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  • Servizio a Geova sul suo santo monte

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  • Servizio a Geova sul suo santo monte
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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  • INTRAVISTO IL “MONTE”
  • LE ALPI O IL MONTE DI GEOVA?
  • NUBI OSCURE ALL’ORIZZONTE
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  • INTREPIDI SUL “MONTE” DI GEOVA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 15/3 pp. 23-27

Servizio a Geova sul suo santo monte

Narrato da Fred Germann

IN CERTE parti del mondo la gente venera superstiziosamente le montagne. Personalmente, essendo nato in Svizzera, mi sono sempre sentito irresistibilmente attratto dai monti, in particolare dalle Alpi. Sin dall’infanzia ne ho ammirato l’imponenza e lo splendore, e ne ho considerato la maestosità una silente testimonianza della gloria di Dio. Tuttora, all’età di 86 anni, la vista delle torreggianti vette mi ricorda la profezia di Michea 4:1, 2, che predice il radunamento di uomini e donne risoluti sul “monte della casa di Geova”, il luogo della sua pura adorazione, innalzata al di sopra di tutte le false religioni. Che privilegio è stato per me quello di essere testimone dell’adempimento di questa profezia! Ma proprio come per scalare le Alpi ci vogliono determinazione e sforzi, così ho dovuto superare molti ostacoli simili a montagne per continuare a praticare la pura adorazione. (Matt. 17:20) Posso condividere con voi alcuni ricordi?

INTRAVISTO IL “MONTE”

Nel 1903, mentre abitava nell’Oberland bernese, mia madre intravide per la prima volta il “monte” della vera adorazione. Aveva letto un volantino biblico che annunciava un prossimo millennio sotto il dominio di Cristo, dominio che avrebbe preso il posto dell’attuale sistema ingiusto. Fu così colpita da questo messaggio che non poté fare a meno di parlarne con i vicini. Una sera ricevette la visita di un pastore adirato. Ma, Bibbia alla mano, seppe rispondergli a dovere. A quel tempo avevo otto anni.

Presto mia madre simboleggiò la sua dedicazione a Dio col battesimo in acqua. Nella nostra zona della Svizzera c’era solo un piccolo gruppetto di cristiani con una “fede da trapiantare i monti”. (I Cor. 13:2) Si trovava nella cittadina di Thun, dove più di 60 anni dopo sarebbe stata costruita la filiale svizzera della Watch Tower Society. Benché il luogo fosse distante da casa nostra, mia madre frequentava il più possibile le adunanze che vi si tenevano. A quel tempo la congregazione di Thun era diretta principalmente da due fratelli carnali, entrambi insegnanti molto dotati. Uno di loro era stato alla “Casa Biblica” di Allegheny (che in seguito divenne parte di Pittsburgh), in Pennsylvania, negli Stati Uniti, e aveva partecipato alla traduzione del quinto volume degli Studi sulle Scritture in tedesco.

Purtroppo entrambi questi fratelli smisero di seguire la grande Guida, Gesù Cristo, e cominciarono ad ‘appoggiarsi al loro proprio intendimento’. (Prov. 3:5) Gradualmente svilupparono uno spirito critico. Mia madre, non sapendo dove andare, continuò per un certo tempo a frequentare quel gruppo, ma ben presto il suo fervore per il servizio di Dio cominciò a diminuire, finché a un certo punto smise di andare alle adunanze. Continuò però a parlarmi della verità, e allo scoppio della prima guerra mondiale cominciai a mostrare vero interesse.

Nel 1915 si iniziò a tenere le adunanze cristiane nella nostra cittadina di Frutigen. Una persona del posto mise a disposizione la sua casa per proiettarvi il Fotodramma della Creazione, prodotto dal pastore Russell. Questa proiezione della durata di otto ore, divisa in quattro parti, che utilizzava diapositive e filmati sonori e a colori, spiegava il proposito di Dio dal tempo della creazione, attraverso tutta la storia umana, fino all’emozionante adempimento del proposito divino per la terra e per l’umanità alla fine del millennio. Mia madre e io rimanemmo molto colpiti da questa eccezionale esposizione. Riprendemmo così i contatti con gli Studenti Biblici, oggi chiamati Testimoni di Geova. Come eravamo felici! Eravamo ai piedi del “monte della casa di Geova”.

