La maggioranza è a favore di “una pratica immorale”
Quando i membri di una chiesa ortodossa greca di Schenectady (New York) hanno approvato con 43 voti contro l’allestimento di un bingo (una specie di tombola) nella chiesa, il parroco si è opposto, dicendo: “Non credo che la chiesa, per sopravvivere, debba ricorrere a un tipo di gioco d’azzardo”. Perciò si è dimesso, motivando così il suo gesto: “Non ho alcun dubbio che la nostra sala col bingo sarebbe gremita, cosa che non avviene per una conferenza o per l’istruzione religiosa. Ma se nella mia chiesa vengono 30 persone per le funzioni e 500 per giocare al bingo, a che serve la chiesa? Non è altro che un circolo ricreativo”.
Le dimissioni hanno indotto l’arcivescovo di New York a inviare un’energica lettera al locale consiglio parrocchiale. “Vi raccomandiamo paternamente e vi esortiamo ad astenervi dall’allestire il bingo nella vostra parrocchia”, diceva la lettera. “È una pratica immorale”. Cosa ha risposto il consiglio? “L’arcidiocesi fa finta di non vedere. Dicono di non farlo, ma le chiese lo fanno”. Il fatto è che circa 50 delle 500 parrocchie ortodosse greche degli Stati Uniti seguono questa “pratica immorale”.