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  • w82 1/3 pp. 11-15
  • Il giorno di giudizio degli dèi

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  • Il giorno di giudizio degli dèi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/3 pp. 11-15

Il giorno di giudizio degli dèi

“Chi è Dio come te?” — Mic. 7:18.

1. Pur negando l’esistenza di Geova, in quali intelligenze sovrumane crede la maggioranza dell’umanità?

OGGI sempre più persone dicono: ‘Dio non esiste!’ Qualunque sia la ragione per cui lo dicono, la Bibbia afferma: “L’insensato ha detto nel suo cuore: ‘Non c’è Geova’”. (Sal. 14:1) Anche se molti negano l’esistenza di Geova, la maggioranza del genere umano crede effettivamente in un’infinità di dèi. In India soltanto gli indù credono in centinaia di milioni di divinità.

2. Oggi che la divinità di tutti coloro che sono considerati dèi è chiamata in causa, chi funge da giudice?

2 La Bibbia riconosce che ci sono molti che vengono chiamati dèi o che cercano di fare di se stessi un dio. Salmo 82:1, 6 dice: “Dio si pone nell’assemblea del Divino; in mezzo agli dèi giudica. ‘Io stesso ho detto: “Voi siete dèi, e voi tutti siete figli dell’Altissimo”’”. Salmo 97:1, 7 inoltre dice: “Geova stesso regna! . . . Tutti quelli che servono alcuna immagine scolpita provino vergogna, quelli che si vantano di dèi senza valore. Inchinatevi a lui, dèi tutti”. La divinità di tutti questi che gli uomini adorano è ora chiamata in causa. Il loro giorno di giudizio è arrivato. Geova giudica.

3. Nell’ottavo secolo a.E.V., il nome di quale profeta giudeo costituiva una sfida per tutti gli dèi del mondo, e perché?

3 Nell’ottavo secolo a.E.V. c’era un profeta il cui stesso nome era una sfida per tutti gli dèi del mondo. Il suo nome, Michea, significa “Chi è simile a Iah?” cioè ‘chi è simile a Geova?’ — Mic. 1:1; Ger. 26:18.

4. Con quale domanda di sfida per tutti coloro che sono chiamati dèi hanno relazione Michea e il suo libro profetico?

4 Facendo un contrasto fra sé e gli abitanti delle nazioni gentili, il profeta Michea, parlando anche a nome degli altri fedeli come lui, dice: “Tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Mic. 4:5) Molto appropriatamente Michea, verso la fine del suo libro profetico, solleva questa domanda di sfida: “Chi è Dio come te, che perdoni l’errore e passi sopra alla trasgressione del rimanente della [tua] eredità?” — Mic. 7:18.

5. Secondo Michea 1:2-4, a chi Geova espone apertamente la sua causa, e su quale questione?

5 La questione della divinità riguarda il mondo intero, e Geova espone la sua causa al pubblico in generale, specialmente a quelli che dicono di rappresentarlo sulla terra. Questo fatto si nota chiaramente dalle sue parole riportate in Michea 1:2-4: “Udite, o popoli, tutti quanti; presta attenzione, o terra e ciò che ti riempie, e il Signore Geova serva come testimone contro di voi, Geova dal suo santo tempio. Poiché, ecco, Geova esce dal suo luogo, e per certo scenderà e calcherà gli alti luoghi della terra. E i monti devono struggersi sotto di lui, e i bassopiani stessi si fenderanno, come la cera a causa del fuoco, come le acque versate per un luogo erto”.

6. In Michea 1:12; 2:3, 4; 4:10, in che modo Geova spiega il significato di queste terrificanti figure di linguaggio?

6 Proseguendo la sua testimonianza, Geova spiega il significato di queste terrificanti figure di linguaggio, dicendo:

“Ciò che è male è sceso da Geova alla porta di Gerusalemme”. (Mic. 1:12) “Perciò Geova ha detto questo: ‘Ecco, penso contro questa famiglia una calamità da cui non rimuoverete il vostro collo, così che non camminerete in maniera orgogliosa; perché è un tempo di calamità. In quel giorno uno prenderà riguardo a voi un’espressione proverbiale e per certo farà una lamentazione, pure una lamentazione. Si dovrà dire: “Siamo stati positivamente spogliati! Egli altera la medesima porzione del mio popolo. Come la rimuove da me!”’” (Mic. 2:3, 4) “Abbi penosi dolori e grida, o figlia di Sion, come la donna che partorisce, poiché ora . . . dovrai andare fino a Babilonia”. — Mic. 4:10.

7. Mentre leggiamo i motivi per cui Geova dice che prenderà tale drastico provvedimento, quale moderna controparte dovremmo avere in mente, e specialmente riguardo a quali cose cattive?