LE ALPI O IL MONTE DI GEOVA?

A quel tempo ero un appassionato alpinista, al punto da rischiare la vita. Ma di tanto in tanto mi chiedevo: ‘Qual è il vero scopo della vita, e perché il Creatore di tutte queste bellezze non mette fine all’ingiustizia e alla sofferenza?’ Grazie alla frequenza alle adunanze e allo studio delle pubblicazioni della Società (Watch Tower) cominciai a capire e ad apprezzare la Bibbia e il suo Autore, Geova Dio. Così nell’autunno del 1915 decisi che il mio amore per le montagne svizzere doveva passare al secondo posto, dopo il mio amore per il “monte” della vera adorazione. Dedicai la mia vita a Geova e fui battezzato dal fratello Emile Lanz nel suo appartamento di Berna. All’epoca il dottor Lanz era responsabile dell’opera in Svizzera e in Francia.

Allora avevo vent’anni, e avevo sperato di fare carriera lavorando per le poste svizzere. Ma da allora in poi scelsi Gesù come Guida e decisi di ‘seguire attentamente le sue orme’. (I Piet. 2:21) Scrissi quindi agli Studenti Biblici ordinando della letteratura biblica da usare nell’opera di evangelizzazione. Ricevetti un enorme pacco di volantini da distribuire. Proprio in quel periodo dovetti trasferirmi per motivi di lavoro nella cittadina di Huttwil. ‘Ora’, dissi a me stesso, ‘datti da fare!’ C’era da fare molta strada in salita ed ero solo, ma traevo la forza necessaria dal quotidiano studio della Parola di Dio e dalle pubblicazioni della Società. Inoltre Ebrei 13:11-15 mi dava la determinazione di cui avevo bisogno. Quando ebbi finito di predicare in questa cittadina, mi recai nei villaggi vicini, tornando a rivisitare gli interessati. Né trascuravo i miei colleghi di lavoro. Chiesi a uno di loro se gli sarebbe piaciuto studiare la Bibbia, ed egli accettò la mia proposta. Anche sua moglie e un vicino assistevano alle nostre discussioni bibliche.

Nel corso di queste discussioni, la moglie del mio collega e il vicino mi chiesero se sarei stato disposto a parlare col predicatore protestante, e accettai. Costui credeva ancora alla dottrina dell’inferno di fuoco. Gli spiegai che era del tutto illogica, perché le fiamme avrebbero rapidamente consumato il corpo di carne. Al che replicò: “Questo non è un problema. Probabilmente Dio provvede corpi di amianto”. Quando aprii la Bibbia in Ezechiele 18:4 (che dice: ‘L’anima che pecca morrà’), mi interruppe dicendo: “Dobbiamo credere che l’anima è immortale e basta”. Si rifiutò di considerare qualsiasi altra scrittura sull’argomento.

Verso quel tempo incontrai un’insegnante di scuola che pure credeva nell’inferno di fuoco. Le chiesi se pensava che fosse possibile essere felici in cielo, dove sperava di andare, sapendo che miliardi di peccatori pativano in eterno le pene dell’inferno. Se ne uscì con una risposta del tutto inaspettata: “Dio farà in modo che non ci penseremo nemmeno”. Questo strano modo di ragionare mi convinse della necessità di aiutare quelli che ‘adoravano ciò che non conoscevano’. — Giov. 4:22.

Pochi mesi dopo fui trasferito a Wangen-sur-Aar, dove ebbi la gioia di frequentare la congregazione di Biel. Fu lì che presi la decisione di intraprendere il servizio continuo, per cui inviai alle autorità postali svizzere una lettera di dimissioni. Una volta sistemati tutti i miei affari, andai a Zurigo, dove gli Studenti Biblici avevano il loro deposito di letteratura. Nel maggio del 1916 divenni quindi colportore (pioniere). Anziché provare gioia scalando le montagne, ora ero in grado di dedicare tutto il mio tempo a invitare le persone a ‘venire e salire al monte di Geova’. — Mic. 4:2.

