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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 1/5 p. 31

Domande dai lettori

◼ Perché Dio mandò Mosè da Faraone a chiedere il permesso ‘di andare per tre giorni di viaggio nel deserto’, dato che si era proposto di far partire gli israeliti dall’Egitto permanentemente?

Al rovo ardente, Dio disse che avrebbe impiegato Mosè per liberare gli israeliti dall’Egitto e che li avrebbe condotti in un paese dove scorrevano latte e miele. Dio disse a Mosè di informare Faraone con queste parole: “Geova, l’Iddio degli Ebrei, si è messo in contatto con noi, e ora vogliamo andare, ti preghiamo, per tre giorni di viaggio nel deserto, e vogliamo sacrificare a Geova nostro Dio”. — Esodo 3:18.

Dal momento che Dio aveva appena detto a Mosè che gli israeliti sarebbero andati nella Terra Promessa, potrebbe sembrare che non dicesse a Faraone tutti i fatti. Ma da come andarono le cose è evidente che il modo in cui Dio agì era giusto e servì al suo proposito.

Gli israeliti erano in Egitto da oltre 200 anni ed erano trattati come una nazione di schiavi. Tuttavia Dio, secondo l’immutabile promessa fatta ad Abraamo, avrebbe reso Israele una grande nazione. Avrebbero dimorato liberi nel paese che Dio aveva indicato ad Abraamo, il paese di Canaan. (Genesi 12:1, 2, 7; 18:18; 22:17, 18) Avrebbe Faraone cooperato spontaneamente col proposito di Dio?

No, Geova preconosceva che Faraone si sarebbe ostinatamente rifiutato di lasciar partire gli israeliti dall’Egitto, sia pure per breve tempo. Se Dio, tramite Mosè e Aaronne, avesse indicato che era Sua volontà che Israele partisse permanentemente, Faraone avrebbe potuto sollevare obiezioni che sarebbero potute sembrare plausibili, come ad esempio che il paese sarebbe stato sconvolto se oltre un milione di persone fossero partite tutte insieme e permanentemente. E altri avrebbero potuto essere inclini a giustificare l’atteggiamento di Faraone o a essere d’accordo con lui. La partenza d’Israele dal paese di Gosen per alcuni giorni soltanto non avrebbe comportato nessuna sostanziale perdita per gli egiziani.

Quando Faraone rifiutò ostinatamente di lasciar partire gli israeliti, sia pure per tre giorni, fu innegabilmente chiaro che il suo cuore era duro. Tale insensibile atteggiamento non era assolutamente giustificato, come non lo era l’accresciuta oppressione che Faraone decretò in risposta. — Esodo 5:1-9.

Anche dopo una serie di piaghe, l’ostinato Faraone non volle lasciar partire Israele dall’Egitto. Infine, la decima piaga fu così disastrosa per l’Egitto che Faraone disse a Mosè di prendere il popolo e partire, senza dir nulla di un periodo di tre giorni. Tuttavia, mentre era in corso l’esodo, Faraone cercò di intrappolare e riprendere Israele. Non ci riuscì, e lo stesso Faraone morì nel Mar Rosso. — Esodo 12:31-39; 14:5-9, 21-28; Salmo 136:15.

Perciò, che Dio dicesse a Mosè di fare la ragionevole richiesta di lasciar partire Israele per tre giorni servì a mettere alla prova Faraone. Rivelò quello che c’era nel suo cuore.

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