7 Mentre esaminiamo i motivi per cui Geova dice di voler prendere tale drastico provvedimento, teniamo presente l’odierna cristianità, poiché essa è la controparte dell’infedele Israele dei giorni di Michea. Continuando la sua pubblica testimonianza Geova spiega: “È a causa della rivolta di Giacobbe che c’è tutto questo, pure a causa dei peccati della casa d’Israele”. Fra quei peccati Geova menziona l’adorazione sugli “alti luoghi” invece che nel tempio di Gerusalemme, e l’adorazione idolatrica delle “immagini scolpite”. — Mic. 1:5-7.

8, 9. (a) Secondo Michea 2:1, 2; 3:1, 3, in che modo gli israeliti depredavano i loro connazionali? (b) Michea prestava servizio come testimone visibile di chi, e grazie a che cosa?

8 Oltre a quanto detto sopra, Geova menziona “quelli che tramano ciò che è dannoso” e “quelli che praticano ciò che è cattivo, sui loro letti”. Egli aggiunge: “Si mettono a farlo alla luce del mattino, perché è nel potere della loro mano. E hanno desiderato campi e li han rapiti, anche case, e le han prese; e hanno frodato l’uomo robusto e la sua casa, l’uomo e il suo possedimento ereditario”. (Mic. 2:1, 2) “Non è affar vostro conoscere il diritto? Voi odiatori di ciò che è bene e amatori del male, che strappate la pelle alla gente e il loro organismo dalle loro ossa; voi che avete anche mangiato l’organismo del mio popolo, e li avete spogliati della loro stessa pelle, e avete frantumato le loro medesime ossa, e li avete fatti a pezzi come ciò che è nella caldaia e come la carne in mezzo a un paiolo”. — Mic. 3:1-3.

9 Con queste parole il Sovrano Signore Geova agì “come testimone” contro l’antico regno di Giuda. Il suo profeta Michea dovette prestare servizio quale Suo visibile testimone, e questo richiese grande coraggio da parte sua, sì, grande forza spirituale. Ma Michea si mostrò all’altezza dei requisiti di tale servizio. In che modo? Ce lo dice con queste parole: “Io stesso son divenuto pieno di potenza, con lo spirito di Geova, e di diritto e possanza, per dichiarare a Giacobbe la sua rivolta e a Israele il suo peccato”. — Mic. 3:8.

10. In che modo Israele trattava ingiustamente Dio stesso, e, come esempio per noi, in che senso Michea non fu un debole?

10 Lo stesso spirito di Geova che diede a Michea il potere di proclamare verbalmente l’energico messaggio di giudizio lo spinse anche a mettere per iscritto questo vigoroso messaggio del vero Dio. Michea aveva qualcosa che mancava ai falsi profeti, ai visionari e ai divinatori del suo tempo, e quindi aveva la “risposta” di Geova ai problemi nazionali, cioè alla “rivolta di Giacobbe” e al “peccato” d’Israele. Personalmente Michea aveva il senso del diritto, per cui si rendeva perfettamente conto che il suo proprio popolo trattava ingiustamente Dio, infrangendo senza scrupoli la legge di Dio e violando il patto nazionale concluso con lui tramite il mediatore Mosè. Come ottimo esempio per gli odierni testimoni cristiani di Geova, Michea non fu un debole in senso religioso, ma fu pieno di possanza spirituale, sapendo riconoscere il peccato come tale!

LA RESPONSABILITÀ DEI FALSI DÈI PER LE CATTIVE CONDIZIONI

11. Chi è responsabile delle cattive condizioni morali e religiose sia dell’antico Israele che della moderna cristianità?

11 Non era Geova degli eserciti il responsabile delle cattive condizioni in cui versava l’antica nazione d’Israele. Né è il responsabile delle cattive condizioni morali e religiose in cui si trova l’attuale controparte d’Israele, la cristianità. Ai giorni di Michea, come anche oggi, i responsabili erano “l’iddio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo, e tutti gli dèi demonici con lui. (Matt. 4:3, 4; II Cor. 4:4) In armonia con ciò è scritto: “Tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio”. (Mic. 4:5) ‘Ci sono quelli che son chiamati “dèi”, sia in cielo che sulla terra, come ci sono molti “dèi” e molti “signori”’. (I Cor. 8:5) Tutti questi falsi dèi han fatto il loro tempo, compiendo ogni danno possibile.

12. In che modo Geova eseguirà ora un giudizio visibile su tutti quei falsi dèi?

12 Ora però è giunto il tempo che Geova, l’Iddio Onnipotente, li porti tutti in giudizio e metta fine a tutte le loro forme di adorazione praticate mediante templi, sacerdoti, idoli o immagini scolpite, riti e sacrifici. Mediante il profeta Michea, Geova indicò il suo irreversibile proposito di far questo nel caso dell’antico Israele tipico: “Di sicuro stroncherò le stregonerie dalla tua mano, e non continuerai ad avere i praticanti di magia. E senz’altro stroncherò le tue immagini scolpite e le tue colonne di mezzo a te, e non ti inchinerai più all’opera delle tue mani. E dovrò sradicare i tuoi pali sacri di mezzo a te e annienterò le tue città. E nell’ira e nel furore dovrò eseguir vendetta sulle nazioni che non hanno ubbidito”. — Mic. 5:12-15.