NUBI OSCURE ALL’ORIZZONTE

Chi ha partecipato a qualche scalata sa che bisogna essere equipaggiati per gli improvvisi cambiamenti del tempo. Ebbene, in quegli anni della prima guerra mondiale, nubi oscure si stavano addensando sul pacifico orizzonte della nostra opera di predicazione in Svizzera. Il fratello Lanz, che nel 1915 mi aveva battezzato, cominciò a manifestare uno spirito ribelle verso Charles Taze Russell, il primo presidente della Società. L’orgoglio di Lanz per il fatto di essere un “dottore”, e la convinzione che i suoi metodi fossero i migliori, fecero sì che gradualmente il suo cuore si inasprisse.

Una domenica, mentre visitavo la congregazione di Frutigen, Lanz passò all’opposizione aperta. Durante il suo discorso disse che la Società era in errore e propose “un’altra sorta di buona notizia”. (Gal. 1:6) Fino a quel momento aveva sempre presentato il fratello Russell come un cristiano esemplare, ma ora cominciò a criticarlo severamente. Mia madre, adirata per quello che sentiva, mi disse: “Dobbiamo rimanere saldi. È qui che abbiamo trovato la verità, e questa è l’opera di Dio!” Il suo leale attaccamento a Geova e alla sua adorazione sul suo santo monte era divenuto incrollabile. Ma la sua salute fisica peggiorava. Così nel maggio del 1917, a causa di responsabilità familiari, dovetti rinunciare al ministero continuo e fare ritorno a casa, dove ripresi il mio lavoro secolare. Mia madre terminò la sua vita terrena nel 1918, fedele sino alla fine.

Dopo quelle prove sembrò che la nostra congregazione di Frutigen fosse stata ‘vagliata come il grano’, perché solo quattro di noi continuarono a invitare le persone ad adorare Geova sul suo santo monte. (Luca 22:31) Fra questi c’era la sorella Emmy Schneider, che in seguito intraprese l’opera di predicazione a tempo pieno e che serve ancora fedelmente Geova. Il fratello Russell inviò da Brooklyn Conrad Binkele per far fronte alla drammatica situazione creata da Lanz e rafforzare i fratelli. A quel tempo molti lasciarono il luminoso monte di Geova e ben presto si trovarono “nelle tenebre di fuori”. — Matt. 25:30.

Nel 1919 mi si presentò l’opportunità di riprendere il servizio continuo. Perciò diedi ancora una volta le dimissioni dal lavoro all’ufficio postale. Andai a dare una mano alla congregazione di Berna. A quel tempo Alexandre Freytag, rappresentante della Società all’ufficio di Ginevra per i paesi di lingua francese, divenne apostata e cominciò a mandare emissari per convincere delle sue idee i cristiani di Berna e dintorni. Mediante visite personali diversi di noi furono in grado di aiutare i fratelli a continuare a camminare saldamente sul “monte” della pura adorazione di Geova. — Rom. 16:17, 18, 25-27.

NUOVE ATTREZZATURE

La prima guerra mondiale aveva notevolmente sconvolto le comunicazioni internazionali. Perciò non ricevevamo più letteratura biblica da Brooklyn. Per aiutare le persone a trovare il “monte” di Geova, facemmo stampare le pubblicazioni bibliche necessarie presso una ditta locale. Ma venivano a costare troppo. Valutammo quindi la possibilità di stampare in proprio.

Alcuni membri della congregazione di Berna avevano una certa esperienza nel campo della stampa. Così, avendo ‘calcolato la spesa’ e col consenso del nuovo presidente della Società, il fratello J. F. Rutherford, fu formata una cooperativa chiamata “Tipografia Watch Tower”. (Luca 14:28) Per raccogliere i fondi necessari furono emesse obbligazioni da cento franchi, rimborsabili dietro richiesta e senza interesse, e fu acquistata una casa spaziosa a Berna, in Almendstrasse 36.

