a Dio furono espulsi dalla famiglia universale dei figli di Dio, come pure dal giardino di Eden. Quindi Dio “pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiammeggiante lama d’una spada che ruotava continuamente per custodire la via dell’albero della vita” che si trovava nel giardino. (Gen. 3:24) C’erano almeno due cherubini, appartenenti alla celeste famiglia di Dio, che erano stati autorizzati a materializzarsi per essere visibili al genere umano.

8. Che cosa divenne quindi evidente, e cosa mostra al riguardo Giobbe 38:6, 7?

8 È quindi evidente che agli inizi dell’esistenza dell’uomo c’erano già altri appartenenti alla celeste famiglia di Dio. Ecco perché, facendo delle domande circa la fondazione della terra, Geova Dio disse: “In che cosa sono stati affondati i suoi piedistalli con incastro, o chi ne pose la pietra angolare, quando le stelle del mattino gridarono gioiosamente insieme, e tutti i figli di Dio emettevano urla d’applauso?” — Giob. 38:6, 7.

9. Quali ordini di creature celesti sono menzionati nei Salmi, in Isaia 6:2 e nella profezia di Daniele?

9 I Salmi 80:1 e 99:1 dicono che Geova ‘siede sui cherubini’. Probabilmente questa descrizione si rifà alla sacra arca del patto che si trovava nel Santissimo del tempio di Gerusalemme. Su quell’arca (simile a una cassa) c’erano due cherubini d’oro con le ali spiegate e rivolte le une verso le altre, e sopra di essi, al centro, c’era la cosiddetta luce Scecchina, che rappresentava la presenza di Geova Dio in quel tempio. In una miracolosa visione dell’interno del tempio, il profeta Isaia vide Geova seduto sul trono, servito da creature spirituali chiamate serafini. (Isa. cap. 6) Oltre ai serafini e ai cherubini, ci sono gli angeli in generale, come quelli di cui parla l’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione. Non dobbiamo poi dimenticare la creatura celeste chiamata Michele. Ci vien detto che egli è “uno dei primi principi”, “il vostro principe”, cioè il principe del popolo di Daniele. (Dan. 10:13, 21; 12:1) Appropriatamente Giuda 9 lo chiama “l’arcangelo Michele”.

10. Secondo la visione descritta in Daniele 7:1-10, perché sarebbe stato necessario mantenere l’ordine alla riunione della Corte?

10 Descrivendo una visione celeste particolarmente grandiosa, il profeta Daniele dice: “Continuai a guardare finché furono posti dei troni e l’Antico dei Giorni si sedette. Il suo vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura. Il suo trono era fiamme di fuoco; le sue ruote erano un fuoco ardente. Un corso di fuoco scorreva e usciva d’innanzi a lui. C’erano mille migliaia che lo servivano, e diecimila volte diecimila stavano proprio dinanzi a lui. La Corte si sedette, e furono aperti dei libri”. (Dan. 7:9, 10) In quella Corte divina doveva regnare l’ordine, visto che il numero di quelli che servivano il Giudice era di 10.000 volte 10.000.

11. In armonia con quanto precede, cosa dice Salmo 103:19-21, e com’è anche chiamato Geova da I Samuele 1:3 in poi?

11 In armonia con ciò nel Salmo 103:19-21 si legge: “Geova stesso ha fermamente stabilito il suo trono nei medesimi cieli; e su ogni cosa il suo proprio regno ha tenuto dominio. Benedite Geova, o angeli suoi, possenti in potenza, che eseguite la sua parola, ascoltando la voce della sua parola. Benedite Geova, voi tutti eserciti suoi, suoi ministri, che fate la sua volontà”. Molto appropriatamente, da I Samuele 1:3 in poi il Sovrano Universale è chiamato anche “Geova degli eserciti”. — Giac. 5:4, Traduzione del Nuovo Mondo.

12. L’esistenza di questi titoli o designazioni, addirittura di “eserciti”, fra il personale celeste di Dio, cosa indica che c’è in cielo?