13. Da quando è in corso il più grande smascheramento di false divinità, e perché questo include la cristianità?

13 Negli scorsi cento anni i falsi dèi di questo mondo, anche della cristianità, sono stati smascherati. Questo smascheramento non ha uguali nella storia delle nazioni da che Gerusalemme fu distrutta dai babilonesi nel 607 a.E.V., cioè circa 109 anni dopo che il profeta Michea ebbe terminato di scrivere la sua profezia. Ciò ha incluso lo smascheramento dello stesso dio della cristianità, la cosiddetta Trinità, inspiegabilmente composta di tre dèi in uno, ciascuno dei quali coesistente, coeguale e coeterno con gli altri. Questa divinità trina è stata a volte rappresentata da un corpo umano con tre teste o da una testa con tre facce. L’uso di immagini di fattura umana nell’adorazione religiosa si può chiaramente osservare nei templi, nelle cattedrali e nelle chiese della cristianità.

14. (a) Chi ha preso notevolmente parte sulla terra a quest’opera di smascheramento? (b) Quando e come questa classe di Michea assunse il nome di “testimoni di Geova”, e quale responsabilità questo comporta?

14 In questo tempo di giudizio di tutti i falsi dèi di questo mondo, chi sono quelli che hanno compiuto l’opera di smascheramento? I dedicati e battezzati cristiani che sono stati unti con lo spirito di Geova Dio mediante Gesù Cristo. Come gruppo o classe furono prefigurati da Michea, il profeta di Geova. Attività simili a quelle di Michea sono state compiute in epoca moderna, in particolare dalla fine della prima guerra mondiale avvenuta nel 1918. Allora la classe di Michea si fece risolutamente avanti sulla scena postbellica e agì in maniera notevole quale testimone dell’Iddio di Michea contro i sistemi idolatrici della cristianità e del paganesimo. Con validi motivi questa classe di Michea, riunita in un’assemblea internazionale a Columbus, nell’Ohio (U.S.A.), adottò nel 1931 una risoluzione in cui essi dichiaravano di essere “testimoni di Geova” e si impegnavano ad assolvere l’incarico di Suoi testimoni. Seguendo quell’esempio le congregazioni dei dedicati cristiani in tutto il mondo che si riconoscevano parte dell’“Israele di Dio” diedero unitamente il loro assenso alla risoluzione del 1931 e assunsero il nome biblico di “testimoni di Geova”. (Isa. 43:10-12; Gal. 6:16) Per quanto preso di mira dalla cristianità, questo nome è rimasto!

15. (a) Chi è, per sua stessa ammissione, il più grande testimone di Geova? (b) Cosa avrebbe quindi voluto fare Satana a questo testimone mentre era sulla terra?

15 Quelli che portavano questo nuovo nome riconoscevano che il loro Condottiero, Gesù Cristo, era ed è il più grande testimone di Geova. Nell’ultimo libro della Bibbia, la Rivelazione che Geova Dio diede all’anziano apostolo Giovanni tramite il glorificato Gesù Cristo, l’unigenito Figlio di Dio dice di sé: “Queste son le cose che dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. (Riv. 3:14) Come suo Padre Geova, il Signore Gesù recò testimonianza contro le deplorevoli condizioni dell’Israele dei suoi giorni, simili a quelle descritte da Michea. È un fatto di rilievo che Gesù sia colui che Geova impiega ora in questo giorno di giudizio di tutti i falsi dèi. Non è quindi strano che Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”, volesse distruggere l’unigenito Figlio di Dio mentre era sulla terra. A tal fine cercò di sfruttare l’ottima occasione che gli si presentò al momento della nascita umana di questo Figlio di Dio. Non c’è dubbio che, dalla profezia di Michea 5:2, Satana il Diavolo sapeva dove sarebbe avvenuta la nascita.

16. In che modo Michea 5:2 indicava dove sarebbe nato il Messia?

16 Michea 5:2 dice: “E tu, o Betleem Efrata, quella troppo piccola per essere fra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che deve divenire il dominatore in Israele, la cui origine è dai primi tempi, dai giorni del tempo indefinito”.

17. (a) Secondo il contesto di Michea 5:2, dopo quale avvenimento avrebbe avuto luogo la nascita promessa? (b) Allorché giunse il tempo di tale nascita, dove si trovava la vergine giudea e perché?

