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  • w82 15/11 pp. 3-4
  • Qual è la meta della vostra vita?

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  • Qual è la meta della vostra vita?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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  • Qual è una meta degna?
  • L’importanza di avere una meta
  • Puoi raggiungere le tue mete!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2023
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 15/11 pp. 3-4

Qual è la meta della vostra vita?

DI GIORNO in giorno Kenichi coltivava la sua idea fissa: trovare l’oro che si nascondeva in quelle colline. Per 35 anni continuò a cercarlo senza posa sui colli adiacenti alla sua città natale. “Non ho tempo di cercar moglie o di stare con gli amici”, diceva. Divenne un uomo solitario, mosso dal desiderio di trovare quell’oro.

Poi, all’età di 65 anni, Kenichi trovò quello che aveva sempre cercato. Finalmente il prezioso metallo era suo! Quale fu la sua reazione dopo aver raggiunto la meta di tutta una vita? Egli fece questa riflessione: “Dapprima volevo solo essere ricco. Ma ora l’oro non ha in realtà grande importanza”.

Forse potete capire il suo stato d’animo. Era ricco, sì, ma in quella ricerca aveva bruciato 35 dei suoi anni migliori, anni che non avrebbe più riavuto. Quest’uomo senza amici si accorse che semplicemente non era valsa la pena di raggiungere quella meta. Nella vostra vita, vi è capitato di lottare strenuamente per raggiungere certe mete, solo per accorgervi che non davano alcuna soddisfazione? Dopo aver analizzato la vita di alcuni “che hanno raggiunto i loro sogni”, lo psicologo Daniel Levinson dice che spesso “cominciano a chiedersi: ‘È tutto qui? È valsa la pena di rinunciare a tutto il resto per arrivarci?’”

Può darsi invece che siate fra coloro che comprendono l’inutilità di perseguire mete materialistiche e, di conseguenza, siete indecisi sulle vostre stesse mete. Non avere una meta precisa nella vita può essere dannoso quanto averne una inutile. Il dott. Bennett Leventhal, esperto in psichiatria infantile, ritiene che i problemi comportamentali di molti giovani abbienti siano dovuti al fatto che i loro genitori non sono in grado di offrire loro “alcuna meta oltre il successo materiale”. Nei sobborghi di Chicago, dove il dott. Leventhal esercita, si registra uno dei più alti indici di suicidi degli Stati Uniti, specialmente fra i giovani. Secondo un articolo dello stimato giornale tedesco Frankfurter Allgemeine (12 settembre 1981), alla base del drammatico aumento del consumo di droga, della delinquenza, della depressione e dei crimini assurdi fra i giovani, c’è “un crescente senso di inutilità”. Sì, non hanno nessuna valida meta nella vita.

Qual è una meta degna?

Procurarsi il pane quotidiano è per molti il principale scopo della vita. Una recente indagine condotta su un campione di 1.000 adolescenti americani appartenenti a varie razze e ceti sociali ha rivelato che la loro meta principale era quella di “trovare un lavoro che mi piaccia”. Ma, come potreste aver riscontrato, spesso una simile meta può essere frustrante e insoddisfacente. Eppure per molti l’unica meta concreta consiste nella disperata ricerca di vitto, vestiario e alloggio.

Il più grande Insegnante che sia mai vissuto sulla terra additò una meta diversa, dicendo: “Operate non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per la vita eterna”. Esortò le persone a guardare più in alto e a cercare ciò che può portarle alla vita eterna. Quali persone avrebbero ricevuto tale ricompensa? Secondo Gesù, quelle sulle quali Dio “ha posto il suo suggello di approvazione”. (Giovanni 6:27) Perciò una meta che Gesù pose dinanzi ai suoi discepoli fu quella di operare per ottenere l’approvazione di Dio e ricevere di conseguenza la vita eterna nella felicità. — II Pietro 3:13.

L’importanza di avere una meta

I seguaci di Gesù fecero enormi cambiamenti nel loro modo di vivere grazie al fatto che questa meta importantissima occupava il primo posto nel loro cuore. Uno di loro, l’apostolo Paolo, era evidentemente nato da genitori ricchi in una prestigiosa città del Medio Oriente. Aveva ricevuto un’istruzione superiore da uno stimato insegnante e giudice ebreo e, rispetto a molti suoi coetanei, faceva notevoli progressi in vista di una brillante carriera. Eppure, per poter ‘proseguire verso la mèta per il premio della superna chiamata di Dio’, considerò quelle cose “come rifiuti”, e dedicò la sua vita a fare ciò che aveva l’approvazione di Dio. Come nel caso di molti altri cristiani, la devozione e la risolutezza di Paolo erano chiaramente evidenti agli osservatori. — Atti 22:1-3; Galati 1:14; Filippesi 3:5-8, 14.

Uno zelo simile e un’analoga risolutezza si notano oggi fra i veri cristiani. Dopo aver osservato un congresso dei testimoni di Geova, un giornalista canadese ha riferito che le ragioni fondamentali della loro crescita sono “l’incredibile impegno e il senso di devozione mostrati dai Testimoni”. Molti di loro hanno trovato vera felicità prefiggendosi la meta della vita piuttosto che altri obiettivi.

Per esempio, Mark, un giovane di 19 anni, aveva raggiunto la sua meta: diventare uno dei migliori corridori motociclisti della California. “Avevo vinto molte gare. Ormai ero famoso, avevo tutti i soldi che volevo e avevo conquistato il cuore di tutte le ragazze della città”, dice Mark. “Ma dopo aver vinto un’importante gara, mi chiesi: ‘È tutto qui? Sono all’apice della mia vita, ma quale vera soddisfazione provo?’” Altri che seguivano da vicino la sua brillante carriera motociclistica invidiavano la vita che faceva, cercando di raggiungere quella stessa meta. “Cercavano di ottenere quello che avevo io, ma la cosa era proprio ridicola. Io non avevo nulla, e loro volevano arrivare a questo!” Col tempo Mark studiò seriamente la Bibbia con i testimoni di Geova e comprese l’importanza di prefiggersi una meta degna. Dopo essere diventato testimone di Geova, dedicò la sua vita a ottenere l’approvazione di Dio e ad aiutare spiritualmente altri. Riflettendo su quella che è stata da allora la sua vita, Mark, che ora ha 27 anni, ha detto: “Ora ho trovato veri amici e il piacere di aiutare veramente altri in senso spirituale. Finalmente nella mia vita faccio qualcosa che può dare alle persone un aiuto durevole”.

Ma fino a che punto la ricerca di una meta influisce sulla vita del cristiano? Quanto impegno è richiesto dal cristiano per conseguire una tale meta? E in quali modi la ricerca della giusta meta reca soddisfazione? Quali mete preliminari bisogna cercare di raggiungere in vista della meta finale, cioè della vita eterna? Queste domande saranno esaminate nel prossimo articolo.

[Riquadro a pagina 4]

Un giovane di 27 anni, ex campione di motociclismo, dice: “Ora ho trovato veri amici e il piacere di aiutare veramente altri in senso spirituale. Finalmente nella mia vita faccio qualcosa che può dare alle persone un aiuto durevole”.

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