Un fratello capace fu incaricato di acquistare i macchinari. Sapendo quelle che erano le nostre possibilità finanziarie, andò in Germania per comprare macchine da stampa di seconda mano in buone condizioni e una rotativa nuova. Purtroppo tutte queste macchine furono caricate su un vagone merci col tetto bucato. Era appena finita la guerra e in Europa le condizioni erano ancora difficili. Che delusione quando arrivarono i macchinari! La pioggia era penetrata e aveva fatto arrugginire tutto!

Era inutile mettersi a sedere e piangere. Membri della congregazione di Berna, incluse le sorelle, si misero all’opera armati di petrolio e tela smeriglio. Dopo settimane di duro lavoro non restava traccia di ruggine, e, con l’aiuto di un meccanico specializzato, i fratelli montarono le macchine da stampa e cominciarono a farle funzionare senza intoppi. In seguito l’edificio della stamperia servì per molti anni come ufficio filiale e stabilimento per la Svizzera e i paesi di lingua francese. Successivamente la Betel svizzera fu trasferita in un edificio molto più ampio costruito proprio al di là della strada, in Almendstrasse 39. Infine fu trasferita a Thun.

INTREPIDI SUL “MONTE” DI GEOVA

Il congresso di otto giorni tenuto a Cedar Point, nell’Ohio (U.S.A.), dal 1º all’8 settembre 1919, mise in risalto il tema “Benedetti gli intrepidi”, e fu fonte di grande incoraggiamento per noi Studenti Biblici. In Europa fummo aiutati molto anche dalla visita che il fratello Rutherford ci fece nell’autunno del 1920. Il suo esempio e le sue parole di incoraggiamento ci resero determinati a dare il meglio di noi stessi nel servire il Regno.

Oltre al Fotodramma, il discorso sul soggetto “Milioni ora viventi non morranno mai” fu una splendida testimonianza. C’erano grandi uditori e il libro che portava lo stesso titolo andava che era una meraviglia. A volte i servitori della letteratura ordinavano questi libri con telegrammi come “Mandate duecento Milioni”, o “Urgente. 150 Milioni”, con gran sorpresa dei telegrafisti!

Ebbi il privilegio di prestare servizio dall’inizio alla Betel di Berna, nell’ottobre del 1920, e conservo ancora meravigliosi ricordi del caloroso amore fraterno che regnava nella famiglia. Una mattina, nel luglio del 1921, il sorvegliante di filiale mi informò che ero stato incaricato di sovrintendere all’opera nell’Alsazia-Lorena e nella Saar. Anche se in quelle zone era già stato compiuto un gran lavoro, le congregazioni esistenti avevano bisogno di essere rafforzate e se ne dovevano organizzare delle nuove. Anche lì il “monte della casa di Geova” doveva essere “innalzato al di sopra dei colli”, affinché gli abitanti della Lorena, dell’Alsazia e della Saar potessero ‘affluirvi’ per adorare Geova. — Mic. 4:1.

Come pellegrino, e con l’aiuto degli anziani locali, potei organizzare campagne di conferenze pubbliche. Poiché all’epoca la Chiesa Cattolica era particolarmente forte in quelle zone, questa attività richiedeva coraggio, e molte volte ci tornava in mente il tema “Benedetti gli intrepidi”, trattato a Cedar Point.

AIUTO ALLE “PECORE”

Mediante il profeta Ezechiele, Geova dichiarò: “Ricercherò le mie pecore e ne avrò cura. E per certo le farò uscire dai popoli . . . Le pascerò in un buon pascolo, e il loro luogo di dimora sarà sugli alti monti d’Israele”. (Ezec. 34:11, 13, 14) In quei giorni, nel primo dopoguerra, cristiani zelanti cercavano le “pecore” in tutti i luoghi possibili e immaginabili, e le conducevano al “monte” della vera adorazione di Geova, dove potevano trovare nutriente cibo spirituale. — Vedi Matteo 25:31-46.

Quando si cominciò a pubblicare la rivista L’Età d’Oro, oggi Svegliatevi!, i giovani cristiani di Strasburgo e Saarbrücken si fecero coraggio. Presentavano la rivista nei molti ristoranti e nelle birrerie, dando un’ottima testimonianza.