12 Perciò, alla luce di tutti i suddetti riferimenti scritturali, cosa comprendiamo dal fatto che il personale angelico di Dio include un arcangelo, principi, cherubini, serafini, angeli, eserciti, e che tutte queste categorie e ordini, o livelli di esistenza, ed “eserciti” agiscono in armonia e in piena sottomissione all’Antico dei Giorni, Geova Dio? Comprendiamo chiaramente che tutti gli appartenenti al personale celeste di Dio sono organizzati. Tutto questo personale celeste costituisce l’organizzazione di Dio. Ciò significa che Dio ha un’organizzazione, parola che in ebraico è histadrùth e in greco orgànosis.

LA “DONNA” IN CIELO

13. (a) Che effetto ebbe il peccato di Adamo ed Eva sull’organizzazione di Dio? (b) Cosa disse allora Dio rivolgendosi apparentemente a un serpente non in grado di capire?

13 Quando Adamo ed Eva peccarono, ciò influì sull’organizzazione universale di Dio, della quale essi costituivano la parte visibile, terrestre. Smisero di appartenere alla famiglia che ha come Padre celeste il Creatore. Passarono dalla parte dell’invisibile creatura spirituale che si era servita del menzognero serpente. Certo il serpente letterale non poté comprendere le parole che apparentemente Dio aveva rivolto a lui: “Perché hai fatto questo, sei il maledetto fra tutti gli animali domestici e fra tutte le bestie selvagge del campo. Striscerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. — Gen. 3:14, 15.

14. Perché si deve escludere un’applicazione letterale delle parole che Dio rivolse al serpente, e di che specie di serpente e di donna deve trattarsi?

14 Prese letteralmente, cosa indicherebbero queste parole? Che ci sarebbe stato un odio mortale fra il serpente letterale e la donna letterale. Inoltre, che il seme o progenie di Eva sarebbe stato l’instancabile nemico dei discendenti di quel serpente; e che quel serpente avrebbe dovuto continuare a vivere fino all’arrivo del seme di Eva. Poi quel “seme” sarebbe stato letteralmente ferito al calcagno dal serpente e, a sua volta, il “seme” ferito avrebbe schiacciato la testa al serpente, uccidendolo. Ma di che conforto o di quale utilità sarebbe stato questo per tutta l’umanità? Una simile spiegazione letterale non avrebbe davvero nessun senso. Creerebbe così tante difficoltà che qualsiasi studente biblico dotato di buon senso non può non riconoscere che le parole di Dio riportate in Genesi 3:14, 15 devono avere un significato simbolico. Perciò il serpente che rivolse a Eva la domanda trabocchetto deve simboleggiare qualcosa di più grande, come pure la “donna” menzionata a questo riguardo deve essere una “donna” simbolica.

15. Perché non è necessario tirare a indovinare per scoprire l’identità del simbolico serpente? Che età avrebbe ora in veste di “originale serpente”?

15 Ebbene, dobbiamo tirare a indovinare per scoprire l’identità del simbolico serpente? No! Ce la rivela la Bibbia stessa. In Rivelazione 12:9 parla di quel misterioso serpente e lo chiama “il gran dragone”, “l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana”. Era lui l’originale serpente simbolico e nel 96 E.V., quando l’apostolo Giovanni scrisse il libro di Rivelazione, Satana il Diavolo, in qualità di simbolico serpente, aveva più di 4.100 anni. Ora, nel tempo dell’adempimento della visione di Rivelazione, quell’“originale serpente” ha circa 6.000 anni, età che nessun serpente letterale ha mai raggiunto. Giovanni 8:44 dice che egli “è bugiardo e padre della menzogna”.

16. (a) Rivelazione capitolo 12 descrive la lotta fra quali due contendenti, ma ciò nonostante che cosa viene alla luce? (b) Dove e perché la madre simbolica è costretta a essere nutrita spiritualmente sotto la protezione di Dio?