17 Secondo il contesto di Michea 5:2, la profezia si doveva adempiere dopo il ritorno dei giudei dai settant’anni di esilio nel paese di Babilonia. (Vedi Michea 1:16; 4:10). E in effetti si adempì 535 anni dopo il reinsediamento dei liberati giudei nel paese di Giuda, dove fu ricostruita la cittadina di Betleem. A suo tempo Geova mandò il suo angelo da una vergine giudea discendente del re Davide per dirle che sarebbe divenuta madre del promesso Messia, il Cristo. All’epoca in cui doveva partorire, Maria venne a trovarsi nella città nativa di Betleem, dove era andata a registrarsi secondo il decreto di Cesare Augusto. Lì, verso la metà del settimo mese ebraico, tishri, o ai primi di ottobre, nacque il primogenito di Maria, che, secondo le istruzioni dell’angelo, fu chiamato Gesù. L’interesse di Satana il Diavolo per questa nascita miracolosa è indicato dal fatto che certi suoi adoratori, cioè gli astrologi pagani, si interessarono attivamente di quell’evento. Uno storico, l’apostolo Matteo, scrive in merito:

18. Conforme al suo perfido piano, cosa fece Satana per far sapere a Erode, re della Giudea, che era nato Gesù?

18 “Essendo Gesù nato in Betleem di Giudea ai giorni del re Erode, . . . Erode si agitò, e con lui tutta Gerusalemme; e, radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, domandava loro dove doveva nascere il Cristo. Essi gli dissero: ‘A Betleem di Giudea; poiché così è stato scritto dal profeta: “E tu, Betleem del paese di Giuda, non sei affatto la più insignificante città fra i governatori di Giuda; poiché da te verrà un governante, che pascerà il mio popolo, Israele”’”. — Matt. 2:1-6.

19. Perché la strage dei bambini di Betleem ordinata da Erode non sortì l’effetto desiderato?

19 Perciò Erode mandò gli astrologi a Betleem. Ma quando quegli scrutatori di sogni non tornarono a riferirgli dove si trovava il neonato Gesù, Erode mandò a Betleem i suoi soldati e fece uccidere tutti i bambini maschi dai due anni in giù. Maria e il marito Giuseppe, però, essendo stati preavvertiti, avevano lasciato Betleem per rifugiarsi in Egitto, onde proteggere la vita del piccolo Gesù. Non c’è alcun dubbio che il geloso re Erode, assetato di potere, fu istigato dal suo dio, Satana il Diavolo, il simbolico Serpente la cui testa sarebbe stata schiacciata dal “seme” della “donna” di Dio. (Gen. 3:15) Così furono sventati i piani non solo di Erode ma anche dell’invisibile governante di tutti gli dèi demonici. — Matt. 2:7-18.

20. Da chi meritavano di essere giudicati Satana e i suoi dèi demonici, e, in questo tempo di giudizio, cos’hanno già subìto Satana e i suoi angeli?

20 Per saldare il conto, Satana il Diavolo e tutti i suoi dèi demonici meritavano di essere giudicati mediante colui che avevano tentato di distruggere. Questo giudizio è già in corso da che, nel 1914, terminarono “i fissati tempi delle nazioni” delle quali Satana il Diavolo è il dio. (Luca 21:24; II Cor. 4:4) In conformità delle parole di Dio in Genesi 3:15, la profezia di Michea 5:1 aveva predetto: “Con la verga colpiranno sulla guancia il giudice d’Israele”, cioè Gesù Cristo. Ma ora che è iniziato il giorno di giudizio di tutti i falsi dèi delle nazioni, il grande arcangelo Michele — il cui nome significa “Chi è simile a Dio?” — ha combattuto contro Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici e li ha espulsi dai cieli.

21. Al tempo della guerra in cielo, cos’era in corso sulla terra, e quando sarà che Cristo governerà tutta l’umanità senza interferenze da parte di Satana e degli altri dèi demonici?

21 In concomitanza con quella guerra nei cieli invisibili, si combatté dal 1914 al 1918 la prima guerra mondiale della storia umana. Il confinamento dell’inviperito Diavolo e di tutti gli altri dèi demonici nelle vicinanze della nostra minuscola terra ha prodotto un particolare tempo di ‘guai per la terra e il mare’. (Riv. 12:7-12) Questo giorno di giudizio di tutti i falsi dèi continuerà fino al termine della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon e al momento in cui Satana e tutti gli altri dèi demonici saranno inabissati per i mille anni del regno di Cristo. (Riv. 16:14-16; 20:1-3) Così il glorificato Governante uscito da Betleem, Gesù Cristo, governerà tutta l’umanità senza interferenze da parte di tutti i falsi dèi, e istruirà tutte le famiglie della terra nella vivificante adorazione dell’unico vivente e vero Dio.

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