Nel 1922 e nel 1923 il Fotodramma fu proiettato di nuovo in Alsazia, inizialmente dal fratello Charles Eicher, e in seguito da me, quando il fratello Eicher fu chiamato a prestare servizio alla Betel di Brooklyn. A quei tempi non esistevano impianti acustici. Fu quindi un bene che il Palais des Fêtes di Strasburgo avesse un’acustica perfetta, perché ogni sera c’era un uditorio di circa 1.800 persone. Il nostro violinista, Charles Rohner, contribuiva notevolmente al successo di quelle rappresentazioni. Anche lui fu chiamato alla Betel di Brooklyn, dove le sue doti musicali furono messe a buon frutto per valorizzare ulteriormente le trasmissioni della WBBR, la stazione radio della Watch Tower.

Anche gli abitanti del Granducato del Lussemburgo avevano bisogno di essere aiutati ad adorare Geova sul suo santo “monte”. Riuscii a proiettare il Fotodramma nelle città di Lussemburgo, Esch e Differdange, e a pronunciare discorsi in cinque altre località. Ma il Lussemburgo era troppo distante da Strasburgo perché potessi andarvi regolarmente. Infine furono prese disposizioni affinché fratelli di lingua tedesca della vicina Treviri, in Germania, si prendessero cura dell’opera nel granducato.

Nell’agosto del 1925, e poi nella primavera del 1926, ricevetti l’incarico di visitare come pellegrino le congregazioni della Svizzera orientale. Fu in quel periodo che incontrai la mia futura moglie, Antoinette. Ma non volevo che il matrimonio interferisse con il servizio continuo. Una soluzione si presentò proprio al momento giusto. Nel maggio del 1926 sorse il bisogno che qualcuno assumesse la responsabilità dell’ufficio e del deposito di letteratura della Società a Lenz, nella Francia del nord. Vi fui mandato io, prima da solo e poi, quando nel 1927 sposai Antoinette, con mia moglie. Nella sede di Lenz faceva lavori domestici, cucinava e sbrigava anche qualche lavoro in ufficio, insieme al fratello François Jankowski, che si interessava della corrispondenza con i fratelli polacchi della Francia settentrionale.

“AL SICURO SUI MONTI” DELL’ADORAZIONE DI GEOVA

Nel 1928 nacque Daniel, il nostro primo figlio, e un anno dopo arrivò Frédy. Dovetti così riorganizzare la mia vita. Dovevo cercarmi un lavoro secolare per mantenere la famiglia. (I Tim. 5:8) Il problema era decidere dove. Dovevamo tornare a casa in Svizzera, sulle Alpi che amavo tanto, o rimanere in Francia, dove sembrava che il bisogno fosse maggiore?

Alla fine decidemmo di trovare casa nella zona di Parigi, dove all’epoca c’era solo un gruppetto di proclamatori del Regno. Ed è qui che ci troviamo ancora oggi, dopo più di 50 anni. Anche se con un ritmo più lento a causa dell’età, sia Antoinette (Mimi) che io ci sforziamo ancora di servire fedelmente Geova sul suo santo “monte”, e ci rallegriamo vedendo alcuni dei nostri figli e nipoti fare altrettanto.

Che scalata, dal 1915 a oggi! Ma in tutto questo tempo sono stato aiutato da Geova e dalla sua organizzazione guidata da suo Figlio Cristo Gesù. Mentre la fine della mia vita terrena si avvicina, desidero esprimere il mio profondo apprezzamento allo “schiavo fedele e discreto” per gli eccellenti provvedimenti spirituali presi per aiutare sia me che tutti i miei conservi cristiani in ogni parte del mondo ad avere la forza spirituale necessaria per compiere l’ardua opera e sormontare gli ostacoli. (Matt. 24:45-47) Come l’antico profeta Abacuc, anch’io posso dire: “Il Sovrano SIGNORE [GEOVA] mi dà forza. Rende fermo il mio piede come quello di un cervo e mi tiene al sicuro sui monti”. — Abac. 3:19, Today’s English Version.

[Immagine di Fred Germann a pagina 23]

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