16 Poiché Eva, alla quale Satana il Diavolo mentì per mezzo del serpente, non era la “donna” di Genesi 3:15, di chi si tratta? Ancora una volta il libro di Rivelazione ci aiuta ad avere il giusto intendimento. Il capitolo 12 descrive una lotta fra Satana il Diavolo e una “donna”, la quale, da capo a piedi, è rivestita di luce del sole, della luna e delle stelle (dodici in tutto). Il buon senso ci indica che deve trattarsi di una celeste “donna” simbolica, poiché non si parla mai dei celesti angeli come di donne. Questa donna è incinta, e Satana il Diavolo, come un famelico dragone, aspetta che la donna dia alla luce la progenie per inghiottirla. Ma il celeste Padre di quella progenie vigila e sventa l’intento di Satana, così che alla nascita la progenie maschia ‘viene rapita presso Dio e il suo trono’, affinché da lì possa “pascere tutte le nazioni con una verga di ferro”. (Riv. 12:1-5) Quella nascita reale non pone fine all’inimicizia fra Satana e la “donna” simbolica, come si nota dal fatto che essa dev’essere nutrita spiritualmente sotto la protezione divina a motivo di Satana. Segue poi una guerra in cielo.

17. “L’originale serpente” subì la mortale ferita alla testa al termine della guerra in cielo? Che effetto ebbe l’esito di quella guerra sugli uomini che erano sulla terra e sul mare?

17 L’arcangelo Michele è al comando delle forze di “Geova degli eserciti”. Con questi eserciti angelici Michele combatte a favore dell’intronizzato “figlio” nato dalla “donna”. Satana, “l’originale serpente”, dovrà subire la mortale ferita alla testa, ed egli e i suoi angeli demonici perdono la battaglia. Vengono scacciati dal cielo e scagliati sulla terra. Ma non è questa la ferita alla testa, perché Satana è ancora vivo e vegeto. Non c’è da meravigliarsi quindi che in cielo si oda il grido: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. — Riv. 12:7-12.

18. Cosa significò per “il regno del nostro Dio” la vittoria di Michele e dei suoi eserciti, e chi avrebbe quindi potuto rallegrarsi?

18 Poiché l’arcangelo Michele e i suoi angeli riportano la vittoria e il “figlio” reale non viene detronizzato dal suo trono celeste al fianco di Dio, appropriatamente si ode l’annuncio celeste: “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! . . . Per questo motivo, rallegratevi, o cieli”.

19. Cosa raffigura la “donna” che dà alla luce il “figlio” maschio, e perché?

19 Il “figlio” maschio menzionato in Rivelazione 12:5 è evidentemente simbolico. Tutte le cose che vengono dette in relazione ad esso rivelano che non raffigura una singola persona, ma il regno di Dio con l’autorità di suo Figlio Gesù Cristo di pascere tutte le nazioni con una verga di ferro per frantumarle nella futura “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Riv. 16:14-16) Come il “figlio” non è una singola persona, così la madre, la “donna” celeste, non è una singola persona. Poiché il marito della simbolica “donna” incinta è Dio, essa deve raffigurare l’organizzazione spirituale di Dio. Questa organizzazione provvede i componenti di quel regno celeste, non solo il glorificato Gesù Cristo, colui che evidentemente ricopre il ruolo dell’arcangelo Michele, ma anche i suoi “fratelli” spirituali, che sono anche i “fratelli” dell’organizzazione spirituale di Dio. — Riv. 12:10, 11.

20. In che modo Rivelazione 12:17 indica se sulla terra ci sono ancora o no alcuni “fratelli” dell’organizzazione spirituale di Dio?

20 Sulla nostra terra piena di guai c’è ancora un rimanente di questi “fratelli” spirituali. Infatti Rivelazione 12:17 dice: “E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”. Come parte del seme della “donna” di Dio, essi hanno la speranza del Regno.

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